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Anche la Cooperativa di Bessimo si trova ad affrontare l’emergenza Coronavirus (COVID-19).
In questa pagina:
- La lettera del Presidente – Giovanni Zoccatelli
- Le testimonianze dei nostri operatori
- la campagna «Noi ci siamo!» dell’ATS di Bergamo
- campagne di solidarietà che ci riguardano
- Una breve rassegna stampa
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LA LETTERA DEL PRESIDENTE
Il Presidente della Cooperativa Giovanni Zoccatelli, ha affidato a una lettera qualche pensiero su questa situazione difficile rivolgendosi a tutti coloro che ogni giorno lavorano nelle comunità e nei servizi della cooperativa, che si spendono perché ciò che facciamo ogni giorno continui al meglio e nel migliore dei modi.
Ecco le sue parole:
«A distanza di giorni dalla insorgenza di questa epidemia non è possibile fare previsioni certe sui diversi aspetti che caratterizzeranno l’evoluzione della situazione e sulle conseguenti ordinanze che quasi quotidianamente vengono prese dalle diverse autorità pubbliche. Le prossime settimane si presentano ancora più complicate per tutti noi e per le persone e le famiglie di cui ci occupiamo. Abbiamo capito, forse un po’ tardi ma adesso lo abbiamo capito, che per limitare i contagi dobbiamo, ognuno di noi, considerarci come se fossimo potenziali veicoli di contagio per gli altri. Per evitare di poter veicolare il contagio dobbiamo ridurre al minimo indispensabile i rapporti sociali frontali. Dobbiamo mantenere e promuovere i rapporti sociali attraverso strumenti a distanza evitando, se non indispensabile, di vederci dal vivo, evitando di girare ed evitando tutte quelle bellissime attività sociali che danno il senso di comunità e di appartenenza […]».
Leggi tutta la lettera, clicca sull’immagine:
oppure su LEGGI LA LETTERA
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02/02/2021 – Ascolta l’intervento del Presidente Giovanni Zoccatelli su RADIO ANMIL NETWORK
Giovanni Zoccatelli, Presidente della Cooperativa di Bessimo, è stato invitato a intervenire nella trasmissione “Occhio all’attualità” in diretta su Radio Anmil Network di ANMIL Nazionale sul tema: “La prevenzione nei luoghi di lavoro al tempo della pandemia”. Un dibattito interessante nel quale sono emerse storie, situazioni ed esperienze.
L’intervento di Zoccatelli inizia al minuto 19.40.
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22/1/2021 – Ascolta l’intervento del Presidente Giovanni Zoccatelli nel Giornale Radio di Confcooperative:
“Gr 22 gennaio 2021: la cooperativa di Bessimo (BS) sfida il Covid e continua ad assistere persone in difficoltà”
Ascolta “Gr 22 gennaio: la cooperativa di Bessimo (BS) sfida il Covid e continua ad assistere persone in difficoltà” su Spreaker.
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LE TESTIMONIANZE DEI NOSTRI OPERATORI
Come se la passano i nostri operatori? Ecco qualche testimonianza da comunità e servizi:
ELENA per tutti i colleghi della Comunità di Bessimo:
«E poi ci siamo Noi…Educatori..che dobbiamo lavorare comunque perché servizio socio sanitario. Noi ci siamo,magari non in prima linea come i nostri Angeli di corsia, ma in una linea comunque delicata. Abbiamo Paura?! Si abbiamo Paura, ma non dobbiamo farci venire il panico per il bene dei nostri ospiti,perché mantenere la calma è fondamentale. Lavoriamo con attenzione e strategie diverse e ogni giorno con le dovute distanze preghiamo e ci diciamo che ANDRÀ TUTTO BENE. Pochi ci riconoscono eppure siamo quella categoria sottopagata che si prende cura dei più Fragili. Per questo vi diciamo: CHI PUÒ DEVE STARE A CASA. Fatelo per medici, infermieri e per chi come Noi non può. È il Tempo del Rispetto, della Coscienza,dell Aiuto a distanza!!! ANDRÀ TUTTO BENE. Un Abbraccio a tutti i colleghi delle nostre comunità e del socio sanitario.
Forza Ragazzi!!!!»
