Gabbioneta Binanuova

Carta dei servizi
E’ disponibile in formato PDF la Carta dei Servizi completa contenente il Progetto Educativo della comunità, stesa sulla base della Norma Qualità ISO 9001.

• Scarica la carta dei servizi

“Si segnala che durante il periodo di emergenza sanitaria legato al COVID-19, la Cooperativa di Bessimo ha dovuto rivedere alcune pratiche organizzative in ottica di prevenzione, si è quindi dotata di un Piano Organizzativo-Gestionale (ex DGR 3226_2020) e la carta dei servizi qui allegata deve essere letta in integrazione con il suddetto Piano”

IL GRAFFITO MURALE DI JURY

Queste parole derivano dalla riflessione di Yuri, un ragazzo che sta affrontando un percorso nella Comunità di Gabbioneta e che ha realizzato il graffito che vedete qui nell’immagine.

«La paura in sé – spiega Jury – potrebbe sembrare solamente una parola come tante. Cinque lettere che, però, hanno un peso e per qualcuno, tale peso, può essere davvero enorme, come se si trasportasse un macigno verso una montagna che non ha mai fine.

La paura può racchiudere anche qualcosa di misterioso e ancestrale e può richiamare, ad esempio, la paura del buio oppure può essere legata a dubbi e incertezze, a ciò che non capiamo e anche a ciò che è diverso da noi. 

Se pensiamo all’opposto del termine “paura”, possiamo immaginare un fuoco caldo e avvolgente che illumina tale oscurità: ogni persona, a modo suo, visualizza e sente la paura con modalità differenti, ognuno di noi sicuramente ha avuto e avrà a che fare con la paura.

L’ingresso in comunità, nel quale non si sa bene cosa ci si possa aspettare, può far paura.

È stata scelta questa parola appunto perché è un sentimento comune a tutti noi avendo vissuto ognuno di noi cose molto simili: la stessa routine sbagliata, aver visto le stesse facce.

Possiamo associare ciò al mito della caverna di Platone che riprende il concetto della difficoltà a uscire da queste abitudini per le quali si ha timore. Ma fuori dalla caverna c’è un paesaggio luminoso e bellissimo che ci aspetta.

Il progetto è nato inizialmente come saluto nei confronti di un operatore che ha concluso la sua esperienza in struttura – Stefano – che era il responsabile delle attività di Arteterapia e si è poi trasformato in un lavoro individuale mio attraverso il quale, dopo un lungo periodo di dipendenza, ho iniziato pian piano a riscoprirmi e a ritrovare le mie vecchie passioni».