Avviso pubblico relativo a percorsi di prevenzione e limitazione dei rischi nei luoghi di aggregazione e di divertimento giovanile e di contrasto al disagio di giovani e adulti a rischio di marginalità attraverso interventi di aggancio, riduzione del danno e inclusione sociale (PR FSE+ 2021 – 2027, Priorità 3. Inclusione Sociale, ES04.11. Azione K.2) – dgr n° 7660 del 28/12/2022.
Tipologia
Dropin e Unità di strada per le dipendenze
Indirizzo
Dropin: Edificio parcheggio ATB – Stazione Autolinee – Angolo via Bono / via Foro Boario – Bergamo
Via Stendhal, 3 – Bergamo – sede della Cooperativa
1 Coordinatore / Educatore + 6 Educatori (4 Coop. Bessimo + 1 Coop. Il PugnoAperto + 1 Coop. Contatto) + 1 ASA (Fond.Opera Bonomelli)) + Esperto legale (Coop. Bessimo) + 1 Amministrativo (Coop. Bessimo) + 2 AssistentI sociali (Comune di Bergamo e Coop.Il Piccolo Principe) + Personale sanitario ASST PAPA GIOVANNI XXIII (infermieri, medici e psicologo) + Mediatori (Coop. Ruah) + 1 Psicologo (Coop.Bessimo)
ATS territorio
Bergamo
SERD territorio
ASST Papa Giovanni XXIII Bergamo
Ente capofila:
Cooperativa Sociale di Bessimo ONLUS
Partner effettivi:
Comune di Bergamo – ASST Papa Giovanni XXIII – Cooperativa sociale Il Pugno Aperto – Società cooperativa il Piccolo Principe – Cooperativa Con_Tatto Servizi ETS – Fondazione Opera Bonomelli – Cooperativa Ruah
Soggetti della Rete:
Fondazione Diakonia Onlus Caritas Bergamasca – ODV Società di San Vincenzo de Paolo Consiglio Centrale di Bergamo – Coop. Totem – Cooperativa Don Giuseppe Monticelli Comunità Emmaus – Associazione Casello 11 – Aeper Cooperativa sociale – Gasparina di Sopra Onlus – Itardd
Durata:
09 gennaio 2023 – 31 dicembre 2023 (12 mesi)
Obiettivo Generale:
Le azioni del Progetto sono costruite per promuovere l’attivazione di processi di inclusione sociale a livello della comunità di giovani e adulti a grave rischio di marginalità e disagio sociale, nell’Area d’Intervento “Aggancio e riduzione del danno”
Beneficiaridelle azioni sono giovani e adulti in condizione di svantaggio, a rischio di esclusione o in situazioni di disagio conclamato e vulnerabilità grave, derivante anche da abuso di alcool e/o sostanze.
Tale intervento si concretizza mediante l’aggancio in strada e in luogo “neutro” Dropin non istituzionalizzato, quale primo contatto con le persone, in condizione di precarietà ed emarginazione conclamata, per indirizzarle o accompagnarle con modalità mirate verso la rete dei servizi.
Le tipologie di intervento previste e le relative prestazioni si declineranno in
SENSIBILIZZAZIONE DELLA COMUNITÀ ANCHE PER CONTRASTARE EVENTUALI CONFLITTI SOCIALI
OSSERVAZIONE E AGGANCIO PRECOCE
PRONTO INTERVENTO
ORIENTAMENTO sulle opportunità di ACCOGLIENZA e PRIMA PRESA IN CARICO
SEGRETARIATO SOCIALE
ACCOGLIENZA
PERCORSI DI INCLUSIONE SOCIALE
ACCOMPAGNAMENTO AI SERVIZI E VERIFICA DEI PROCESSI DI INCLUSIONE
LA NUOVA UNITÀ MOBILE
Grazie anche al sostegno del Tuo 5×1000 abbiamo sostituito la vecchia Unità Mobile ormai esausta, con un nuovo mezzo all’altezza dei servizi che intendiamo offrire!
All’angolo tra via Foro Boario e via Bono a Bergamo (zona stazione ferroviaria), è stato aperto, con il supporto del Comune e altri enti, il Drop In (attivo da ottobre 2020). Si tratta di uno spazio rivolto all’accoglienza di persone in difficoltà che, in molti casi, vivono in strada in condizioni di grave marginalità.
Sabato 17 ottobre 2020 ci siamo incontrati in piazzale Alpini a Bergamo per celebrare insieme la Giornata Mondiale per la Lotta alla povertà.
La giornata è stata dedicata al tema «Agire insieme per ottenere giustizia sociale e ambientale per tutti» e ci ha donato un’occasione preziosa per condividere con altri enti del territorio il significato profondo di questa ricorrenza.
Per farlo abbiamo dato vita – sempre insieme – a diverse attività artistiche (nel pieno rispetto delle misure di sicurezza necessarie in questo periodo difficile) tra cui un’opera dipinta a terra da un madonnaro e alcuni pannelli curati da un writer. Attività che hanno coinvolto attivamente la cittadinanza presente alla quale è stato distribuito anche materiale informativo.