Riflessione di Elena, educatrice a Bessimo – Novembre 2020
La comunità non si ferma
«Questo è stato un periodo difficile per tutti, anche per i nostri ragazzi, persone più fragili che hanno deciso di entrare in una struttura per riabilitarsi, per riappropriarsi della loro vita. La comunità ha i suoi limiti e le sue regole di vita quotidiana, ma offre anche spazi di svago e di condivisione, che i ragazzi avevano ormai interrotto da anni a causa della dipendenza. Con il Covid19 i nostri ragazzi hanno iniziato a vivere una sorta di quarantena obbligatoria, rispettando le normative: l’uso costante dei Dpi, sono state bloccate le visite parenti, abolite le attività sportive esterne, sconsigliate le esperienze a casa se non per comprovata necessità. Tutto è cambiato e tutto ha acquistato un sapore diverso.
È ritornato anche il senso di impotenza, la paura, la mancanza degli affetti, i ‘due tiri al pallone’ che facevano assaporare quell’attimo semplice di normalità. La normalità che è cambiata per tutti, quello che il Covid19 ha tolto o comunque modificato facendoci vivere a volte, nella paura costante. Nonostante ciò, la paura non può, e non deve vincere, e noi andiamo avanti. La comunità non si ferma, si reinventa.
Ed ecco l’arrivo dell’utilizzo di Skype e le telefonate più frequenti per sentire gli affetti, sono cambiati così gli orari e si sono introdotti nuovi gruppi. L’arrivo del cineforum per recuperare nuove modalità di confronto, la cucina e le sue golosità, i lavoretti per Natale, la possibilità di rispolverare le chitarre in soffitta e non ci si fa mancare finché è concesso qualche uscita a piccoli gruppi. La comunità di Bessimo si è recata anche alle miniere di Schilpario, si è andati per funghi, per castagne e infine alla panchina gigante di Monticolo; tutto questo per riassaporare piccoli momenti di semplice libertà. Molti compagni in questi mesi non hanno concluso il percorso, non hanno retto la pressione, non hanno retto la stanchezza e la distanza dagli affetti ha creato una voragine, tutto questo ha fatto paura. Altri, i “sopravvissuti”, resistono e non mollano continuando fiduciosi il loro cammino. Di vita.
Noi andiamo avanti oltre il Covid19 perché la cura è solo l’inizio di una nuova vita».
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ROSSELLA dalla Comunità di Capo di Ponte:
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MONIQUE per tutti i colleghi della Comunità di Cividate Camuno:
«Anche a Cividate si va avanti!»
«Il covid-19 non ci ferma! Eh no! Perché seppur con qualche difficoltà tecnica – racconta Monique, educatrice della Comunità di Cividate Camuno – dovuta agli spazi ristretti (causa fermo dei lavori di ristrutturazione) e la necessità di svolgere attività con i bimbi in piccoli gruppi, le nostre educatrici all’infanzia, Silvia e Noemi, ogni giorno svolgono piccoli laboratori con i nostri bambini. In questi giorni i lavoretti, ovviamente, non possono che essere a tema “Pasqua” e nel frattempo ci siamo adoperati anche per reperire le uova di cioccolato e stiamo organizzando il pranzo all’aperto per il giorno di pasqua e la grigliata di pasquetta!!».
Nella foto a seguire, Monique “posa” con un “mega” uovo di Pasqua gentilmente donato ai bimbi della Comunità da “Camunia Soccorso” che ringraziamo di cuore!!
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SARA con i bimbi e per tutti i colleghi della Comunità di Gabbioneta:
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BAKHITA per tutti i colleghi della Comunità di Manerbio:
«In questi giorni difficili, molti lavoratori stanno reagendo, con le fatiche quotidiane, sommate alle difficoltà di gestione della paura e della fragilità dell’uomo. Parlo del personale sanitario, delle imprese di pulizie degli ospedali, dei farmacisti, delle guardie giurate, delle forze dell’ordine, dei volontari delle ambulanze, dei lavoratori che non possono scegliere di stare a casa e infine, di tutti gli educatori che quotidianamente sono a contatto con persone in difficoltà, che talvolta hanno patologie correlate gravi e che in questa situazione, stanno rischiando molto. Con queste parole voglio ringraziare i miei colleghi d’Italia che stanno aiutando queste persone ad alleggerire la situazione 24 ore su 24, ad asciugare le lacrime di coloro che non possono incontrare i loro figli, mogli e parenti, ad utilizzare strategie creative per affrontare le paure e mantenere la calma, gestendo ansie e impulsività connesse, per sostenere le loro motivazioni, aiutandoli a non mollare il percorso. Grazie colleghi perché la forza e la pazienza di ognuno di noi, contribuirà al benessere di tutti e in modo responsabile, tenendo ben presente l’obiettivo, speriamo e crediamo che “andrà tutto bene”. Un abbraccio positivo dalla comunità per tossicodipendenti di Manerbio».
