- OBIETTIVI E ATTIVITÀ.. 40
6.1. I SERVIZI E I BENEFICIARI DELL’AREA RESIDENZIALE.. 40
6.1.1. Servizio Accoglienza. 40
6.1.2. Servizio Consulenza Legale. 41
6.1.3. Malonno: Casa Mika. 43
6.1.4. Comunità di Paitone. 44
6.1.5. Comunità di Cremona. 46
6.1.6. Comunità di Fara Olivana. 48
6.1.7. Comunità di San Giorgio. 50
6.1.8. Comunità di Bessimo. 52
6.1.9. Comunità di Capo di Ponte. 54
6.1.10. Comunità di Manerbio. 56
6.1.11. Comunità di Pudiano. 58
6.1.12. Comunità di Adro. 60
6.1.13. Comunità di Gottolengo. 62
6.1.14. Comunità di Cividate Camuno. 64
6.1.15. Comunità di Gabbioneta. 66
6.1.16. Comunità di Pontevico. 67
6.1.17. Comunità di Rogno. 69
6.1.18. Servizio Bassa Intensità Assistenziale – Bessimo 2. 71
6.1.19. Servizio specialistico residenziale GAP “Fantasina: Regina di Cuori”. 73
6.1.20. Attività Riabilitative Ergoterapiche nei Servizi Residenziali 74
6.1.21. Attività di inclusione al lavoro per beneficiari dei servizi residenziali 74
6.1.22. Attività sportive per i beneficiari dei servizi residenziali 75
6.1.23. Un’analisi di dettaglio dei beneficiari dei servizi residenziali nel 2020. 76
6.1.23.1. Beneficiari con problemi di dipendenze da sostanze. 76
6.1.23.2. Beneficiari minori e donne non tossicodipendenti 82
6.2. I SERVIZI E I BENEFICIARI DELL’AREA INCLUSIONE SOCIALE.. 83
6.2.1. Progetto Strada e So-Stare a Brescia. 83
6.2.2. Progetto Strada di Bergamo. 86
6.2.3. Progetto Strada di Cremona. 89
6.2.4. Progetto Strada di Crema. 92
6.2.5. Progetto di Limitazione dei Rischi in Valle Camonica. 96
6.2.6. Altri progetti di Riduzione del Danno (RDD) e Limitazione dei Rischi (LDR) 99
6.2.6.1. Progetto Strade Blu di Mantova. 99
6.2.6.2. Progetto LDR Le Strade di Quoz. 99
6.2.6.3. Ulteriori progettualità in partnership. 100
6.2.7. Partecipazione ai Tavoli locali sui temi della marginalità. 100
6.2.8. Prevenzione e servizi offerti al territorio. 101
6.3. I SERVIZI E I BENEFICIARI DELL’AREA CARCERE.. 105
6.4. ALTRI PROGETTI. 108
6.4.1. Progetto Tutor di condominio Cremona. 108
6.4.2. Progetto “Abitare la Comunità” Cremona. 109
6.4.3. Accoglienza Notturna Chizzolini Brescia. 110
6.4.4. Housing First Brescia. 111
6.4.5. Coprogettazione Sociale Comune di Crema. 111
6.4.6. Help Center Brescia. 111
6.4.7. Addiction Center – Centro per le Polidipendenze Lacchiarella (MI) 112
6.5. AREA PROGETTAZIONE SOCIALE.. 113
6.1. AREA COMUNICAZIONE.. 115
6.2. AREA FUNDRAISING.. 116
6.2.1. Impiego quote raccolte tramite il 5×1000. 116
6.3. FATTORI RILEVANTI PER IL CONSEGUIMENTO DEGLI OBIETTIVI. 117
1. OBIETTIVI E ATTIVITÀ
Per raggiungere gli obiettivi e realizzare la Mission, la Cooperativa di Bessimo gestisce:
- 14 comunità terapeutiche residenziali (di cui una con un modulo di comorbilità psichiatrica e sei con moduli per per poliassuntori e alcoldipendenti);
- un Servizio di Bassa Intensità Assistenziale;
- una comunità educativa per minori e madri in difficoltà;
- una comunità residenziale per il gioco d’azzardo patologico,
- una rete di appartenenti per l’housing sociale;
- servizi di riduzione del danno nelle città di Bergamo, Brescia, Crema, Cremona e Mantova;
- servizi di supporto (Servizio Accoglienza, Sede Amministrativa, Sede Area Strategica, Ufficio Legale);
- un servizio di counseling per adolescenti e giovani,
- un servizio di counseling rivolto a familiari di persone con problemi di dipendenza,
- servizi di supporto a persone in difficoltà (carcere, condominio),
- interventi di prevenzione,
- interventi per il contrasto al gioco patologico.
Il dettaglio delle attività del 2020 per ogni servizio elencato, è di seguito presentato.
1.1. I SERVIZI E I BENEFICIARI DELL’AREA RESIDENZIALE
1.1.1. Servizio Accoglienza
Il Servizio Accoglienza gestisce e coordina le richieste di inserimento degli utenti nei servizi residenziali gestiti dalla Cooperativa.
Nel corso del 2020 il Servizio Accoglienza ha ricevuto 534 segnalazioni di ingresso (persone effettive).
Negli anni precedenti:
- 676 nel 2019
- 718 nel 2018
- 651 nel 2017
Di queste 534, 339 maschi e 195 femmine provenienti dai SerD/SMI delle ASL appartenenti al nostro bacino d’utenza oppure direttamente da chi chiedeva l’ingresso, da genitori, da volontari ecc.
Le segnalazioni raccolte NEL 2020 provenivano dalla Regione Lombardia per 509 segnalazioni:
- 608 nel 2019
- 671 nel 2018
Le richieste totali extra lombarde nel 2020 sono state 25 mentre erano state:
- 68 nel 2019
- 47 nel 2018
- 36 nel 2017
Nel 2020 la domanda di inserimento è diminuita di 142 richieste rispetto all’anno precedente.
In sintesi la richiesta di trattamento è diminuita su tutte le tipologie, ovviamente da tenere in considerazione che il 2020 è stato caratterizzato dall’emergenza sanitaria Covid 19.
Delle 534 segnalazioni il Servizio Accoglienza ha effettuato prevalentemente colloqui da remoto per le valutazioni, 221 persone di cui 17 in carcere.
Nel 2020 sono stati gestiti:
- 534 – i nuovi contatti
- 329 – le pre-ammissioni alle varie strutture
- 268 – persone effettivamente inserite (293 nuovi programmi gestiti, si ricorda che una persona può effettuare più inserimenti nello stesso anno)
- 33 – trasferimenti interni alle nostre diverse strutture (sia temporanei che definitivi)
Continuano le richieste di inserimento di persone che fanno uso esclusivamente di cocaina, si confermano gli inserimenti di persone con cure farmacologiche legate a disturbi psichici più o meno lievi.
Per alcune persone la terapia è stata mantenuta anche durante il percorso comunitario mentre per altri è stata scalata e poi interrotta. L’esperienza acquisita negli anni precedenti ci ha portati a continuare gli inserimenti di utenti con problematiche psichiatriche.
Si mantiene ancora costante la richiesta di ingressi in comunità di persone dipendenti seriamente compromesse.
Nel 2020 Permangono richieste di inserimento di minori e di giovani che non hanno mai assunto eroina, ma che comunque presentano una assidua frequentazione delle cosiddette nuove droghe, nonché di alcool e cocaile richieste di inserimento di persone con cittadinanza non italiana sono state complessivamente 52, sono state valutate tenendo conto dei requisiti richiesti dalla Cooperativa di Bessimo.
Nel 2020 sono state respinte complessivamente 80 richieste.
Negli anni precedenti:
- Nel 2019 erano state respinte 77 richieste (di cui 0 a Capo di Ponte)
- nel 2018 erano state respinte 83 richieste (di cui 1 a Capo di Ponte)
- nel 2017 erano state respinte 53 richieste (di cui 1 a Capo di Ponte)
Si conferma l’alto numero di richieste respinte e ciò conferma essere un indicatore delle complicanze sociali e sanitarie degli utenti che vengono segnalati. In questo senso e per alcuni casi il servizio Accoglienza si è anche avvalso della consulenza dello psichiatra.
1.1.2. Servizio Consulenza Legale
Al Responsabile del Servizio Accoglienza è stata assegnata la mansione della consulenza Legale (da non confondere con uno Studio Legale): egli ha il compito di consigliare gli operatori e gli utenti in carico alle diverse Comunità Terapeutiche della Cooperativa di Bessimo in relazione a tutte le problematiche penali che li riguardano.
In particolare cerca di ricostruire le posizioni penali di tutti gli utenti pregiudicati in modo da evitare il verificarsi di ordini di carcerazione inaspettati a causa di sentenze divenute esecutive.
Relativamente ai nuovi ingressi del 2020 nelle varie strutture della Cooperativa Sociale di Bessimo, sono arrivate 20 persone sottoposte a varie misure penali, infatti di questi soggetti si specifica che:
- 15 sono arrivati con la misura dell’affidamento in prova al servizio sociale o con affidamento provvisorio in attesa di camera di consiglio o in sospensione esecuzione della pena;
- 1 persona agli arresti domiciliari esecutivi;
- 3 agli arresti domiciliari;
- 1 persona sottoposta alla detenzione domiciliare
Si evidenzia che nel 2020 altre 58 persone, durante la permanenza in comunità, hanno ricevuto condanne definite per reati pregressi e hanno iniziato a scontare in comunità la loro pena con una misura alternativa: arresti domiciliari, libertà controllata, Sorveglianza speciale, affidamenti, obblighi di dimora.
Il servizio consulenza Legale ha curato e collaborato con le varie Comunità alla documentazione relativa alle varie procedure penali.
Ciò si è svolto nello specifico attraverso consulenze informative:
- Dichiarazioni di presenza per le varie udienze;
- Consulenze relative alle multe penali;
- Consulenze relative alle richieste di gratuito patrocinio;
- Consulenze e/o segnalazioni di eventuali interruzioni ai vari organi competenti;
- Consulenze e/o procedure per eventuali scarcerazioni.
Per quanto riguarda le udienze (processi vari, testimonianze, camere di consiglio, udienze per minori ecc.) nel corso del 2020 sono state complessivamente 90.
Durante l’anno sono avvenute 5 carcerazioni (8 carcerazioni nel 2019 e nel 2018), tutte per revoche delle comunità.
Le persone sottoposte a limitazioni della libertà al 31 Dicembre 2020 che risultano inserite presso le nostre diverse Comunità Terapeutiche sono le seguenti:
- 12 utenti con la misura dell’affidamento in prova al servizio sociale;
- 3 utenti con l’affidamento provvisorio;
- 2 utenti con la misura della detenzione domiciliare;
- 4 utenti agli arresti domiciliari esecutivi;
- 1 utente agli arresti domiciliari;
- 1 persona in differimento pena;
- 1 persona in libertà controllata;
- 12 persone in sospensione dell’esecuzione pena in attesa dell’affidamento.
Tutta la documentazione legale ritenuta significativa, è stata e caricata direttamente nella sezione apposita della cartella elettronica. Infine si conferma la tendenza che molte comunità non inviano come previsto dalle nostre procedure interne lo schema aggiornato degli utenti con limitazioni della libertà e la documentazione penale dei vari utenti, segno questo forse che ormai hanno acquisito una buona capacità di gestione di tali situazioni.
1.1.3. Malonno: Casa Mika
Profilo generale del servizio |
Comunità educativa per minori e madri in difficoltà. autorizzata al funzionamento per 10 posti incluse le madri e 4 posti autorizzati per una casa alloggio per l’autonomia. |
Tipologia utenza |
Donne con figli e minori non accompagnati con meno di 12 anni. |
Composizione équipe |
1 Responsabile, 4 educatori professionali, 4 operatori part time. L’equipe si riunisce settimanalmente per momenti di verifica e confronto e ogni 15 giorni in supervisione con la psicoterapeuta. In caso di necessità si attiva una consulenza con una psicoterapeuta specializzata sull’intervento con i minori. |
Punti centrali del programma educativo |
Questa comunità offre un’accoglienza a minori e madri in difficoltà. Si propongono anche programmi brevi finalizzati a rispondere a bisogni con carattere di emergenza ed a un inquadramento della situazione. |
Numero utenti e conclusione programmi educativi
|
Nel corso del 2020 sono entrati nella comunità di Malonno per svolgere un programma educativo 4 minori e 2 madri. A questi si aggiungono i 7 minori e 3 madri presenti al 1 gennaio 2020. Si sono svolti, o erano in corso al 31 dicembre 2020, complessivamente 11 programmi per minori e 5 programmi per madri con figli. L’età media dei minori è anni 6; il range è 0-12 anni. L’età media delle madri è di anni 32 e il range è 27-38. La media complessiva di presenze degli utenti è stata 5,2 per i minori e 2,4 per le madri.
Esiti programmi svolti nel 2019 adulti minori
Conclusi positivamente |
2 |
9 |
Interrotti |
0 |
0 |
Per trasferimento |
2 |
1 |
Totali |
4 |
10 |
|
Incontri con i servizi invianti |
Numero incontri con Servizi Tutela Minori 20 (soprattutto in modalità da remoto). La comunità ha continuato a collaborare con i Servizi invianti, con il Tribunale per i Minorenni e con gli Ospedali. Due udienze con Tribunale per i Minorenni di Brescia in modalità da remoto |
Attività culturali e con il territorio |
Non abbiamo potuto partecipare alle varie attività anche sportive rivolte ai minori in età scolare causa emergenza sanitaria. |
Attività con le famiglie |
Le visite protette con familiari di riferimento si sono svolte in spazi neutri, oppure da remoto, secondo un calendario concordato coi Servizi Minori. |
Attività sanitarie |
Realizzate: 20 visite pediatriche, 12 visite/esami specialistici, 9 vaccinazioni, 15 visite dal medico di base. Effettuate 4 visite neuropsichiatriche, 7 sedute con Psicomotricista e si è proseguito un percorso di 3 sedute con una Psicologa del Consultorio ATS. Quattro le visite presso vari CPS, 25 colloqui presso il Sert e due visite dentistiche. |
Conclusioni e considerazioni finali |
Il lavoro educativo svolto durante l’anno è stato notevole e complesso anche per la gestione dell’emergenza sanitaria che ha complicato il rapporto con l’utenza e con i famigliari. Si è come sempre lavorato su piccoli obiettivi concreti raggiungendo discreti risultati. Si continua ad utilizzare la cartella elettronica, adattandola al tipo di utenza. Si è collaborato con i Servizi invianti, partendo dalle procedure di ingresso (quarantena etc) e dalla definizione del Progetto Educativo individualizzato, al fine di aumentare la condivisione e la corresponsabilità di tutte le parti coinvolte. Molto complessa si è rivelata la gestione di un minore con problematiche psichiatriche; fondamentale è stata la collaborazione di tutta l’equipe educativa |
1.1.4. Comunità di Paitone.
Profilo
generale del servizio |
Comunità terapeutica riabilitativa femminile, con programmi brevi e/o di orientamento con accesso veloce al trattamento. Accreditata per 23 posti: 7 per Modulo alcolisti e polidipendenti e 16 per trattamento terapeutico riabilitativo. |
Tipologia utenza |
Donne tossicodipendenti e alcoliste, anche in affidamento ai servizi sociali. |
Composizione équipe |
1 Responsabile, 4 educatori professionali, 2 educatori part time, 1 medico psichiatra, 1 psicoterapeuta, 1 infermiere, 1 supervisore. E’ prevista un équipe settimanale educativa e un équipe mensile multidisciplinare. La supervisione è a cadenza quindicinale. |
Punti centrali del programma terapeutico |
Colloqui settimanali, attività educative, gruppi gestionali e motivazionali, attività ergo terapiche, colloqui settimanali con psichiatra e psicologo (valutazione), incontri settimanali con infermiere, riunione generale. Dato il momento di Pandemia tali attività si sono svolte a volte in presenza e a volte da remoto a seconda delle disposizioni ministeriali e seguendo le indicazioni contenute nel POG della Cooperativa di Bessimo. |
Numero utenti e conclusione programmi terapeuti |
Nel corso del 2020 sono entrate nella comunità terapeutica di Paitone 28 utenti donne, alle quali si aggiungono le 18 donne già presenti a gennaio 2020. Complessivamente si sono svolti, o erano in corso al 31 dicembre 2020, 46 programmi terapeutici. La media complessiva delle utenti presenti giornalmente nel 2020 è stata di 13,5, l’età media è stata di 38 anni e l’età mediana di 40anni; il range di età è variato da 19 a 57 anni. Questi dati anagrafici sono riferiti alla data di ingresso delle utenti.
Programmi chiusi nel 2020
Conclusi positivamente |
11 32% |
Interrotti |
14 41% |
Per arresto |
0 |
Per allontanamento |
4 12% |
Per trasferimento |
5 15% |
Totali |
34 100% |
|
Incontri con i servizi invianti |
15 incontri con SerD lombardi in presenza e 27 colloqui in modalità da remoto; 1 incontro/colloquio c/o Ufficio Accoglienza di Manerbio; 1 incontro/colloquio c/o la Comunità di Gottolengo/Adro; 5 accompagnamenti c/o strutture della Cooperativa di Bessimo; 8 colloqui c/o strutture di altre Cooperative in presenza e 8 da remoto ; 4 accompagnamenti c/o strutture di altre Cooperative.; 3 c/o Tribunali lombardi Milano/Lodi, 4 incontri con Servizi di Tutela Minori Milano/Bergamo ; 8 accompagnamenti per svolgere pratiche di segretariato sociale. |
Attività culturali e con il territorio |
Nel corso del 2020 sono state organizzate 13 uscite sul territorio. Le destinazioni sono state Salò, visite al santuario di Paitone, la sala polivalente del Comune di Paitone, dove si è assistito alla proiezione di un film in occasione della Giornata della Memoria. Si sono organizzati incontri periodici con l’azienda Agricola con la quale avremmo dovuto strutturare un progetto (Pollaio Sociale), il quale è stato congelato per via della pandemia in corso. All’inizio dell’anno erano in corso le attività con i volontari introdotte nel 2019, ma successivamente sono state sospese a causa della pandemia in ottemperanza a quanto previsto dal POG. |
Attività con le famiglie e figli |
Per i primi due mesi del 2020 le visite con i familiari/compagni/mariti sono state organizzate all’interno della struttura, tendenzialmente una volta al mese e trascorsi 45 giorni dall’ingresso dell’utente. In seguito gli incontri con i congiunti sono stati effettuati seguendo le indicazioni contenute del POG. Gli incontri con i figli sono avvenuti all’interno della struttura per i primi mesi dell’anno (3 volte) e poi sul territorio di residenza/domicilio del minore, in base alle indicazioni del Servizio Tutela Minore preposto (11 accompagnamenti presso gli spazi neutri Milano/Bergamo). |
Attività sanitarie |
5 visite medico di base; 50 esami strumentali; 40 prelievi ematici; 8 visite/esami c/o Infettivi di Brescia; 1 ricovero ospedaliero e 5 DH; 50 visite specialistiche. |
Sintesi lavoro svolto e conclusioni finali |
Nell’utenza femminile accolta si è ossrvato un aumento della presenza di persone polidipendenti; numerose sono state le donne presenti con disturbi sia di tipo psichiatrico, sia associati a disturbi dell’alimentazione. Le presenze settimanali dei consulenti psichiatra e psicologo sono risultate funzionali alla presa in carico e all’orientamento per le utenti presenti e come supporto all’équipe educativa. All’interno dell’equipe il turn over ha coinvolto 2 educatori full time e 1 part-time che si è dimesso e non è stato ancora sostituito. |
1.1.5. Comunità di Cremona.
Profilo generale del servizio |
Comunità terapeutica riabilitativa maschile accreditata per 19 posti. |
Tipologia utenza |
Maschi tossicodipendenti e alcolisti, anche in affidamento ai servizi sociali. |
Composizione équipe |
1 Responsabile, 5 educatori professionali, 1 educatore per attività lavorative, 1 psicoterapeuti, 1 supervisore. E’ prevista un’équipe settimanale educativa e un’équipe mensile multidisciplinare. La supervisione si svolge ogni due settimane. |
Punti centrali del programma terapeutico. |
Questa comunità è orientata ad offrire programmi per persone che necessitano di trattamenti terapeutici e riabilitativi individualizzati, che possono arrivare anche fino a 36 mesi. Il percorso prevede gruppi settimanali terapeutico-riabilitativi. All’interno della comunità è presente un appartamento accreditato per sviluppare gradi maggiori di autonomia prima della dimissione. |
Numero utenti e conclusione programmi terapeutici
|
Nel corso del 2020 sono entrati nella comunità di Cremona per svolgere un programma terapeutico 16 maschi, a cui si aggiungono i 18 utenti già presenti al 1 gennaio 2020, per un totale di 31 utenti trattati. La media giornaliera degli utenti presenti è stata di 14,8; l’età media è stata di 40 anni; il range di età varia dai 19 ai 57 anni; questi dati anagrafici sono riferiti alla data di ingresso degli utenti.
Esiti programmi svolti nel 2020
Conclusi positivamente |
7 33 % |
Interrotti |
12 57 % |
Per allontanamento |
1 5 % |
Per trasferimento |
1 5 % |
Totali |
21 100 % |
|
Incontri con i servizi invianti |
Gli incontri con i SerD sono stati sospesi in presenza e garantiti solo da remoto, ma implementati rispetto alla consuetudine, questo per la facilità di collegamento senza spostamenti fisici, spesso difficili da organizzare a causa del Covid. Sono stati effettuati 39 incontri di verifica con i SerD e 4 con Uepe, tutti in videoconferenza. Mentre sono stati fatti 3 accompagnamenti c/o Tribunali in presenza. |
Attività culturali e con il territorio |
Le uscite sono state drasticamente ridotte per ragioni legate alla pandemia, solo sull’estate è stato possibile organizzare qualche uscita all’esterno in territori limitrofi. Rispetto ai rapporti con il territorio sono stati mantenuti comunque i contatti telefonici, ma si è evitato l’ingresso ad estranei sempre. |
Attività con le famiglie |
Il “gruppo familiari” è stato sospeso a causa Covid. Gli incontri con le famiglie, le compagne ed i figli sono stati interrotti a causa della pandemia, ma è stata notevolmente implementata la possibilità di telefonate, tant’è che è stata istituita una postazione ad hoc per le videochiamate a famigliari e amici. Le telefonate sono a numero libero della durata di 15 minuti ciascuna. |
Attività sanitarie |
Per quanto concerne le visite sanitarie queste si sono notevolmente ridotte a causa della pandemia ed è stata data precedenza a quelle essenziali. Sono stati effettuati circa 51 accompagnamenti a visite o altre prestazioni di carattere sanitario. |
Sintesi del lavoro svolto e conclusioni finali |
Nell’anno 2020 la complessità e la diversità delle caratteristiche dell’utenza, da un punto di vista sia penale sia di carattere sanitario, hanno portato l’équipe a consolidare la diversificazione della proposta terapeutica; inoltre la pandemia da Covid ha aumentato l’abbandono prematuro di alcuni ospiti; alcuni hanno abbandonato perché venuti meno i presupposti di accompagnamento al reinserimento, mentre altri hanno abbandonato durante la quarantena preventiva perché troppo difficile da gestire. |
1.1.6. Comunità di Fara Olivana.
Profilo generale del servizio |
Comunità terapeutica riabilitativa maschile, accreditata per 20 posti. |
Tipologia utenza |
Maschi tossicodipendenti e alcolisti, anche con misure di limitazione della libertà (affidamento in prova, arresti domiciliari, messa alla prova ecc.). |
Composizione équipe |
1 Responsabile, 4 educatori professionali full time, 2 educatore professionale part time (16 ore/22 ore), 1 psicologa, uno psichiatra e 1 supervisore. A cadenza settimanale è stata effettuata l’equipe educativa, a cadenza quindicinale la supervisione dell’equipe ed a cadenza mensile l’equipe multidisciplinare. |
Punti centrali del programma terapeutico |
La psicologa ha incontrato tutti gli utenti per una valutazione iniziale ed alcuni ospiti per un supporto psicologico durante tutto il trattamento residenziale. Nonostante l’emergenza Covid 19, i colloqui con la terapeuta non si sono mai sospesi, ma sono stati organizzati da remoto.
Sono sempre continuati i gruppi terapeutici gestiti dagli educatori (nonostante l’emergenza Covid 19), a cui hanno partecipano tutti gli utenti divisi in gruppi più ristretti: gruppo accoglienza, gruppo emozioni, gruppo trattamento prevenzione e ricaduta, gruppo emozioni verticali, gruppo assertività, gruppo gestione del conflitto, gruppo rifletto.
Gli Educatori hanno incontrato settimanalmente gli utenti in colloquio e gestito e organizzato anche momenti di svago ludico-ricreativi in gruppo internamente alla comunità. |
Numero utenti e conclusione programmi terapeutici |
Nel corso del 2020 hanno fatto ingresso nella Comunità di Fara Olivana per svolgere un programma terapeutico 23 maschi maggiorenni, a cui si devono aggiungere i 20 utenti presenti al 1 gennaio 2020, per un totale di 43 utenti trattati. La media giornaliera degli utenti presenti è stata di 19, l’età media è stata di 37 anni e l’età mediana di 35 anni; il range di età è variato dai 19 ai 55 anni. Questi dati anagrafici sono riferiti alla data di ingresso degli utenti, mentre tutti i dati inseriti sono riferiti al lavoro svolto dal 1 gennaio al 31 dicembre 2020.
Esiti programmi svolti nel 2020
Conclusi positivamente |
14 50 % |
Interrotti |
7 25 % |
Per arresto (per revoca) |
2 7% |
Per allontanamento |
3 11 % |
Per trasferimento |
2 7 % |
Totali |
28 100 % |
|
Incontri con i servizi invianti |
In totale si sono svolti 36 incontri di verifica e progettazione: 26 con SerD/SMI, 4 con UEPE/USSM e 4 Servizi Tutela Minori. Sono stati effettuati 2 incontri al CPS. A causa dell’emergenza Covid 19 la maggior parte degli incontri sono stati svolti in modalità on line e alcuni incontri sono stati sostituiti da telefonate di aggiornamento. |
Attività culturali e con il territorio |
Quest’anno, a causa dell’emergenza Covid 19, si sono svolte poche attività sul territorio.
Ci sono state nei mesi estivi alcune uscite in piccoli gruppi per l’attività di Montagnaterapia.
Ci sono state uscite in bicicletta e a piedi nei comuni limitrofi alla comunità.
