«Ciao Uomo» è il simbolo dei nostri primi 40 anni di attività, è il libro dove abbiamo raccolto tutta la nostra storia, tutte le nostre vittorie, le nostre sconfitte, le sfide che abbiamo dovuto affrontare, quelle che abbiamo perso ma anche quelle che abbiamo vinto. Il filo conduttore sono le persone che in questi 40 anni sono entrate in contatto con la Cooperativa di Bessimo, le persone che in noi hanno trovato un aiuto valido e concreto per riprendere in mano la propria vita, ricostruirla e riqualificarla.

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• ad aiutare persone che vogliono farcela, che vogliono uscire dal buio delle dipendenze per tornare a vivere serene per costruirsi un futuro al meglio possibile
• a sostenere tutti quei genitori che entrano in comunità e che vogliono farcela insieme, per loro e per garantire ai loro figli una vita e un futuro migliori
  
• a fare in modo che i numeri ci diano risposte sempre più positive.
• ad aiutare chi ne ha bisogno.

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La lettera di Veronica:

Veronica, un’ex utente, alla fine del suo percorso, ci ha inviato una lettera per raccontarci la sua storia:

«Io e il mio compagno siamo entrati in Comunità per problemi di tossicodipendenza. Io, avendo fatto uso solo per un anno, non volevo entrare perché per me non era un problema, pensavo di poter smettere come e quando volevo, intanto però intorno a me la vita si stava sgretolando, non riuscivo a tenermi un lavoro e litigavo con la mia famiglia. Poi il mio compagno, che ha fatto uso più di me, mi ha costretto ad entrare: è stata la migliore scelta che potessimo fare. Siamo entrati qui con molti problemi: insicurezze, menefreghismo, incapacità di rispettare le regole. Abbiamo fatto un lungo percorso con molte difficoltà, dal non riuscire a svegliarsi la mattina alla difficoltà di parlare di emozioni e problemi.

A me e a noi come coppia la comunità ci ha fatto crescere e ci ha insegnato ad affrontare i problemi come le persone normali, senza ricorrere alle sostanze: quando sei tossicodipendente ed hai un problema corri ad usare pensando che i problemi si risolvano così, ma poi se ne creano di più. Nel 2015 è nata la nostra Desyree; all’inizio ho avuto un po’ di problemi come neo-mamma e le operatrici mi hanno affiancata.

Vorrei dire alle persone che usano sostanze che è questa la fine che si fa, si muore! Alla droga non interessa se ha 15 anni o 70, se sei mamma o se non lo sei, lei ti distrugge dentro e fuori e ti ritrovi solo e quello che prima o poi incontri è la morte. Quindi se veramente volete uscire dalla droga dovete cambiare da dentro ed essere convinti che con quella roba non si arriva da nessuna parte».

Veronica, ex utente.

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