«Iniziative come questa aiutano chi vive la reclusione a riflettere sulla propria storia e sul proprio futuro», spiega Leone Lisè, educatore del SerD dell’Asst di Cremona (diretto da Roberto Poli), che ha seguito il progetto con la collega Francesca Salucci (referente per la Cooperativa di Bessimo) e gli operatori dell’area riabilitativa della Casa circondariale. «In carcere si tende spesso a parlare del reato, della pena, degli anni da scontare, ma occorre scavare più a fondo per far emergere la storia delle persone. Immaginare un finale diverso non è scontato, così come capire quali opportunità si possono aprire per loro».

Si tratta della «Biblioteca vivente» che sabato 20 gennaio 2024 ha accolto una trentina di visitatori nella palestra della Casa Circondariale di Cremona.

Accompagnati dagli operatori della struttura e del Servizio Dipendenze dell’Asst di Cremona, dieci detenuti hanno risposto alle domande di un pubblico selezionato, composto da cittadini, studenti degli istituti superiori e del Corso d’Infermieristica, rappresentanti del terzo settore e del mondo imprenditoriale.

L’obiettivo è duplice: abbattere lo stigma sociale nei confronti di chi sta scontando una pena, e al contempo offrire loro l’opportunità di riflettere sulla propria esperienza e sul percorso da intraprendere una volta fuori dal carcere. È un modo per creare un ponte con l’esterno, tra chi vive il pregiudizio e chi lo esprime.

Avviata nel marzo 2023, l’iniziativa rientra nel progetto Re-Start 4.0 (finanziato da Regione Lombardia con fondi POR FSE) per “l’inclusione attiva delle persone sottoposte a provvedimenti dell’Autorità Giudiziaria”. È promossa dal Comune di Cremona (ente capofila) con il coordinamento operativo della cooperativa Nazareth e realizzata in collaborazione con l’Asst di Cremona e la Cooperativa di Bessimo.

Gli studenti dell’Istituto tecnico J.Torriani di Cremona hanno documentato le varie fasi del progetto per promuovere l’iniziativa.

«Ringrazio tutta la rete dei partenariato per il lavoro quotidiano con la Casa Circondariale nell’ambito del progetto RE-START, e per questa iniziativa in particolare ASST Cremona e Cooperativa Bessimo – afferma Rosita Viola, assessore alle Politiche Sociali e Fragilità del Comune di Cremona – una esperienza umana ed emotiva molto forte sia per chi racconta, sia per chi ascolta. Dopo la “lettura” le parole vanno conservate e meditate. Mi auguro che tanti cittadini possano partecipare e “leggere” e incontrare»

RASSEGNA STAMPA

(Gentilmente fornita da ASST CREMONA)

La Provincia di Cremona: «Inclusione. Parola ai detenuti per vincere ogni pregiudizio»
La Provincia di Cremona (online): «Biblioteca vivente”, i racconti dei carcerati per abbattere muri e pregiudizi»
CremonaOggi: «Carcere e territorio, i detenuti di Cà del Ferro si raccontano»
Welfare Cremona Network: «Asst Cremona. La ‘biblioteca vivente’: i racconti di chi vive in carcere»