Abbiamo partecipato ad un incontro on line organizzato dall’associazione Taxi1234 sul gioco d’azzardo e si è svolto on line un corso di Arte Terapia, tramite la fotografia, nei mesi estivi.
|
Attività con le famiglie e i genitori |
Sono state organizzate 2 giornate genitori nei mesi di Gennaio e Febbraio 2020, poi sospese a causa della situazione pandemica da Covid-19. Si sono sempre mantenuti contatti telefonici con i familiari da parte degli Educatori case manager e si sono agevolate videochiamate tra i familiari e gli utenti. |
Attività sanitarie |
Le visite sanitarie, comprensive di visite odontoiatriche, interventi chirurgici, prelievi, medici di base, ecc. nel corso del 2020 sono state complessivamente 84. |
Sintesi lavoro svolto e conclusioni finali |
Nel corso del 2020 si sono attivatati percorsi individualizzati che hanno permesso agli utenti di partecipare ad attività di ricerca lavoro. Nel corso dell’anno 2 utenti hanno iniziato a lavorare in aziende situate in territori limitrofi. Nell’anno 2020 l’appartamento accreditato ha ospitato 4 utenti nella fase del reinserimento. Durante l’anno 2020, a causa dell’emergenza Covid 19, si sono agevolati rientri a casa di utenti in percorso da lungo tempo, si sono riviste alcune modalità di gestione dei gruppi terapeutici, dividendo gli utenti in più gruppi e si sono riviste alcune modalità nella gestione della verifica esterna. |
1.1.7. Comunità di San Giorgio.
Profilo generale del servizio |
Comunità terapeutica riabilitativa maschile accreditata per 20 posti per adulti. |
Tipologia utenza |
Maschi tossicodipendenti, alcolisti anche in affidamento ai servizi sociali e arresti domiciliari. |
Composizione équipe |
1 Responsabile, 4 educatori professionali, 2 operatori part-time, 1 psicoterapeuta, 1 supervisore. Si svolgono un’èquipe settimanale educativa e un’équipe mensile multidisciplinare. Si svolge una supervisione allo staff condotta da uno psicoterapeuta con cadenza quindicinale |
Punti centrali del programma terapeutico |
Il Servizio è orientato ad offrire programmi per persone che necessitano di trattamenti terapeutici e riabilitativi basati su percorsi individualizzati per tempi e modalità (fino ad un massimo di 36 mesi). Il percorso prevede gruppi terapeutici educativi, colloqui con case manager e supporto psicologico. E’ possibile avviare percorsi formativi volti all’inserimento socio-lavorativo e programmare esperienze volte alla verifica delle autonomie personali acquisite (responsabilità, gestione di compiti e mansioni, organizzazione del proprio tempo). |
Numero utenti e conclusione programmi terapeutici
|
Nel corso del 2020 sono entrati nella comunità di San Giorgio per svolgere un programma terapeutico 18 maschi, a cui si aggiungono i 17 utenti presenti al 1 gennaio 2020, per un totale di 35 utenti trattati. La media giornaliera degli utenti presenti è stata di 15, l’età media è stata di 40 anni e l’età mediana di 42,5 anni; il range di età varia dai 23 ai 58 anni; questi dati anagrafici sono riferiti alla data di ingresso degli utenti.
Esiti programmi svolti nel 2020
Conclusi positivamente |
17 90% |
Interrotti |
0 |
Per arresto |
0 |
Per allontanamento |
1 5% |
Per trasferimento |
1 5% |
Totali |
19 100% |
|
Incontri con i servizi invianti |
N°11 incontri di verifica con i SerD/SMI/NOA in presenza e N° 25 incontri di verifica con i SerD/SMI/NOA on line o telefoniche. N° 5 incontri di verifica con Uepe on line o telefonici. |
Attività culturali e con il territorio |
Nel corso del 2020 la comunità ha organizzato le proprie attività compatibilmente all’evolversi della pandemia non potendo realizzare le consuete uscite ludico ricreative. Quando possibile si sono organizzate diverse passeggiate con l’operatore nelle zone limitrofe alla struttura per piccoli gruppi e incrementata l’attività fisica in autonomia nei pressi della struttura; n°3 uscite in piscina presso un agriturismo privato con accesso esclusivo; n° 1 uscita presso King Burger; creati alcuni momenti in struttura con l’acquisto di pizze e kebab. Si sono incrementati inoltre i momenti di aggregazione nel rispetto delle disposizioni anti covid con cineforum e tornei di calciobalilla. |
Attività con le famiglie |
Con l’insorgere della Pandemia Covid-19 l’organizzazione delle visite parenti hanno necessitato di una nuova riorganizzazione data la chiusura agli esterni della struttura per diversi mesi. Per ovviare a questa situazione, si sono incrementate le occasioni dei contatti telefonici anche quotidiani con le famiglie e dove possibile in videochiamata. Sempre in linea con le disposizioni per il contenimento della pandemia si sono registrati comunque n° 11 accompagnamenti per visite destinate a figli e/o congiunti sempre con operatore. N° 10 visite in struttura con la presenza dell’operatore. N°12 esperienze esterne a casa. |
Attività sanitarie |
La situazione pandemica da Covid-19 ha fortemente condizionato il lavoro di cura destinato agli ospiti. Durante il 2020 si sono effettuati n° 181 accompagnamenti di stampo sanitario (MMG, servizi specialistici, servizi ospedalieri) nonostante la chiusura di diversi reparti e n° 40 uscite, dove gli utenti si sono mossi in autonomia (gennaio/febbraio 2020). |
Sintesi del lavoro svolto e conclusioni finali |
Nel corso dell’anno la formazione dell’equipe ha risentito dei condizionamenti derivanti dalla pandemia. La formazione destinata agli operatori si è infatti concentrata su aspetti di tipo sanitario con la partecipazione di tutti gli Educatori al Corso on line FAD e attraverso il coinvolgimento nel piano organizzativo gestionale emergenza Covid, steso dal Comitato Multidisciplinare Aziendale Emergenza. A beneficio dell’utenza, oltre alla riprogettazione dei percorsi individualizzati, si è lavorato per incrementare l’offerta tramite sperimentazione di nuovi gruppi terapeutici (gruppo di formazione/informazione Covid-19; gruppo legalità, gruppo musica ed un corso tramite videochiamate con uno chef che ha accompagnato gli ospiti nella preparazione di primi e secondi piatti). Di rilievo l’avvio della richiesta di accreditamento presso ATS Val Padana per n°2 nuovi posti letto e la ristrutturazione di un’unità abitativa destinata all’housing sociale con n° 3 posti letto. Importante anche il lavoro di accompagnamento sul territorio per soddisfare le principali necessità di vita degli ospiti, con n° 60 uscite di segretariato sociale con operatore. In merito agli ospiti accolti si è osservato sempre un discreto numero di persone con limitazione della libertà. Problematico è rimasto invece il tema di persone/pazienti (anche non certificati) con disturbi psichiatrici, per i quali si è necessario uno stretto legame di collaborazione con i servizi invianti. |
1.1.8. Comunità di Bessimo
Profilo generale del servizio |
Comunità terapeutica riabilitativa con modulo alcol e polidipendenti.
Accreditata per 22 posti: 6 alcol e polidipendenti e 16 terapeutico riabilitativa |
Tipologia utenza |
Maschi tossicodipendenti e alcolisti, anche in affidamento ai servizi sociali o agli arresti domiciliari. |
Composizione équipe |
1 Responsabile, 4 educatori professionali, 2 turnisti, 1 medico psichiatra, 1 psicoterapeuta, 1 infermiere, 1 supervisore. E’ prevista un’équipe settimanale educativa ed un’équipe mensile multidisciplinare. La supervisione è a cadenza quindicinale. |
Punti centrali del programma terapeutico. |
Attività educative, gruppi terapeutici e psicoeducativi, attività di laboratorio, uscite sul territorio, riabilitazione sociale, colloqui individuali educativi, psicologici, psichiatrici ed infermieristici, riunione generale settimanale, revisioni con temi mirati, confronto di gruppo settimanale tra gli ospiti. |
Numero utenti e conclusione programmi terapeutici
|
Nel corso del 2020 sono entrati nella comunità terapeutica di Bessimo per svolgere un programma terapeutico 25 maschi maggiorenni, a cui vanno aggiunti 22 utenti già presenti al 1 gennaio 2020, per un totale di 47 utenti trattati. La media giornaliera degli utenti presenti è stata di 17,3, l’età media è stata di 38 anni, l’età mediana di 37 anni; il range di età é variato dai 21 a 58 anni; questi dati anagrafici sono riferiti alla data di ingresso degli utenti.
Esiti programmi chiusi nel 2020
Conclusi positivamente |
22 61% |
Interrotti |
12 33% |
Per trasferimento |
1 3% |
Per allontanamento (revoca) |
1 3% |
Totali |
36 100% |
|
Incontri con i servizi invianti |
Gli incontri con i vari servizi nel corso del 2020 sono stati complessivamente: 12 tramite remoto con l’UEPE e 38 tramite remoto con i vari SerD. |
Attività culturali e con il territorio |
Purtroppo, l’emergenza sanitaria Covid-19, non ha permesso di svolgere attività all’esterno della Struttura, portando a volte tensioni all’interno del gruppo ospiti; si è per questo cercato di rendere le giornate più piacevoli, inserendo attività ludiche ricreative. |
Attività con famiglie |
Le visite parenti, hanno avuto un impatto negativo sui percorsi degli utenti, in quanto impossibilitati a vederli con la serenità e l’accoglienza di sempre.
Le visite sono state sospese per un lungo periodo di tempo. Nel 2020, ci sono state 10 incontri con i familiari, monitorati costantemente da un operatore, per garantire il distanziamento sociale ed il corretto utilizzo dei DPI. Sono state incrementate le telefonate con le famiglie e l’utilizzo di strumenti da remoto, questo per permettere e garantire la continuità affettiva. |
Attività sanitarie |
Nel 2020 le prestazioni sanitarie sono state in totale 209, suddivise in esami strumentali, visite infettivologiche, visite oculistiche ed odontoiatriche. |
Conclusioni e considerazioni finali
|
Nel 2020 si è avuta una presenza media giornaliera di circa di 13 utenti. Si sono avute meno persone in misura alternativa alla detenzione. Dall’analisi delle caratteristiche dell’utenza, si è rilevata una maggiore complessità di gestione e presa in carico, soprattutto per gli utenti compromessi anche da un punto di vista psichiatrico. La presenza costante però del consulente psichiatra ha fornito un supporto all’équipe educativa circa l’intervento terapeutico ed il monitoraggio della terapia farmacologica. Si è notato un aumento delle richieste, da parte di utenti e Servizi Invianti, di prosecuzione del percorso terapeutico presso Strutture di reinserimento lavorativo e nel 2020 vi è stata una collaborazione con alcuni di questi Servizi, per permettere ai pazienti di perseguire gli obiettivi finalizzati ad un reinserimento sociale e lavorativo strutturato. Non è stato possibile trascorrere, come di consuetudine, la settimana con tutto il gruppo utenti presso una località marittima. Da un punto di vista generale il 2020 si è configurato come un anno complicato e nonostante l’impegno all’innovazione da parte dell’equipe educativa si è registrato un significativo dato di abbandoni, in quanto gli utenti non hanno retto le limitazioni e restrizioni inerenti alla condizione covid-19. |
1.1.9. Comunità di Capo di Ponte
Profilo generale del servizio |
Comunità terapeutica riabilitativa con modulo alcol e polidipendenti. Accreditata per 20 posti: 6 alcol e polidipendenti e 14 terapeutico riabilitativi. |
Tipologia utenza |
Maschi tossicodipendenti e alcolisti. |
Composizione équipe |
1 Responsabile, 3 educatori professionali, 1 educatore per attività lavorative, 2 operatori turnisti, 1 medico psichiatra, 1 psicoterapeuta, 1 infermiere, 1 supervisore. E’ prevista un’équipe settimanale educativa ed un’équipe mensile multidisciplinare. La supervisione a cadenza quindicinale. |
Punti centrali del programma terapeutico. |
La comunità di Capo di Ponte è orientata ad offrire programmi brevi con un trattamento intensivo con un approccio cognitivo-comportamentale, per persone che abbiano un minimo di risorse cognitive e sociali, e finalizzati ad un eventuale rientro sul territorio di provenienza. Si propongono quindi programmi brevi con relativo cambio veloce del gruppo degli utenti. |
Numero utenti e conclusione programmi terapeutici
|
Nel corso del 2020 sono entrati nella comunità di Capo di Ponte per svolgere un programma terapeutico 30 maschi maggiorenni, a cui si aggiungono i 16 utenti presenti al 1 gennaio 2020, per un totale di 46 utenti trattati. La media giornaliera degli utenti presenti è stata di 13,9, l’età media è stata di 37 anni e l’età mediana di 39 anni; il range di età varia da 22 anni a 58 anni. Questi dati anagrafici sono riferiti alla data di ingresso degli utenti, mentre tutti i dati sono riferiti al lavoro svolto dal 1 gennaio al 31 dicembre del 2020.
Esiti programmi svolti nel 2020
Conclusi positivamente |
23 66% |
Interrotti |
9 26% |
Per trasferimento |
1 3% |
Per allontanamento |
2 6% |
Totali |
35 100% |
|
Incontri con i servizi |
Gli incontri effettuati con i SerD e NOA nel 2020 sono stati circa 25 e sono stati realizzati con modalità di connessione da remoto. |
Attività culturali e con il territorio |
Le attività ricreative nel 2020 sono state effettuate solo primi 2 mesi dell’anno; una gita in montagna e delle escursione sul territorio. Dal mese di marzo in poi non sono state organizzare uscite a causa della pandemia Covid.
Durante il periodo estivo, quando possibile e compatibilmente alle ordinanze in vigore, sono state effettuate passeggiate in piccoli gruppi con l’operatore. |
Attività con le famiglie |
Nel 2020 non sono stati effettuati visite e colloqui periodici con le famiglie dei pazienti a causa delle restrizioni per la pandemia. L’equipe ha comunque mantenuto i contatti con i famigliari attraverso aggiornamenti telefonici o via mail. I pazienti hanno utilizzato le videochiamate come via preferenziale di contatto in quanto anche le visite in struttura sono state sospese per lunghi periodi. |
Attività sanitarie |
Il numero indicativo di prestazioni sanitarie ed accompagnamenti a visite mediche effettuate nel 2020 si aggira intorno a 25. Sono state effettuate solo le visite di carattere urgente, per di più dentistiche.
Abbiamo avuto 4 persone in terapia sostitutiva nel 2020.
Abbiamo effettuato a cadenza bimensile gruppi di aggiornamento sanitario tenuti dall’infermiera che collabora con l’equipe. |
Sintesi del lavoro svolto e conclusioni finali |
Nonostante il 2020 sia stato un anno complessivamente difficile da molteplici punti di vista, l’equipe ha continuato a proporre programmi terapeutici individualizzati ad ogni paziente, sostenendolo nell’individuazione di obiettivi calibrati, aderenti alla persona e condivisi, permettendo così un lavoro centrato sulle risorse e sui bisogni in un contesto che punta sempre alla valorizzazione dell’individuo.
L’integrazione nell’equipe di nuovi operatori ha consentito la revisione e l’approfondimento di alcuni argomenti e dei gruppi terapeutici proposti, aggiornandoli e rendendoli ancora più specifici. Si è ritenuto infatti indispensabile rendere ancora più mirato il lavoro di riconoscimento e gestione emotiva considerato anche il delicato periodo vissuto. |
1.1.10. Comunità di Manerbio
Profilo generale del servizio |
Comunità terapeutica riabilitativa con modulo alcol e polidipendenti. Accreditata per 25 posti: 6 alcol e polidipendenti e 19 per terapeutico riabilitativa. |
Tipologia utenza |
Maschi tossicodipendenti e alcolisti anche in affidamento ai servizi sociali. |
Composizione équipe |
1 Responsabile, 4 educatori professionali, 1 educatore per attività lavorative, 2 operatori part time. 1 medico psichiatra, 1 psicoterapeuta, 1 infermiere, 1 psicoterapeuta supervisore. E’ prevista un’équipe settimanale educativa e un’équipe mensile multidisciplinare. La supervisione è a cadenza quindicinale. |
Punti centrali del programma terapeutico. |
Per ragioni legate alla pandemia si è reso necessario riorganizzare l’impianto educativo, nello specifico si sono rinforzati i gruppi terapeutici e psicoeducativi presenti, attivandone di nuovi. L’attività di laboratorio è stata interrotta per circa due mesi, mentre l’ippoterapia si è realizzata nei momento concessi dalla pandemia. Sono state organizzate uscite sul territorio consentite dalla pandemia. Sospeso il reinserimento lavorativo, i tirocini ed il volontariato. Implementati colloqui individuali con l’educatore case manager, il responsabile, lo psicoterapeuta e lo psichiatra. |
Numero utenti e conclusione programmi terapeutici
|
Nel corso del 2020 sono entrati nella comunità di Manerbio per svolgere un programma terapeutico 21 maschi adulti. A questi vanno sommati i 23 utenti presenti in comunità alla data del 1 gennaio 2020. Complessivamente si sono trattati nel corso dell’anno 44 utenti. La media giornaliera degli utenti presenti è stata di 20,4, l’età media è stata di 40 anni, il range varia da 23 a 58 anni. Questi dati anagrafici sono riferiti alla data di ingresso degli utenti.
Esiti programmi chiusi nel 2020
Conclusi positivamente |
20 74% |
Interrotti |
2 7% |
Per arresto per revoca |
2 7% |
Per allontanamento |
1 4% |
Trasferimento |
2 7% |
Totali |
27 100% |
|
Incontri con i servizi invianti |
Incontri con SerD sospesi in presenza e garantiti solo da remoto, ma implementati rispetto alla consuetudine, questo per la facilità di collegamento senza spostamenti fisici. Con i Servizi Tutela Minori e gli spazi neutro sospesi gli incontri in presenza per ragioni legate alla pandemia. Mantenuti i colloqui con l’UEPE sempre da remoto ed anche in questo caso implementati rispetto alla consuetudine. Ridotti drasticamente gli accompagnamenti a udienze presso Tribunali perché sospese in ragione della pandemia. Il fatto di poter essere più facilitati nell’organizzare incontri da remoto ha permesso che ci fosse un maggior confronto ed una maggiore presenza da parte dei servizi invianti. |
Attività culturali e con il territorio |
Le uscite sono state drasticamente ridotte, solo sull’estate si sono potute organizzare uscite all’esterno, in territori per la maggior parte di montagna evitando luoghi dove potevano esserci assembramento. Rispetto ai rapporti con il territorio si sono mantenuti comunque i contatti telefonici, ma si è evitato l’ingresso ad estranei sempre. |
Attività con le famiglie |
Gli incontri con le famiglie, le compagne ed i figli sono stati interrotti a causa della pandemia, ma sono state implementate le telefonate ed è stata attivata una postazione ad hoc per le videochiamate. E’ stata allestita inoltre una stanza per gli incontri con i famigliari, quando permesso, alla presenza di un educatore come da indicazioni del POG. |
Attività sanitarie |
Le visite sanitarie sono state notevolmente ridotte a causa della pandemia e data precedenza a quelle essenziali. Abbiamo avuto 3 chiamate al 118 non per Covid; 50 visite specialistiche varie; i circa 20 prelievi ematici necessari sono stati effettuati dall’infermiere direttamente in struttura. Visite presso medico di base circa 40. Nel 2020 è stato più complesso gestire le pressanti richieste sanitarie degli ospiti perché gli ospedali, causa pandemia, hanno sospeso tutto ciò che era differibile; è migliorata la sinergia con il medico di base e con la psichiatra interna, la quale non ha mai interrotto la sua attività, utilizzando la video chiamata per effettuare le visite da remoto. L’attività sanitaria è costantemente in aumento perché maggiori sono le compromissioni sanitarie e le patologie di cui i pazienti sono portatori. |
Sintesi del lavoro svolto e conclusioni finali |
Nel 2020 si sono attivati complessivamente 23 programmi terapeutici, la tipologia di utenza ha presentato, in alcuni casi, patologie cliniche correlate alla tossicodipendenza, con deficit cognitivo o possibili comorbilità psichiatriche (spesso non diagnosticate) per le quali è stato richiesto un maggiore impegno da parte dell’équipe multidisciplinare interna. Sono stati mantenuti e consolidati i gruppi sia educativi che terapeutici che aiutano gli utenti a ricostruire relazioni funzionali ed a lavorare sulle loro difficoltà. E’ rimasto attivo il laboratorio di meccanica, anche se ci sono stati problemi con le commesse (causa pandemia) e si sono cambiate, in parte, le lavorazioni. Il gruppo di ippoterapia in maneggio con terapeute preparate sulla tossicodipendenza ha avuto un riscontro positivo ed è stato funzionale al tipo di utenza che vi ha partecipato. La presenza della pandemia da Covid ha rallentato tutte le attività rivolte all’esterno, ma ha permesso comunque di rafforzare il contatto terapeutico con i pazienti e di valorizzare l’utilizzo degli strumenti di cura (gruppi terapeutici e colloqui). |
1.1.11. Comunità di Pudiano
Profilo generale del servizio |
Comunità terapeutica riabilitativa con modulo alcol e polidipendenti. Accreditata per 18 posti: 6 alcol e polidipendenti e 12 per terapeutico riabilitativa. |
Tipologia utenza |
Maschi tossicodipendenti e alcolisti anche in affidamento ai servizi sociali. |
Composizione équipe |
1 Responsabile, 4 educatori professionali, 2 operatori part-time. 1 medico psichiatra, 1 psicoterapeuta, 1 infermiere, 1 supervisore. E’ prevista un’équipe settimanale educativa e un’équipe mensile multidisciplinare. La supervisione è a cadenza quindicinale. |
Punti centrali del programma terapeutico. |
Questa comunità è orientata ad offrire programmi brevi finalizzati ad un primo assestamento delle condizioni sanitarie, nonché ad un contenimento della dipendenza e ad un successivo orientamento verso altri servizi o un eventuale rientro sul territorio di provenienza. Si propongono quindi programmi brevi di tregua e orientamento. |
Numero utenti e conclusione programmi terapeutici
|
Nel corso del 2020 sono entrati nella comunità di Pudiano per svolgere un programma terapeutico 30 maschi, a cui si aggiungono i 16 utenti già presenti al 1 gennaio 2020 per un totale di 46 utenti trattati. La media giornaliera degli utenti presenti è stata di 11,8, l’età media è stata di 43 anni; il range di età varia da 21 a 60 anni.
Esiti programmi chiusi nel 2020
Conclusi positivamente |
11 32% |
Interrotti |
4 12% |
Per arresto |
0 |
Per allontanamento |
5 15% |
Per trasferimento |
14 41% |
Totali |
34 100% |
|
Incontri con i servizi coinvolti |
2 incontri in comunità con SerD, NOA, SMI, 8 incontri nelle loro sedi; 24 incontri in videochiamata da remoto con SerD, NOA, SMI; 6 incontri con UEPE; 2 accompagnamenti per colloqui in altre strutture residenziali; 5 videochiamate per colloqui in altre comunità; 5 colloqui/verifiche presso Servizio Accoglienza. |
Attività culturali e con il territorio |
1 gita; 9 uscite nel territorio limitrofo; nessun incontro con N.A. e con ACAT; 1 incontro sul GAP; nessun incontro con l’Associazione Dadodadodici di Orzinuovi e Terre Ludiche di Palazzolo, causa situazione pandemica. |
Attività con le famiglie |
Nel 2020 si sono avute 13 visite dei familiari in comunità, 10 videochiamate a famigliari, 4 visite con accompagnamento con i figli minori presso spazio neutro e 8 videochiamate a figli minorenni. |
Attività sanitarie e varie |
Nel corso del 2020 si sono svolti 7 accompagnamenti al Pronto Soccorso; 5 chiamate al 112 per emergenze sanitarie e 1 alla guardia medica; 2 accompagnamenti al CPS; 12 visite presso il Reparto Infettivi; 21 prelievi ematici; 13 visite dal medico di base; 54 visite specialistiche; 25 al SerD di Orzinuovi; 1 incontro alla Commissione patenti; 9 incontri in Uffici vari (ufficio postale, ACI, centro impiego, Tribunali, Comune, avvocati); nessun accompagnamento nelle comunità per incontri di coppia; 1 incontro con avvocati in comunità e 1 videochiamata con avvocato; 39 accompagnamenti in Posta o Bancomat |
Sintesi del lavoro svolto |
Nel corso del 2020 la comunità di Pudiano ha continuato il lavoro di riflessione e strutturazione di gruppi educativi in base alle caratteristiche e tipologia di utenza presente. L’équipe ha lavorato molto sul consolidamento degli strumenti educativi proposti e sul miglioramento degli aspetti organizzativi/gestionali delle altre attività.
Il Covid ha rallentato i progetti degli utenti che si sono fermati presso la struttura per più tempo. Con i nuovi protocolli e normative si sono sperimentati nuovi modi di stare insieme e fare gruppo. Il periodo più difficile è stato tra novembre e dicembre, nel quale si è dovuto affrontare e gestire un focolaio interno da Covid-19. Periodo che ha destabilizzato equipe e utenti e dal quale si è usciti stanchi e provati.
|
1.1.12. Comunità di Adro
Profilo generale del servizio |
Comunità terapeutica riabilitativa femminile con Modulo di trattamento specialistico per pazienti in comorbilità psichiatrica. Accreditata per 15 posti: 5 Modulo doppia diagnosi e 10 trattamento terapeutico riabilitativo. |
Tipologia utenza |
Donne tossicodipendenti anche in comorbilità psichiatrica, in affidamento ai servizi sociali e in misure alternative al carcere. |
Composizione équipe |
1 Responsabile, 4 educatori professionali, 2 educatori turnisti, 1 medico psichiatra, 1 supervisore, 1 psicologa e 1 infermiere. E’ prevista un’équipe settimanale educativa e un’équipe mensile multidisciplinare. La supervisione è a cadenza quindicinale. |
Punti centrali del programma terapeutico. |
Attività educative, gruppi educativi a tema, attività di laboratorio ergoterapico, colloqui individuali con psichiatra, psicologa, case manager ed educatore, attività di bioenergetica, attività di yoga, ippoterapia, riunione generale e organizzativa. |
Numero utenti e conclusione programmi terapeutici
|
Nel corso del 2020 sono entrate nella comunità di Adro per svolgere un programma terapeutico 16 donne adulte. A queste pazienti si aggiungono le altre 13 già presenti nel servizio alla data del 1 gennaio 2020, per un totale complessivo di 29 utenti. La media giornaliera complessiva di presenze delle utenti è stata di 11,3
L’età media delle donne presenti nella comunità di Adro è stata di 40 anni e l’età mediana di 39 anni; il range di età delle ospiti varia da 26 a 56 anni. Questi dati anagrafici sono riferiti alla data di ingresso delle utenti.