Domenica 19 aprile Don Alessandro Tuccinardi, Parroco di Manerbio, ha benedetto la Comunità di Manerbio nel pieno rispetto delle misure di sicurezza:
Un po’ di video dalla Comunità di Manerbio ai tempi del coronavirus:
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ADRIANA e i colleghi (e i colleghi dei colleghi) da Crema:
Lo staff della coprogettazione di Crema o al lavoro con Whatsapp: «Caritas crema, bessimo e servizio sociale di crema. Ognuno dalla sua postazione»
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ALESSANDRA Responsabile dell’Area Inclusione Sociale:
«Un grazie enorme agli operatori che stanno garantendo, seppur con delle riduzioni di attività, il minimo indispensabile per le persone che vivono in strada, per tossicodipendenti, alcolisti, persone in grave stato di fragilità, persone che, in questi giorni difficili, si rivolgono normalmente ai nostri servizi. Siamo in un momento difficile e ci tengo a ringraziare davvero per l’impegno le equipe di Brescia, Bergamo, Cremona e Crema per quello che stanno facendo con mascherine e guanti: distribuiscono come sempre il materiale di profilassi ma anche – e soprattutto – occhi sorridenti dietro alle mascherine, accolgono le paure degli utenti e le mille domande che queste persone fanno. Chiaramente l’accesso ai servizi è calato e le procedure sono diventate rigide: all’interno dei Drop-In accogliamo soltanto una persona per volta, i tempi per le docce sono veloci, i tempi di una colazione per chi vive in strada sono veloci, niente segretariato sociale se non quello urgente. Si vive un clima di lavoro strano ma nemmeno il coronavirus e l’assenza di finanziamenti da dicembre 2019 ci sta fermando, non con pochi sacrifici». Nell’immagine a seguire “Distribuzione del cibo al Drop-In di Cremona”.
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ELISABETTA per tutti i colleghi del Servizio «Fantasina: Regina di Cuori»:
«Tra le tante categorie che non possono fermarsi ci siamo anche noi…. educatori e volontari delle comunità!!un abbraccio grande a noi ❤»
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DIANA con i colleghi della Comunità di Fara Olivana:
«In questo momento così difficile per la nostra regione, gli educatori sono una delle categorie che non può scegliere se #restareacasa o no, al lavoro ci deve andare. Il nostro lavoro è un lavoro di prossimità, basato sulla relazione, sulla vicinanza.
Quanto ci spaventa, però, oggi la parola vicinanza? Noi e gli altri dobbiamo stare almeno a 1 metro di distanza. Per alcuni questa cosa è una regola difficile, da dimenticare quanto prima. Io non voglio dimenticare questo momento, anzi vorrei che per noi, educatori in prima linea, serva per riflettere sul tema della “distanza vs vicinanza”….in un momento dove la pacca sulla spalla o l’abbraccio non sono consentiti.
Davvero l’empatia e il nostro lavoro, passano dalla non distanza? Chissà se alla fine del Covid 19, riusciremo a rispondere a tale domanda.
Adesso, andiamo avanti a testa alta , cari colleghi; io oggi vi sento più vicini che mai».
La “Supervisione” a Fara, ai tempi del Coronavirus, si fa via Skype.
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TERESA per e con i colleghi della Comunità di Gottolengo:
«Che Pasqua sarebbe senza spiedo?»
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Non c’è virus che tenga: a Gottolengo – con tutte le precauzioni sanitarie – la “Festa della Mamma” si festeggia lo stesso, eccome se si festeggia!
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La Comunità di Gottolengo propone alcune riflessioni su questo periodo con una serie di video dal titolo “4 Domande”:
Domanda #1:
Domanda #2:
Domanda #3:
Domanda #4:
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Valorizzare le risorse interne e scoprirne di nuove
«In questo momento storico di emergenza da #coronavirus abbiamo utilizzato il parco esterno che offre un ampio spazio verde all’aperto che ci ha permesso di mantenere tutte le attività educative e i gruppi terapeutici nel rispetto delle distanze sociali. Abbiamo inoltre introdotto una nuova attività sportiva a cadenza settimanale che vede il gruppo delle ospiti diviso in due sottogruppi che, in contemporanea, svolgono attività sportive. Un gruppo svolge tornei di pallavolo nell’apposito campo e l’altro gruppo svolge ginnastica funzionale condotta da me nel prato.
