Venerdi 9 maggio si è svolto, presso la Sala Savoldi in Piazzale Repubblica 1 a Brescia, il convegno «Bambini e genitori in esecuzione penale: presentazione del Progetto Terzo Tempo a Brescia, Bergamo, Cremona e Mantova».

Selezionato da «Con i Bambini» nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile, all’interno del bando «Liberi di crescere», «Terzo Tempo» è un progetto triennale (2024 – 2027) avviato operativamente a dicembre 2024 che intende concentrarsi sulla condizione dei minorenni figli di persone recluse o in esecuzione penale esterna.

Attivo sulle 4 province della Corte di Appello di Brescia (Brescia, Bergamo, Cremona, Mantova) opera a favore dei minori residenti nei comuni compresi dai territori di pertinenza con l’obiettivo di creare buone prassi per una sempre maggiore condivisione e ottimizzazione delle risorse esistenti nei quattro territori operativi per favorire una strutturazione degli interventi nel tempo.

Ente capofila del progetto è Cooperativa di Bessimo ONLUS insieme a 12 partner del Terzo Settore (elenco qui sotto) e con la partnership di sostegno di circa 40 soggetti istituzionali e del terzo settore (sanitari, sociali, formativi, di esecuzione penale adulti/minori) e anche di associazionismo sportivo e ricreativo.

Pubblichiamo qui un sintesi del convegno redatta da Jacopo Zanardi, Case Manager del progetto.

«L’evento, che si è svolto dalle 9.30 alle 13, è stato strutturato in due parti.

PRIMA PARTE: IL PROGETTO, I PARTNER, LE AZIONI, I TERRITORI

Nella prima parte sono stati presentati il progetto, i partner e le attività sui territori coinvolti.

Dopo il saluto istituzionale a nome del Comune di Brescia da parte della dott.ssa Silvia Bonizzoni, il vicepresidente della Cooperativa di Bessimo, Giovanni Zoccatelli (responsabile del Progetto Terzo Tempo), ha illustrato la composizione del progetto e dei partner, passando poi parola al presidente di Federsolidarietà Brescia, Alberto Festa, che ha rimarcato l’importanza di questo tipo di lavoro a favore del target previsto.

È stato poi il momento di Viviana Righi, psicologa e progettista per Polyedros che ha seguito la costruzione progetto sin dagli albori (si parla del 2022) e, dopo aver ricordato che è uno dei due progetti in Lombardia che si occupa di questo target (l’altro si chiama “Officina dei legami”, che copre l’area ovest della Lombardia e ha come capofila “Bambini Senza Sbarre” che è partner anche di “Terzo Tempo”) ha messo in luce la composizione delle diverse attività, sia per quanto riguarda la creazione di buone prassi da mettere a sistema sia per ciò che concerne le azioni nei vari territori. Proprio in rappresentanza dei territori sono andati gli interventi successivi: Katiuscia Pedretti (coordinatrice del progetto a nome della Cooperativa di Bessimo) ha raccontato lo stato dell’arte a Brescia, così come poi hanno fatto Carla Coletti (Generazione FA) per Bergamo, Angelo Puccia (Associazione Libra) per Mantova e Davide Longhi (SolCo Cremona) per Cremona.

SECONDA PARTE: LA TAVOLA ROTONDA

Nella seconda parte è stata organizzata una tavola rotonda – condotta dalla dott.ssa Chiara Benedini, psicologa clinica specializzata in Psicoterapia Psicoanalitica dell’infanzia e dell’adolescenza – in cui sono state invitate a dare il proprio contributo undici persone in virtù dei ruoli che, a vario titolo, sono di importanza fondamentale per quel che riguarda il target del progetto.

Nello specifico, hanno preso parte alla tavola rotonda le seguenti figure:

  • dott.ssa Rossella Gangi (Magistrato presso il Tribunale di Sorveglianza di Brescia)
  • dott.ssa Roberta Ghidelli (Direttrice dell’USSM Brescia)
  • avv. Stefano Verzelletti (Presidente Camera Penale Brescia)
  • avv. Gloria Spagnoli (Membro del Consiglio Direttivo Camera Penale Brescia)
  • dott.ssa Silvia Bertelli (Responsabile Servizio Sociale Territoriale Ambito 1 Zona Sud Brescia)
  • dott.ssa Maria Trimarchi (dirigente UDEPE di Como e direttrice reggente UDEPE di Brescia)
  • Liliana Prano (Funzionario di Servizio Sociale UDEPE di Brescia referente del Progetto Terzo Tempo)
  • dott.ssa Francesca Paola Lucrezi (Direttrice degli Istituti Penitenziari di Brescia, la Casa Circondariale “Nerio Fischione e la Casa di Reclusione di Verziano)
  • dott.ssa Valentina Stanga (dott.ssa psichiatra Responsabile della Sanità Penitenziaria ASST Spedali Civili Brescia)
  • dott.ssa Francesca Cabini (Responsabile UO Consultori di ASST Spedali Civili)
  • dott. Mauro Ricca (Garante dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza).

Ognuno è stato invitato a fornire la propria visione sul fenomeno di cui si occupa il progetto, sulla base di tre spunti individuati dai partner e su cui si sono concentrate le domande della dott.ssa Benedini. Il primo era il rilievo della questione dei minori figli di persone recluse o in esecuzione penale esterna, sia dal punto di vista quantitativo sia qualitativo, nel contesto di lavoro in cui ognuno è chiamato a operare. Il secondo era inerente alle criticità ha rilevate sin qui rispetto all’attivazione di interventi di tutela e promozione in relazione a figli di persone recluse o in esecuzione penale esterna. Il terzo si concentrava sull’attuale livello di integrazione tra i diversi attori coinvolti negli interventi di tutela e promozione e su eventuali suggerimenti da proporre per migliorarlo.

Quest’ultimo punto, nella fattispecie, è stato poi ridimensionato in una sorta di “confronto aperto” con il pubblico in cui ognuno ha potuto liberamente offrire spunti e sviluppare riflessioni per implementare sempre più la collaborazione sui temi che erano emersi nel corso della tavola rotonda. Preziosi sono stati sia il contributo fornito da ognuno sia la possibilità di confrontarsi sullo stesso fenomeno da punti di vista che possono essere anche lontani tra loro ma dai quali è emersa chiaramente la volontà di mettersi in gioco per collaborare e creare buone passi da strutturare in maniera sempre più solida per un sempre miglior funzionamento dell’integrazione tra le varie realtà, siano essere istituzioni o del terzo settore. Tutto ciò senza negare le criticità esistenti, ma affermando comunque la volontà di fare uno sforzo comune per superarle.

Lo spirito di confronto e collaborazione è stato anche favorito da un momento conviviale in cui ci si è potuti conoscere e confrontare davanti a un rinfresco preparato e allestito da alcune ospiti della comunità femminile di Adro della Cooperativa di Bessimo rivolta a persone con problematiche di dipendenza.

 

In conclusione dell’evento – che essendo quello iniziale si è svolto a Brescia con la previsione, poi, di organizzarne altri intermedi nel corso della durata del progetto negli altri territori coinvolti – il dott. Giovanni Zoccatelli ha ringraziato tutti i presenti per il contributo, esprimendo soddisfazione per la disponibilità mostrata e con l’auspicio che quanto si è potuto creare possa poi trovare riscontro sempre maggiore nello sviluppo concreto del Progetto Terzo Tempo».

Jacopo Zanardi – Case Manager Progetto Terzo Tempo

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