Esito programmi chiusi nel 2020
Conclusi positivamente |
11 |
61% |
Interrotti |
7 |
39% |
Per arresto |
0 |
0% |
Per allontanamento |
0 |
0% |
Per decesso |
0 |
0% |
Totali |
18 |
100% |
|
Incontri con i servizi |
Si sono svolti 11 incontri con Ser.D/SMI di cui 7 in modalità da remoto sulla piattaforma Skype; 2 accompagnamenti c/o avvocati; 11 accompagnamenti a CPS di cui 6 da remoto sulla piattaforma Skype; 10 accompagnamenti a Noa di cui 7 da remoto sulla piattaforma Skype; 5 accompagnamenti c/o Acli e centro per l’impiego; 3 incontri con UEPE di cui 1 da remoto sulla piattaforma Skype; 19 incontri con il Servizio Sociale per Minori, di cui 14 da remoto sulla piattaforma Skype. |
Attività culturali e con il territorio |
Nel 2020 si sono svolte 3 serate animate da un volontario con tombola a premi; 1 incontro con gli AA; serate in compagnia dei volontari a cadenza settimanale fino a Febbraio 2020, poi stop causa emergenza sanitaria per Covid-19; 1 serata al Cinema; 1 cene sociali con volontari e utenti presso pizzeria o comunità; 2 gite fuori porta; 8 uscite al maneggio; 5 incontri in comunità di Yoga. |
Attività con le famiglie |
12 visite parenti, di cui 9 individuali e supervisionate da un operatore causa pandemia per Covid-19 (come previsto da POG); 1 incontro con partner; 23 incontri utente/figli in spazio neutro, di cui 15 in modalità da remoto sulla piattaforma Skype. |
Attività sanitarie |
12 visite specialistiche, 3 visite ginecologiche, 2 visite dentistiche, 16 prelievi ematici; 17 esami strumentali; 1 ricoveri; 3 accompagnamenti pronto soccorso; 2 esame urine; presenza in struttura del medico di base ogni 15 giorni e al bisogno in ambulatorio. |
Sintesi del lavoro svolto e conclusioni finali |
Nel 2020 la comunità ha dovuto fare i conti con la pandemia da Covid 19 e tutte le conseguenze di questa su più fronti. Ciò ha comportato una serie di cambiamenti e adattamenti che hanno modificato l’intero assetto del Percorso Riabilitativo Residenziale. In questa situazione ad Adro il gruppo è rimasto pressochè stabile nonostante tutte le restrizioni imposte. E’ da sottolineare una riduzione drastica delle attività esterne che hanno però comportato un conseguente aumento e consolidamento delle attività interne, sulle quali si è lavorato ed investito molto. |
1.1.13. Comunità di Gottolengo
Profilo generale del servizio |
Comunità terapeutica riabilitativa con Modulo alcol e polidipendenti. Accreditata per 23 posti: 6 alcol e polidipendenti e 17 per Terapeutico Riabilitativo. |
Tipologia utenza |
Donne tossicodipendenti e alcoliste anche in affidamento ai servizi sociali e agli arresti domiciliari. |
Composizione équipe
|
1 Responsabile, 4 educatori professionali, 2 educatori part time. 1 medico psichiatra, 1 psicoterapeuta, 1 infermiere, 1 supervisore. E’ prevista un équipe settimanale educativa ed un équipe mensile multidisciplinare. La supervisione è a cadenza quindicinale. |
Punti centrali del programma terapeutico. |
Attività educative, colloqui individuali, supporto psicologico e psichiatrico, gruppi educativi (gruppo orientamento, gruppo regole, riunione generale, gruppo prevenzione e trattamento della ricaduta), meditazione zen, attività ergoterapiche e riabilitazione sociale. Le attività di biodanza, arteterapia, uscite sul territorio, accompagnamento al reinserimento lavorativo, percorsi di formazione e di tirocinio professionalizzante sono state sospese a causa dell’emergenza sanitaria in corso (Covid 19). Nel corso dell’anno abbiamo introdotto un gruppo sport svolto nel parco interno alla struttura o all’interno del laboratorio, sempre nel rispetto del Protocollo anti contagio covid 19.
Inoltre, abbiamo introdotto il gruppo informativo/sanitario Covid 19, il quale è stato un prezioso strumento per fornire informazioni all’utenza rispetto alla pandemia in corso, alle indicazioni di prevenzione e gli aggiornamenti rispetto alle nuove disposizioni/indicazioni. |
Numero utenti e conclusione programmi terapeutici
|
Nel corso del 2020 sono entrate nella comunità di Gottolengo per svolgere un programma terapeutico 24 donne adulte, a cui vanno aggiunte le 19 già presenti al 1 gennaio 2020; si sono trattate pertanto complessivamente 43 pazienti. La media annuale delle presenze giornaliere delle utenti è stata di 16,6, l’età media è stata di 36 anni e l’età mediana di 38; il range di età varia da 20 a 59 anni. Questi dati anagrafici sono riferiti alla data di ingresso delle utenti.
Esito programmi chiusi nel 2020
Conclusi positivamente |
21 66% |
Interrotti |
9 28% |
Per arresto |
0 0 |
Per trasferimento |
1 3% |
Per allontanamento |
1 3% |
Totali |
32 100% |
|
Incontri servizi |
4 incontri con SerD/SMI/ NOA in presenza e 40 in modalità da remoto, 2 in presenza con UEPE e 13 da remoto, 15 con Servizi Tutela Minori da remoto. |
Attività culturali e con il territorio |
A causa della pandemia le attività culturali esterne alla comunità sono state sospese. Sono rimaste invece periodicamente le serate culturali su tematiche di interesse generale e sociale organizzate dall’educatore. |
Attività con le famiglie |
A partire dal mese di Marzo 2020 sono stati sospesi gli incontri con i familiari in struttura e all’esterno (con figli e partner ospiti in altre comunità) e, solo eccezionalmente, si sono realizzati dopo un’attenta valutazione rispetto alla coerenza con gli obiettivi del progetto terapeutico, alle disposizioni delle tutele minori e allo stato di necessità inderogabili. Gli incontri sono tutti avvenuti nel pieno rispetto della normativa vigente. Per garantire alla nostra utenza la continuità, il rafforzamento e il miglioramento dei legami con i familiari abbiamo aumento il numero e la durata delle telefonate settimanali e abbiamo autorizzato le videochiamate a cadenza mensile. |
Attività sanitarie |
11 accompagnamenti per visite c/o infettivi di Brescia, 94 visite mediche e specialistiche, 8 accessi al pronto soccorso per emergenze sanitarie, 5 con conseguente ricovero di una notte. Durante l’anno abbiamo sottoposto le utenti alla sorveglianza sanitari legata all’emergenza covid 19 attraverso tamponi nasofaringeo. |
Sintesi del lavoro svolto e conclusioni finali
|
Gli esiti dei programmi del 2020 sono stati influenzati dall’emergenza sanitaria in corso. Il lavoro svolto dall’equipe è stato finalizzato alla definizione di percorsi terapeutici sempre più personalizzati, partendo da un’attenta analisi dei bisogni, alla condivisione con l’utente del progetto educativo ed alla successiva stesura di obiettivi concreti e raggiungibili, anche in considerazione della situazione pandemica. Questo ultimo aspetto ci ha portato a concordare più spesso progetti brevi e a vedere un incremento, purtroppo, delle interruzioni volontarie. L’equipe ha curato i processi di accoglienza ed integrazione del gruppo utenti ma anche dello staff in quanto nel corso dell’anno sono cambiati alcuni operatori. Le attività di Biodanza, arteterapia, accompagnamento verso il reinserimento lavorativo e uscite sul territorio sono state sospese. Abbiamo gestito solo un caso di accompagnamento al reinserimento lavorativo, di un’utente che aveva iniziato a lavorare prima dell’emergenza sanitaria. Tale utente si è reinserita nel territorio limitrofo alla comunitàede ha concluso il percorso ad agosto 2020. Prosegue l’esperienza di meditazione zen grazie al contributo di un’educatrice che ha gestito tale momento a cadenza settimanale. Prezioso inoltre il contributo dell’infermiere, che periodicamente organizza momenti formativi/informativi per il gruppo utenti sulla prevenzione delle malattie infettive e sulla prevenzione da contagio Covid 19. Il gruppo Covid 19 è stato organizzato e gestito sia dall’infermiere che dagli educatori. Da Marzo 2020 sono stati rivisti gli spazi interni alla struttura e si sono effettuate alcune modifiche agli uffici ed alle stanze per permettere la corretta gestione delle quarantene al momento dell’ingresso. Sono state così strutturate due stanze con bagno dedicato, una adibita alle quarantene da ingresso e l’altra alla gestione delle emergenze sanitarie, utilizzando due spazi che prima erano gli uffici responsabile / operatori. Le interruzioni e le conclusioni di percorso sono lievemente aumentate rispetto all’anno precedente e supponiamo che la causa principale sia legata al fatto che l’utenza permane in comunità un periodo più breve rispetto al solito ed una serie di strumenti utili alla fase di sgancio sono venuti meno durante il 2020. L’emergenza sanitaria ha infatti posto delle chiusure importanti sia rispetto alle visite parenti che rispetto alle uscite sul territorio, uscite ludiche ma anche quelle legate alla ricerca lavoro e reinserimento sociale, come alcune attività condotte da volontari. Tutto ciò ha sicuramente inciso sulle scelte dell’utenza, in particolare rispetto alla durata e alla tenuta dei progetti. |
1.1.14. Comunità di Cividate Camuno
Profilo generale del servizio |
Comunità specialistica per coppie e nuclei famigliari accreditata per 11 posti più minori |
Tipologia utenza |
Persone con problemi di dipendenza da sostanze psicotrope e psicoattive, anche in affidamento ai servizi sociali con uno o più figli. |
Composizione équipe |
1 Responsabile, 5 Educatori professionali, dei quali 3 dedicati agli adulti e 2 dedicati ai minori, 2 Educatori part-time, 1 psicoterapeuta, 1 psicologo dell’età evolutiva, 1 supervisore. E’ prevista un’équipe settimanale, un’équipe multidisciplinare a cadenza mensile. La supervisione dell’equipe ha invece cadenza quindicinale. |
Punti centrali del programma terapeutico |
Attività educative, gruppi educativi, colloqui individuali con l’Educatore di riferimento, colloqui individuali con l’educatore all’infanzia di riferimento del minore, colloqui con il Responsabile, psicoterapia individuale, sostegno psicologico alla genitorialità, test diagnostici, incontri congiunti con i Servizi territorialmente competenti, gruppi diurni e serali condotti dall’educatore, attività ludiche e ricreative per adulti e minori. |
Numero utenti e conclusione programmi terapeutici
|
Nel 2020 sono entrate nella comunità di Cividate Camuno 7 donne adulte. A queste vanno aggiunte le altre 9 donne già presenti al 1 gennaio 2020, per un totale di 16 persone adulte trattate.
La media giornaliera degli utenti adulti presenti è stata di 9,3; l’età media delle donne è stata di 35 anni, quella mediana di 34 ed il range di età 30-49 anni. In questa Comunità specialistica si accolgono anche i minori; nel 2020 ne sono stati inseriti 7. A questi vanno aggiunti i 10 minori già presenti il 1 gennaio 2020, il cui range di età è stato di 0-9 anni. Complessivamente si sono assistiti 17 minori.
Programmi chiusi utenti adulti nel 2020
Conclusi positivamente |
8 100% |
Interrotti |
0 |
Per trasferimento |
0 |
Per allontanamento |
0 |
Totali |
8 100% |
|
Incontri con i servizi invianti |
Si sono svolti 30 incontri con Ser.D e 38 con Tutela Minori; 6 incontri/udienze con il Tribunale per i Minorenni; 8 accompagnamenti per colloqui con l’avvocato; 18 accompagnamenti per valutazioni delle competenze genitoriali; 18 valutazioni psicodiagnostiche curate dal CPS e richieste dal T.M. Questi incontri hanno rochiesto un’interlocuzione costante, favorevole alla circolarità dei contenuti del processo di cambiamento degli ospiti in trattamento ed all’individuazione di strategie comuni. A fronte dell’emergenza sanitaria la comunità ha valutato di trasferire tutti gli incontri con le figure parentali e con i padri in spazio neutro, incrementando la collaborazione con lo spazio neutro “Il Girasole” e altri. Pertanto si sono effettuati n. 57 accompagnamenti a Pisogne, n. 20 in altri consultori. La presenza in due situazioni di Tutore Provvisorio a favore del minore ha determinato ulteriori procedure per ciò che ha riguardato la presa in carico dei minori stessi. |
Attività culturali e con il territorio |
Anche questa voce ha subito notevoli modifiche: gli educatori hanno riproposto alcune delle attività, che si svolgevano sul territorio, all’interno della comunità quali il carnevale, Halloween; Santa Lucia, Babbo Natale, caccie al tesoro, teatrino, giochi d’acqua, laboratori vari. |
Attività con le famiglie |
Gli incontri prestabiliti con le famiglie sono stati sostituiti con videochiamate e telefonate più frequenti per favorire contatti visivi con le figure di riferimento, in particolare con i figli minori. Per questa ragione si sono effettuate 790 videochiamate delle quali nel maggior numero in presenza dell’educatore. Oltre ad aver incrementato notevolmente le telefonate. Contatti definiti in base al progetto per ogni ospite e comunque sempre concordarti con i servizi invianti. Oltre a questo ci si è avvalsi della collaborazione con il Consultorio “Girasole” ed altri consultori sul territorio regionale per incontri protetti e visionati. |
Attività sanitarie |
Molti gli impegni in ambito sanitario: 94 visite pediatra di base in presenza; 70 visite medico di base; 6 visite Neuropsichiatra infantile; 15 visite CPS di zona; 60 visite specialistiche; 4 ricoveri di minori; 30 chiamate ed interventi guardia medica, 13 accessi al Pronto Soccorso; 1 esami commissione patenti; |
Attività varie |
Si sono effettuate 140 attività varie che includono al proprio interno accompagnamenti di diverse ragioni e natura tra le quali pratiche amministrative, sanitarie, obbistica e per spese varie. |
Sintesi del lavoro svolto e conclusione finali
|
Si rileva costantemente una presenza di donne in probabile condizione di comorbilità psichiatrica (spesso non diagnosticate) per le quali è richiesto un maggiore impegno da parte dell’équipe educativa; a questo proposito è stata importante la collaborazione con il CPS che ha avuto in carico le pazienti. Nel corso del 2020 si è confermata la totalità dei minori inseriti con Provvedimento del Tribunale per i Minorenni, due dei quali con la presenza di un Tutore Provvisorio a cui è stata vicariata la responsabilità genitoriale (sospesa nei confronti dei genitori). |
1.1.15. Comunità di Gabbioneta
Profilo generale del servizio |
Comunità terapeutica specialistica per coppie e nuclei famigliari con 24 posti per adulti più minori. |
Tipologia utenza |
Persone tossicodipendenti ed alcoliste con o senza figli, anche in affidamento ai servizi sociali. |
Composizione équipe |
1 Responsabile, 6 educatori professionali, 1 educatore all’infanzia per minori, 1 psicoterapeuta,1 psicologo dell’età evolutiva, 1 psichiatra, 1 supervisore. E’ prevista un’équipe settimanale educativa ed una équipe multidisciplinare mensile. La supervisione viene svolta ogni tre settimane. |
Punti centrali del programma terapeutico |
Attività educative, gruppi psicoeducativi, attività di laboratorio ergo-terapico, uscite sul territorio, riabilitazione sociale, supporto al reinserimento lavorativo, colloqui individuali e di coppia. |
Numero utenti e conclusione programmi terapeutici
|
Nel corso del 2020 sono entrati nella comunità terapeutica di Gabbioneta 21 utenti adulti, 11 femmine e 10 maschi. A questi vanno aggiunti i 21 adulti (12 femmine e 9 maschi) già presenti alla data del 1 gennaio 2020, per un totale di 42 adulti (23 femmine e 19 maschi). La media giornaliera degli utenti adulti presenti è stata di 18,4; l’età media 36. Il range di età è variato dai 20 ai 54 anni. Tutti i dati riportati sono riferiti al lavoro svolto dal 1 gennaio al 31 dicembre del 2020. Nella comunità specialistica si accolgono anche minori con i genitori e nel 2020 ne sono stati inseriti 3, ai quali vanno aggiunti i 12 minori già presenti ad inizio anno, per un totale di 15 minori accolti nel 2020. Il range di età è variato da 0 a 6 anni. La media giornaliera dei minori è stata di 6,6.
Esiti programmi 2020 F M M e F
Conclusi positivamente |
8 |
6 |
14 61% |
Interrotti |
3 |
4 |
7 30% |
Per decesso |
0 |
1 |
1 4% |
Per allontanamento |
0 |
0 |
0 |
Per trasferimento |
1 |
1 |
1 4% |
Totali |
12 |
11 |
23 100% |
|
Incontri con i servizi invianti |
4 incontri con UEPE; 30 incontri con i SerD invianti; 30 incontri con il Servizio Minori. |
Attività culturali e con il territorio |
Durante l’anno, vista l’emergenza sanitaria, abbiamo realizzato poche uscite sul territorio. Abbiamo organizzato un gruppo corsa settimanale, alcune uscite in estate in piscina ed alcune passeggiate in montagna a piccoli gruppi. |
Attività con le famiglie |
Quest’anno non è stato possibile svolgere la consueta giornata genitori e abbiamo così incentivato le videochiamate con i familiari ed i contatti da remoto. |
Attività sanitarie |
Le visite sanitarie sono state limitate alle urgenze, vista la situazione epidemiologica ed il lock-down del primo semestre 2020. Abbiamo avuto un aumento di visite presso l’ambulatorio del medico di base, all’incirca 100. |
Sintesi del lavoro svolto e conclusioni finali |
Nonostante la situazione generale sono continuate le varie attività quotidiane all’interno della struttura. I gruppi sono stati rivisti dal punto di vista del numero dei partecipanti, e sono state predilette le attività all’aperto durante la stagione primaverile ed estiva. L’attività della lavanderia ha subito un arresto nei mesi del lock-down ed il lavoro è ripreso solo in estate, a pieno regime verso la fine dell’anno. Supervisioni e attività dei consulenti sono state svolte da remoto, così come i vari incontri con i Servizi come SerD e Tutele Minori. Sono stati incentivati i contatti a distanza con i familiari tramite videochiamate e telefonate più frequenti.Si sono svolti solo gli incontri di due coppie in spazi protetti tra genitori e figli con la supervisione dell’educatore della tutela minori. |
1.1.16. Comunità di Pontevico
Profilo generale del servizio |
Comunità terapeutica specialistica per coppie e nuclei famigliari, accreditata per 24 posti per adulti più minori |
Tipologia utenza |
Nuclei famigliari tossicodipendenti e alcolisti con o senza figli, anche in affidamento ai servizi sociali e agli arresti domiciliari. |
Composizione équipe |
1 Responsabile, 5 educatori professionali, 2 educatori per minori, 1 operatore attività ergo-terapica, 2 psicoterapeute, 1 psichiatra, 1 supervisore. E’ prevista un équipe organizzativa ed educativa settimanale ed un’équipe multidisciplinare mensile. La supervisione è a cadenza quindicinale. |
Punti centrali del programma terapeutico. |
Attività educative, gruppi tematici, terapeutici ed educativi, attività di ergo-terapia, uscite sul territorio, riabilitazione sociale con progetti mirati al reinserimento; lavoro sulla genitorialità, con osservazione ed indirizzo delle dinamiche di relazione fra genitori e figli. Gruppi psicologici a sostegno della genitorialità. |
Numero utenti e conclusione programmi terapeutici
|
Nel corso del 2020 sono entrati nella comunità terapeutica di Pontevico 16 utenti adulti, 9 femmine e 7 maschi. A questi vanno aggiunti i 19 adulti (11 femmine e 8 maschi) già presenti alla data del 1 gennaio 2020, per un totale di 35 adulti trattati nel corso dell’anno. La media giornaliera degli utenti adulti presenti è stata di 17,5; l’età media è stata di anni 35,5 (la mediana è stata di 35 anni; il range di età è variato dai 23 ai 56 anni. Nella comunità specialistica di Pontevico si accolgono anche minori con i genitori e nel 2020 sono stati inseriti 2 minori. A questi vanno aggiunti gli altri 6 minori già presenti ad inizio 2020. Il range di età è variato da 0 a 3 anni e la presenza media è stata di 4,4. Complessivamente si sono trattati 8 minori.
Programmi chiusi 2019 Femmine Maschi M e F
Conclusi positivamente |
8 |
4 |
12 (67%) |
Interrotti |
2 |
2 |
4 (22%) |
Per arresto |
0 |
0 |
0 |
Per allontanamento |
1 |
0 |
1 (6%) |
Per trasferimento |
0 |
0 |
0 |
Totali |
11 |
6 |
17 (100%) |
|
Incontri con i servizi invianti |
Numero incontri con Ser.D.: in presenza 6, in collegamento da remoto 18; Servizi Tutela Minori: in presenza 8, in collegamento da remoto 21; nel 2020 non sono stati presenti utenti in affidamento ma 2 utenti agli arresti domiciliari (5 incontri con UEPE). |
Attività culturali e con il territorio |
Uscite di gruppo, gite, anche di carattere culturale, partecipazione a proiezioni cinematografiche, attività laboratoriali di cineforum. Il tutto nel limite delle restrizioni date dalla situazione pandemica globale. |
Attività con le famiglie |
Incontri con famiglie: 18 in presenza, 39 con collegamento da remoto (comprensivi degli incontri osservati, prescritti dal TM e definiti dai Servizi di Tutela tra un minore collocato in struttura e un genitore esterno). |
Attività sanitarie |
123 accompagnamenti per visite di adulti, 4 ricoveri di adulti, 36 visite per minori, 1 ricovero di minore. |
Sintesi del lavoro svolto e conclusioni finali. |
La comunità ha mantenuto l’attenzione nella costruzione di progetti individualizzati per i nuclei familiari inseriti. Sono aumentati gli inserimenti di bambini con mamma (3) che hanno richiesto una riorganizzazione degli spazi e dei tempi dell’organizzazione comunitaria.
L’utenza inserita è stata spesso interessata anche da problematiche di tipo psichiatrico; per alcuni di questi è emersa una certa fatica a mettere in campo una progettualità adeguata. La comunità ha collaborato con un medico psichiatra per la presa in carico dei pazienti: lo Psichiatra è stato presente in struttura due volte al mese. La Comunità ha collaborato costantemente con i Servizi di Tutela e con i Servizi per le dipendenze. I minori sono tutti stati collocati su indicazione dei Servizi Sociali, in applicazione dei Provvedimenti del Tribunale per i Minorenni. Ha continuato, ormai dal 2014, la collaborazione con il laboratorio di sartoria e di confezioni, con il quale si sono definiti per gli ospiti della Comunità dei progetti ergo-terapici. |
1.1.17. Comunità di Rogno
Profilo generale del servizio |
Comunità terapeutica specialistica per coppie e nuclei famigliari, accreditata per 20 posti per adulti più minori. |
Tipologia utenza |
Persone dipendenti da sostanze legali o illegali con o senza figli (con o senza Provvedimento del Tribunale dei Minorenni) anche con misure di limitazione della libertà. |
Composizione équipe |
1 Responsabile, 3 educatori professionali, 1 educatori per minori, 1 operatore attività ergoterapica, 3 educatori part-time di cui 2 a supporto della turnazione e 1 incaricata di seguire la gestione degli aspetti sanitari, 1 psicoterapeuta, 1 psicologa dell’età evolutiva, 1 psichiatra, 1 psicologo addetto alla supervisione di staff. E’ prevista un’équipe settimanale educativa, una supervisione di staff con cadenza quindicinale e un’équipe multidisciplinare mensile. |
Punti centrali del programma |
Attività educative, gruppi psicoeducativi, riunione generale, attività di laboratorio e orticoltura, uscite sul territorio, riabilitazione sociale, reinserimento, supporto alla genitorialità, colloqui di coppia ed individuali. |
Numero utenti e conclusione programmi terapeutici
|
Nel corso del 2020 sono entrati nella comunità terapeutica di Rogno 15 utenti adulti, 8 femmine e 7 maschi. A questi vanno aggiunti i 18 adulti (10 femmine e 8 maschi) già presenti alla data del 1 gennaio 2020, per un totale di 33 adulti trattati. La media giornaliera degli utenti adulti presenti è stata di 15,8. L’età media è stata di 36 anni, la mediana di 38. Il range di età è stato di 24-56 anni. Nel 2020 sono stati inseriti 7 minori. A questo vanno aggiunti i 2 minori già presenti al 1 gennaio. Il range di età varia da 0 a 3 anni. Complessivamente si sono presi in carico 9 minori.
Esiti programmi chiusi nel 2020 Femmine Maschi M e F
Conclusi positivamente |
4 |
4 |
8 53% |
Interrotti |
2 |
0 |
2 13% |
Per arresto |
0 |
0 |
0 |
Per allontanamento |
0 |
0 |
0 |
Per trasferimento |
1 |
4 |
5 33% |
Totali |
7 |
8 |
15 |
|
Incontri con i servizi invianti e del territorio |
Si sono svolti: 35 incontri con SerD, di cui 9 in presenza e 26 da remoto; 30 incontri con Servizi Tutela Minori, di cui 10 in presenza e 20 da remoto; 4 incontri di valutazione genitoriale con il servizio sociale inviante; 1 incontro con UEPE di Bergamo; 6 accompagnamenti a udienze c/o Tribunali Minorenni; 2 accompagnamenti in Tribunale Ordinario; 32 incontri con avvocati, di cui 2 in presenza e 30 contatti telefonici; 50 accessi al SerD Lovere per ritiro metadone; 3 accompagnamenti di gruppo per controllo urine; 6 accompagnamenti per apertura cartella di presa in carico; 7 accompagnamenti a Patronati; 2 commissioni patenti; 1 commissione medica per invalidità; 2 accompagnamenti in motorizzazione civile; 2 accompagnamenti in Questura; 5 accompagnamento al CPS; 2 incontri in centro disturbi del comportamento alimentare; 5 accompagnamenti a incontri protetti tra genitori-figli; 13 incontri famiglie affidatarie e genitori in comunità alla presenza dell’operatore; 13 incontri tra minore e genitore in comunità maschile con accompagnamento da parte dell’operatore; 28 videochiamate tra genitori e figli alla presenza dell’operatore; 15 accompagnamenti dai carabinieri per firma documentazione; 2 collocamento minori presso famiglie affidatarie in collaborazione con il servizio tutela minori di Clusone; 5 viaggi (accompagnamenti e colloqui) per ricovero in Villa Santa Chiara (VR); 4 accompagnamenti in altre comunità per trasferimento utenti; 1 ricongiungimento di coppia; 17 contatti telefonici con servizi vari; 3 incontri con operatori di altre comunità. |
Attività culturali e con il territorio |
Organizzazione di un’esperienza esterna alla struttura per una coppia in collaborazione della Caritas del comune di Darfo B.T. che ha messo a disposizione un appartamento nella località Gorzone per una settimana. Testimonianza in comunità su tema del cambiamento. Partecipazione al banco farmaceutico presso la farmacia di Borno. 21 uscite ricreative sul territorio per nucleo familiari/coppie sempre alla presenza dell’operatore. |
Attività con le famiglie |
47 visite parenti in comunità, di cui 10 in autonomia (periodo pre covid) e 37 alla presenza dell’operatore causa situazione covid. |
Attività sanitarie |
107 appuntamenti sanitari presso Ospedale di Lovere, Esine, Città di Brescia, Spedali Civili, per visite specialistiche e accessi al pronto soccorso; 28 prelievi ematici; 62 accompagnamenti per cure odontoiatriche a Lovere, Darfo e Rogno; 23 visite dal medico di base; 21 visite pediatriche; 7 visite specialistiche minori; 5 ricoveri ospedalieri di cui 3 per adulti e 2 per minori; 7 vaccinazioni, di cui 16 per minori e 1 per adulti; 36 tamponi nasofaringei, di cui 17 per adulti e 19 per minori; 1 esame sierologico adulti. Durante il periodo di COVID-19 sono state attivate, gestite e portate a termine 66 quarantene in struttura. |
Sintesi del lavoro svolto e conclusioni
|
Durante il 2020 si è conclusa, nonostante la pandemia in corso, la ristrutturazione della comunità. Si è pertanto raggiunto l’obiettivo di essere riconosciuti con il nuovo accreditamento strutturale, del personale e procedurale; quind,i avendo garantito tutti i requisiti richiesti dall’ATS di Bergamo, si sono mantenuti (nonostante le difficoltà) gli standard annuali sia nella gestione dei processi educativi sia nel mantenimento dei rapporti con il territorio.
Quando si è potuto si è continuata la collaborazione con la scuola materna “Giovanni XXXIII” del comune di Rogno ottemperando a tutti i requisiti richiesi per legge: iscrizione all’albo dei volontari della parrocchia (titolare del servizio) e coperture assicurative richieste. Questo ha permesso di continuare a mantenere una presenza costruttiva sul territorio a promozione di un’immagine e di una realtà dei consumatori positiva e lontana da stereotipi ed etichette di cui spesso è connotata.
