«La Cooperativa di Bessimo ha partecipato, su invito del CNCA – il Coordinamento Nazionale Comunità Accoglienti -, all’udienza di Papa Leone XIV in occasione della “Giornata internazionale contro la droga” che ricorre, ogni anno, il 26 giugno.
Un gruppo ristretto di sette soci e due ospiti delle nostre strutture è partito con il furgone in un viaggio durante il quale si sono condivisi momenti di ilarità e gioco alternati a momenti di ricordo del nostro passato ma, soprattutto, di pensieri sul nostro presente e futuro.
È stato un viaggio lungo, fatto di tante fermate per rinfrescarsi in un clima torrido, un viaggio nel quale, mentre ci avvicinavamo a Roma, aumentava l’emozione di quello che avremmo vissuto e provato, consapevoli e orgogliosi di rappresentare tutti i soci, i dipendenti, i volontari e gli ospiti dei nostri servizi.
A onor del vero ci rimane il rammarico per non aver avuto la possibilità di estendere a più persone l’invito ad unirsi ai nove “della compagnia dei leoni del Papa”.
Pur lavorando per costruire una delegazione più numerosa, i tempi dettati dagli organizzatori e dalle istituzioni ci hanno preso in contropiede obbligandoci a rivedere la nostra idea iniziale in fretta e furia e riuscendo, solo nelle ultime ore, a inviare la lista dei nominativi per aver accesso all’udienza.
Arrivati a Roma e raggiunti gli altri rappresentanti del gruppo CNCA, tra cui la Presidente Caterina Pozzi, ci siamo immersi, sin dalle 7 del mattino, nella già caotica piazza di San Pietro dove si sono riunite realtà provenienti da tutta Italia – circa 3000 persone – che, sotto il non tiepido sole di Roma, hanno sfilato ai controlli di sicurezza per arrivare al cortile interno di San Damaso.
Abbiamo ascoltato le testimonianze di utenti, genitori, operatori e, dopo il saluto del Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, Alfredo Mantovano, ecco finalmente il tanto atteso discorso di Papa Leone XIV.
Nel silenzio del cortile il Santo Padre ci ha travolti con parole semplici e dirette toccando temi cari a tutti i nostri servizi e raccogliendo dai presenti fragorosi applausi e urla di approvazione a ogni affermazione, in particolare, dedicata alla rivendicazione dei diritti delle persone che incontriamo con il sollecito alla politica a farsi vera promotrice di questi.
Al termine dell’incontro, come programmato e richiesto dall’organizzazione, tre nostri rappresentanti, Claudia Bizioli, Tibi e Tomaso Marzocchi, hanno portato direttamente al Santo Padre i nostri doni. Per il CNCA il Papa ha incontrato Caterina Pozzi, la Presidente (con la maglietta bianca nella foto).
Claudia ha regalato il libro “Don Redento Tignonsini – Innovatore sociale”, Tibi ha consegnato l’ormai raro libro “CIAO UOMO” e Tomaso ha chiesto al Santo Padre una “ricetta di pace” porgendogli una casacca da chef con il nostro logo e il nome del Papa realizzata dal nostro laboratorio di confezioni di Pontevico.
Sono state ore intense quelle trascorse in Vaticano, ore che hanno messo alla prova spirito e corpo come lo stesso Santo Padre ha immaginato ed evidenziato: “Benvenuti tutti e spero che il sole non sia troppo forte… Però Dio è grande e ci accompagnerà. Grazie per la vostra presenza!”
Il viaggio di ritorno è stato, seppur nella stanchezza, una nuova carrellata di suggestioni dove, tra leggerezza e riflessioni, risuonavano le parole del Santo Padre:
“Carissimi, la vostra presenza qui è una testimonianza di libertà. Ricordo che quando Papa Francesco entrava in un carcere, anche nel suo ultimo Giovedì Santo, si poneva sempre quella domanda: «Perché loro e non io?». La droga e le dipendenze sono una prigione invisibile che voi, in modi diversi, avete conosciuto e combattuto, ma siamo tutti chiamati alla libertà.”
“La giornata di oggi, fratelli e sorelle, ci impegna in una lotta che non può essere abbandonata finché, attorno a noi, qualcuno sarà ancora imprigionato nelle diverse forme della dipendenza. Il nostro combattimento è contro chi fa delle droghe e di ogni altra dipendenza – pensiamo all’alcool o al gioco d’azzardo – il proprio immenso business. Esistono enormi concentrazioni di interesse e ramificate organizzazioni criminali che gli Stati hanno il dovere di smantellare. È più facile combattere le loro vittime. Troppo spesso, in nome della sicurezza, si è fatta e si fa la guerra ai poveri, riempiendo le carceri di coloro che sono soltanto l’ultimo anello di una catena di morte. Chi tiene la catena nelle sue mani, invece, riesce ad avere influenza e impunità. Le nostre città non devono essere liberate dagli emarginati, ma dall’emarginazione; non devono essere ripulite dai disperati, ma dalla disperazione. «Come sono belle le città che superano la sfiducia malsana e integrano i differenti, e che fanno di tale integrazione un nuovo fattore di sviluppo! Come sono belle le città che, anche nel loro disegno architettonico, sono piene di spazi che collegano, mettono in relazione, favoriscono il riconoscimento dell’altro!” (Francesco, Esort, ap. Evangelii gaudium, 210).
“La Chiesa ha bisogno di voi. L’umanità ha bisogno di voi. L’educazione e la politica hanno bisogno di voi. Insieme, su ogni dipendenza che degrada faremo prevalere la dignità infinita impressa in ciascuno. Tale dignità, purtroppo, a volte brilla solo quando è quasi del tutto smarrita. Allora sopravviene un sussulto e diventa chiaro che rialzarsi è questione di vita o di morte. Ebbene, oggi tutta la società ha bisogno di quel sussulto, ha bisogno della vostra testimonianza e del grande lavoro che state facendo. Tutti abbiamo, infatti, la vocazione ad essere più liberi e ad essere umani, la vocazione alla pace. È questa la vocazione più divina. Andiamo avanti insieme, allora, moltiplicando i luoghi di guarigione, di incontro e di educazione: percorsi pastorali e politiche sociali che comincino dalla strada e non diano mai nessuno per perso. E pregate anche voi, affinché il mio ministero sia a servizio della speranza delle persone e dei popoli, a servizio di tutti.”
Per la Cooperativa di Bessimo:
Giovanni Z., Claudia, Guido, Nicola, Giovanni P., Tomaso, Ivano e i due ospiti di Manerbio e San Giorgio.
Un sentito ringraziamento ad Ivano e all’ospite di Manerbio che si sono presi l’onere di guidare il furgone all’andata e al ritorno.
(Racconto di Giovanni Paini)