«Siamo lottatori per la vita», così Don Luigi Ciotti ha commentato la riapertura del Drop In di Bergamo inaugurato venerdi 8 settembre alla presenza di amici, istituzioni locali e ospiti d’eccezione.
È stata un’inaugurazione sentita e molto intensa che ha permesso di fare il punto e sottolineare tanti e diversi aspetti del nostro lavoro anche nell’ambito dei servizi di bassa soglia – appunto il Drop In – ai quali chiunque può accedere, sia in un’ottica di gestione del quotidiano che, a livello nazionale, nel più ampio contesto politico e sociale.
Il Drop In fa parte dei tanti e diversi servizi di prossimità e progetti non residenziali che la Cooperativa gestisce e che sono atti a garantire interventi di prevenzione, aggancio, riduzione del danno e limitazione dei rischi correlati all’uso di sostanze, orientamento e invio ai servizi territoriali e residenziali, consulenze familiari.
Riaperto dopo un periodo di chiusura, il Drop In è recentemente tornato in piena attività (vedi qui: https://bessimo.it/drop-in-bergamo-riaperto-agosto-2023/) grazie al supporto del Comune di Bergamo e dei finanziamenti europei (Por Fse).
GLI INTERVENTI:
Marco Delvecchio – coordinatore del Progetto New Network della Cooperativa di Bessimo a Bergamo:
«Il drop-in è una speranza che si è realizzata nel 2020, in una zona tra le più frequentate della città, nella quale abbiamo contribuito al ‘detensionamento’. Meno di un mese fa una persona qui è morta per overdose. Non succedeva dal 2014. Nelle nostre molteplici attività distribuiamo anche il nalaxone, farmaco salvavita per i tossicodipendenti. Il drop-in è solo uno dei punti chiave della città di Bergamo”, nella quale Bessimo è presente da oltre vent’anni, con un camper che fa interventi di riduzione del danno».
Enrica Recanati, educatrice al Drop In
«La persona è e deve sempre essere al centro di tutto. Operiamo ogni giorno per garantire il diritto alla salute di tutti – ha poi proseguito – e per rispondere alle circa 80 persone che ogni giorno che bussano alla nostra porta: offriamo loro assistenza sanitaria con 4 medici che visitano e curano quanti lo richiedono ma anche ristoro, materiali informativi e di profilassi e soprattutto, vicinanza e conforto. Conta il nome, non la categoria: tutti abbiamo un nome, un’identità, una storia di vita. Le categorie depersonalizzano. Prima arrivano le persone, poi i loro problemi».
Marcella Messina, Assessora alle Politiche Sociali presso Comune di Bergamo:
«Se oggi Don Ciotti è qui con noi è perché Bessimo lavora per contrastare la solitudine, la disuguaglianza sociale che in questo punto della città è molto impattante. Non siamo soli: ci son tantissimi volontari che ogni giorno provano a offrire sollievo. Non abbiamo ricette o risposte, riflettiamo, a volte sperimentiamo, anche il fallimento. Fa parte anche questo della sfida educativa».
Infine la parola è passata a Don Luigi Ciotti, fondatore del Gruppo Abele e dell’associazione «Libera. Associazioni, nomi e numeri contro le mafie» che ha speso parole importanti e significative.
«Noi siamo lottatori per la vita, per fare in modo che nessuno si perda per strada: abbiamo il dovere di creare condizioni perché le persone trovino un appiglio. Ci vogliono politiche che non escludano nessuno, che valorizzino tutti quei percorsi che servono a dare dignità e vita alle persone, a tutte, a tutti».
Ascolta il discorso di Don Ciotti nel video a seguire:
Approfondisci tutti gli interventi negli articoli pubblicati che riportiamo qui avanti.
LA RASSEGNA STAMPA:
CORRIERE DELLA SERA (Bergamo) – LEGGI
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ECO DI BERGAMO – LEGGI
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