Quanto sopra descritto è avvenuto rispettando tutti i dpcm emanati dal Governo, dalla Regione e dalla Commissione covid della Cooperativa di Bessimo; aspetto che ci ha consentito di mantenere e portare a termine le varie attività educative, terapeutiche, di ergo-terapie e lavorative. Non ci sono stati casi di contagio e diffusione del virus COVID-19 interni.
Tutto il lavoro esposto è stato possibile anche grazie alla proficua collaborazione con il Dr. Patroni Andrea (infettivologo dell’Ospedale di Esine) che ci ha sempre assistito per qualsiasi dubbio, richiesta e chiarimento; con la Dott.ssa Pagliardi (medico di base) e le due pediatre, Dott.ssa Basaglia e Dott.ssa Laffranchi, per l’assistenza ai nostri bambini.
Non è stato possibile organizzare e realizzare l’inaugurazione della sede, estesa a più persone, a causa della situazione pandemica ma ci si auspica possa al più presto essere recuperata. |
1.1.18. Servizio Bassa Intensità Assistenziale – Bessimo 2
Profilo
generale del servizio |
Il Servizio di Bassa Intensità Assistenziale di Darfo è un’unità d’offerta accreditata dalla Regione Lombardia come servizio strutturato in due appartamenti per un numero complessivo di 8 posti accreditati per adulti. |
Tipologia utenza |
Persone certificate per dipendenza patologica con almeno 5 anni di comunità e 7 in carico a servizi territoriali spacialistici. |
Composizione équipe |
1 Responsabile, 2 educatori professionali di cui una attualmente è in sostituzione di una maternità. E’ presente una figura jolly da utilizzare in caso di malattia o necessità. E’ prevista un’équipe settimanale educativa. |
Punti centrali del programma terapeutico |
Il percorso residenziale può durare fino a 18 mesi prorogabili. Gli obiettivi del percorso sono: attivazione nelle persone accolte di un’attenzione alla propria salute psicofisica e qualità della vita; riabilitazione delle competenze sociali; astensione e miglioramento della relazione con le sostanze (legali e illegali); promozione di percorsi di autonomia “possibile”. |
Numero utenti e conclusione programmi terapeutici
|
Nel corso del 2020 sono entrati nella unità d’offerta della Bassa Intensità Assistenziale 3 utenti adulti. A questi pazienti si aggiungono gli altri 7 già presenti nel servizio alla data del 1 gennaio 2020, per un totale complessivo di 10 utenti. La media giornaliera complessiva di presenze degli utenti è stata di 5. L’età media degli utenti presenti in Bassa Intensità Assistenziale è stata di 50 anni; il range di età degli ospiti varia da 34 ai 60 anni. Questi dati anagrafici sono riferiti alla data di ingresso degli utenti.
Esito programmi chiusi nel 2020:
Conclusi positivamente |
4 |
67% |
Interrotti |
0 |
0 |
Trasferimento |
2 |
33% |
Per arresto |
0 |
0% |
Per allontanamento |
0 |
0% |
Totali |
6 |
100% |
|
Incontri con i servizi invianti |
Premesso che la situazione Covid ha di fatto reso impossibili incontri in presenza, si sono mantenuti regolari incontri in videochiamata e telefonici con i SerD, oltre ad alcuni comunque sostenuti di persona (17)
(SMI Mago di Oz Pisogne, SMI di Concesio, SerD di Martinengo, SerD di Trezzo sull’Adda, SerD di Darfo B.T., SerD di Gallarate). |
Attività culturali e con il territorio |
Le attività esterne al Servizio si sono notevolmente ridotte (un pranzo al di fuori della struttura). In estate sono state fatte delle uscite sul territorio mentre i contatti con le reti del territorio (Cooperative, ATS, Associazioni) non sono state interrotte. |
Attività con le famiglie |
In ottemperanza alle normative anticovid sono stati svolti alcuni incontri con i famigliari di tre ospiti della struttura. |
Attività sanitarie |
Le attività sanitarie relative agli ospiti del Servizio sono gestite in autonomia dagli utenti stessi, risulta difficile poterne definire la quantità. Vengono mantenuti i contatti con il reparto Infettivi degli Ospedali Sacco di Milano, Papa Giovanni XXIII e degli Spedali Civili di Brescia. Nel 2020 si è registrato un lungo ricovero in SPDC di uno degli ospiti, al termine del quale è seguita dimissione. Un ulteriore ricovero, per il medesimo utente, si era reso necessario presso l’Ospedale Papa Giovanni XXIII per un intervento chirurgico. |
Sintesi lavoro svolto e conclusioni finali |
Nel 2020 si è conclusa l’accoglienza sperimentale di una coppia proveniente da Gabbioneta con il rientro della stessa nella Comunità (causa la condizione psicofisica della paziente). A seguito di questa esperienza si è rilevata la compatibilità anche di questo target d’utenza (coppia) con il Servizio di Bassa intensità, da valutare anche per il futuro.
Nel 2020 si è riusciti ad attivare e mantenere attività lavorative e stage per alcuni utenti.
Anche nel 2020 la tendenza ad avere ricadute soprattutto con sostanze alcoliche è stata preponderante rispetto alle sostanze illegali.
Rimarrà da valutare con il Responsabile del personale l’eventuale possibilità di avere qualche ora di supervisione all’equipe. |
1.1.19. Servizio specialistico residenziale GAP “Fantasina: Regina di Cuori”
Il 2020, nonostante l’emergenza sanitaria, per il Centro specialistico “Regina di cuori” è stato un anno positivo per la tenuta dei percorsi, il consolidamento dell’offerta terapeutica e dell’èquipe, il lavoro sull’efficacia dei percorsi terapeutici come da mandato regionale.
Complessivamente sono state accolte 8 persone di cui 2 donne e 6 uomini con un’età compresa tra i 27 e i 68 anni (età media 51 anni). Soggetti con certificazione di dipendenza esclusivamente da gioco d’azzardo, nessuna compromissione con sostanze psicoattive, ad eccezione di due soggetti con un pregresso passato remoto di tossico dipendenza e alcool-dipendenza. La maggior parte del campione ha utilizzato slot machine e VLT come gioco d’azzardo prevalente, a seguire gratta e vinci, scommesse sportive, casinò (dati rilevati attraverso l’utilizzo del test SOGS somministrato durante il colloquio di accoglienza). È quasi sempre presente la rete famigliare. Gli utenti, nel periodo antecedente alla pandemia, avevano la possibilità di ricevere ogni settimana i propri parenti il sabato o la domenica ed eccezionalmente anche in settimana. Gli incontri in fase iniziale liberi e non strutturati, con la possibilità reciproca di conoscenza con l’équipe e la disponibilità da parte della stessa di riceverli per colloqui educativi, sociali e psicologici e incontri di gruppo terapeutici e informativi da parte di tutto il personale. L’emergenza sanitaria ha modificato tale modalità, garantendo l’erogazione delle prestazioni previste prevalentemente da remoto.
Esiti dei percorsi
Anno |
Richieste |
Inserimenti |
Femmine |
Maschi |
Interruzioni |
Allontanamenti |
Conclusioni |
2020 |
18 |
8 |
2 |
6 |
0 |
0 |
8 |
Formazione erogata e tirocini attivati nei confronti di studenti universitari e post-universitari
Nel 2020 sono stati avviati 4 tirocini formativi con studenti universitari di diversi indirizzi (in particolare Psicologia, Psicoterapia e Educazione professionale e sanitaria). Tali esperienze hanno permesso al gruppo utenti di aumentare le occasioni di confronto e relazione. La formazione dei tirocinanti si è svolta attraverso la partecipazione alle attività del servizio (gruppi, riunioni di staff, attività di tempo libero e convivialità), lo studio e l’approfondimento del DGA, condivisione e affiancamento e progetti di ricerca sul campo, tarati sul corso di studio e relativi obiettivi del tirocinio. Nonostante l’emergenza sanitaria i tirocini si sono svolti regolarmente alternando, secondo le disposizioni relative all’emergenza sanitaria modalità in presenza, da remoto e attraverso progetti di ricerca.
Continuando a sperimentare: prospettive future
Attualmente e nei mesi futuri il lavoro si concentrerà sul consolidamento della fase territoriale, attraverso gli strumenti già attivi e sperimentando la partecipazione ai gruppi in modalità on line come già iniziato negli ultimi due mesi del 2020 da due utenti che hanno terminato la fase residenziale, gruppi con i famigliari nella medesima modalità dato che quelli in presenza che si svolgevano due volte al mese con tutte le figure professionali che si alternavano, causa emergenza sanitaria sono state interrotte, gruppi aperti al territorio. Per quanto riguarda la fase residenziale il lavoro si concentrerà sull’esperienza maturata in vista della ridefinizione del gruppo ospiti che ciclicamente e fisiologicamente si rigenera.
1.1.20. Attività Riabilitative Ergoterapiche nei Servizi Residenziali
La valenza e la caratteristica principale delle attività ergoterapiche nelle comunità è quella educativa e riabilitativa dell’utenza. In quasi tutte le Comunità esistono spazi dedicati ai “Laboratori ergoterapici”, che funzionano grazie alla richiesta di commesse da parte di imprese private. L’attività operativa prevalente nei tradizionali laboratori delle comunità è rimasta quella di assemblaggio; l’attività del 2020, anche in relazione alla pandemia, ha visto una piccola riduzione a confronto con quanto realizzato l’anno precedente. Le attività di assemblaggio si concentrano prevalentemente nelle sedi di Capo di Ponte, Manerbio, Gottolengo e Paitone. Oltre alle principali attività di assemblaggio, presso la sede di Rogno, nonostante gli ingenti lavori edili terminati nel 2020, prosegue l’attività di coltivazione di ortaggi e piccoli frutti e presso le sedi di Cremona e Fara Olivana le attività di impagliatura sedie e piccoli restauri. Dopo tre anni di sperimentazione di nuovi modelli di laboratori riabilitativi interni alle CT, il CDA ha concluso la sperimentazione facendo confluire tutte le attività riabilitative ergoterapiche sotto la direzione dei Servizi Sociosanitari. Nello specifico i laboratori che hanno concluso la sperimentazione sono il laboratorio di confenzioni presso la Comunità di Pontevico, quello di lavanderia presso Gabbioneta, quello meccanico di Bessimo e quello di saldature presso Manerbio.
Per il proseguo dell’attività, sono stati stabiliti alcuni obiettivi specifici, di seguito riportati, con conseguenti indirizzi organizzativi e gestionali di tali attività.
Obiettivi:
- l’ergoterapia è uno strumento riabilitativo strategico ed indispensabile per le nostre UdO sulle dipendenze;
- è necessario continuare ad investire su tali attività, integrandole con le altre attività riabilitative svolte nelle CT e integrandole anche con tutte le opportunità offerte dalle politiche attive per il lavoro;
- si verificherà la possibilità di dotarci (internamente con una nostra Assistente Sociale oppure esternamente in forme diverse) di tutti gli strumenti messi a disposizione dalle politiche attive per il lavoro e renderli disponibili ed esigibili da tutti i nostri servizi a favore di tutti gli utenti che necessitino di tali opportunità e strumenti;
- è necessario continuare ad approfondire le tematiche evidenziate come critiche di tale attività inserita in una coop di tipo “A”, in collaborazione con consulenti Confcoop.
In merito a questo ultimo obiettivo si sottolineano alcuni aspetti specifici:
- A livello confederale provinciale e regionale, sta continuando il confronto per analizzare ed eventualmente individuare elementi specifici attraverso i quali stabilire con chiarezza la natura riabilitativa e non lavorativa di tali attività;
- Tutti gli utenti che partecipano a tali attività riabilitative definite nel Piano Riabilitativo Individualizzato, sono assicurati;
- L’incidenza del fatturato generato grazie a tali attività, sul valore della produzione della cooperativa rimane molto limitato (intorno al 3%) e si tratta di attività sostanzialmente in perdita per la Cooperativa, che le intende come “strumento riabilitativo” e non come attività economica imprenditoriale.
1.1.21. Attività di inclusione al lavoro per beneficiari dei servizi residenziali
L’attenzione della Cooperativa nei servizi residenziali non si limita a seguire i beneficiari nel percorso di riabilitazione terapeutica, ma mira a seguirne il percorso di re-ingresso in società.
Il programma terapeutico e socio-riabilitativo inteso come un processo incrementale di cura, di riabilitazione, di reinserimento verso l’autonomizzazione della persona, può schematicamente essere ricondotto alle seguenti fasi:
- Contatto precoce (lavoro nei contesti);
- Cura presa in carico;
- Riabilitazione (ambulatoriale e residenziale);
- Reinserimento sociale e lavorativo;
Tali fasi sono da considerarsi tra loro interrelate in quanto si sviluppano e si incrementano a vicenda. Ciascuna, infatti, rappresenta il risultato della fase precedente ed il presupposto di quella successiva. In questo senso, la fase di riabilitazione e di reinserimento può essere considerata strategica al fine del recupero della persona tossicodipendente. Essa infatti, oltre a sostenere e rinforzare la fase di cura e di sospensione dall’uso di sostanze psicotrope, crea contemporaneamente le premesse per un cambiamento dello stile di vita della persona ed il raggiungimento della sua autonomia sociale.
Per questo la Cooperativa, oltre ai Laboratori Ergoterapici interni alle Comunità, supporta i propri beneficiari a costruire percorsi lavorativi o di inserimento lavorativo, anche promuovendo tirocini di orientamento.
I tirocini di orientamento, regolamentati dalla legge n. 196/97 e dal successivo decreto del Ministero del lavoro n. 142/98, sono rivolti agli utenti e si realizzano all’esterno della comunità terapeutica presso imprese private, cooperative sociali o enti.
Lo scopo è quello di mantenere per l’utente – dopo un periodo di permanenza nel programma terapeutico – un rapporto “concreto” con la realtà sociale esterna, di fornirgli la possibilità di formazione professionale e di costruire un aggancio con il mondo del lavoro, necessario nella successiva fase di Reinserimento.
Durante l’anno 2020, a causa dell’emergenza sanitaria relativa al Covid 19, sono stati realizzati solo due stages, per un utente della “Fantasina:Regina di cuori” e per uno della Comunità di Rogno.
Inoltre, nel corso del 2020 la Cooperativa di Bessimo ha aderito a due progettualità sperimentali nel territorio di Bergamo e Cremona con l’obiettivo di offrire percorsi di reinserimento (per soggetti accolti in percorsi residenziali) e una presa in carico sociale/lavorativa per persone prive di qualsiasi riferimento.
PROGETTO “Un PON-TE per il lavoro”. Ente titolare Comune di Bergamo, partner Cooperativa di Bessimo, Cooperativa Il Piccolo Principe, Consorzio Mestieri, Cooperativa Totem, Centro servizi Coesi, Enaip di Bergamo, Fondazione Opera Bonomelli, Associaizone formazione professionale San Vincenzo, in rete con ASST Papa Giovanni XXIII, Caritas Diocesana, Carcere e territorio.
Destinati dell’intervento sono soggetti in situazione di marginalità e/o a rischio di grave emarginazione. Il progetto prevede la sperimentazione di forme occupazionali alternative atte a valorizzare le competenze residuali del singolo soggetto, attraversi percorsi di formazione e tirocini di inclusione attiva. Il progetto è attivo dal 1 settembre, la cooperativa di Bessimo partecipa sia alla Cabina di regia, sia al tavolo operativo con due operatori .
PROGETTO CAPABILITY CR. Ente titolare Comune di Cremona, partner Cooperativa di Bessimo, Azienda Sociale cremonese, Mestieri Lombardia, Sol.Co Cremona, CR.Forma. Cooperativa Cosper.
Destinatari: soggetti in età compresa tra i 16 anni e 35anni, anche in uscita da percorsi terapeutici.
Il progetto prevede l’attivazione di sportelli diffusi sul territorio con l’obiettivo di informare e raccogliere eventuali segnalazioni, la sperimentazione di attività laboratoriali di mestiere rivolti a soggetti inferiori ai 18 anni, dei corsi di formazione professionalizzante e dei tirocini di inclusione attiva. Il progetto è attivo dal 1 settembre, la cooperativa di Bessimo partecipa sia alla Cabina di regia sia al tavolo operativo con due operatori.
1.1.22. Attività sportive per i beneficiari dei servizi residenziali
Nel corso del 2020 si è svolta a Misano Adriatico la XXV Edizione del Raduno Nazionale Sportivo delle Comunità. La cooperativa di Bessimo, rappresentata dai soci Frassine e Basile ha significativamente contribuito all’organizzazione e allo svolgimento del raduno sportivo giunto alla sua XXV edizione.
L’organizzazione del XXV Raduno Sportivo Nazionale durante l’emergenza Covid-19 ha subito, come ovvio, limitazioni ed adeguamenti. Oltre alle norme legate al contrasto della pandemia, che sono state scrupolosamente seguite, si è comunque puntato sul ruolo educativo dell’evento.
Nei programmi di ogni Comunità è presente l’obiettivo di trasmettere ai ragazzi la capacità di vivere nella “normalità”, di saper rispettare le regole e i limiti da esse imposte, ma anche di sentirsi soddisfatti nel raggiungimento di un obiettivo, nel confronto con gli altri, nella socializzazione. Attraverso lo sport si offre ai ragazzi/e la “normalità” di gioire, di impegnarsi, di confrontarsi con gli altri.
I valori presenti nei Raduni quest’anno sono stati più incisivi e pertinenti e grazie a Sport e Salute abbiamo potuto continuare nella promozione dell’attività motoria all’interno delle Comunità associate.
Durante la manifestazione si è svolta la presentazione del progetto “Life – Vivere lo Sport”. Il Comune di Misano Adriatico ha Patrocinato l’iniziativa e l’Assessore allo Sport Filippo Valentini, intervenendo alla festa conclusiva della manifestazione, ha affermato: “Questa è un’ulteriore dimostrazione di quanto lo sport sia passione, aggregazione e salute…”
Al raduno sportivo delle comunità terapeutiche non ha partecipato alcuna comunità della cooperativa causa Covid. In rappresentanza ha partecipato Casello 11, con Presidente e Vice presidente, oltre a circa 20 volontari che hanno partecipato alle gare con il nome di Bessimo-Casello 11.
All’interno delle Comunità della Cooperativa vengono proposte attività di MontagnaTerapia. Attualmente la montagna terapia è stata assorbita nel progetto di Casello 11 denominato “EMOZIONI VERTICALI”. Ciò ha dato la possibilità di allargare l’esperienza in montagna a più strutture residenziali di Bessimo. Per ulteriori informazioni consultare il sito della cooperativa al seguente indirizzo: https://bessimo.it/volontariato/
1.1.23. Un’analisi di dettaglio dei beneficiari dei servizi residenziali nel 2020
1.1.23.1. Beneficiari con problemi di dipendenze da sostanze
Tutti i dati di seguito presentati sono riferiti al periodo 1 gennaio 2020 – 31 dicembre 2020. I dati anagrafici sono relativi alla data di ingresso in comunità dell’utente. Gli utenti che sono entrati e rimasti almeno un giorno nei servizi residenziali per alcol e tossicodipendenti sono stati 293. Questo dato è fortemente influenzato dall’emergenza Covid-19, dalle normative e delle procedure previste per l’ingresso nei servizi, associate alle difficoltà che hanno coinvolto gli stessi servizi invianti, e da un minor numero di richieste. Nel corso del 2020 sono stati presenti nelle diverse Comunità Terapeutiche e del Servizio a Bassa Intensità Assistenziale 490 utenti tossicodipendenti o alcolisti, 84 in meno rispetto all’anno precedente (574). Alcuni utenti hanno svolto più di un programma terapeutico, ma sono stati considerati come singoli e quindi contati una sola volta. Il grafico mostra il raffronto con gli anni precedenti. Degli utenti presenti nei servizi residenziali nel 2020, 309 (63%) erano maschi a fronte di 181 (37%) femmine. Le percentuali relative al sesso degli utenti sono di fatto rimaste in proporzione uguali al 2019.
Il calo degli utenti è stato ovviamente determinato sia dalle limitazioni dei posti disponibili, sia dalle procedure di ingresso e in parte dalle minori richieste provenienti dai servizi invianti, visto che anche per loro si sono verificate notevoli difficoltà operative nell’adattarsi alla situazione pandemica e infine dalle minori richieste delle persone dipendenti ad accettare un trattamento con le limitazioni di movimento e di reinserimento che si sono dovute adottare.
La presenza media giornaliera degli utenti complessiva durante l’anno è stata di 216 utenti adulti alcol o tossicodipendenti in trattamento, (35 in meno comparata al 2019) per una saturazione media complessiva dei posti accreditati del (73%). Alla presenza giornaliera media di 216 adulti tossico o alcoldipendenti va aggiunta la presenza media di 31 minori (9 in meno comparata al 2019) e 2,5 donne (una in meno rispetto al 2019) non tossicodipendenti, comprendendo anche le comunità educativa per minori di Casa Mika. Nel 2020 nei vari servizi residenziali della Cooperativa di Bessimo sono state presenti giornalmente in media 250 persone (44 in meno rispetto al 2019 circa il 15%).
La durata media dei trattamenti nelle comunità per persone dipendenti è passata da 208 a 267 giorni. Tra i fattori che hanno inciso nel prolungamento dei programmi sono stati la difficoltà a trovare una situazione di reinserimento lavorativo o sociale vista le difficoltà del mercato del lavoro e la possibilità di avere gli spazi per un isolamento per gli utenti che avevano contatti con l’esterno.
Il numero degli utenti in carico e variato negli anni anche in relazione al numero dei posti disponibili. Nel 2020 i posti disponibili accreditati dalla Regione Lombardia e relativi alle persone che hanno una diagnosi di dipendenza sono stati 292.
Nel 2020 il range dall’età è variato dai 18 ai 64 anni, l’età media è stata di 40 anni (39 nel 2019). Il 6% degli utenti con diagnosi di dipendenza in carico al momento dell’ingresso aveva meno di 24 anni e il 34% meno di 34. Il 60% aveva un età compresa tra il 35 e i 54 anni. Il restante 7% aveva un età compresa tra i 55 e i 64 anni. Gli over 55 sono il 7% agli under 24 il 6%. Si conferma sostanzialmente il target di età e di tipologia di utenza che fa riferimento ai nostri servizi residenziali.
Per quanto riguarda il trend di invecchiamento dell’utenza tossico e alcoldipendente, esso continua a incrementarsi gradualmente negli anni.
Il 5% degli assistiti non ha risposto o non ha dichiarato il livello di istruzione raggiunto. Se 2 utenti, pari allo 0,5 % han dichiarato di non avere conseguito alcun titolo, il 5 % non ha concluso il ciclo di istruzione obbligatoria fermandosi alle scuole elementari. Il 53 % dei nostri utenti ha conseguito al massimo il diploma della scuola dell’obbligo, leggermente in calo rispetto agli anni precedenti. Complessivamente un livello di istruzione medio basso. Si conferma quindi la bassa scolarità delle persone tossicodipendenti che accedono ai nostri servizi residenziali, con percentuali simili a quelle degli anni precedenti.
Il 6% dell’utenza trattata nel 2020 (28 persone) non è era di nazionalità italiana. L’area geografica prevalente di origine delle persone tossicodipendenti non italiane rimane il Maghreb (35%) seguiti da coloro che provengono dall’Est Europa (29%).
Oltre il 73% degli utenti che nel 2020 sono entrati in trattamento nei nostri servizi residenziali hanno dichiarato di essere al momento dell’ingresso disoccupati. I dati percentuali si discostano di poco rispetto al 2019 e 2018.
Il 72 % (355 utenti) non ha mai avuto precedenti carcerazioni. In conseguenza il 25% (122 utenti) ha invece avuto esperienze di detenzione per vari periodi rilevabili dal grafico. Il 3% è stato ristretto da tre a sei anni e il 5% oltre i sei anni. Il 3% non ha dichiarato nulla in proposito.
Gli utenti che hanno dichiarato di essere HIV + sono il 6% del totale degli assistiti. In costante calo negli anni nel 2019 erano il 7% e nel 2018 l’ 8%.
Gli utenti che hanno dichiarato di essere HCV + sono il 18% del totale degli assistiti. In costante calo negli anni nel 2019 erano il 23%.
Il numero degli utenti che nel 2020 hanno dichiarato di avere una qualche invalidità sono in percentuale uguali al quelli del 2019: l’11%.
Come negli anni precedenti coloro che si dichiarano dipendenti da più sostanze (74%) sono la maggioranza dei nostri utenti.
La sostanza che gli utenti che si autodefiniscono monodipendenti dichiarano come primaria risulta essere la cocaina (49%) seguita dall’alcool (31%) e dall’eroina (10%).
Per quanto riguarda la dipendenza da una o più sostanze spesso per gli stessi utenti non è sempre facile dichiarare con certezza quale sia la sostanza che utilizzano come principale, quale come secondaria o altro. Ci sono molti casi in cui dichiarano come primarie due sostanze, a volte tre o oltre, senza dare una priorità precisa (un caso emblematico è l’uso in vena dello speedball). La cocaina risulta come sostanza trasversale più consumata (primaria o secondaria) ormai da diversi anni, seguita dall’alcol e dall’eroina (che rimangono con la cocaina le tre sostanze più utilizzate), segue poi la cannabis. Rimane una parte di utenti dipendenti da psicofarmaci, metadone da strada e altre sostanze. Si segnala che ci sono utenti in trattamento con metadone prescritto che però utilizzavano prima dell’ingresso anche altre sostanze, in prevalenza cocaina, alcol e cannabis. A volte le dichiarazioni che gli utenti fanno sull’utilizzo di varie sostanze possono essere confuse. Sono quindi dati da leggere con queste variabili.
Nel 2020 sono stati dimessi 349 utenti (35 in meno del 2019) gli esiti dei trattamenti sono complessivamente migliorati, comparandoli percentualmente a quelli del 2019. Gli allontanamenti sono diminuiti passando dal 8% al 7% dei dimessi, sommando a questi anche le revoche richieste dalla comunità per gli utenti in affidamento e di chi era agli arresti domiciliari, che sono rimaste invariate. Gli abbandoni sono diminuiti del 6%, i trasferimenti interni del 4%. Si mantiene separato il dato dei trasferimenti (interni) dalle conclusioni concordate / positive, mentre fino al 2018 anni si sommavano. Anche questo dato è migliorato passando dal 47% del 2019 al 58% del 2020. Rimane difficile capire quanto abbia influito la situazione di pandemia presente nel 2020 sugli esiti dei programmi. Mentre è più facile descrivere le difficoltà di accedere ai servizi è più complesso definire i fattori che hanno indotto gli utenti a ridurre gli abbandoni e a prolungare la permanenza in comunità che è mediamente aumentata passando da 208 a 267 giorni. Ha quasi sicuramente influito la situazione esterna che ha indotto alcuni utenti a considerare la permanenza in comunità come fattore protettivo, viste anche le restrizioni esterne per quanto riguarda la possibilità di ricercare autonomamente un lavoro o comunque di spostarsi e agire liberamente; inoltre è opportuno specificare che le due comunità di orientamento (Pudiano e Paitone) hanno prolungato i loro programmi brevi, alla luce delle restrizioni Covid.