Un bellissima giornata insieme a: Cooperativa Ruah, Contatto Cooperativa Sociale ONLUS, Coop Totem, Opera Bonomelli Onlus, Madonnari Bergamaschi, Servizio ESODO – Patronato S. Vincenzo Bergamo, ASST Papa Giovanni XXIII, Caritas Bergamasca
Leggi gli articoli pubblicati da Eco di Bergamo nella sezione “rassegna stampa” a seguire.
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L’EQUIPE AI TEMPI DEL CORONAVIRUS:
Equipe Bassa Soglia all’aperto ai tempi del Coronavirus – e in accordo alle nuove disposizioni – con l’ASST Papa Giovanni XIII
Marco Delvecchio Coordinatore Unità di Strada Bergamo
Rassegna Stampa - Progetto Strada di Bergamo
Eco di Bergamo – “Droga, sos dalle comunità terapeutiche «Tanti giovani, 340 posti non bastano» – 07/10/2021
Eco di Bergamo – “Dopo l’accoltellamento in stazione, Gandi: «Presidio costante e la collaborazione di tutti»” – 19/06/21
Dopo l’accoltellamento in stazione, Gandi: «Presidio costante e la collaborazione di tutti»
«Accanto al presidio fisico dei luoghi ed agli interventi preventivi e repressivi, si può pensare ad altre iniziative che provino a mutare il clima di quei luoghi». L’assessore alla Sicurezza del Comune di Bergamo Sergio Gandi interviene dopo il fatto di venerdì sera in stazione, con l’accoltellamento di un uomo.
«Nessuno ha mai sottovalutato la delicatezza della situazione nell’area delle stazioni, in particolare nei fine settimana, prova ne sia che per ben due volte in due settimane – il 18 maggio e l’8 giugno – il Comitato per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica se n’è occupato, mettendo in atto da subito, dal 20 maggio, il raddoppio dei servizi in quell’area, come i media locali hanno in questi giorni evidenziato». Sergio Gandi pone l’attenzione sulla situazione alla stazione di Bergamo dopo la rissa e l’accoltellamento di venerdì 18 giugno.
«Una altrettanto evidente attività riguarda i senza fissa dimora, ed è svolta dalle Forze di Polizia di concerto con i servizi sociali – continua Gandi -. Bisogna continuare su questa strada, con un presidio costante e continuo dell’area operato di concerto da tutti gli attori coinvolti. È evidente, infatti, che questo tema non può investire la sola Amministrazione comunale, ma tutto il sistema istituzionale nel suo complesso, che – come detto – sta producendo sforzi evidenti e mantiene un’attenzione costante».
Accanto al presidio fisico dei luoghi ed agli interventi preventivi e repressivi, si può pensare ad altre iniziative che provino a mutare il clima di quei luoghi: «L’avvio del festival Bergamo1000 in piazzale Alpini, con concerti e somministrazione di alimenti e bevande, farà sì che quell’area sia vissuta in maniera positiva da centinaia di persone. Un modello da estendere e reiterare – spiega ancora l’assessore alla Sicurezza Sergio Gandi -. Al contempo, su p anniazzale Marconi e piazzale Alpini pensiamo di introdurre il divieto di consumo di alcol al di fuori degli ambiti dei pubblici esercizi e delle attività autorizzate, sperimentandone la portata e monitorandone gli effetti».
RIMOZIONE AREA BICI «Oltre agli interventi manutentivi, di ripristino e di demolizione di cui si è parlato nei Comitati di maggio e giugno (ripristino delle porte di accesso alla stazione e di alcuni cancelli divelti nell’area dei magazzini RFI, potatura del verde e mantenimento della pulizia dello scalo: interventi già appaltati da RFI e Sistemi Urbani; demolizione degli ex magazzini merci, oggi dismessi), si è condivisa in seno alla Giunta l’idea di un intervento fisico sul piazzale della stazione, con la rimozione, non appena la nuova velostazione (sicura ed automatizzata) sarà completata, dell’attuale deposito biciclette, che – purtroppo – si presta ad essere luogo di stazionamento e di impropri assembramenti ad opera di soggetti oggetto di attenzione delle Forze dell’Ordine» continua Gandi.
«Quello spazio, e l’area verde vicina, potranno avere un nuovo disegno ed una nuova vocazione. Proprio nell’area retrostante il deposito, è collocato il Dopolavoro Ferroviario, con oltre 500 soci, che riteniamo opportuno valorizzare affinché possa farsi promotore di iniziative sociali e culturali di valenza cittadina».
«A tutto questo si aggiunge il lavoro svolto dai servizi sociali del nostro Comune e dal Terzo Settore (con il drop in, il Posto caldo di Don Resmini, le attività di Terre di Mezzo, il ruolo del Patronato, di Caritas, della Cooperativa di Bessimo e di tanti altri) nell’intercettare i bisogni di quella parte di cittadini fragile e bisognosa di sostegno. Ben vengano i contributi di tutti, critiche comprese; ciò che importa è lavorare tutti insieme, ciascuno nel proprio ruolo, per dare una prospettiva diversa ad un’area certamente delicata».
