Martedì scorso, 26 giugno, a Concesio si è tenuto un incontro con il filosofo Umberto Galimberti: una serata dedicata al suo ultimo libro «La parola ai giovani: dialogo con la generazione del nichilismo» che racconta la gioventù in ottica positiva, a dispetto dell’immagine contemporanea che la descrive con toni negativi e pesanti.

L’incontro è stato organizzato dalla Cooperativa di Bessimo in occasione del World Drug Day – June 26, la Giornata internazionale fissata dall’ONU contro l’abuso e il traffico di droga (tema che ci accompagna ogni giorno dal 1976, anno di fondazione della Cooperativa, quest’anno sul tema – «Listen First – ascoltare bambini e giovani è il primo passo per aiutarli a crescere sani») in collaborazione con l’Associazione Rinascimento Culturale (https://rinascimentoculturale.it/) nell’ambito della 5° edizione del Festival Rinascimento Culturale organizzato con il desiderio di promuovere e diffondere la cultura in tutte le sue forme.

Galimberti ha condiviso con il numeroso pubblico (ben 464 presenti!) accorso per l’incontro tanti e diversi temi: la scuola, i giovani, i genitori, la situazione e lo sviluppo del tessuto emotivo delle persone collegato a fatti di cronaca quali il bullismo e la violenza in generale, il futuro dei ragazzi di oggi a confronto con quelli di ieri e quelli di domani fornendo una sue visione molto acuta e ricca di spunti.

Alla fine il tema principale: la sua idea di «Nichilismo Attivo». «Il Nichilismo – ha spiegato Galimberti – è negazione. Il termine nichilismo trova la sua radice nella parola “Nihil” che in latino significa “nulla”. Da questo presupposto di negazione, nichilismo è sedersi rassegnati e sperare in attesa di qualcosa non ben definito. Il Nichilismo attivo dei giovani è, invece, la consapevolezza del proprio contesto di riferimento, dei propri limiti positivi e negativi ma anche dalla voglia di fare, di mettersi in gioco di cambiare le cose sapendo a cosa si va incontro».

Bravo a raccontare con serietà ma anche con un pizzico di ironia, ha tenuto il pubblico sempre attento fino alla fine quando si è gentilmente prestato a fare foto e a scrivere dediche sui libri dei presenti.