1.1.23.2. Beneficiari minori e donne non tossicodipendenti
Complessivamente nel 2020 nelle comunità specialistiche per nuclei famigliari e nella comunità di Casa Mika sono stati presenti 60 minori e 5 donne adulte non tossicodipendenti. Si è avuta la presenza media giornaliera di 31 minori e di 2,4 donne non tossico o alcol dipendenti. Si sono accolte diverse donne con figli senza partner. La presenza dell’epidemia ha limitato molte attività esterne, oltre che rendere lente e complesse le procedure degli ingressi. Nello stesso tempo si sono tenuti i contatti con i servizi per la tutela dei minori e quando è stato possibile, si sono svolti in condizioni di sicurezza gli incontri protetti previsti dalle disposizioni dei decreti dei Tribunali per i Minori.
Per quanto riguarda i Minori presenti nelle Comunità Specialistiche per nuclei famigliari, la media giornaliera di presenze complessiva è stata di 26 minori.
Gli utenti minori e donne presenti nella Comunità Educativa per Minori e nella Casa Alloggio per l’Autonomia Casa Mika sono stati complessivamente 16. La media giornaliera di presenze complessiva è stata di 7,6 utenti. Anche in questo caso la pandemia ha limitato la possibilità di accesso dei minori non accompagnati. Sono quindi state accolte delle madri con figli in modo da permettere un isolamento di 14 giorni prima di entrare nel gruppo della comunità. Si sono comunque inseriti due minori dello stesso nucleo famigliare provenienti da un’altra comunità e quindi senza necessità di isolamento.
1.2. I SERVIZI E I BENEFICIARI DELL’AREA INCLUSIONE SOCIALE
La Cooperativa di Bessimo è attiva sul fronte della Riduzione del Danno e della Limitazione dei Rischi, attività che costituiscono parte integrante del sistema di servizi alle dipendenze. Nonostante la storicità dei servizi di seguito presentati, soprattutto nei territori di Brescia, Bergamo, Cremona, Crema e Valle Camonica, le attività vengono realizzate grazie a finanziamenti e progettualità a bando. Le nuove progettualità ri-partite nel corso del 2020 sono andate a copertura di progetti che non si sono mai interrotti, per scelta imprenditoriale della Cooperativa che li ha mantenuti attivi a proprie spese, dalla metà del 2020 i fondi hanno permesso alla Cooperativa di agire come titolare di attività o come partner, ampliando la propria presenza e condividendo con altri soggetti le proprie competenze e la storicità del proprio agire.
1.2.1. Progetto Strada e So-Stare a Brescia
PROFILO GENERALE DEL SERVIZIO |
Obiettivo Generale:
Le azioni sono effettuate per promuovere l’attivazione di processi di inclusione sociale di giovani e adulti a grave rischio di marginalità e disagio sociale, nell’Area d’Intervento “Aggancio e riduzione del danno”, mediante azioni dirette a sostenere le fasce deboli della società, al fine di orientarle e accompagnarle in percorsi di rafforzamento personale, favorendone l’inserimento sociale e lavorativo, tramite una risposta ai bisogni primari e prevenendo, laddove necessario, i fattori di rischio derivanti dall’uso o dall’abuso di sostanze legali e/o illegali e da comportamenti devianti.
Beneficiari delle azioni sono giovani e adulti in condizione di svantaggio, a rischio di esclusione o in situazioni di disagio conclamato e vulnerabilità grave, derivante in prevalenza da abuso di alcool e/o sostanze.
Il lavoro si contraddistingue da sempre per la capacità di garantire tre livelli di intervento, ovvero
– aggancio e/o accesso “spot”: accesso alle aree di intervento in maniera sporadica/occasionale
– presa in carico parziale: accesso ripetuto, al bisogno, per alcune prestazioni in maniera non costante;
– presa in carico per l’accompagnamento in percorsi strutturati: accesso costante alle prestazioni previste e disponibilità ad attivare un percorso di inclusione sociale.
|
CARATTERISTICHE PRINCIPALI
TARGET CONTATTATO |
Sono state contattate n. 554 persone, persone consumatori di sostanze stupefacenti abituali e non tossicodipendenti ma che presentano condizioni di fragilità o grave marginalità complesse. I Nuovi contatti, ovvero le persone mai incontrate nel corso degli anni precedenti, sono stati n. 87 persone diverse. Attraverso un intervento a bassa soglia costruito in risposta ai bisogni dei destinatari (contesti, strategie, azioni) il progetto rende possibili l’aggancio, l’intervento tempestivo di riduzione del danno e l’attivazione di processi stabili di inclusione attiva. L’analisi consolidata delle frequenze di accesso rapportata alla tipologia di prestazioni erogate ha permesso di elaborare un modello di intervento che prevede:
· una strategia a “bassa soglia” rivolta a tutti i fruitori.
· una fase di “filtro” in cui valutare la disponibilità e l’opportunità di percorsi individualizzati;
· una strategia di “inclusione attiva” rivolta ad un numero limitato di persone, attraverso un lavoro individualizzato che consente di attivare azioni più funzionali e di modulare l’intensità per un processo di inclusione attiva mirato. |
EQUIPE MULTIDISCIPLINARE |
L’equipe è congiunta con il Progetto parallelo di Riduzione del Danno Titolarità Coop. Calabrone ed è composta da
Coordinatore, 6 Educatori, 2 Assistenti Sociali, 1 A.S.A, 1 Infermiera. Periodicamente partecipano Psicologo, Mediatore e altre figure Sociale e sanitarie previste. |
PRESTAZIONI
|
Sono state effettuate nel corso dell’anno 2020
n. 235 aperture del Dropin
n. 123 di Sostare con una media di n. 40,2 contatti per apertura
Prestazioni effettuate |
2020 |
2019 |
2018 |
Colloqui |
3.294 |
4.681 |
4.242 |
Consulenza infermieristica |
185 |
613 |
648 |
Medicazioni infermieristiche |
151 |
353 |
346 |
Vestiario |
2.250 |
2.425 |
2.106 |
Invio ai servizi |
926 |
1.083 |
1.584 |
Accompagnamento ai servizi |
57 |
105 |
258 |
Servizio docce |
2.250 |
2.425 |
2.106 |
Siringhe rese |
52.187 |
54.509 |
56.024 |
Siringhe sterili distribuite |
55.733 |
67.793 |
74.715 |
Fiale distribuite |
9.520 |
11.112 |
11.998 |
Narcan distribuito |
36 |
63 |
51 |
Profilattici distribuiti |
7.263 |
7.913 |
7.349 |
Dpi COVID 19 DISTRIBUITE |
A tutti |
— |
— |
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GESTIONE ED ORGANIZZAZIONE |
Il Dropin – Sede Fissa è un Servizio a Bassa Soglia principalmente rivolto ai consumatori e Dipendenti da Sostanze legali ed illegali.
La sede è aperta all’utenza 4 giorni nella settimana.
So-Stare- Sede Fissa è aperto tre giorni a settimana dove si svolge il lavoro di presa in carico avanzata e strutturata avviando e gestendo percorsi individualizzati.
Interventi di mappatura e outreach: attraverso l’unità di Strada sono garantiti costanti interventi di monitoraggio e aggancio nei luoghi pubblici in Brescia Città in luoghi sensibili, con particolare attenzione a Parchi e Stazioni e soprattutto fabbriche dismesse. Vengono effettuate 3 uscite settimanali.
Sono inoltre garantite Equipe settimanale, costante collaborazione con la rete dei servizi socio- sanitari –assistenziali: servizi per i bisogni primari (mense dormitori), servizi sanitari, servizi sociali del Comune di Brescia.
Viene monitorata ogni singola prestazione effettuata. E’ Utilizzato specifico database per la raccolta dati (RDRAPP); ad ogni persona in contatto con gli operatori è somministrata una breve intervista al fine di definire le caratteristiche dell’utenza contattata, una lettura dei bisogni prevalenti, le caratteristiche di fragilità ed in caso di definizione di Percorso Individualizzato, le principali informazioni relative.
Viene anche monitorato il follw up a fine intervento. |
CONSIDERAZIONI FINALI |
Il lavoro nel periodo della pandemia ci ha costretti a modificare le modalità quotidiane di approccio con l’utenza.
Abbiamo dovuto e tutt’ora contingentare gli ingressi all’interno dei servizi (max 8 persone per volta al Dropin e n. 6 a So-stare);
il contatto e la relazione con persone che vivono condizioni di isolamento e grave marginalità, per molti unica esperienza positiva, si è significativamente ridotto, creando distanze fisiche sempre maggiori con le relative conseguenze psicologiche.
Abbiamo avuto difficoltà anche con le uscite in strada: difficile incontrare Target nei luoghi storici di aggregazione (parchi, stazione), così da dover accedere a luoghi sempre meno accessibili e maggiormente rischiosi per gli operatori: Si opera in fabbriche dismesse dove in questo periodo storico dormono/vivono circa 60-70 persone, luoghi diventati zone di spaccio, riciclaggio di merce rubata e di uso/abuso di sostanza.
Lavoro di Prossimità è attualmente Difficile e complesso ma mai come ora necessario. |
1.2.2. Progetto Strada di Bergamo
PROFILO GENERALE DEL SERVIZIO |
Obiettivo Generale:
Le azioni sono effettuate per promuovere l’attivazione di processi di inclusione sociale di giovani e adulti a grave rischio di marginalità e disagio sociale, nell’Area d’Intervento “Aggancio e riduzione del danno”, mediante azioni dirette a sostenere le fasce deboli della società, al fine di orientarle e accompagnarle in percorsi di rafforzamento personale, favorendone l’inserimento sociale e lavorativo, tramite una risposta ai bisogni primari e prevenendo, laddove necessario, i fattori di rischio derivanti dall’uso o dall’abuso di sostanze legali e/o illegali e da comportamenti devianti.
Beneficiari delle azioni sono giovani e adulti in condizione di svantaggio, a rischio di esclusione o in situazioni di disagio conclamato e vulnerabilità grave, derivante in prevalenza da abuso di alcool e/o sostanze.
Il lavoro si contraddistingue da sempre per la capacità di garantire tre livelli di intervento, ovvero
– aggancio e/o accesso “spot”: accesso alle aree di intervento in maniera sporadica/occasionale
– presa in carico parziale: accesso ripetuto, al bisogno, per alcune prestazioni in maniera non costante;
– presa in carico per l’accompagnamento in percorsi strutturati: accesso costante alle prestazioni previste e disponibilità ad attivare un percorso di inclusione sociale.
Il Progetto è articolato in moduli integrati che promuovono azioni in luoghi diversi:
· Sede Fissa (Drop in aperto 20 Ottobre 2020): con bassa soglia di accesso e aperta in orari e giorni fissi e stabiliti. Presso la sede sono erogate tutte le tipologie di prestazione. Nella sede fissa opera un’equipe multidisciplinare. La sede è aperta all’utenza per 20 ore settimanali distribuite su 5 giorni grazie a una integrazione del Comune di Bergamo fino a giugno 2021.
· Altre sedi: Servizi sociali del comune di Bergamo, SERD di Bergamo dove opera il personale sanitario, in integrazione con tutti i servizi afferenti al tavolo marginalità locale e con i soggetti delle rete progettuale in tutte le loro sedi.
- Lavoro di strada: gli educatori svolgono attività in strada e nei luoghi di aggregazione 3 volte la settimana in fascia pomeridiana, effettuano mappatura dei luoghi a rischio, anche su segnalazione di Istituzioni e/o cittadinanza. Collaborano con Unità di Strada di Pugno Aperto – Progetto Esclusi Compresi.
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CARATTERISTICHE PRINCIPALI
TARGET CONTATTATO |
Sono state contattate n. 560 persone (465 uomini, 91 donne e 4 transessuali), delle quali i nuovi contatti sono stati n. 155 (70 maschi italiani, 62 maschi stranieri, 16 femmine italiane, 6 femmine straniere, 1 transessuale).
Per quanto riguarda le età, trattasi in prevalenza di over 40, nel dettaglio: n.5 persone under 20, n.79 persone dai 21 ai 30 anni, n.117 persone dai 31 ai 40 anni, n.178 persone dai 41 ai 50 anni, n.141 persone dai 50 ai 60 anni e n.40 persone over 60 anni.
Al Dropin (in sole 10 settimane) sono state complessivamente contattate n.296 persone diverse, con presenze massime giornaliere di 125 persone diverse. I nuovi contatti sono stati n.97 (33% delle persone agganciate al dropin), cosi suddivisi per genere e nazionalità: 33 uomini italiani – 52 uominii stranieri – 7 donne italiane – 4 donne straniere ed 1 transessuale
L’utenza incontrata nelle uscite dell’Unità Mobile in prevalenza presenta problematiche di alcol dipendenza e tossicodipendenza; quella incontrata nel neo Drop-in, visti i numeri alti di accesso al Servizio è in corso di analisi e non è stato possibile al 31.12.20 stabilire il bisogno prevalente e nel dettaglio le caratteristiche del Target afferente al Servizio,
I bisogni maggiormente rilevati sono quelli sanitari, sia da parte della popolazione tossicodipendente, sia da parte di quella con altre caratteristiche di fragilità. La richiesta di soddisfacimento dei bisogni primari (cibo, posto letto, indumenti), viene subito dopo ed in questa risposta è funzionale e necessaria la collaborazione con la rete dei servizi.
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EQUIPE MULTIDISCIPLINARE
Al 31.12.20 |
1 Responsabile Coordinatore (partime 30ore) – 2 Educatori per un totale di 42 ore – 1 Asa (5 ore sett). Grazie ad una integrazione Comune di Bergamo ci sono anche 2 educatori partime a tempo determinato da novembre20 a giugno 21 per un totale di 40 ore ed 1 infermiere (5 ore sett). Grazie ad un ampio partenariato esterno collaborano in staff: Esperto Legale – Mediatori (Caritas)– Psicologo Sociale (Opera Bonomelli) – Assistente Sociale (Comune di Bergamo).
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PRESTAZIONI |
Prestazioni effettuate |
2020 |
2019 |
2018 |
Counselling |
1.318 |
1.192 |
1.146 |
Consulenza infermieristica |
34 |
68 |
64 |
Test HIV |
100 |
200 |
— |
Sommin. test alcolemico |
60 |
— |
— |
Distribuzione mat. informativo |
22 |
31 |
34 |
Invio ai servizi |
139 |
69 |
71 |
Accompagnamento ai servizi |
39 |
35 |
14 |
Siringhe rese |
50.561 |
46.768 |
105.837 |
Siringhe sterili distribuite |
66.911 |
52.389 |
111.247 |
Fiale distribuite |
11.912 |
n.d. |
n.d. |
Narcan distribuito |
190 |
263 |
213 |
Profilattici distribuiti |
1.060 |
2.251 |
2.090 |
Kit-nose, cartine, filtri e carta stag. distr. |
460 |
950 |
1.311 |
Tamponcini distribuiti |
14.000 |
14.704 |
17.423 |
Lacci distribuiti |
229 |
146 |
258 |
Dpi COVID 19 DISTRIBUITE |
A tutti |
— |
— |
|
CONSIDERAZIONI FINALI |
L’emergenza Covid ha cambiato in modo significativo il modo di operare: Gli invisibili e i marginali si sono ritrovati ancora più soli in strada e maggiormente a rischio sanitario e sociale.
La Pandemia ha nel 2020 di fatto bloccato quasi completamente l’ingranaggio cittadino che consentiva l’aggancio ai dormitori e successivamente anche l’evoluzione dei progetti individuali con il passaggio in strutture di secondo livello; questo ha significato l’impossibilità di avviare percorsi di accoglienza notturna per molti mesi.
La chiusura dell’Aereoporto e dei Parchi cittadini ha di fatto catalizzato tutti i senza fissa dimora presso il luogo della stazione; mentre prima questa popolazione era “diluita” in altri spazi, oggi è raggruppata in uno solo, con una esposizione alla visibilità accentuata dalla minore circolazione dei cittadini in generale (sono gli stessi ma si vedono di più), Creando maggiore allarme sociale e aspettative molto distorte sul Dropin ed il Servizio. Anche le persone di “passaggio” si sono ritrovate bloccate in città nell’impossibilità di andarsene in altre zone, aumentando le richieste di aiuto, in un momento in cui la prevalenza dei Servizi hanno subito chiusure (alcune delle quali ancora attive).
All’apertura del Drop-in (20 ottobre), abbiamo dovuto chiaramente applicare le norme di contingentamento degli ingressi, situazione anomala se si pensa che è una porta aperta sulla strada.
|
1.2.3. Progetto Strada di Cremona
PROFILO GENERALE DEL SERVIZIO |
Obiettivo Generale:
Le azioni sono effettuate per promuovere l’attivazione di processi di inclusione sociale di giovani e adulti a grave rischio di marginalità e disagio sociale, nell’Area d’Intervento “Aggancio e riduzione del danno”, mediante azioni dirette a sostenere le fasce deboli della società, al fine di orientarle e accompagnarle in percorsi di rafforzamento personale, favorendone l’inserimento sociale e lavorativo, tramite una risposta ai bisogni primari e prevenendo, laddove necessario, i fattori di rischio derivanti dall’uso o dall’abuso di sostanze legali e/o illegali e da comportamenti devianti.
Beneficiari delle azioni sono giovani e adulti in condizione di svantaggio, a rischio di esclusione o in situazioni di disagio conclamato e vulnerabilità grave, derivante in prevalenza da abuso di alcool e/o sostanze.
Il lavoro si contraddistingue da sempre per la capacità di garantire tre livelli di intervento, ovvero
– aggancio e/o accesso “spot”: accesso alle aree di intervento in maniera sporadica/occasionale
– presa in carico parziale: accesso ripetuto, al bisogno, per alcune prestazioni in maniera non costante;
– presa in carico per l’accompagnamento in percorsi strutturati: accesso costante alle prestazioni previste e disponibilità ad attivare un percorso di inclusione sociale.
|
CARATTERISTICHE PRINCIPALI
TARGET CONTATTATO |
Sono state contattate n. 209 persone, di cui
n. 198 persone consumatori di sostanze stupefacenti abituali (95%) e n. 11 persone (5%) non tossicodipendenti ma che presentano condizioni di fragilità o grave marginalità complesse. Per quanto concerne il Genere è prevalente il maschile: Si tratta di n. 175 maschi (85%) e n. 32 femmine (15%) e 2 transessuali. Per quanto concerne la Nazionalità l’utenza è cosi rappresentata:
Italiani n. 171 (82%) – Stranieri n. 38 (18%)
Le fasce di età sono le seguenti:
n. 2 persone < 20 anni (1%)
n.19 persone tra i 21 ed i 30 anni (9%)
n. 53 persone tra i 31 ed i 40 anni (25%)
n.53 persone tra i 41 e i 50 anni (25%)
n.66 persone tra 51 e 60 anni (32%)
n.16 persone >60 anni (8%)
Prevalente la Nazionalità Italiana ed il Genere maschile, consumatori di sostanze abituali. Rispetto all’anno precedente si nota una maggiore affluenza di persone straniere e un leggero calo nel numero di persone incontrate. Prevalente la fascia di età over 50; E’ da evidenziare come il Servizio riesca comunque ad impattare con una popolazione abbastanza eterogenea, contattando tutte le fasce di età previste. Sotto i 29 anni sono il 10% del target contattato.
Gli utenti che superano il 50% di presenze (rapporto frequenza/aperture del dropin) sono n. 23 persone –12% del totale. Questo dato evidenzia come il Servizio sia frequentato da una utenza che ne usufruisce non quotidianamente, caratterizzando gli interventi nel breve termine e con caratteristiche di complessità importanti.
I Nuovi contatti, ovvero le persone mai incontrate nel corso degli anni precedenti, sono stati n. 48 persone diverse (22% del tot. utenti) ed hanno prevalentemente Nazionalità Italiana
|
EQUIPE MULTIDISCIPLINARE |
1 Responsabile Coordinatore part-time 15ore – 2 Educatori part-time per un totale di 45 ore – 1 Asa – 1 Supervisore
Grazie ad un ampio partenariato esterno collaborano in staff:
Esperto Legale – Mediatori (Coop Nazareth)– Psicologo Sociale (Comune di Cremona) – Assistente Sociale (Comune di Cremona) – Infermieri, Medico e Psicologo Sanitario (Asst ValPadana) – Educatore (Coop Cosper)
|
PRESTAZIONI
|
Il Servizio ha effettuato n. 4.277 contatti
n. 140 aperture del Dropin con una media di n. 30,5 contatti per apertura
Contestualmente sono state realizzate n. 47 uscite
Prestazioni effettuate |
2020 |
2019 |
2018 |
Colloqui |
609 |
1.339 |
1.535 |
Distribuzione Materiale Sanitario |
3.619 |
4.523 |
5.502 |
Consulenza infermieristica |
n.d. |
185 |
316 |
Banco alimenti |
783 |
738 |
814 |
Vestiario |
299 |
318 |
421 |
Distribuzione mat. informativo |
210 |
134 |
2.152 |
Invio ai servizi |
195 |
235 |
259 |
Accompagnamento ai servizi |
25 |
35 |
51 |
Consulenze legali |
38 |
58 |
28 |
Biblioteca e batteria cellulare |
220 |
234 |
274 |
Servizio docce |
838 |
766 |
812 |
Lavanderia |
541 |
432 |
502 |
Siringhe rese |
18.087 |
30.352 |
30.980 |
Siringhe sterili distribuite |
21.790 |
41.724 |
43.886 |
Fiale distribuite |
3.746 |
12.223 |
14.082 |
Narcan distribuito |
19 |
145 |
45 |
Profilattici distribuiti |
413 |
851 |
1.475 |
Kit-nose, cartine, filtri e carta stag. distr. |
1.762 |
2.724 |
2.344 |
Tamponcini distribuiti |
12.010 |
22.379 |
19.778 |
Lacci distribuiti |
97 |
408 |
591 |
Dpi COVID 19 DISTRIBUITE |
2.000 |
— |
— |
|
GESTIONE ED ORGANIZZAZIONE |
Il Dropin – Sede Fissa è un Servizio a Bassa Soglia principalmente rivolto ai consumatori e Dipendenti da Sostanze legali ed illegali.
La sede è aperta all’utenza 3 giorni nella settimana.
Interventi di mappatura e outreach: attraverso l’unità di Strada sono garantiti costanti interventi di monitoraggio e aggancio nei luoghi pubblici in Cremona Città in luoghi sensibili, con particolare attenzione a Parchi e Stazioni. Vengono effettuate 3 uscite settimanali.
Sono inoltre garantite Equipe quindicinale, supervisione mensile, costante collaborazione con la rete dei servizi socio- sanitari –assistenziali: servizi per i bisogni primari (mense dormitori), servizi sanitari, servizi sociali del Comune di Cremona.
Viene monitorata ogni singola prestazione effettuata. E’ Utilizzato specifico database per la raccolta dati (RDRAPP); ad ogni persona in contatto con gli operatori è somministrata una breve intervista al fine di definire le caratteristiche dell’utenza contattata, una lettura dei bisogni prevalenti, le caratteristiche di fragilità ed in caso di definizione di Percorso Individualizzato, le principali informazioni relative. |
CONSIDERAZIONI FINALI |
Da Gennaio a Giugno il Servizio è stato scoperto dai Finanziamenti Regionali. Grazie al supporto di Comune di Cremona e Progetto Condividiamo della Fondazione Comunitaria della Provincia di Cremona abbiamo potuto garantire la continuità ed il potenziamento del Servizio anche in tempo di Pandemia.
Da luglio 2020 gestione ed organizzazione sono state adattate al nuovo modello sperimentale Regionale, che ha ridotto le aperture settimanali del Servizio, diminuito le ore al personale educativo, introducendo nuovi strumenti complessi di gestione delle attività e rendicontazione progetto.
L’anno 2020, contraddistinto dalla Pandemia da Coronovirus, ha visto i servizi di riduzione del danno, rientrando nei LEA (livelli essenziali di assistenza) proseguire incessantemente la loro attività con l’utenza marginale, dotandosi immediatamente di specifiche procedure e dpi per poter continuare a svolgere la propria mission.
Si è sospesa l’attività di strada per normativa solo durante il primo lockdown.
Essendo un servizio in rete con moltissime realtà Pubbliche e dell’Associazionismo, che si sono fermate o hanno, tuttora limitato i loro Servizi, abbiamo vissuto la solitudine di essere servizi aperti, in prima linea, in un territorio in lockdown silenzioso e congelato. Siamo comunque riusciti ad aumentare le collaborazioni con altri servizi in prima linea (es: Tutor condominiali, Servizi Sociali) che ci ha permesso di soddisfare i bisogni primari dell’utenza anche in una situazione così complessa e inaspettata.
Il servizio si è impegnato per adeguarsi immediatamente e nel distribuire al proprio Target strumenti mirati quali mascherine chirurgiche, guanti, piccole soluzioni disinfettanti, autocertificazioni , consulenze legali ed orientamento nel caso ad esempio di verbali comminati ai senza fissa dimora durante il lockdown per la loro presenza in strada (emblematico non avendo casa) ed i relativi ricorsi. |
1.2.4. Progetto Strada di Crema
PROFILO GENERALE DEL SERVIZIO |
Obiettivo Generale:
Le azioni sono effettuate per promuovere l’attivazione di processi di inclusione sociale di giovani e adulti a grave rischio di marginalità e disagio sociale, nell’Area d’Intervento “Aggancio e riduzione del danno”, mediante azioni dirette a sostenere le fasce deboli della società, al fine di orientarle e accompagnarle in percorsi di rafforzamento personale, favorendone l’inserimento sociale e lavorativo, tramite una risposta ai bisogni primari e prevenendo, laddove necessario, i fattori di rischio derivanti dall’uso o dall’abuso di sostanze legali e/o illegali e da comportamenti devianti.
Beneficiari delle azioni sono giovani e adulti in condizione di svantaggio, a rischio di esclusione o in situazioni di disagio conclamato e vulnerabilità grave, derivante in prevalenza da abuso di alcool e/o sostanze.
Il lavoro si contraddistingue da sempre per la capacità di garantire tre livelli di intervento, ovvero
– aggancio e/o accesso “spot”: accesso alle aree di intervento in maniera sporadica/occasionale
– presa in carico parziale: accesso ripetuto, al bisogno, per alcune prestazioni in maniera non costante;
– presa in carico per l’accompagnamento in percorsi strutturati: accesso costante alle prestazioni previste e disponibilità ad attivare un percorso di inclusione sociale.
|
CARATTERISTICHE PRINCIPALI
TARGET CONTATTATO |
Sono state contattate n. 136 persone, di cui
n. 123 persone consumatori di sostanze stupefacenti abituali (90%) e n. 13 persone (10%) non tossicodipendenti ma che presentano condizioni di fragilità o grave marginalità complesse.
Per quanto concerne il Genere è prevalente il maschile: n. 100 maschi (74%) e n. 53 femmine (26%) e 1 transessuale.
Per quanto concerne la Nazionalità l’utenza è cosi rappresentata:
Italiani n. 94 (69%) – n.66 Maschi + n. 28 Femmine + 1 Transessuale – Stranieri n. 42 (31%) – n.35 Maschi e n. 7 Femmine
Prevalente la Nazionalità Italiana ed il Genere maschile, consumatori di sostanze stupefacenti.
Le fasce di età sono le seguenti:
· n. 3 persone < 20 anni
· n. 22 persone tra i 20 ed i 29 anni (16%)
· n. 18 persone tra i 30 e i 39 anni (13%)
· n. 28 persone tra 40-49 anni (21%)
· n. 65 persone >50 anni (48%)
Prevalente la fascia di età over 50 ma è da evidenziare come il Servizio riesca ad impattare con una popolazione eterogenea, contattando tutte le fasce di età previste. Sotto i 29 anni sono il 16% del target contattato.