La pallavolo, sport di squadra, ha favorito il senso di appartenenza e la sana competizione sportiva, mentre la ginnastica funzionale – con esercizi di Yoga e Tai Chi, ha favorito il contatto sano e consapevole con il proprio corpo. Abbiamo inoltre mantenuto l’attività di meditazione zen che è stata condotta da me dato che il volontario e Monaco Zen Giovanni Ponzoni è stato costretto ad interrompere il volontariato per l’emergenza da #coronavirus. Abbiamo così scoperto la bellezza di svolgere la meditazione nel prato con i suoni della natura. Questo ci aiuta ad affrontare tale momento di emergenza valorizzando le risorse interne e scoprendone di nuove».
Paola, educatrice della Comunità di Gottolengo
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«Un’immagine che spiega il principio con cui la Comunità di Gottolengo sta affrontando – racconta Teresa, Responsabile della Comunità – la situazione di emergenza sanitaria. Stiamo attenti usando le giuste tutele e protezioni; siamo preoccupati? Si, ma senza farci venire l’ansia…siamo serenamente preoccupati e per questo adottiamo tutti i comportamenti necessari a tutelarci a prevenire il contagio».
Paradossi del #coronavirus: la riflessione di Dario, educatore a Gottolengo:
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NADIA per e con i colleghi e i bimbi della Comunità di Malonno:
«Nonostante il periodo un po’ complesso ci siamo inventati un sacco di cose da fare insieme. Abbiamo realizzato uno striscione per ribadire il concetto che “andrà tutto bene” e ci crediamo davvero!!! Nei giorni scorsi abbiamo accesso il forno e ci siamo messi a impastare la pasta per fare i dolci e – mentre aspettavamo che fossero cotti a puntino – abbiamo preso pennelli e colori e ci siamo messi a realizzare dei quadretti sulle stagioni su alcuni cartoncini».
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Lo staff del progetto New Network (unità mobile di strada) a Bergamo:
«In questa fase storica in cui è necessaria la responsabilità di ogni cittadino, in cui è chiesto di restare in casa, c’è chi in casa non può permettersi di stare. Nel clamore mediatico suscitato dall’emergenza sanitaria, non possiamo perdere di vista la condizione in cui versano gli ultimi, quelli che una casa non ce l’hanno. I poveri, gli emarginati sono fuori fuoco rispetto al dibattito. Incredibilmente, ultimi due volte. Anche per questo motivo, il nostro lavoro quotidiano con loro, nelle limitazioni previste dalla legge, non si ferma».
Equipe Bassa Soglia all’aperto, in accordo con le nuove disposizioni, insieme all’ASST Papa Giovanni XXIII
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SERENA, tutti i colleghi e le ragazze della Comunità di Paitone:
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CLAUDIA con e per tutti i colleghi della Comunità di Pontevico:
«#iorestoincomunità e… mangio!
In questo periodo di isolamento, un classico sabato sera casalingo equivale a sfornare pizze di ogni genere mettendo in atto tutta la nostra creatività.
Anche la Comunità di Pontevico non vuole farsi mancare questa nuova tradizione!
Quindi 3… 2… 1… pizze in forno!»
Dicembre 2020 – una riflessione da Pontevico:
«Spesso ci chiedono che cosa significa lavorare in Comunità Terapeutica ai tempi del Coronavirus e oggi proviamo a raccontarlo.
Il 2020 è stato un anno difficile per tutti, anche per tutte quelle persone che stanno affrontando un percorso di affrancamento dalle sostanze cercando di riappropriarsi della propria vita e della propria libertà.
Affrontare un percorso di disintossicazione non è affatto semplice, implica la costruzione di nuovi equilibri spesso fatti di paure, ansie, conflitti ma anche di speranze e aspettative.
Ci siamo trovati costretti a ripensare il nostro lavoro ed a rimodulare tutto in funzione delle regole per contenere la diffusione del virus. E’ così ci siamo trovati ad attuare delle regole molto restrittive alla quali i nostri ragazzi hanno dovuto adattarsi: niente uscite in autonomia, niente passeggiate, esperienze esterne solo se strettamente necessarie, visite parenti sospese.
