Lunedì 24 ottobre 2022 ci siamo incontrati all’interno della Casa Circondariale di Cremona per un evento speciale: «Residenza provvisoria».

Durante l’evento è stato presentato il libro «Residenza provvisoria – racconti dal carcere di Cremona» scritto dai detenuti partecipanti al gruppo dipendenze condotto da Francesca Salucci della Cooperativa di Bessimo e da Leone Lisè del Sert di Cremona.

Con Noi, ospite d’eccezione, c’era Gherardo Colombo – «Residenza provvisoria», giurista, saggista e scrittore – che ha speso parole molto intense e profonde e che ha dialogato,
in diversi momenti, con i detenuti presenti commentando e approfondendo alcune loro riflessioni e situazioni personali.

«Un tassello intermedio – spiega Francesca Salucci – delle varie fasi del progetto “Re-Start” (info sul nostro sito), un’occasione per raccontare tante e diverse storie dal carcere e dare voce ai detenuti».

«L’evento – continua Francesca – è stato pazzesco!

Quando scegliamo di fare gli educatori pensiamo a quanto sia importante fare con e fare per. E a volte questo ci fa dimenticare quanto sia altrettanto importante pensare con e pensare per.

Questo evento ha saputo coniugare queste due dimensioni. Il libro è stato scritto dai detenuti, con i detenuti e per i detenuti. Ma non solo, per chiunque fuori da quelle mura abbia provato qualcosa nella vita, per chiunque abbia affrontato delle sfide che la vita gli ha messo davanti. È un agglomerato di pensieri, emozioni, provocazioni…si perchè questo è lo scopo del libro, provocare!

Provocare una riflessione, un cambio di ruolo, provocare emozioni contrastanti, dubbi. Tutto ciò che per noi è quel materiale utilissimo su cui costruire progetti insieme.

La presenza di Gherardo Colombo poi è stata la ciliegina sulla torta. Lui non ha detto parole rispettose, ha semplicemente fatto sedere ogni detenuto accanto a sé per riflettere insieme. Il fare, quello vero, quello denso di significato.

Questo evento ha messo un punto in un libro pieno di frasi. Un punto da cui andare a capo e ricominciare con la lettera maiuscola. Quella lettera con cui inizia ogni storia, ogni nome di ogni singolo detenuto.

Non ci sono innocenti e nemmeno santi, non era questa la nostra intenzione. Ognuno si assume la responsabilità di ciò che ha fatto, ma noi con il nostrp lavoro, in gruppo vogliamo anche ricordare loro cosa sono. E allora da questo evento inizia una nuova fase, quella dell’andare e portare sempre di più la voce di chi oggi non può parlare, assumendoci la responsbailità di cosa siamo e cosa facciamo in un fare e pensare che non hanno fine, ma punti a capo».

Sono intervenuti: Corrado Conforto Galli – Prefetto di Cremona, Claudia Andreoli – Regione Lombardia, Rossella Padula – Direttrice della Casa Circondariale di Cremona,
Rosita Viola – Assessore ai servizi sociali del Comune di Cremona, Paola Mosa – Direttore Socio-Sanitario ASST Cremona, Antonella Savan – Direttrice UEPE di Cremona e Mantova.