Gli utenti che superano il 50% di presenza rispetto alle Aperture del dropin sono n. 13 persone nello Spazio ascolto e n. 4 persone all’Unità di strada su 136 totali –13%. Questo dato evidenzia come il Servizio sia frequentato da una utenza che ne usufruisce non quotidianamente, caratterizzando gli interventi nel breve termine e con complessità importanti.
I Nuovi contatti, ovvero le persone mai incontrate nel corso degli anni precedenti, sono stati n. 55 persone diverse (40% del tot. utenti), lo scorso anno erano n.36, ed hanno prevalentemente Nazionalità Italiana e genere maschile.
Durante i colloqui e le varie attività, emerge che il Target afferente al Servizio è caratterizzato dai seguenti elementi: le sostanze più usate sono alcool e cannabis, nonché cocaina ed eroina ma in minor uso; il 24% del campione analizzato ha rapporti sessuali non protetti; prevalente target con scarsa cura di sé e della propria igiene personale, soprattutto per le persone sfd; pongono scarsa attenzione al proprio stato di salute; il 6% del campione dichiara di aver subito almeno un arresto nella vita; nell’ultimo mese- dopo il contatto con lo staff- i comportamenti a rischio risultano subire una diminuzione. |
EQUIPE MULTIDISCIPLINARE |
Da Luglio 2020 Titolarità Progetto è di Cooperativa Igea.
Il nostro personale è composto da 1 Responsabile Coordinatore/ Educatore part-time 15ore – 2 Educatori part-time per un totale di 45 ore – 1 Supervisore. Grazie al partenariato di Progetto collaborano in staff: 1 Esperto Legale – Mediatori (Cooperativa Igea)– 1 Psicologo Sociale (Cooperativa Igea) – 2 Assistenti Sociali (Cooperativa Igea) – 2 Assistenti Sociali (comune di Crema) , Infermieri, Medico e Psicologo Sanitario (Asst Val Padana Servizio dipendenze Crema) – 1 Educatore (Cooperativa Igea), 1 Asa (cooperativa Igea). |
PRESTAZIONI
|
Il Servizio ha effettuato n. 2.838 contatti
Sono state garantite n. 139 aperture dello spazio ascolto e n. 62 uscite dell’Unità di Strada (media persone presenti: 10). I mesi di gennaio e marzo hanno rappresentato il periodo di maggiore afflusso. Si specifica che nell’anno 2020 non sono state eseguite durante il lockdown le uscite dell’unità di strada.
Qui, di seguito, vengono elencate le principali prestazioni complessivamente erogate, messe a confronto anche con anni precedenti:
Prestazioni effettuate |
2020 |
2019 |
2018 |
Colloqui |
609 |
1.339 |
1.535 |
Distribuzione Materiale Sanitario |
2.450 |
4.523 |
5.502 |
Consulenza infermieristica |
27 |
185 |
316 |
Test HIV |
27 |
0 |
34 |
Banco alimenti |
748 |
738 |
814 |
Vestiario |
84 |
318 |
421 |
Distribuzione mat. informativo |
53 |
134 |
2.152 |
Invio ai servizi |
54 |
235 |
259 |
Accompagnamento ai servizi |
10 |
35 |
51 |
Consulenze legali |
20 |
58 |
28 |
Biblioteca e ricarica cellulare |
300 |
234 |
274 |
Servizio docce |
662 |
766 |
812 |
Lavanderia |
442 |
432 |
502 |
Siringhe rese |
2.411 |
30.352 |
30.980 |
Siringhe sterili distribuite |
1.545 |
41.724 |
43.886 |
Fiale distribuite |
385 |
12.223 |
14.082 |
Narcan distribuito |
2 |
145 |
45 |
Profilattici distribuiti |
284 |
851 |
1.475 |
Kit-nose, cartine, filtri e carta stag. distr. |
801 |
2.724 |
2.344 |
Tamponcini distribuiti |
1.212 |
22.379 |
19.778 |
Lacci distribuiti |
21 |
408 |
591 |
Dpi COVID 19 DISTRIBUITE |
1.100 |
— |
— |
|
GESTIONE ED ORGANIZZAZIONE |
Il Dropin – Sede Fissa è un Servizio a Bassa Soglia principalmente rivolto ai consumatori e Dipendenti da Sostanze legali ed illegali.
La sede è aperta all’utenza 3 giorni nella settimana.
Unità di strada: attraverso l’unità di Strada sono garantiti costanti interventi di monitoraggio e aggancio nei luoghi pubblici nella città di Crema (in particolare presso il parco Campo di Marte) in luoghi sensibili, con particolare attenzione a Parchi e Stazioni. Vengono effettuate 2 uscite settimanali.
Sono inoltre garantite Equipe quindicinale, supervisione mensile, costante collaborazione con la rete dei servizi socio- sanitari e assistenziali: servizi per i bisogni primari (mense dormitori), servizi sanitari, servizi sociali.
Viene monitorata ogni singola prestazione effettuata. E’ Utilizzato specifico database per la raccolta dati (RDRAPP); ad ogni persona in contatto con gli operatori è somministrata una breve intervista al fine di definire le caratteristiche dell’utenza contattata, una lettura dei bisogni prevalenti, le caratteristiche di fragilità ed in caso di definizione di Percorso Individualizzato, le principali informazioni relative. |
CONSIDERAZIONI FINALI |
Da Gennaio a Giugno il Servizio è stato scoperto dai Finanziamenti Regionali. Grazie al supporto di Comune di Crema attraverso la Co-Progettazione ed il Progetto Condividiamo di Fondazione Comunitaria della Provincia di Cremona abbiamo potuto garantire la continuità ed il potenziamento del Servizio anche in tempo di Pandemia.
Da luglio 2020 gestione ed organizzazione sono state adattate al nuovo modello sperimentale Regionale, che ha ridotto le aperture settimanali del Servizio, diminuito le ore al personale educativo, introducendo nuovi strumenti complessi di gestione delle attività e rendicontazione progetto.
L’anno 2020, contraddistinto dalla Pandemia da Coronovirus, ha visto i servizi di riduzione del danno, rientrando nei LEA (livelli essenziali di assistenza) proseguire incessantemente la loro attività con l’utenza marginale, dotandosi immediatamente di specifiche procedure e dpi per poter continuare a svolgere la propria mission. Si è sospesa l’attività di strada per normativa solo durante il primo lockdown. Essendo un servizio in rete con moltissime realtà Pubbliche e dell’Associazionismo, che si sono fermate o hanno, tuttora limitato i loro Servizi, abbiamo vissuto la solitudine di essere servizi aperti, in prima linea, in un territorio in lockdown silenzioso e congelato. Siamo comunque riusciti ad aumentare le collaborazioni con altri servizi in prima linea (es: Caritas Crema, Comune di Crema) che ci ha permesso di soddisfare i bisogni primari dell’utenza anche in una situazione così complessa e inaspettata.
Il servizio si è impegnato per adeguarsi immediatamente e nel distribuire al proprio Target strumenti mirati quali mascherine chirurgiche, guanti, piccole soluzioni disinfettanti, autocertificazioni , consulenze legali ed orientamento nel caso ad esempio di verbali comminati ai senza fissa dimora durante il lockdown per la loro presenza in strada (emblematico non avendo casa) ed i relativi ricorsi. |
1.2.5. Progetto di Limitazione dei Rischi in Valle Camonica
PROFILO GENERALE DEL SERVIZIO |
L’intervento è finanziato dall’ AVVISO PUBBLICO PER LA MESSA A SISTEMA DI UN MODELLO DI INTERVENTO INTEGRATO REGIONALE A FAVORE DI GIOVANI E ADULTI A GRAVE RISCHIO DI MARGINALITÀ
POR FSE 2020-2021
(Azioni 9.5.9. e 9.2.2. del POR FSE 2014/2020)
Obiettivo Generale:
Le azioni del Progetto sono costruite per contribuire a prevenire e limitare i comportamenti a rischio, in particolare nei contesti aggregativi attraverso il “lavoro di strada” con una presenza costante sul territorio, in un’ottica pronto intervento ed eventualmente di “ponte” tra essa ed i servizi.
Beneficiari delle azioni di Progetto SS42 sono giovani e adulti contattati in contesti aggregativi diurni e notturni (es. discoteche e spazi antistanti, locali notturni, eventi e feste, rave, scuole, centri giovanili, luoghi di aggregazione, ecc).
Una particolare attenzione è posta ai luoghi che presentano situazioni di tensione, disagio sociale e/o presenza di comportamenti a rischio o altre problematiche.
Obiettivi Specifici:
1- Promuovere Consapevolezza rispetto ai Comportamenti a Rischio e all’importanza Degli Interventi Limitazione dei Rischi
2 – Aumentare l’efficacia degli interventi dell’UM
3 – Promuovere il raccordo tra gli Stakeholder coinvolti
|
CARATTERISTICHE PRINCIPALI TARGET |
Rispetto alle 3 tipologie di prese in carico previste, abbiamo incontrato complessivamente n. 51 utenti:
3 accessi a spot
46 prese in carico parziali
2 prese in carico strutturate
ETA’ |
M |
F |
|
ACCESSO SPOT |
PRESA IN CARICO PARZIALE |
PRESA IN CARICO PER L’ACCOMPAGNAMENTO A PERCORSI STRUTTURATI |
<15 |
0 |
0 |
|
0 |
0 |
0 |
15-18 |
0 |
0 |
|
0 |
0 |
0 |
18-24 |
4 |
1 |
|
3 |
2 |
0 |
25-34 |
21 |
7 |
|
0 |
27 |
1 |
35-44 |
11 |
2 |
|
0 |
12 |
1 |
> 45 |
4 |
1 |
|
0 |
5 |
0 |
TOT = 51 |
40 |
11 |
|
3 |
46 |
2 |
Nota Bene: i 51 Soggetti raggiunti sono circa 2/3 IN MENO rispetto al target raggiunto nel primo semestre dell’ultima progettazione. |
EQUIPE MULTIDISCIPLINARE |
Per la prima volta si sta sperimentando un assetto di Equipe Multidisciplinare attraverso la presenza di
– Educatori Professionali (Coop. Bessimo – Coop Calabrone)
– Assistenti Sociali (Coop Bessimo – Azienda Territoriale Servizi Alla Persona)
– Psicologi (Coop. Bessimo – ASST Valcamonica)
– Mediatori Culturali (Coop. K-PAX)
– Infermieri (ASST Valcamonica)
– Medici (ASST Valcamonica)
– 1 Coordinatore (16 ore/mese) |
GESTIONE ED ORGANIZZAZIONE |
Generalmente l’Unità Mobile Giovani di Valle Camonica realizza circa n.40 uscite notturne l’anno, raggiungendo circa n.1000 beneficiari
Alla data del 31.12.2020 le azioni sono state notevolmente rallentate a causa dell’emergenza sanitaria in atto
Poiché le principali strategie di intervento del Progetto (OUTREACH e SPAZIO DI ASCOLTO) sono di fatto impossibili da mettere in atto, l’Equipe si è concentrata sulla ricerca di modalità innovative per la realizzazione delle Tipologie di Intervento.
– OUTREACH IN CONTESTI DEL DIVERTIMENTO
Come per tutte le Unità Mobili della Limitazione dei Rischi non solo in Lombardia ma anche nel resto della Nazione, l’avvio del secondo Lockdown nel mese di Ottobre e la conseguente chiusura dei locali della Movida ha di fatto impedito la realizzazione delle uscite di Outreach
Dal Luglio 2020 al Dicembre 2020 l’UMG ha realizzato N°2 uscite nel Dicembre 2020
– SPAZI DEDICATI DI ASCOLTO E PRESA IN CARICO
Tali spazi sono stati progettati e attivati sia all’interno dei Servizi partner che in “luoghi neutri” ove agganciare, durante le uscite e non, situazioni di bisogno o di disagio. Anche in questo caso, l’aggancio è risultato limitato e complesso soprattutto per quanto riguarda l’invio ai Servizi esistenti, anch’essi limitati da chiusure, lavoro in smartworking e procedure preventive Covid.
– PROFILO INSTAGRAM: La realizzazione del Profilo Instagram, già prevista in fase progettuale, ci ha permesso di realizzare agganci notevoli: dei 200 follower previsti, ne abbiamo raggiunti oltre 600 a partire dal 1°Ottobre 2020,
N.604 Follower
N. 4 Dirette Live
43 Post Pubblicati
circa N. 27 Stories al mese
N.4 Dirette ospiti in altre pagine Instagram – 7.003 Visualizzazioni7 totali
Copertura mensile (13 Dicembre – 15 Gennaio) di 837 Account
– CAMPAGNA HIV 2021: La settimana dal 30 Novembre al 06 Dicembre è stata interamente dedicata alla campagna di prevenzione al contagio HIV e delle malattie sessualmente trasmissibili attraverso la realizzazione di marketing preventivo
STRATEGIE AGGIUNTIVE – NON PREVISTE IN FASE PROGETTUALE:
– SCREENING E PREVENZIONE COVID 19: Approfittando della campagna di Screening e monitoraggio realizzata dalla Cooperativa di Bessimo sia per gli Ospiti che per gli Operatori, l’Equipe ha realizzato una specifica campagna di sensibilizzazione e di raccolta dati, al fine di indagare sia l’andamento dei consumi di sostanze che l’utilizzo dei dispositivi di protezione al Covid19.
N. 4 Uscite Screening
N. 46 Prese in carico parziali |
CONSIDERAZIONI FINALI |
La fatica più significativa è stata legata all’impossibilità, di fatto, di realizzare gli interventi di Outreach a causa di assenza di finanziamenti nel 1 Semestre e della Pandemia in corso.
Il contesto delle UM sono le feste, i rave, i locali. In una parola: l’assembramento.
Si è ipotizzato di concentrarsi su altri luoghi potenzialmente aggregativi quali le Scuole, ma anch’esse sono state chiuse optando per la Didattica A Distanza a partire dal secondo anno di Scuola Secondaria di Primo Grado.
Un’alternativa possibile valutata e monitorata era rappresentata dai Centri Commerciali, ma anche questi sono stati chiusi in via preventiva tutti i fine settimana e sono risultati luoghi ove l’intervento è stato inefficace.
Ci si è indirizzati su luoghi all’aperto, quali piazze/parchi ma il territorio camuno, a differenza di quello cittadino, non è caratterizzato da luoghi significativi di ritrovo; le temperature invernali inoltre, significativamente più basse, hanno scoraggiato qualsivoglia ritrovo all’esterno.
Contattare fisicamente il Target è risultato praticamente impossibile.
Sappiamo che alcuni piccoli gruppi di giovani si ritrovano in abitazioni private così da poter ovviare anche al problema del coprifuoco (h 22.00) ma questo non permette comunque all’UM di raggiungerli.
Segnaliamo il rischio, condiviso anche dalle altre UM, che l’isolamento sociale della popolazione target possa sfociare in un rischioso aumento di consumi e questo rende la situazione paradossale: in un momento in cui il rischio aumenta notevolmente, non è possibile agire tutte le azioni di promozione della salute, prevenzione e limitazione dei rischi tipiche del Progetto.
Si sta lavorando su molti punti di debolezza per trasformarli in forza: ciò che è mancato in presenza territoriale è stato compensato da un rinforzo della Visual Identity di Progetto e dalla ricerca di strategie di comunicazione e aggancio alternative.
La nostra pagina Instagram, si sta rivelando un ottimo canale di comunicazione per farci conoscere ma non altrettanto efficace nell’aggancio degli utenti che vivono in prevalenza i social più da spettatori che da protagonisti. |
1.2.6. Altri progetti di Riduzione del Danno (RDD) e Limitazione dei Rischi (LDR)
1.2.6.1. Progetto Strade Blu di Mantova
In continuità con il Progetto Strade Blu, finanziato negli anni precedenti dal Comune di Mantova, la nuova progettualità inizia a Settembre 2020. Titolarità del Progetto è del Centro Sociale Papa Giovanni XXIII, partner: Cooperativa di Bessimo, Coop. Alce Nero, Comune di Mantova, Asst di Mantova, con una numerosa rete di supporto di servizi e associazioni presenti nel territorio
Il progetto, attivo dal primo settembre 2020, si articola in 3 azioni principali:
- Drop-In: apertura dello spazio Tregua per tre giorni alla settimana. Lo spazio, a bassa soglia di accesso, accoglie persone in situazione di marginalità anche con problemi di dipendenza, erogando le seguenti prestazioni: Ascolto e counseling – segretariato sociale – distribuzione generi di conforto – distribuzione materiali sanitari – orientamento ai servizi Territoriali – richiesta consulenze con professionisti sanitari- accompagnamenti ai servizi.
- Domiciliarità: il progetto, in sinergia con i servizi sociali, del territorio della città di Mantova, il SerD e gli altri enti dell’associazionismo, attiva percorsi di presa in carico di soggetti in situazione di grave emarginazione per progettazioni individualizzate volte al miglioramento della qualità di vita sia dal punto di vista sociale sia dal punti di vista sanitario (gestione casa, cura del sé, organizzazione della quotidianità, accompagnamenti ai servizi socio/sanitari, ricerca lavoro, interventi di riduzione del danno).
- Uscite in strada: mappatura dei luoghi di aggregazione e presenza con Unità Mobile, debitamente allestita con materiali di aggancio, informazione, e distribuzione di beni di confort, kit freddo e di materiale sanitario. Ogni attività è stata effettuata in osservanza alle disposizioni ministeriali e regionali in materia di prevenzione alla pandemia di Covid-19. Tale processo ha modificato le interazioni con gli utenti e i tempi di erogazione delle prestazioni.
L’apertura dello spazio (servizio non presente nella precedente progettualità nella città di Mantova) ha visto una presenza media settimanale di 30 persone con una media di 10 accessi giornalieri. Le caratteristiche di queste persone sono: soggetti di genere maschile prevalentemente di origine straniera con problematiche legate alla dipendenza da alcool non in carico ai servizi socio sanitari. Da ottobre si sono attivate due uscite settimanali in strada con unità mobile che hanno permesso di incontrare una media di 10 nuovi contatti ad uscita. Attività realizzate: distribuzione di bevande calde, generi alimentari, coperte e sacchi a pelo, materiali sanitari, colloqui informativi. Importante è stata la distribuzione del Kit contenente mascherine chirurgiche e gel disinfettante.
Da Ottobre 2020 a dicembre il progetto ha operato con 50 persone di sesso prevalentemente maschile età superiore ai 50 anni. L’equipe operativa è composta da 4 Ed. Professionali (due cooperativa di Bessimo) 1 Asa, 1 Assistente Sociale, 1 responsabile Progetto, interagendo con le diverse figure sociali del Comune di Mantova e le figure sanitarie del SERD di Mantova, oltre alla mediatrice culturale e legale.
1.2.6.2. Progetto LDR Le Strade di Quoz
Intervento di riduzione dei rischi, Titolarità Cooperativa Alce Nero; partners: Cooperativa di Bessimo, Centro Sociale Papa Giovanni XXIII Onlus ASST Mantova e Comune di Mantova, supportato da une rete territoriale di realtà dell’associazionismo e della cooperazione.
Il progetto per la prima volta presente nel territorio di Mantova e provincia, si rivolge a adolescenti/ giovani. Gli obiettivi sono A) FAVORIRE LA PRESA IN CARICO di adolescenti e giovani adulti con azioni di aggancio, valutazione del bisogno, presidio, informazione e accompagnamento B) FACILITARE L’ACCESSO AI SERVIZI con azioni di sensibilizzazione e informazione.
Azione principale è stata la mappatura dei luoghi di aggregazione e il presidio del territorio (CAMPER) con uscite concordate con il comune di Mantova nel rispetto della normativa Covid (sospese nei periodi di zona rossa). Le attività di presidio territoriale hanno permesso di entrare in contatto cinquanta ragazzi di cui quattro ragazzi in percorsi di accesso a servizi del territorio: uno inviato all’Agenzia del Lavoro di Solco Mantova; tre inseriti in un percorso di animazione pomeridiana (spazio diurno sperimentale la Goliarda )
La situazione pandemica non ha facilitato la continuità delle azioni, ponendo l’equipe a ripensare modalità diverse di informazione. A tale proposito si è strutturato instagram, con pubblicazioni di informazioni e di consulenze sia rispetto alle sostanze psico attive legali e illegali sia all’informazione sulle modalità di accesso ai servizi. Importante è stato il confronto con IL SERD e il consultorio giovani ASST, con le assistenti sociali dei sei piani di zona (attraverso il tavolo USSM/ASST). La campagna “social”, partita a dicembre 2020 ha raggiunto 129 followers su Instagram (https://www.instagram.com/stradeperquoz/).
Ulteriore obiettivo di progetto è la definizione di una “alleanza di intervento” tra gestori, enti locali e servizi sanitari per la gestione delle emergenze. Sono stati contattati alcuni gestori di locali per definire collaborazioni e presenze degli operatori negli eventi serali, attività sospesa data la situazione pandemica. L’equipe è composta da educatori professionali, assistente sociale del Comune di Mantova e personale sanitario del SERD di Mantova.
1.2.6.3. Ulteriori progettualità in partnership
La Cooperativa è partner di ulteriori progetti di RDD e LDR. Nello specifico, nel territorio della Bergamasca con il progetto di RDD “Esclusi Compresi” a titolarità della Cooperativa Pugno Aperto.
Nel territorio Bresciano con il progetto di LDR “Safe Trip” a titolarità della Cooperativa Il Calabrone, e sul Lago di Garda con il progetto di LDR “Q.B” a titolarità del Consorzio Gli Acrobati.
In tutte queste progettualità, gli educatori della Cooperativa di Bessimo prendono parte alle attività delle equipe apportando le proprie competenze e contribuendo agli obiettivi di progetto nei diversi territori.
1.2.7. Partecipazione ai Tavoli locali sui temi della marginalità
Essere un’impresa sociale attiva nella tutela dei più deboli e nella promozione della cura e del benessere della persona, per la Cooperativa di Bessimo significa mettere le proprie competenze ed esperienze a servizio dei territori in cui opera. Da anni quindi la Cooperativa è coinvolta sui “tavoli” e nei coordinamenti che riguardano i temi della marginalità, della povertà e delle dipendenze, attivi perlopiù nelle città capoluogo di provincia.
Nelle città di Brescia, Bergamo, Cremona, Crema e Mantova la Cooperativa, tramite i suoi rappresentanti, riflette, ascolta, contribuisce a leggere i bisogni e a definire risposte, insieme agli Enti Pubblici e alle altre organizzazioni del terzo settore che promuovono l’inclusione sociale e il benessere dei cittadini.
Oltre a ciò, nel territorio di Mantova una rappresentante della Cooperativa partecipa agli incontri settimanali al SERD aventi l’obiettivo di condividere progettazioni individualizzate e per poter attivare percorsi di autonomia delle persone, facilitando eventuali prese in carico parziali o presa in carico per accompagnamento in percorsi strutturati per inserimento in strutture residenziali, obbiettivo del nostro presente progetto. Da Ottobre 2020 a Febbraio 2021 questa partecipazione ha permesso di valutare 73 persone, di cui:
- Aggancio e/o accesso “spot”: 32 persone (43,8%)
- Presa in carico parziale: 38 persone (52,1%)
- Presa in carico per accompagnamento in percorsi strutturati per inserimento in strutture residenziali: 3 persone (4,1%) di sesso maschile di età superiore ai 50 anni
1.2.8. Prevenzione e servizi offerti al territorio
PROFILO GENERALE DEL SERVIZIO |
Obiettivo Generale
Lo scopo principale degli interventi di prevenzione è quello di stimolare lo spirito critico incentivando la capacità di porsi domande ed agire con consapevolezza.
La prospettiva teorica di riferimento è quella Salutogenica, applicata ai contesti scolastici, ai contesti lavorativi e alla comunità.
L’intervento del Servizio prevede realizzazione di interventi preventivi rispetto ai comportamenti a rischio più diffusi nella popolazione quali
– Abuso di alcool e di sostanze psicoattive legali e illegali.
– Uso inconsapevole della tecnologia (Cittadinanza digitale Responsabile e Cyberbullismo)
– Promozione di comportamenti sessuali auto ed etero tutelanti
– Interventi di sensibilizzazione rispetto al tema dell’azzardo patologico
– Percorsi finalizzati a potenziare le Life Skills
– Percorsi di PEER EDUCATION
Dal 2020 è iniziato il percorso di inclusione del Servizio prevenzione nel Sistema Qualità della Cooperativa di Bessimo |
TARGET |
Gli interventi di prevenzione si declinano su tre livelli a seconda dei destinatari, ovvero
> PREVENZIONE UNIVERSALE: Popolazione Generale, non identificata da rischi individuali
> PREVENZIONE SELETTIVA: Individui o sottogruppi con un rischio significativamente maggiore di mettere in atto comportamenti a rischio
> PREVENZIONE INDICATA: Soggetti ad alto rischio con minimo ma rilevabile segno o sintomo che prefigurano un eventuale disturbo
Le attività di prevenzione del servizio sono rivolte a:
§ adolescenti/giovani
§ studenti delle scuole secondarie superiori ed inferiori
§ insegnanti
§ genitori
§ cittadinanza generale
§ realtà aggregative (sport, attività extrascolastiche, gruppi giovani, oratori…)
§ professionisti della salute mentale |
PROGETTI IN CORSO
Anno 2020 |
Promozione della Salute e Prevenzione dei comportamenti a Rischio
Þ Progetto “Isole nella Corrente” (Ernst Hemingway)
Ente Finanziatore: Fondazione Comunità Bresciana (Giugno 2019 – Giugno 2021
Ente Capofila: Cooperativa di Bessimo
Enti Partner: Gruppo Foppa (Accademia Santa Giulia, CFP Lonati, Liceo Artistico Foppa)
Azioni: Realizzazione di Materiale Artistico di marketing Preventivo all’Isolamento sociale
Status: Prorogato causa Covid19
Þ Progetto “Direzione ADO”
Ente Finanziatore: Comunità Montana di Valle Trompia (Giugno 2019 – Giugno 2021
Ente Capofila: Cooperativa Gaia
A fronte del quadro delineato, la finalità del progetto è favorire lo sviluppo delle competenze di vita nei giovani, che si configurino come fattori protettivi nel processo di costruzione della loro identità. Si vuole, inoltre, accompagnare il mondo adulto, affaticato dai repentini cambiamenti socio-culturali, a riprendere possesso di alcune competenze fondanti della relazione come l’ascolto, il dialogo e il confronto.
Azioni: Laboratori di prevenzione selettiva all’interno delle scuole secondarie di primo e di secondo grado della Valle Trompia
Status: Sospeso causa Covid19
Þ Progetto “Spazio Giovani” Lovere
Ente Finanziatore: Comunità Montana dei Laghi Bergamaschi
Il progetto prevede uno spazio co-gestito coi ragazzi che vogliano accedervi, tutti frequentanti le scuole medie, dai 12 ai 14 anni, dove essi possano trovare ascolto, aiuto nella gestione del tempo e dove possano sperimentare qualcosa di nuovo e differente da ciò che trovano normalmente a casa propria, o “per strada”, in un ambiente protetto e mediato dagli operatori.