Ma chi se lo sarebbe aspettato che una pandemia ci avrebbe tolto gli strumenti concreti del nostro lavoro lasciandoci spesso un forte senso di impotenza?
In questi mesi abbiamo imparato l’importanza di adattarci in maniera attiva alle sfide ardue che la pandemia ci ha posto davanti.
Siamo stati “travolti” da una quotidianità totalmente trasformata che ha reso il nostro lavoro ancora più delicato e ci ha chiamato a nuove sfide nei confronti dell’utenza che ospitiamo.
E’ così che ci siamo trovati a reinventarci la nostra quotidianità: laboratori di cucina, giochi da tavolo, cineforum, videochiamate con i parenti per sentirli meno distanti.
I malcontenti sono tanti e le crisi altrettanto, ma c’è ancora tanta speranza, fiducia e volontà da parte dei nostri ragazzi a continuare il loro percorso di riabilitazione nonostante la difficoltà del momento.
Noi invece continueremo a sostenerli ed incoraggiarli in questo loro cammino».
Claudia Bonazzoli – Educatrice della Comunità di Pontevico
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MARIA e tutti i colleghi della Comunità di Pudiano:
«Oggi al lavoro… Sempre sul pezzo! “Pudiano style”!»
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ERIKA per tutti i colleghi della Comunità di Rogno:
«La comunità di Rogno sta affrontando il coronavirus con le unghie e con i denti, anche se vivere la comunità con la mascherina ed i guanti in lattice non è facile. Noi operatori cerchiamo di trasmettere una parvenza di normalità al gruppo, ma non ci sentiamo a nostro agio così bardati. Nonostante ciò abbiamo proposto alle mamme ed ai bambini di fare un grande cartellone da appendere all’esterno della comunità con la scritta “Andrà tutto bene” e con dipinto un bell’arcobaleno; da operatori, ci auguriamo che questo disegno ci trasmetta tanta forza e positività entrando dal cancello ad inizio turno e speriamo che dia anche ai nostri ragazzi la tenacia di resistere in questo momento di isolamento».
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GIOVANNI, tutti i colleghi e i ragazzi ospiti della Comunità di San Giorgio:
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TOMASO – Responsabile Laboratori Ergoterapici Innovativi:
«Dal Laboratorio Confezioni di Pontevico!»
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MARCO e tutti i colleghi del Servizio Carcere
«Come per le nostre comunità anche gli Istituti di Pena, per l’alta concentrazione di persone in spazi limitati, sono un luogo ad alto rischio diffusione di malattie infettive come il Covid 19. Per questo motivo la priorità di tutti gli operatori, anche per quelli della Cooperativa di Bessimo è EVITARE DI TRASMETTERE ai detenuti il virus. Abbiamo quindi ridotto all’osso i contatti diretti con i detenuti e interrotto alcuni servizi che prima offrivamo. Sospesi i gruppi di discussione, evitati i colloqui di sostegno, interrotti gli incontri di progettazione condivisa di percorsi esterni, i colloqui in lingua madre, i servizi ai detenuti non indispensabili.
Attività ridotte o radicalmente modificate, per ragioni di igiene, introducendo impensabili triage clinici, misurazioni della febbre, mascherine e guanti, distanze di sicurezza e uso di spazi lasciati vuoti dalla scuola per incontrare detenuti e detenute. Incontri difficili, brevi, necessariamente asettici quando invece servirebbero sorrisi, strette di mano, vicinanza fisica. Nonostante ciò per molti di noi il lavoro non manca, i nostri ospiti negli alloggi di Housing ad esempio subiscono limitazioni aggiuntive a quelle giuridiche imposte e, come tutti, sono costretti in casa ma con coinquilini con cui prima condividevano solo pochi momenti. L’operatore deve quindi intervenire, mediare, mettere in campo decisioni e suggerire strategie per far passare senza incidenti la convivenza oltre a fornire tutti gli strumenti e le indicazioni per evitare che gli ospiti si ammalino.