Eco di Bergamo – “Autolinee, la mensa intitolata a don Fausto Resmini” – 17/06/2021
Autolinee, la mensa intitolata a don Fausto Resmini
La Giunta di Palazzo Frizzoni ha deciso di dedicarla al sacerdote vittima del Covid. Messina: «Atto simbolico ricco di significato». Don Acquaroli: «Ci ricorderà le sfide con cui dovremo confrontarci». Don Trussardi: «Giusta riconoscenza».
È il simbolo dell’impegno di don Fausto Resmini per i poveri e presto prenderà il suo nome, com’è già successo il 19 aprile per il carcere di Bergamo, l’altra «casa degli ultimi» che come cappellano don Fausto ha frequentato per anni, fino a poche settimane prima di morire, il 23 marzo 2020, a causa delle complicanze legate al Covid. Passando dalla stazione delle autolinee, il pensiero non può che andare a lui e al «punto caldo», la mensa che don Fausto ha fortemente voluto e che ha visto nascere il 5 gennaio 2015, dopo 25 anni di attività del Servizio Esodo, spesso – e a ragione – identificato con il camper che ancora oggi tra piazzale Marconi e via Bartolomeo Bono, rappresenta un punto d’appoggio per i senzatetto della città. Presto nei locali della mensa troverà spazio la targa dell’intitolazione che la giunta di Bergamo ha ufficializzato nei giorni scorsi all’unanimità, su proposta di don Dario Acquaroli, che l’anno scorso ha raccolto l’eredità di don Fausto come direttore della Comunità don Milani di Sorisole. «Questo spazio – ha detto – rappresenta un punto d’appoggio dove s’incontrano le persone che vivono per la strada e dove gli operatori del Servizio Esodo le accolgono, le ascoltano ed offrono loro, la sera, un pasto caldo».
Il Servizio Esodo è senz’altro una delle iniziative che don Fausto ha voluto di più, nella sua missione di ascolto degli ultimi, ed è anche quella che più di altre lo ha fatto conoscere alla città. «Intitolare a lui questo posto – ha aggiunto don Dario Acquaroli – ci ricorderà le sfide con le quali dovremo continuare a confrontarci giorno dopo giorno, quando scendiamo con il camper a incontrare queste persone. L’intitolazione vuole essere anche un segno forte dello stile d’incontro che don Fausto ci ha insegnato, dove il dare da mangiare, oppure donare una coperta o dei vestiti, rappresentano solo un mezzo, poiché lo scopo principale della nostra missione è d’incontrare la persona in quanto tale, senza mai considerarla come un “problema”. Ho inoltrato la proposta poche settimane fa, attraverso l’assessore alle Politiche sociali Marcella Messina, all’Amministrazione comunale, che l’ha subito accolta».
La cerimonia ufficiale e la posa della targa avverranno probabilmente alla fine dell’estate. Oggi i locali sono condivisi con il servizio Drop in, uno spazio rivolto all’accoglienza di persone in difficoltà che, in molti casi, vivono in strada in condizioni di grave marginalità, gestito dalla Cooperativa di Bessimo. Presto questo servizio dovrebbe trovare posto nei locali adiacenti, dove al momento si trova il quartier generale dei City Angels, che cambieranno sede. Quando il Servizio Esodo tornerà in possesso dei locali, sono previsti alcuni lavori (in primis di tinteggiatura), dopodiché sarà davvero tutto pronto per l’intitolazione degli spazi a don Fausto.
«Si tratta di un atto simbolico ricco di significato, oltre che di un messaggio di accoglienza – ha detto l’assessore Marcella Messina –. Stiamo parlando di un luogo di condivisione; intitolarlo a don Fausto è stato un onore. Ci sarà una targa che tutti, ogni giorno, potranno guardare, ricordando chi ha voluto questo luogo per loro». Soddisfazione per la decisione del Comune, che in poche settimane ha dato il via libera all’intitolazione della struttura a don Fausto, è stata espressa anche dal direttore della Caritas Diocesana, don Roberto Trussardi. «La Chiesa è contenta di questa iniziativa – ha detto –. È bello che anche il Comune riconosca a don Fausto tutto quello che ha fatto per gli ultimi della nostra città, soprattutto in quel luogo simbolo che è la stazione, dove purtroppo circolano ancora tanti poveri e dove lui c’è sempre stato, proprio per essere accanto a loro e per sostenerli. Lo ha fatto con la mensa, certo, ma non solo. Penso sia una giusta riconoscenza per lui e per questo luogo di attenzione ai più bisognosi, e credo che sia anche l’occasione per portare avanti tutto quello che don Fausto Resmini ha fatto e renderlo, se possibile, migliore e più accessibile per i nostri poveri».
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