Azioni: Apertura di uno spazio dedicato agli adolescenti per attività ludico-ricreative e di tempo libero
Status: Sospeso causa Covid19
Prevenzione e Contrasto all’Azzardo patologico
Þ Progetto “Game Over 2.0”
Ente Finanziatore: ATS Montagna
Ente Capofila: Cooperativa di Bessimo
Enti Partner: Azienda Territoriale dei Servizi alla persona di Valle Camonica, Comunità Montana di Valle Camonica, Centro Coordinamento Servizi Scolastici
Azioni realizzate
> Coordinamento con ATS
> Cabine di Regia
> Riunioni di Equipe
> Partecipazione ai tavoli intra-territoriali (Osservatorio GAP Ufficio Scolastico Regionale)
> Realizzazione LOGO attività GAP
> Creazione di una pagina web
> Creazione post social network (Facebook ed Instagram) dedicati al Progetto Game Over 2.0
A – SETTING LAVORO
OBIETTIVO 1 – Incrementare l’offerta di pratiche di prevenzione evidence-based in tema di GAP nel setting Luoghi di Lavoro
Output (Realizzazioni)
> Presentazione della Rete WHP in n.5 realità imprenditoriali sul territorio camuno
> Iscrizione alla Rete WHP di n.3 nuove realtà imprenditoriali
B – SETTING SCUOLA
OBIETTIVO 2 – Incrementare l’offerta di pratiche di prevenzione evidence based in tema di GAP nel setting scolastico
Output (Realizzazioni)
> N. 1 Stesura policy Contrasto al GAP Istituto Superiore Olivelli Putelli Darfo
> N. 2 Formazioni Docenti LST Program (tot. Presenti 48)
> N. 2 Laboratori Motivazionali sul tema GAP in ottica di promozione delle Life Skills (Presenti Totali n.58 – 35 da Istituti Comprensivi e 23 da Istituti Superiori)
> N. 1 Azioni di rinforzo su tematiche sollecitate dai docenti – TAXI1729 – DIGITAL LIVE TALK
(496 le persone (tecnicamente i device) che si sono collegate per seguire la diretta;
153 i messaggi ricevuti durante la diretta;
240 le persone che hanno fatto la simulazione al win4life
> N. 2 Incontri di Promozione Life Skills a gruppi genitoriali (Presenti n. 12 Genitori)
> N. 2 Formazioni Operatori LST Program
C – SETTING COMUNITA’
OBIETTIVO 3 – Aumentare la copertura territoriale delle iniziative attivate dagli enti locali in partnership con il Terzo Settore Scuole, SSR – Enti Accreditati, in tema di “prevenzione GAP”
Output (Realizzazioni)
> N. 1 Mappatura Luoghi di gioco
> Avvio indagine indice di rischio GAP sul territorio della Valle Camonica
> N. 3 Eventi di Teatro di Strada (Edolo, Darfo, Breno).con relativa campagna stampa
Status: Concluso al 31.12.2020
Þ “Azioni di Contrasto all’Azzardo Patologico” DGR 2609/2019
Ente Finanziatore: ATS Montagna
Ente Capofila: Comunità Montana di Valle Camonica
Azioni:
– Indagine sull’indice di Rischio specifico GAP per il territorio della Valle Camonica
– Formazione specifica istituti Bancari
– Realizzazione Video marketing preventivo
-Stesura e attuazione di un regolamento comune per gli esercizi d’azzardo
– Mappatura dei Luoghi di >Gioco d’Azzardo
Status: in corso
Þ PEER Education I.I.S. Dandolo – Turistico (Orzivecchi)
Ente Finanziatore: ATS Montagna
Ente Capofila: Cooperativa di Bessimo
Azioni: Percorso di PEER Education c/o I.I.S. Dandolo Orzivecchi (Turistico)
Status: Prorogato Causa Covid19 |
FORMAZIONI ED EVENTI |
Sono stati realizzati inoltre interventi di Formazione e Sensibilizzazione presso
Þ SMART FUTURE ACADEMY 2020 – Laboratorio Watch your steps
Brescia – Brixia Forum
Þ CENTRO SOCIALE PACI’ PACIANA – Bergamo
Þ GIOVANI PSICOLOGI DELLA LOMBARDIA
Þ UNIVERSITA’ CATTOLICA DEL SACRO CUORE
Sede di Brescia – N° 1 Lezione Universitaria all’interno del Corso di “Metodi e Tecniche dell’Empowerment
Þ IAL LOMBARDIA
Sede di Brescia – N° 1 Lezione Universitaria all’interno del Corso di “Psicologia Sociale”
N° 6 Operatori sono stati formati per la realizzazione del Primo Livello del Live Skills training Program per le ATS di Brescia, Valpadana e Montagna |
CONSIDERAZIONI FINALI |
“Profe, possiamo parlare della salute mentale?”
“Prof. Possiamo organizzare una pizzata online l’ultimo giorno di Scuola?”
“Elisa, che ne sarà degli anni che stiamo perdendo?”
PRESENTI.
Il 2020 è stato per la prevenzione l’anno in cui abbiamo preso coscienza che noi lavoriamo solitamente in quello che ora si chiama “assembramento”.
Scuole chiuse. Progetti annullati.
Eravamo abituati ad incontrare le smorfie di centinaia e centinaia di adolescenti, dalla Valle Camonica alla bassa padana, passando per la Valle Trompia e le Città.
E’ stata dura veder spegnere le loro webcam e i loro volti, cercando un modo sempre diverso per attirare la loro attenzione, soprattutto dopo che erano stati costretti a fissare otto ore un pc dalla connessione altalenante.
PRESENTI, nonostante tutto. Perchè con grande fatica abbiamo inventato nuovi modi per ESSERCI, per abbracciarci, per ridere.
PRESENTI in aule virtuali il sabato mattina alle 8, PRESENTI con le Dirette Instagram al sabato sera alle 23.
PRESENTI come un regalo, perchè è così che vediamo adolescenti e colleghi e la loro voglia inesauribile di non arrendersi mai. |
1.3. I SERVIZI E I BENEFICIARI DELL’AREA CARCERE
PROFILO GENERALE DEL SERVIZIO |
L’area interviene negli Istituti di pena Bresciani (Nerio Fischione e Verziano), di Bergamo e di Cremona con azioni progettuali diversificate e presso l’Ufficio di Esecuzione Penale Esterna di Brescia e Mantova. |
TIPOLOGIA DELL’UTENZA |
Soggetti in esecuzione penale interna ed esterna |
PROFESSIONALITÀ |
Educatori professionali, psicologi, mediatrice culturale, Agente di rete con laurea in giurisprudenza. |
ATTIVITÀ |
Due sono gli Agenti di rete presso gli Istituti di Pena Bresciani e presso Uepe Brescia, uno presso il Comune di Cremona e di Casalmaggiore e uno presso L’Uepe di Mantova.
Il lavoro degli AdR all’interno degli Istituti si rivolge a detenuti per colloqui di sostegno chiesti direttamente dal detenuto, nell’attivazione di servizi esterni per specifiche esigenze (anagrafe, notai, ufficio matrimoni, servizi sociali) contatti con famiglie e gli avvocati, informazioni e consulenze inerenti l’esecuzione penale e definizione di percorsi individuali di esecuzione esterna.
Gli Agenti di Rete presso UEPE di Brescia svolgono un ruolo di affiancamento alle assistenti sociali nel reperire realtà di volontariato per soggetti in affidamento, attivare e mantenere i contatti con Servizi sociali dei Comuni, attività di segretariato sociale, monitoraggio dei lavori di pubblica utilità, lavoro di sensibilizzazione nel territorio.
(attività interrotta da marzo ad aprile 2020)
L’agente di rete presso Uepe di Mantova si occupa dei lavori di pubblica utilità e di progetti personalizzati in collaborazione con le Assistenti Sociali. Organizza inoltre gruppi per persone in detenzione domiciliare, co-condotti con la psicologa del Progetto A-rebous. L’attività è stata garantita da giugno con attività da remoto.
La Mediatrice Culturale presente nel carcere Nerio Fischione ha funzioni di mediazione linguistica e culturale rivolta a detenuti dell’area arabofoni, alle loro famiglie e ai servizi. (attività ininterrotta da marzo a luglio 2020).
È attivo un Supporto psicologico all’interno dell’IP. Nerio Fischione in collaborazione con area sanitarie ed educativa (attività ininterrotta da marzo a luglio 2020).
Gli operatori della Cooperativa hanno gestito 5 gruppi informativi presso la CC di Brescia rivolti a detenuti in fase di dimissione e a detenuti stranieri (azione interrotta a marzo 2020)
All’interno della Casa di reclusione di Verziano è attivo un gruppo di discussione sulla genitorialità in stretta connessione con il laboratorio teatrale. Esperienza che ha visto il coinvolgimento anche di partecipanti esterni (soprattutto studenti universitari) e la presenza al laboratorio teatrale dei figli dei reclusi. (azione interrotta a marzo 2020)
All’interno dell’ IP. di Cremona è attivo un “Gruppo di parola” e “fabbrica della Fiaba”
Il “Gruppo di Parola” si è posto come strumento educativo all’interno dell’Istituzione Carceraria, garantendo la possibilità di utilizzare il tempo della detenzione in modo costruttivo ponendo l’attenzione all’essere genitori. A questa attività, ormai consolidata, si è integrata quella della Fabbrica della Fiaba; per giungere alla costruzione della propria favola, che funga da proiezione alla storia personale a cui si possa scegliere un “lieto fine. (Attività interrotta da marzo ripresa a settembre).
Gli Agenti di Rete hanno intrapreso una proficua collaborazione con il CSV di Brescia al fine di creare momenti di formazione e sensibilizzazione sul ruolo del volontariato nelle misure esterne e uno sportello di segretariato rivolto alle associazioni (azione interrotta a marzo 2020).
Gruppi di sostegno a persone con problematiche di dipendenza presenti negli Istituti Penitenziari di Cremona e Bergamo.
Nei due istituti penitenziari sono attivi gruppi informativi /formativi rivolti a persone tossicodipendenti segnalati dall’equipe Sert interna e dall’area educativa. I percorsi hanno una temporalità di tre mesi, coinvolgendo mediamente 12/15 persone per gruppo. Obbiettivo: informare e sostenere la persona nella scelta di un percorso residenziale, informare e accompagnare la persona nella scelta di un percorso territoriale. Nell’IP di Cremona si è sperimentata la conduzione del gruppo con personale del SERT che ha permesso una maggiore integrazione tra i servizi ambulatoriali e residenziali. Nel territorio di Bergamo si è sperimentata su segnalazione dell’UEPE l’affiancamento di un educatore ad una persona con problemi di dipendenza in esecuzione penale esterna.
Accoglienza Housing: nella città di Brescia la cooperativa gestisce 3 appartamenti, rivolta a uomini e donne italiani o stranieri a fine pena e in esecuzione penale esterna. Il totale dei posti letto gestiti dalla Cooperativa è 11, ma sale a 34 se consideriamo il coordinamento dei posti letto di altri enti partner.
IMPLEMENTAZIONE DELLE ACCOGLIENZE ABITATIVE IN HOUSING SOCIALE A BRESCIA – EMERGENZA CORONAVIRUS
Marzo – Novembre 2020
Ad inizio Marzo 2020 la direzione degli IP bresciani, unitamente alla Garante dei diritti dei detenuti e alla Presidente del Tribunale di Sorveglianza, ha chiesto alla Cooperativa di Bessimo, in quanto ente capofila del progetto Vale la Pena 2019, di farsi carico di un lavoro di rete straordinario capace di aumentare sensibilmente il numero di posti letto esterni disponibili all’accoglienza di detenuti e detenute sprovvisti di domicilio.
L’obiettivo era quello di deflazionare l’affollamento degli istituti per permettere alla direzione di liberare spazi dove poter gestire eventuali “isolamenti cautelativi” e, più in generale, offrire ai detenuti un aumento delle opportunità esterne in un momento del tutto particolare e gravoso non solo per la salute pubblica.
La rete di intervento ha fin da subito coinvolto gli enti partner del progetto: la Cooperativa Il Calabrone, la Cooperativa Contatto e l’Associazione Carcere e Territorio allargandosi fin da subito all’Associazione Vol.Ca. all’Associazione Fi.Li.
Attraverso la riorganizzazione si è passati dal coordinamento dei 17 posti letto disponibili sul progetto Vale la Pena 2019 alla messa in rete di 27 posti letto (periodo marzo luglio) e attualmente sono 34 i posti messi in rete dal sistema bresciano di accoglienza esterna.
IN TOTALE SONO 28 le persone scarcerate PER CORONAVIRUS E ACCOLTE IN ALLOGGI HOUSING NEL PERIODO DA MARZO A DICEMBRE 2020 che si sono aggiunte alle 10 persone già presenti a febbraio 2020.
Dei 28 accolti 11 sono stranieri (comunitari o non comunitari) e 17 italiani.
Delle 28 accoglienze 7 sono donne.
Dal mese di maggio è stato concordato con il Direttore dei due istituti penitenziari e con l’area sanitaria la modalità di inserimento delle persone in Housing al fine di ridurre il rischio contagio, che prevede: un periodo di isolamento in carcere e la somministrazione di un tampone prima dell’uscita dal carcere.
Dal mese di aprile sono ripresi i colloqui di conoscenza con le persone detenute segnalate tramite video chiamate.
Da Aprile 2020 è attivo il Progetto “Incubatori di Comunità” finanziato con fondi Cassa Ammende che, visto il particolare periodo nel quale è stato attivato, ha permesso di supportare, grazie all’introduzione della figura del Release Coach, il lavoro di implementazione dell’Housing (nella fase di ricerca di opportunità esterne e nel seguire i dimessi dagli IP) e ha iniziato a curare le scarcerazioni prevedendo la consegna di materiale di prima necessità a quei detenuti che, uscendo dal carcere, non hanno un posto dove andare. Il Kit dimittendi (zaino- sacco a pelo, mappa dei servizi della città) è stato curato in collaborazione con il Comune di Brescia Progetto “contro l’Emarginazione” e il VolCa.
Il progetto prevede anche l’offerta di formazione e tirocini lavoro (gestiti dallo IAL) e l’attivazione di un CENTRO DIURNO all’interno della Casa Circondariale “Nerio Fischione”. Quest’ultima azione sperimentale è stata curata nell’ultima parte dell’anno e ha consentito la programmazione dell’apertura di questo spazio interno all’IP capace di alleviare la condizione detentiva delle persone più fragili presenti in carcere. L’azione è svolta in collaborazione con il SerT, Equipe forense, equipe trattamentale in partner con la Coop Comunità Fraternità.
L’operatività dell’area carcere è stata inserita nel piano organizzativo gestionale emergenza “Indicazioni per la prevenzione e il controllo delle infezione da Covid 19” della cooperativa di Bessimo. Il documento è stato condiviso ed è applicato da tutti gli operatori ed è sempre aggiornato in base ai diversi DPCM e alle indicazioni regionali. Tutti gli operatori sono stati formati specificamente e anno adeguato il loro operare alla particolare situazione pandemica. |
1.4. ALTRI PROGETTI
1.4.1. Progetto Tutor di condominio Cremona
PROFILO GENERALE DEL PROGETTO |
Obiettivo Generale:
Il Tutor è un soggetto attivatore e costruttore di processi sociali preventivi, contenitivi e promozionali, relativi sia al singolo nucleo che abita gli spazi ERP sia all’inquilinato sia alla comunità di riferimento. È in stretto contatto con i Servizi Sociali del Comune e con gli uffici tecnici e amministrativi impiegati nella gestione degli alloggi pubblici.
Il Tutor Condominiale ha la funzione di:
• operatore sociale di prossimità, che ha il compito di presidiare la qualità della vita del e nel condominio
• orientare e promuovere la partecipazione dei residenti
• agire in modo pro-attivo verso gli abitanti (può essere attivato dai residenti per segnalare problemi o chiedere supporto)
Beneficiari delle azioni sono i residenti di n. 9 Quartieri/zoe della città di Cremona, in cui sono maggiormente concentrati gli alloggi Erp e Aler.
Il Tutor della Cooperativa di Bessimo in particolare ha gestito il rapporto ed il supporto alle famiglie residenti nel quartiere Borgo Loreto e da Novembre 2020 anche Area Centro della Città di Cremona.
In Emergenza Covid il Servizio è stato potenziato, con supporto di un secondo Tutor, con un impiego totale di 34h lavorative settimanali.
I tutor hanno fornito informazioni, ascoltato, orientato, accompagnato i singoli cittadini, le famiglie e quanti ne chiedevano aiuto e sostegno a fronte anche della situazione che si stava vivendo causa pandemia. E’ stato dato supporto ai gruppi di Associazioni e Organizzazioni che hanno garantito il sostegno alle famiglie in difficoltà (consegna pacchi o pasti a domicilio a persone risultate positive o in regime di quarantena, organizzazione trasporti e consegna indumenti a persone degenti). Ci si è impegnati in prima persona, In accordo con il Comune e in collaborazione con associazioni di volontariato nella distribuzione porta a porta, prima alle persone anziane e poi ai singoli nuclei residenti nei contesti sia ERP che Aler, delle mascherine chirurgiche. |
CARATTERISTICHE PRINCIPALI
TARGET CONTATTATO |
Le persone contattate sono state n.1.952, di queste
n.1.683 sono residenti nei contesti ERP (86.22%),
n.44 sono privati cittadini (2.25%) e n.225 (11.53%) appartenenti a categorie altre, quali figure del terzo settore e uffici competenti.
Le problematiche rilevate e il motivo di aggancio con queste persone si riferiscono principalmente alla richiesta di supporto educativo nella gestione di problematiche interne al nucleo e dei suoi componenti (30.06%), la gestione di problematiche dell’inquilinato (28.40%), il sostegno e la collaborazione con l’ufficio alloggi e manutenzione (19.58%), il segretariato sociale (10.94%), l’orientamento ai servizi del welfare (4.50%), la facilitazione e mediazione all’accesso al servizio sociale per i nuclei già in carico (3.03%), l’intercettazione precoce di bisogni potenzialmente sociali (2.48%) e il sostegno e la collaborazione con la rete del welfare territoriale (1.01%). |
PARTNER DI PROGETTO |
Il Progetto Tutor di Condominio è operativo nell’ambito Territoriale del Comune di Cremona; è realizzato in continuità con esperienze pregresse, l’attuale progetto ha avuto avvio il 15 Febbraio 2018.
Sono n. 4 Tutor (1 per Ente) divenuti n. 8 nel periodo Aprile-Ottobre 2020 per potenziamento Covid.
E’ gestito attraverso ATI dalla Cooperativa Cosper che ha funzioni di coordinamento, dalla Cooperativa di Bessimo (operatore attivo da Giugno 2018) Cooperativa Nazareth e Cooperativa Altana, con un impiego totale al 31.12.20 di n.34 ore lavorative settimanali per ogni Tutor di Ente. |
GESTIONE ED ORGANIZZAZIONE |
La funzione svolta non è da intendersi come semplice contatto ma come attivazione di una relazione che implica una continuità nel tempo e ha come obiettivi l’emersione delle problematiche, la gestione delle stesse dove possibile e/o l’aggancio ai Servizi formali ed informali del territorio se necessario.
Sono previsti Sportelli e ore di presenza sul territorio negli alloggi.
Il lavoro è stato in continuità con quanto proposto nelle esperienze dei precedenti anni ma a causa della situazione pandemica e della riorganizzazione interna, l’afflusso allo sportello è stato maggiore rispetto a quello di prossimità sul territorio.
Tale apertura consistente dello sportello (30 ore la settimana), in periodo in cui molti Servizi territoriali erano chiusi o con accessi solo su appuntamento, anche tutt’ora, ha garantito una maggiore disponibilità ed efficienza rispetto alle esigenze degli inquilini. |
CONSIDERAZIONI FINALI |
E’ un Servizio di Prossimità molto vicino alle famiglie di alcuni quartieri della Città. Gli Sportelli sono gestiti direttamente all’interno del Quartiere. Si partecipa a Riunioni Condominiali, si entra nelle case per offrire ascolto, verificare situazioni problematiche ecc
La stretta vicinanza porta ad una relazione efficace ma allo stesso tempo molto ampia, in cui convergono molte richieste, anche non adeguate.
Il lavoro di connessione coi Servizi è stato inoltre molto complicato e spesso impossibile a causa della Pandemia, creando l’impossibilità di dare risposte efficaci ed efficenti. |
1.4.2. Progetto “Abitare la Comunità” Cremona
PROFILO GENERALE DEL PROGETTO |
Obiettivo Generale:
Costruire un modello abitativo integrato (immobiliare e sociale) attraverso misure dedicate al presidio abitativo nei quartieri a residenzialità pubblica, congiuntamente ad interventi sull’attivazione sociale dei cittadini residenti e delle associazioni delle comunità di riferimento, che possa diventare modello gestionale dell’abitare di Cremona città.
Obiettivi specifici sono stati l’attivazione di processi di autogesione dell’inquilinato, il contrasto al disagio abitativo e la gestione della morosità attraverso la programmazione di eventi tematici all’interno dei laboratori sociali di quartiere.
Beneficiari delle azioni sono i residenti dei quartieri 5 e 6 del Comune di Cremona, quartieri geograficamente attigui che vedono una discreta presenza di edilizia pubblica.
Il Tutor di condominio della Cooperativa di Bessimo in particolare ha gestito l’area nel quartiere Borgo Loreto con un impiego totale di 16 h lavorative settimanali. Il tutor, nel ruolo di custode dell’abitare e attivatore di percorsi di animazione sociale nei territori, ha promosso iniziative di coesione e partecipazione sociale fra utenti e ente gestore al fine di produrre maggior consapevolezza negli abitanti e responsabilizzazione dei cittadini-utenti coinvolgendoli e affidando loro compiti operativi specifici. |
CARATTERISTICHE PRINCIPALI
TARGET CONTATTATO |
Il progetto è stato rivolto all’inquilinato ERP composto da 380 nuclei famigliari così suddivisi: n.143 (37%) conosciuti dal Servizio Sociale Territoriale e con un progetto sociale in essere; n.18 nuclei al cui interno sono presenti persone anziane, n.19 nuclei con persone con problematiche legate alla disabilità; n.57 famiglie hanno al loro interno dei minori mentre n.48 sono composte da persone con età compresa fra i 18 ei 64 anni che si rivolgono ai servizi sociali soprattutto per segnalare la propria situazione di difficoltà economica, data da redditi insufficiente o resi tali da mancanza di risorse personali a far fronte alle spese del mantenimento di sé e/o dell’abitazione. |
PARTNER DI PROGETTO |
Capofila del progetto Comune di Cremona in collaborazione con Aler Cremona (proprietario degli immobili oggetto dell’attività del bando), Cooperativa Coosper, Cooperativa di Bessimo, Cooperativa Nazareth e Cooperativa Altana, MESTIERI Consorzio di Cooperative Sociali S.c.s e Consorzio SOLCO Cremona. |
GESTIONE ED ORGANIZZAZIONE |
Il progetto ha previsto 4 attività:
1- Organizzazione di momenti di incontro e rappresentanza; Con gli obiettivi dell’ascolto e del confronto, saranno organizzati degli incontri con l’inquilinato. A questi hanno partecipato regolarmente Aler, Comune e inquilini e sono stati mediati dagli operatori del laboratorio.
2- Accompagnamento educativo e azioni per il contrasto della morosità incolpevole
3- Attivazione della Comunità, principalmente attraverso Laboratori Sociali
4- Governance |
CONSIDERAZIONI FINALI |
Il progetto è ancora attivo, si concluderà a metà 2021. L’attività che verrà svolta nel 2021 riguarderà i progetti di inclusione sociale. |
1.4.3. Accoglienza Notturna Chizzolini Brescia
Il “Dormitorio” Chizzolini accoglie persone senza dimora offrendo accessi serali ma anche cena tutte le sere, con la presenza di volontari formati, e distribuzione di pasti nel week end. Attivo da anni nell’ambito delle azioni rivolte all’«Emergenza Freddo», il Dormitorio Chizzolini è stato da poco rinnovato per forma e funzioni grazie alla stretta sinergia tra la Cooperativa di Bessimo ONLUS, il Comune di Brescia – Settore Servizio Sociale, Cooperativa La Rete, Cooperativa Il Calabrone e L’associazione Amici del Calabrone.Il nuovo assetto prevede che la sede sia aperta tutto l’anno e non solo durante il periodo invernale e, al già consolidato lavoro per rispondere alle necessità primarie di accoglienza e ristoro, si affiancano azioni di monitoraggio degli obiettivi e degli esiti educativi rivolti agli ospiti della struttura. L’intenzione è di operare con ancora più vigore sui processi di gestione delle situazioni di grave marginalità entro cui in tanti si trovano a vivere, ma anche per fornire aiuti più concreti in tema di regolarizzazione dei documenti e di tutela della salute. I posti letto disponibili sono 35: l’emergenza coronavirus ha infatti modellato il numero massimo di letti a 3 per camera e ha introdotto l’uso dedicato di due stanze per eventuali persone con sintomi da Covid19. La nuova equipe educativa del progetto è composta da 3 educatori professionali (di cui uno della Cooperativa di Bessimo) e 2 custodi notturni.
1.4.4. Housing First Brescia
Da luglio 2020 è attivo nella città di Brescia il progetto Housing First. Ente titolare è il Comune di Brescia che ha coinvolto la Cooperativa di Bessimo, Cooperativa La Rete, Associazione Amici del Calabrone, Associazione Dormitorio San Vincenzo e la Fondazione Opera Caritas San Martino. Destinatari del servizio sperimentale sono persone senza dimora in condizione di grave marginalità che gravitano nel territorio nella città di Brescia, con lunga storia di strada e di percorsi di inserimento sociale non terminati.
Le azioni sulle quali si basa la proposta progettuale sono essenzialmente quelle di accompagnamento e di prossimità a persone per le quali l’assegnazione della casa non può essere considerato come obbiettivo finale del percorso, ma come punto di inizio di un cambiamento non sempre facile da raggiungere. Compito degli educatori è quello di costruire in itinere percorsi specifici con i servizi coinvolti o da coinvolgere, partendo dalle caratteristiche individuali delle persone e mantenendo una forte integrazione con le esperienze cittadine già in essere. L’approccio educativo pone attenzione al rispetto delle regole ma è caratterizzato da flessibilità e tolleranza al fine di consentire l’inserimento della persona, la persona è supportata su questioni molto pratiche al fine di appropriarsi di una dimensione abitativa da tempo persa.
7 sono gli appartamenti a disposizione in città (bilocali o monolocali). La cooperativa ha un appartamento e da settembre è presente una donna con lunga esperienza di vita in strada. Il servizio oltre all’alloggio prevede la presenza di un educatore in collaborazione con i diversi servizi servizi sociali e socio sanitari.
1.4.5. Coprogettazione Sociale Comune di Crema
La Cooperativa di Bessimo sul territorio di Crema è attiva anche con la partecipazione alla governance del Consorzio Sul Serio. Una rappresentante della Cooperativa siede nel CDA (5 sono stati i consigli), il focus di lavoro di questi anni e il senso della partecipazione al Consorzio era la stabilizzazione della governace dell’ATI Impronte Sociali, per la gestione dei diversi servizi previsti nella co-progettazione Comunale dei servizi alla persona nel periodo 2019-2023. Lo strumento utilizzato è stato un percorso di valutazione dei diversi organismi (governance, tavoli operativi, referenti tavoli) al fine di ottimizzare le risorse economiche e non, per la gestione dei diversi servizi.
