Due giornate, sabato 20 e 27 Ottobre 2018, per aprire le porte delle comunità della nostra Cooperativa: un «Open Day» promosso dal CNCA – Coordinamento Nazionale Comunità di Accoglienza, che in una nota lo racconta così «un’occasione per invitare le nostre comunità ad aprirsi ai territori, accogliendo giovani e famiglie, scuole e parrocchie, gruppi e associazioni a conoscere le case, i servizi, i volti, le storie».

Com’è andata?

Ce lo raccontano le comunità di Cremona, Fara Olivana e Gottolengo.

CREMONA

«La giornata è iniziata con un caffè di benvenuto, per gli ospiti, in sala da pranzo – racconta Francesca, Responsabile della Comunità di Cremona – dove ci si è presentati e scambiati i primi sguardi e le prime curiosità. E da qui in poi agli ospiti è stata garantita la libertà di partecipare o restare in altro luogo. Successivamente ci si è spostati nella sala gruppi per confrontarsi sul tema tossicodipendenza e comunità. In cerchio e con le tecniche tipiche della nostra comunità, abbiamo condiviso con i partecipanti esterni il significato che ha la comunità e cosa facciamo nello specifico ogni giorno per poi confrontarci sul tema tossicodipendenza. L’incontro è durato circa 90 minuti, dopodiché è stato proposto un giro itinerante-esperienziale del laboratori di impagliatura sedie e restauro mobili. Alle 12:30 abbiamo condiviso con tutti i presenti un rinfresco in sala da pranzo e regalato un portachiavi a forma di seggiolina, creato dai ragazzi, a sottolineare la preziosità del momento e la semplicità con cui ci si può incontrare. Cosa ci portiamo a casa? Di certo aver conosciuto i vicini di casa, i familiari degli ospiti in vesti di persone interessate a noi a prescindere dal figlio, aver parlato di noi come professionisti del nostro essere e l’essere stati degli ottimi padroni di casa. La partecipazione del gruppo utenti è stata fondamentale, una settimana di attenzione alla casa perché fosse all’altezza di rappresentarci, da chi ha imbiancato a chi ha riprogettato il laboratorio, a chi ha costruito i gadget…tutti verso un obiettivo comune: dare il giusto valore alla casa per darlo a noi stessi. Credo sia stata un’occasione importante, da ripetere e da ripensare per migliorare ancor di più la nostra offerta. Ma credo soprattutto che sia stato un momento significativo per gli operatori per guardare ai nostri ospiti con occhi diversi e pensare la casa come ulteriore strumento di crescita e condivisione».

FARA OLIVANA

«La comunità di Fara Olivana – racconta Diana, educatrice della comunità – ha deciso di accompagnare, con un cicerone, i visitatori in visita alla struttura, ha proposto la visione di un filmato dedicato alle attività che la nostra comunità svolge nel tempo libero e al gruppo della Montagnaterapia. Ha offerto inoltre la possibilità di sperimentare il tappeto utilizzato dal nostro servizio Prevenzione, dove tramite speciali occhiali, puoi provare come staresti alla guida sotto l’effetto di alcune sostanze al quale è seguita una merenda tutti insieme con focacce e torte preparate dai nostri chef. Gli ospiti della comunità si sono impegnati per organizzare tutto al meglio ed è stato molto bello ricevere persone interessate a comprendere la vita e lo scopo di una comunità terapeutica e sicuramente è stato per i nostri ospiti un’occasione di scambio e di crescita. Motto delle due giornate, per noi, è stato “Si sopravvive di ciò che si riceve, ma si vive di ciò che si dona”, pensiero di Carl Gustav Jung».

GOTTOLENGO

«Le donne di Villa Bina – racconta Anna, Responsabile della Comunità di Gottolengo –  insieme a me, Roberta, Dario e Fabiola (educatori) hanno accolto gli ospiti in visita presso la nostra struttura al primo OpenDay. “Ciceroni” speciali sono state le ragazze stesse che hanno accompagnato i visitatori nei vari ambienti della casa, narrando attraverso una mostra fotografica, realizzata e allestita da una nostra utente, Sabrina, i diversi momenti della giornata, le attività proposte e il lavoro personale, attraverso  un percorso guidato dal portico, alla cucina , dispensa, laboratorio, dependance fino alla sala da pranzo dove abbiamo gustato una deliziosa merenda e guardato un simpatico video sulla vita comunitaria».