L’8 febbraio 2024 il Centro Diurno «Ancora» attivo all’interno del Carcere bresciano Nerio Fischione festeggia 3 anni di apertura.
Il Centro Diurno è uno spazio quotidiano interno al carcere, gestito da personale civile, qualificato, che anima 7 laboratori terapeutici ed educativi finalizzati a offrire un’opportunità di crescita, di emancipazione, di cura ai detenuti che lo frequentano.
Battezzato “Ancora” dagli stessi partecipanti, ha finora coinvolto più di 200 detenuti ma, per la sua presenza quotidiana, è divenuto arricchente anche per chi, poliziotto o funzionario del Ministero, cerca ogni giorno di trovare nuovi modelli di esecuzione che vadano oltre la semplice punizione.
L’idea di aprire un centro diurno interno al Carcere di Brescia si è concretizzata nel febbraio 2021, grazie ad un proficuo lavoro di rete fra pubblico e privato sociale, molto comune nel bresciano, ma che in questo caso ha coinvolto davvero molte realtà: la direzione degli IP bresciani, sempre alla ricerca di progettazioni in grado di alleviare le note difficoltà del carcere “Nerio Fischione”, due fra le più impegnate cooperative sociali del territorio, la Cooperativa Sociale di Bessimo e Comunità Fraternità, già da anni attive nel settore dell’esecuzione penale, la Fondazione Cariplo, che attraverso il progetto “Avatar – Fatti non foste” ha finanziato l’intervento congiuntamente a Regione Lombardia e al fondo Cassa delle Ammende (alimentato anche da multe e ammende legate ai procedimenti penali).
Madrina dello spazio il premio Bulloni 2022 Gabriella Feraboli ora volontaria pressio gli istituti penitenziari di Brescia.
L’equipe è formata professionisti che usano spazi appositamente arredati o il teatro dell’Istituto accogliendo, ascoltando e lavorando con le persone segnalate da educatori penitenziari, medici, psichiatri e dal servizio per le dipendenze interni all’Istituto.
«Sono ore in cui il detenuto si spoglia della sua veste, varcando la nostra porta torna ad essere uomo libero. Libero di scegliere, di parlare, di condividere, di stare in silenzio. Diamo la possibilità di esprimere loro stessi sempre con rispetto! L’enorme considerazione che dimostrano verso il nostro lavoro e la nostra persona, credo di poterlo dire a nome dell’equipe, è il motore che ci fa entrare con il sorriso e carichi di motivazione ogni singolo giorno. Indipendentemente dalle singole attività ci muoviamo come un unico ingranaggio che ha come scopo portare uno spiraglio di speranza, crescita, riflessione e vedere il mondo attraverso altre lenti».
Così si esprime Annalisa Angoscini, Educatrice di Comunità Fraternità, dopo aver comunque ricordato quanto impegno, quanta fatica serva anche in questo lavoro.
«La forza della nostra equipe – dichiara Alessia Pizzocolo della coop. di Bessimo e coordinatrice del servizio – è continuare ad interrogarci sulla complessità che sta dietro ad ogni uomo, dentro ad ogni storia, senza dimenticare il dolore o il danno causato ad altri, senza scansare lo strappo causato dal fatto reato, ma emancipandosene».
«Eravamo sprovvisti di strumenti precedentemente pensati per il carcere e quindi abbiamo dovuto adattare i nostri metodi quotidiani di lavoro al contesto, ma non ci siamo mai sentiti degli sprovveduti in quanto da sempre siamo convinti sostenitori del modello rieducativo prescritto dall’art.27 della Costituzione Repubblicana dal quale ci sentiamo pienamente legittimati» – dichiara Andrea Bui, musicoterapeuta di Comunità Fraternità e regista del corto “CM 300” interamente creato all’interno della Casa Circondariale e premiato a Vienna allo SHIZZLE SHORT FILM FESTIVAL nel novembre 2023.
«Lavoro in un posto che prima consideravo solo come un’assenza, un buco, una porta chiusa. C’è un dentro e un fuori e solitamente chi sta fuori pensa solo alla separazione fra sé e quelle persone che si conoscono solo perché hanno commesso un reato», così Andrea Cucchini educatore della Coop. Di Bessimo che segue i giovanissimi chiusi alla “Nerio Fischione”.
Concetto ribadito anche da Bushra Al Said, Tecnica della Riabilitazione Psichiatrica della Coop. Di Bessimo, che aggiunge «come l’evoluzione, il cambiamento, la crescita non sia solo dei singoli detenuti, ma del gruppo, dell’equipe di lavoro e si misura anche nel numero delle attività proposte, sempre in aumento e con nuovi ingressi».
L’inaugurazione del Centro Diurno – giugno 2022
Un’esperienza innovativa e sfidante, quindi, quella del Centro Diurno Interno al Carcere che è stata pienamente condivisa dalla direzione così come dalle diverse figure trattamentali operanti in carcere e che segna, insieme a molte altre iniziative di questo tipo, la vera sfida aperta per rendere più efficace il reinserimento nella società delle persone che hanno commesso dei reati.
Scopri di più sulle attività dell’Area Giustizia della Cooperativa di Bessimo: https://bessimo.it/area-carcere-messa-alla-prova/
RASSEGNA STAMPA:
BresciaOggi 5/2/2024: «Tre anni del centro diurno»