Lei, leggera, si libra nell’aria, è felice. Lui la tiene per mano, la sinistra – la mano del cuore – e le infonde sicurezza, la protegge e, chissà, forse fra un attimo spiccherà il volo insieme a lei. A loro non importa. Sono inebriati l’una dall’altro, dall’amore che li unisce e li accende. Lei nel suo morbido e dolce vestito lilla, lui nell’abito migliore, quello della festa, dei giorni importanti. Lui ci guarda, radioso e compiaciuto, entusiasta.
L’atmosfera è dolce, serena, vibrante, felice tanto da mettere in secondo piano l’irrazionalità dello slancio del volo. È un eterno momento di gioia iniziato nel 1909 quando, giovanissimi, si sono innamorati all’istante, lei – Bella Rosenfeld – del suo «sguardo di una volpe negli occhi azzurro-cielo e dai ricci spettinati», lui – Marc Chagall – «della sua pelle d’avorio e dai giganteschi occhi neri».
Marc Chagall – «La Passeggiata» (1917/18)
Tutti i dipinti che Chagall dedica alla moglie sono intrisi di magia, trascendono la realtà quasi fossero incantesimi di eterna gioia di vivere e celebrano, con forza, la poesia dell’amore.
Così dovrebbe essere. Sempre. In ogni forma, genere o sostanza.
Lo ribadiamo oggi, alla viglia del 25 Novembre, giorno in cui si celebra la «Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne», per ricordarlo ogni giorno. Sempre.
Per tutte le donne vittime di violenza.