Come ente titolare dei progetti di Housing poi, la Cooperativa di Bessimo ha accettato di lavorare, come richiesto dalla direzione degli Istituti di Pena e dalla Magistratura di Sorveglianza, per razionalizzare e moltiplicare le accoglienze esterne e, coinvolgendo tutta la rete del terzo settore e dell’associazionismo, siamo riusciti a implementare di 10 posti le accoglienze abitative per detenuti e detenute senza casa. Quando finirà dovremo trovare un senso a tutta questa sofferenza. Per il carcere, dove alcuni sacrifici sono stati accettati dai detenuti anche perché controbilanciati da intelligenti modifiche dei regolamenti e delle prassi (un esempio su tutti lo sblocco delle telefonate e il riesame di molte richieste di Misure Esterne) crediamo che sia l’occasione, pur bagnata di lacrime, per lasciare che questa buona gestione rimanga anche dopo l’emergenza coronavirus».
Marco Dotti
Agente di Rete
C.R. Verziano e UEPE
Brescia
(la tenda installata nel cortile dell’Istituto penitenziario di Verziano – Bs)
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L’ATS di Bergamo ha lanciato la campagna «Noi ci siamo!»
Ecco il senso della proposta – spiegano in una nota:
«Accettare e condividere i valori e la cultura del gruppo nel quale viviamo ci porta ad avvertire un SENSO DEL “NOI”. L’appartenenza è un sentimento, è il senso di inclusione e la percezione del PROPRIO VALORE PERSONALE in tale contesto. Contribuire ad aumentare il senso di appartenenza potrebbe essere utile ad incrementare comportamenti significativi, quelli importanti per le persone e che piacciono, generano SODDISFAZIONE e regalano senso di realizzazione. La MOTIVAZIONE è l’energia principale che guida le scelte e le azioni e la RESISTENZA di ciascuna persona. Motivare l’organizzazione produce un valore aggiunto in grado di fare la differenza. Il SENSO DI APPARTENENZA è collegato anche alla sensazione di conforto e piacere di NON ESSERE SOLI e al sollievo nel sapere che anche altre persone vivono situazioni simili alle nostre».
Anche Noi partecipiamo con i nostri servizi che operano sul territorio di Bergamo:
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CAMPAGNE DI SOLIDARIETÀ CHE CI RIGUARDANO:
FONDAZIONE SODALITAS:
Fondazione Sodalitas ha attivato sul suo sito – www.sodalitas.it – alcune pagine dedicate all’emergenza Coronavirus.
Tra queste “Coronavirus: l’impegno delle organizzazioni non profit di prossimità” dove è presente anche la Cooperativa di Bessimo con una scheda dedicata e dove si ricorda che è possibile continuare a donare per sostenere le attività della Cooperativa anche in questo momento difficile (per farlo da qui, basta visitare la pagina COME DONARE – https://bessimo.it/come-donare/)
Visita la pagina sul sito di Sodalitas: clicca sull’immagine o su “VISITA LA PAGINA” qui sotto.
Clicca qui: VISITA LA PAGINA
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BREVE RASSEGNA STAMPA:
Sul sito di Confcooperative Brescia:
Clicca sull’immagine o sul titolo per visitare la pagina dedicata a Noi: “La COOPERAZIONE RISPONDE AI BISOGNI”
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Leggi le nostre testimonianze anche su «Animazione Sociale»:
«Animazione Sociale», la rivista del Gruppo Abele, attiva dal 1971 e dedicata a chi lavora in campo sociale, educativo e della cura, ha lanciato una campagna con l’hashtag #RaccontaIlTuoServizio proponendo a tutti coloro che stanno affrontando l’emergenza del Coronavirus in contesti sociali e socio sanitari, di raccogliere e pubblicare testimonianze dirette.
Leggi qui l’articolo «La paradossale rinuncia alla socialità di chi con la socialità lavora» dedicato a Noi (clicca sul titolo per aprire l’articolo o sull’immagine a seguire):
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Leggi l’articolo pubblicato da «Gazzetta delle Valli»:
Leggi qui l’articolo «Concesio, esperienza e racconti della Cooperativa di Bessimo» dedicato a Noi (clicca sul titolo per aprire l’articolo o sull’immagine a seguire):
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Guarda il servizio Tg di Più Valli Tv del 30/3/2020: “Le Comunità ai tempi del Coronavirus”
Guarda sulla pagina Facebook di Più Valli Tv, clicca QUI
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Leggi l’articolo sul Progetto NewNetwork (BG) pubblicato da Corriere della Sera il 21/4/20:
Per leggere l’articolo clicca sull’immagine oppure clicca QUI
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Se vuoi puoi sostenere anche Tu la Cooperativa di Bessimo.
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