E i ragazzi della Comunità di Bessimo lo sanno bene: una volta al mese trascorrono del tempo insieme ai ragazzi della Cooperativa Il Cardo di Edolo (BS) che si occupa da anni di educazione e disabilità.
Il tempo trascorso qui è davvero intenso e lascia sempre il segno, invita alla riflessione e permette di fare viaggi nelle parti più profonde di sé.
«La comunità di Bessimo, dopo le vacanze in Val Saviore ha deciso di collaborare con Italo degli Amici della natura (Amici Della Natura Saviore), per recarsi una volta al mese presso Il Cardo Cooperativa Sociale Onlus, con i ragazzi diversamente abili.
Lo scorso 5 Ottobre mi sono recata a Edolo con la collega Laura e dieci dei ragazzi della Comunità. Dopo il classico rituale di purificazione con la Salvia, sono iniziati i canti con bacchette e tamburi e poi i balli, alternati dai racconti di Italo sul popolo Lakota. Italo esordisce con affetto dicendo oggi qui ci sono i pazzi del Cardo e i pazzi di Bessimo, oggi qui ci sono persone che ci insegnano a Vivere, perché persone dai Lakota considerate sacre.
L’ora è trascorsa con entusiasmo, coinvolgimento ed infinite emozioni.
Nel pomeriggio poi in Comunità, ho effettuato un gruppo sulle emozioni con i dieci venuti a Edolo. E dopo un attimo di silenzio sono emerse riflessioni ed un infinita quantità di emozioni, diverse tra loro, i ragazzi mi parlano di imbarazzo iniziale, ansia, paura, disagio, che si è poi trasformato in allegria, spensieratezza, gioia, serenità affetto, calore e grande riflessione personale.
Questo era l’obiettivo, stimolare, smuovere e per questa prima esperienza si può dire che ci siamo riusciti.
Abbiamo deciso di chiamare il gruppo di oggi “Pioggia di emozioni”.
Romulus dice “eravamo una cosa sola, la stanza era avvolta da immensi sorrisi, era da tanto che non sorridevo così”.
Mensif “ero in imbarazzo, poi tutto è diventato semplice e mi sono sciolto”.
Simone “è stata un ‘esperienza ottima, c’è tanto da imparare, c’è luce, spontaneità, quella che io da tanto ho perso, ma che ora sto ritrovando”.
Alex “Io mi sento un po’ matto, mi sentivo a casa, ma chi può dire cos’è la pazzia e cos’è la normalità”.
Alessandro “è stato un momento di forte impatto emotivo, di fa riflettere, loro sanno avere quei sorrisi, quella fiducia, quella spontaneità che spesso noi dimentichiamo o soffochiamo”.
Beppe “Mi sono riempito di serenità e semplicità”.
Alla fine, abbiamo deciso di godere di questo momento e di ricordarci di una frase del Cardo “Sorridi perché la Vita, è più bella se sorridi”.
Questa esperienza è stata e sarà per alcuni dei ragazzi forte, metterà in moto molte emozioni o pensieri, ma la Comunità è anche questo, smuovere, sperimentare, crescere e arricchirci anche grazie alla ricchezza di chi abbiamo accanto o che incontriamo nel nostro cammino».
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