La Cooperativa di Bessimo operativamente, all’interno della Co-progettazione è coinvolta nel programma 2 “Lotta alla povertà”, inerente le azioni di riduzione del danno e bassa soglia. Di certo il 2020 si è configurato come un anno faticoso nel Consorzio, sia per impegno temporale da parte della collega referente del programma, sia per le diverse modalità di lavoro e di pensiero delle diverse realtà aderenti. Nonostante le difficoltà, la partecipazione ai lavori di gruppo ha permesso una maggiore coesione tra la Cooperativa di Bessimo e la Caritas cittadina, riconoscendo il lavoro svolto, individuando insieme una nuova sede per lo spazio del Drop-in, attualmente in via Civerchi n. 7, in spazi condivisi con la Caritas stessa.
1.4.6. Help Center Brescia
La Cooperativa ha partecipato al raggruppamento temporaneo di imprese che coinvolge la cooperativa La Rete (ente capofila), la Cooperativa di Bessimo, la Cooperativa Il Calabrone e l’Associazione Amici del Calabrone, per l’attuazione della co-progettazione dei servizi di accoglienza (Help Center) protezione alloggiativa, interventi educativi di sostegno presso convivenze protette e interventi domiciliari a favore di persone in situazione di grave marginalità nel Comune di Brescia. La cooperativa di Bessimo partecipa nella gestione del servizio Help Center, con la presenza di un educatore professionale. Sede del Servizio presso la Stazione Ferroviaria cittadina, Viale della Stazione n. 80. Nei mesi invernali e nell’ambito della convenzione “Piano Freddo” con il Comune di Brescia, è punto di riferimento per l’assegnazione dei posti nei centri di accoglienza notturna. Aperto tre giorni alla settimana, è gestito da un’equipe multi-professionale ( operatori portatori di competenze specifiche e differenti , tossicodipendenza, grave disagio abitativo, senza fissa dimora). Oltre 200 persone hanno richiesta un’accoglienza notturna,
1.4.7. Addiction Center – Centro per le Polidipendenze Lacchiarella (MI)
La gestione del Centro per le polidipendenze di Lacchiarella è affidata a quattro enti organizzati in Associazione Temporanea di Scopo:
- Cooperativa Lotta contro l’Emarginazione
- Associazione Saman
- Cooperativa Sociale di Bessimo
- Associazione Il Gabbiano
Obiettivi dell’Addiction Center sono:
- offrire risposte specialistiche, individualizzate, rimodulabili e ripetibili che mirino a evitare forme assistenziali e cronicizzanti, ove possibile.
- fornire una precisa dimensione temporale connessa al chiaro programma di fase prima, dopo, durante…
- fornire percorsi personalizzati nei tempi, nelle offerte specialistiche nella interazione tra servizi ambulatoriali e residenziali diversi ed ad alta interazione con il sistema relazionale esistente (figli, partner, genitori) compatibili con contesti lavorativi e di vita “normali”.
- prefigurare per l’Addiction Center una posizione di “centro residenziale come service di sistema” prioritariamente con i SERT / SMI ed i NOA, ma anche con i percorsi residenziali lunghi ove necessario.
Un bilancio complessivo delle attività dell’Addiction Center per il 2020 può essere definito come molto complicato in relazione alla emergenza Covid che ha visto molte difficoltà nel garantire sicurezza e svolgimento delle consuete attività riabilitative e terapeutiche.
1.5. AREA PROGETTAZIONE SOCIALE
Da Gennaio a Dicembre 2020 il Responsabile della Progettazione Sociale ha redatto e/o collaborato alla stesura di 34 Progetti, 3 manifestazioni di interesse e alcuni contributi ad altri servizi.
Totale n° Progetti: 34 di cui 21 come Ente Capofila e 13 come Ente Partner. Di questi:
-24 Progetti Finanziati
-8 Progetti non finanziati
-2 Progetti (1 dell’Area Prevenzione, 1 Emergenza Covid) non hanno concluso l’iter di presentazione
Figura 4: Suddivisione dei Progetti per Aree di Intervento
Figura 5. Suddivisione dei Progetti Aree Territoriali
Fare progettazione sociale significa ipotizzare azioni attraverso le quali è possibile ottenere cambiamenti utili per la “collettività” o per alcuni target specifici, impiegando risorse e mettendo in pratica strategie che devono essere concertate con Enti partner e stakeholder. E’ facile immaginare come la pandemia sia stata la prima fonte di criticità per questa come per altre Aree della Cooperativa. L’emergenza Covid infatti ha reso difficoltoso, se non impossibile, realizzare Progetti già finanziati, o parti di essi, costringendo i vari enti realizzatori ad intervenire con modifiche sostanziali alle attività previste. Questa emergenza ha impattato anche su due aspetti fondamentali per la Progettazione Sociale: Ipotizzare/Immaginare e Concertare azioni e cambiamenti.
Primo aspetto: Ipotizzare azioni ed Immaginare possibili cambiamenti per il futuro è molto complicato quando il futuro è carico di incertezze. Se ogni progetto costringe a fare i conti con il limite di dover rapportare aspettative e intenti a obiettivi operativi e risorse disponibili e attivabili, l’emergenza Covid ha chiuso molte prospettive e limitato molti interventi su cui la Progettazione Sociale puntava.
Secondo aspetto: Concertare strategie, obiettivi, azioni, budget e suddivisione di compiti con Enti (Scuole, ATS, ASST, Direzione Penitenziaria, Cooperative Sociali, ecc.) già in sofferenza per l’emergenza Covid ha comportato maggiori difficoltà rispetto alle precedenti annualità. Inoltre le limitazioni agli incontri hanno reso necessarie nuove modalità di confronto e condivisione.
L’ Ufficio Progettazione ha cercato di supportare la crisi economica legata alla pandemia ricorrendo ai Bandi finalizzati all’Emergenza Covid. Purtroppo a fronte di 7 Progetti presentati, soltanto due sono stati finanziati in quanto le risorse delle varie fondazioni erano insufficienti e venivano erogate con modalità “a sportello” fino ad esaurimento fondi. Poiché tutte le realtà del sociale soffrivano di questa emergenza, e necessitavano di queste risorse, si è innescata una corsa contro il tempo che non sempre ci ha favorito.
Tuttavia, un elemento positivo del 2020 è la buona collaborazione con le varie aree della Cooperativa,
nonostante le difficoltà dovute alla pandemia, durante l’anno si è progettato di più che nelle annualità precedenti: 34 progetti rispetto ai 23 del 2019.
Prospettive
L’emergenza ha fatto sperimentare nuovi modelli, nuove metodologie di lavoro e continuerà a richiedere flessibilità e ricerca di soluzioni inedite. La Cooperativa sta facendo fronte all’emergenza non senza sofferenze e perdita di risorse economiche ed anche questo è un aspetto da considerare per fare sì che la Progettazione Sociale possa contribuire a ridurre lo stress di risorse delle Aree più in difficoltà. Purtroppo non sempre i nostri bisogni trovano risposta nei Bandi a disposizione e capita di dover studiare diversi Bandi prima di cogliere in alcuni di questi delle opportunità. Può anche accadere che i Bandi si prestino a fare cose nuove, ma non siano adatti a coprire i costi di attività di cui invece sentiamo il bisogno per poter continuare a farci carico delle persone in difficoltà che incontriamo.
E’ necessario continuare a dialogare con i referenti interni alla Cooperativa grazie ai quali è stato possibile sviluppare idee progettuali con un apporto vario in termini di competenze, informazioni, aggancio con reti e partners esterni.
1.1. AREA COMUNICAZIONE
Una sintesi delle principali azioni e interazioni organizzate nel corso del 2020 dall’Area Comunicazione cerca di dare rappresentazione dell’importante attività che la Cooperativa promuove costantemente, per rendere noto quanto avviene nei servizi, e per diffondere il senso del proprio operato, la mission che guida gli operatori e per ridurre lo stigma che ancora oggi permea il mondo delle dipendenze.
PAGINA FACEBOOK: 2713 like e 2824 follower attuali. Un incremento di 424 like alla pagina e 499 follower rispetto al 2019.
SITO INTERNET: 27.780 visite al sito, l’82,4% del totale di chi ha visitato il sito era “nuovo utente”, 92,3% degli utenti si è loggato dall’Italia o si tratta di Italiani loggati dall’estero. Rispetto al 2019 vanno analizzati i dati di «Visite al sito» che sono aumentate di 209 unità e di «sessioni di vista» per le quali si registra un incremento di 4.164 sessioni.
Il sito internet è stato continuamente aggiornato e modificato per mantenere costante l’informazione su progetti, servizi, eventi, dati della Cooperativa.
EVENTI SPECIALI.
- Il corso fotografico che si è svolto nella comunità di Fara Olivana e, per il quale, i ragazzi che hanno partecipato, hanno realizzato diverse fotografie poi raccolte in una mostra organizzata negli spazi della comunità;
- Partecipazione a «Smart Future Academy» al Palaleonessa di Brescia, l’evento che ogni anno mette in contatto aziende e scuole nell’ambito della formazione;
- Racconto continuo su sito e social dell’esperienza della cooperativa durante l’emergenza sanitaria da coronavirus;
- Realizzazione di materiale di comunicazione sull’emergenza coronavirus per i servizi di strada, in più lingue;
- Interviste, video, promozione sui media locali dei servizi, delle storie degli operatori, delle attività che la Cooperativa promuove e realizza. Il tutto è presente sul sito e sul canale Youtube della cooperativa;
- Creazione del profilo Instagram relativo al progetto SS42, inteso non solo come strumento di comunicazione, ma come vera e propria azione di progetto nel momento in cui l’aggancio con i giovani non era fisicamente organizzabile per motivi di chiusura dei locali e dei luoghi di ritrovo;
- Partecipazione al progetto di Podcast «Le voci dell’accoglienza» organizzato dal CNCA Lombardia con l’agenzia BeOpen di Milano;
- Collaborazione con l’Istituto Foppa del gruppo Santa Giulia, per definire attività di scambio e condivisione tra nostri utenti, nostri servizi e studenti dei corsi;
- Partecipazione alla stesura del volume «La Cooperazione Brescia ai tempi della pandemia – Esperienze di resilienza organizzativa»;
- Presenza sulle piattaforme «Integrarsi in Vallecamonica» della Comunità Montana di Vallecamonica e «Soci in rete» di Banca Etica;
- Promozione del volume «Il fare cooperativo nelle carceri lombarde» organizzate da Liberedizioni, editore del libro;
- Continua promozione dei nostri servizi presso gli enti invianti e dei laboratori ergoterapici per eventuali aziende committenti;
- Partecipazione all’Open Day 2020 promosso dal CNCA;
- Promozione delle attività per la Giornata Mondiale contro l’AIDS del 1 dicembre.
1.2. AREA FUNDRAISING
La strategia della Cooperativa di Bessimo per raccogliere fondi e sostenere progetti e attività si collega fortemente allo scambio sociale.
La comunicazione è legata in maniera inscindibile al Fundraising, ne diventa strumento e voce per raggiungere il più alto numero di persone possibile, per raccontare all’esterno quali e quanti bisogni siano potenziali beneficiari delle somme di denaro raccolte sotto forma di donazioni e, soprattutto, di quanto sia importante la relazione tra persone, tra enti, tra mondo dell’impresa e mondo del sociale.
Qui di seguito vengono sintetizzati alcuni eventi cardine del fund raising del 2020:
- Partecipazione alla «Giornata di Raccolta del Farmaco», organizzata dalla Fondazione Banco Farmaceutico Onlus dal 4 al 10 febbraio. Raccolte 2.057 confezioni di farmaci per un valore di 16.559 € a beneficio di quegli utenti che non hanno la possibilità di acquistare farmaci da banco.
- Nel 2020 è continuata la campagna “Botteghe Solidali”, in collaborazione con alcuni esercenti della zona di Bagnolo Mella / Leno / Gottolengo.
- Da fine febbraio a ottobre è stata realizzata la campagna 5×1000 del 2020 con lo slogan «Fatti un tetto!», dedicato al progetto di Housing Sociale cofinanziato da Fondazione Cariplo.
- Partecipazione della pastasciutta antifascista presso l’ARCI di Gambara;
- Promozione della campagna «ex utenti donatori»;
- Proposte sulla piattaforma «volontariperungiorno.it» che permette di entrare in contatto con potenziali volontari, sia singoli che a livello aziendale, per intessere relazioni umane ed economiche;
- Proseguita la campagna di promozione della possibilità di destinarci un lascito testamentario;
- Promozione della Cooperativa sulle piattaforme di raccolta fondi online, vetrine gratuite a livello nazionale dedicate al terzo settore che mette in contatto enti e donatori;
- Nel 2020 abbiamo promosso le attività dell’Area Inclusione Sociale con la campagna «In strada ogni giorno con la grave marginalità» sulle piattaforme GIVING TUESDAY, UN GIORNO PER DONARE, ITALIA NON PROFIT, RETE DEL DONO, BUONA CAUSA.
- A Novembre 2020 abbiamo attivato una campagna di raccolta di fondi e di beni alimentari per il Drop-In di Bergamo.
- Ad aprile abbiamo partecipato alla campana di raccolta fondi proposta dal portale Italia Non Profit e dedicata all’emergenza da coronavirus
- Abbiamo partecipato all’organizzazione e alla preparazione dell’iniziativa «Lampadina Sospesa» del Bricocenter di Cremona.
- Proseguita la collaborazione con il Banco Alimentare della Lombardia. I prodotti sono destinati esclusivamente ai progetti strada ed ai progetti di prossimità e che, nel 2020, hanno ricevuto 4229 pacchi viveri.
Abbiamo continuato a ringraziare, e ringraziamo, tutti i donatori che hanno dedicato risorse o beni alle Comunità e alla Cooperativa, il nostro “grazie” per ogni dono è continuo.
1.2.1. Impiego quote raccolte tramite il 5×1000
In riferimento alle disposizioni del D.M. 2 aprile 2009 art. 3, siamo ad indicare l’impiego delle quote relative al contributo del “5X1000 dell’IRPEF” per l’anno 2020.
L’importo assegnato e riscosso nel 2020 è stato di 17.787,14 euro, composto dalla quota di 5×1000 dell’anno 2017/2018 (8.871,91€) e dell’anno 2018/2019 (8.915,23€).
La quota di 5×1000 del 2017/2018 era a sostegno della Comunità Educativa di Malonno e la quota del 2018/2019 era a sostegno del Servizio Residenziale Sperimentale per gioco d’azzardo patologico “Fantasina: Regina di Cuori”.
1.3. FATTORI RILEVANTI PER IL CONSEGUIMENTO DEGLI OBIETTIVI
Come ampiamente rappresentato, la Cooperativa di Bessimo si colloca nella rete dei servizi per le dipendenze della Regione Lombardia, insieme ad altri servizi che rispondono ai bisogni di quelle fasce di popolazione (sia giovanile o adulta) che presentano disturbi da uso di sostanze e dipendenze comportamentali, attraverso un’articolata offerta di prestazioni erogate da strutture sia pubbliche che private.
La rete dei servizi regionale per le dipendenze è attualmente composta:
- dagli ambulatori pubblici (SERT – Servizi per le Tossicodipendenze) e privati accreditati (SMI – Servizi Multidisciplinari Integrati) dove vengono fornite prestazioni di diagnosi, cura e riabilitazione in relazione ai disturbi da uso di sostanze e alle dipendenze comportamentali. Questi ambulatori erogano inoltre prestazioni all’interno degli Istituti Penitenziari.
La Cooperativa di Bessimo ONLUS gestisce in forma consortile lo SMI di Concesio (BS).
- dai Servizi residenziali (comunità) che forniscono trattamenti in regime residenziale e si articolano in diverse tipologie a seconda del bisogno prevalente. L’accesso a tali servizi necessità di una certificazione rilasciata da un servizio ambulatoriale (SerT o SMI) e il trattamento è gratuito.
La Cooperativa di Bessimo ONLUS ha una rete di 16 servizi residenziali accreditati al sistema socio sanitario regionale sui territori di quattro ATS.
- dai Servizi semi residenziali che forniscono trattamenti riabilitativi e risocializzanti durante alcune ore della giornata.
La Cooperativa di Bessimo ONLUS gestisce servizi di drop in nelle città di Bergamo, Brescia, Crema, Cremona e Mantova.
- dai progetti di Riduzione del Danno (RdD) e Limitazione del Rischio (LdR), che hanno tra i loro obiettivi quello di favorire un aggancio precoce ed offrire prestazioni finalizzate al miglioramento della qualità della vita delle persone che sono coinvolte nell’uso di sostanze legali ed illegali e che vivono in situazioni di grave marginalità, attraverso strategie ed interventi di riduzione del danno e del rischio.
La Cooperativa di Bessimo ONLUS gestisce interventi di questo tipo sui territori delle provincie di Bergamo, Brescia, Cremona e Mantova.
L’utenza proviene per la maggior parte dalle provincie di Brescia, Bergamo, Milano e Cremona. Nel corso del 2020 la Cooperativa ha collaborato con 100 servizi per le dipendenze lombardi (di cui 11 NOA), ed altri servizi per le dipendenze di Calabria, Campania, Emilia Romagna, Friuli, Lazio, Piemonte, Puglia, Sicilia, Trentino e Alto Adige.
I servizi residenziali devono rispondere ai requisiti previsti dalla normativa regionale in relazione agli aspetti strutturali, funzionali e di appropriatezza e sono soggetti a vigilanza da parte di appositi servizi delle ATS.
L’entrata proveniente dalle rette giornaliere degli utenti nelle comunità si distingue in:
- rette di utenti lombardi con un budget fissato annualmente e assegnato dalla regione alle ATS, che lo suddividono per ogni comunità terapeutica presente sul loro territorio. I budget, il loro aumento o diminuzione in base a eventuali iper o ipo produzioni, le eventuali compensazioni tra unità di offerta diverse nella medesima ATS, vengono normati annualmente dalle Regole di Sistema emanate con una specifica DGR da Regione Lombardia. La Cooperativa di Bessimo si configura come Ente Unico, disponendo quindi di un budget unico per ogni ATS.
- rette di utenti extra lombardi (il cui valore è lo stesso delle rette per gli utenti lombardi), derivanti dalla presenza di utenti non residenti in Lombardia. I ricavi derivanti da tali rette non hanno un limite fissato (come nel caso dei budget lombardi) e sono a carico dei servizi dipendenze invianti;
- rette di minori non tossicodipendenti inseriti nella comunità educativa di Casa Mika e/o nelle comunità specialistiche per nuclei familiari, che sono a carico dei comuni o delle aziende sociali consorziate (non delle ATS). Tali rette, definite annualmente dalla Cooperativa, non hanno un limite fissato, ma dipendono dal numero di ingressi e dai giorni di presenza;
- rette per sperimentazione di servizi residenziali per il contrasto al gioco d’azzardo patologico disposte dal D.G.R. Lombardia XI/585 del 2018;
- contributi pubblici su progettualità specifiche (attualmente prevalentemente POR-FSE) sull’area della RDD, LDR, Carcere;
- contributi privati da Fondazioni o altre istituzioni donative a copertura di quote parte dei costi delle aree RDD, LDR, Carcere.
La Cooperativa nella sua presenza sul territorio mantiene da sempre rapporti con gruppi di volontariato organizzato e con singoli volontari, sia per il supporto e l’animazione alle comunità terapeutiche, sia per la realizzazione di interventi di prevenzione.
All’interno dell’operato della Cooperativa, diversi sono i fattori che consentono il raggiungimento degli obiettivi, o al contrario che possono rappresentare un rischio per il loro raggiungimento, di seguito sono elencati, a seconda del grado di rischio (basso, medio, alto) i fattori che ogni anno sono analizzati dalla governance della Cooperativa, mettendo poi in atto azioni e correttivi per la loro mitigazione e controllo.
Nel 2020 il rischio di “infezioni in comunità” (già presente, monitorato e controllato) ha cambiato completamente accezione, grado di pericolosità, strumenti di intervento, a causa della diffusione dell’emergenza da Covid-19.
Nel corso del 2020 è stata inoltre approvata la nuova Legge Regionale sulle Dipendenze, per la quale si attendono chiarimenti normativi, per capire concretamente in cosa e come cambieranno i servizi della Cooperativa (soprattutto ci si chiede come verranno modificate le Comunità e le regole e standard attualmente in vigore).
RISCHIO |
AREA |
GRADO DI RISCHIO BASSO |
|
Costo di avviamento di nuovi servizi |
Sviluppo |
Rischio di perdita dei dati della cartella elettronica e del server |
Sistema Informativo |
Rischio di non rispettare gli standard funzionali regionali con le ore qualificate |
Risorse Umane |
Rischio di diffusione non autorizzata dei dati relativi agli utenti |
Sistema Informativo |
Rischio di mancata manutenzione di impianti o attrezzature |
Locali e automezzi |
Rischio di mancanza di informazioni sulle emergenze |
Locali e automezzi |
Rischio di presenza della legionella nelle strutture residenziali |
Locali e automezzi |
Rischio di impropria gestione degli alimenti |
Magazzino |
Rischio di impropria gestione dei farmaci |
Magazzino |
Rischio legato al Fondo Sanitario Regionale |
Fattori Esterni |
Lavorazioni realizzate dei laboratori ergo terapici delle nostre comunità |
Servizi socio sanitari |
GRADO DI RISCHIO MEDIO |
|
Reperimento e costo del personale |
Risorse Umane |
Progetti temporanei realizzati grazie a finanziamenti pubblici e privati |
Inclusione Sociale
Sviluppo |
Rischio di scarso numero di inserimenti di minori nella comunità educativa |
Servizi socio sanitari |
GRADO DI RISCHIO ALTO |
|
Rischio legato alla revisione del Sistema delle Dipendenze Regionale |
Fattori Esterni |
Rischio correlato alla crisi di impresa e dell’insolvenza |
Amministrazione |
Presenza di utenti in comunità |
Servizi socio sanitari |
Altri costi |
Amministrazione |
Rischio legato alla sperimentazione di un servizio residenziale specifico per giocatori patologici |
Sviluppo |
Rischio di infezioni in comunità |
Locali e automezzi |
ùàòùàòùòùòùàùàùàùàùàùàùàùàùàùàùàùàùàùàùàùàùàùàùàùàùàùàùàùàùàùàùàùàùàùàùàùàùàùàùàùàùàùàùàùàùàùàùàùàùàùàùàùàùàùàùàùàùàùàùàùàùàùàùàùàùàùàùàùàùàùàùàùàùàùàùàùàùàùàùàùàùàùàùàùàùàùàùàùàùàùàùàùàùàùàùàùàùàùàùàùàùàùàùàùàùàùàùàùàùàùàùàùàùàùàùàùàùàùàùàùàùàùàùàùàùàùàùàùàùàùàùàùàùàùàùàùàùàùàùàùàùàùàùàùàùàùàùàùàùàùàùàùàùàùàùàùàùàùàùàùàùàùàùàùàùàùàùàùàùàùàùàùàùàùàùàùàùàùàùàùàùàùàùàùàùàùàùàùàùàùàùàùàùàùàùàùàùàùàùàùàùàùàùàùàùàùàùàùàùàùàùàùàùàùàùàùàùàùàùàùàùàùàùàùàùàùàùàùàùà
6. OBIETTIVI E ATTIVITÀ
Per raggiungere gli obiettivi e realizzare la Mission, la Cooperativa di Bessimo gestisce:
• 14 comunità terapeutiche residenziali (di cui una con un modulo di comorbilità psichiatrica e sei con moduli per per poliassuntori e alcoldipendenti);
• un Servizio di Bassa Intensità Assistenziale;
• una comunità educativa per minori e madri in difficoltà;
• una comunità residenziale per il gioco d’azzardo patologico,
• una rete di appartenenti per l’housing sociale;
• servizi di riduzione del danno nelle città di Bergamo, Brescia, Crema, Cremona e Mantova;
• servizi di supporto (Servizio Accoglienza, Sede Amministrativa, Sede Area Strategica, Ufficio Legale);
• un servizio di counseling per adolescenti e giovani,
• un servizio di counseling rivolto a familiari di persone con problemi di dipendenza,
• servizi di supporto a persone in difficoltà (carcere, condominio),
• interventi di prevenzione,
• interventi per il contrasto al gioco patologico.
Il dettaglio delle attività del 2020 per ogni servizio elencato, è di seguito presentato.
6.1. I SERVIZI E I BENEFICIARI DELL’AREA RESIDENZIALE
6.1.1. Servizio Accoglienza
Il Servizio Accoglienza gestisce e coordina le richieste di inserimento degli utenti nei servizi residenziali gestiti dalla Cooperativa.
Nel corso del 2020 il Servizio Accoglienza ha ricevuto 534 segnalazioni di ingresso (persone effettive).
Negli anni precedenti:
• 676 nel 2019
• 718 nel 2018
• 651 nel 2017
Di queste 534, 339 maschi e 195 femmine provenienti dai SerD/SMI delle ASL appartenenti al nostro bacino d’utenza oppure direttamente da chi chiedeva l’ingresso, da genitori, da volontari ecc.
Le segnalazioni raccolte NEL 2020 provenivano dalla Regione Lombardia per 509 segnalazioni:
• 608 nel 2019
• 671 nel 2018
Le richieste totali extra lombarde nel 2020 sono state 25 mentre erano state:
• 68 nel 2019
• 47 nel 2018
• 36 nel 2017
Nel 2020 la domanda di inserimento è diminuita di 142 richieste rispetto all’anno precedente.
In sintesi la richiesta di trattamento è diminuita su tutte le tipologie, ovviamente da tenere in considerazione che il 2020 è stato caratterizzato dall’emergenza sanitaria Covid 19.
Delle 534 segnalazioni il Servizio Accoglienza ha effettuato prevalentemente colloqui da remoto per le valutazioni, 221 persone di cui 17 in carcere.
Nel 2020 sono stati gestiti:
• 534 – i nuovi contatti
• 329 – le pre-ammissioni alle varie strutture
• 268 – persone effettivamente inserite (293 nuovi programmi gestiti, si ricorda che una persona può effettuare più inserimenti nello stesso anno)
• 33 – trasferimenti interni alle nostre diverse strutture (sia temporanei che definitivi)
Continuano le richieste di inserimento di persone che fanno uso esclusivamente di cocaina, si confermano gli inserimenti di persone con cure farmacologiche legate a disturbi psichici più o meno lievi.
Per alcune persone la terapia è stata mantenuta anche durante il percorso comunitario mentre per altri è stata scalata e poi interrotta. L’esperienza acquisita negli anni precedenti ci ha portati a continuare gli inserimenti di utenti con problematiche psichiatriche.
Si mantiene ancora costante la richiesta di ingressi in comunità di persone dipendenti seriamente compromesse.
Nel 2020 le richieste di inserimento di persone con cittadinanza non italiana sono state complessivamente 52, sono state valutate tenendo conto dei requisiti richiesti dalla Cooperativa di Bessimo.
Nel 2020 sono state respinte complessivamente 80 richieste.
Negli anni precedenti:
• Nel 2019 erano state respinte 77 richieste (di cui 0 a Capo di Ponte)
• nel 2018 erano state respinte 83 richieste (di cui 1 a Capo di Ponte)
• nel 2017 erano state respinte 53 richieste (di cui 1 a Capo di Ponte)
Si conferma l’alto numero di richieste respinte e ciò conferma essere un indicatore delle complicanze sociali e sanitarie degli utenti che vengono segnalati. In questo senso e per alcuni casi il servizio Accoglienza si è anche avvalso della consulenza dello psichiatra.
6.1.2. Servizio Consulenza Legale
Al Responsabile del Servizio Accoglienza è stata assegnata la mansione della consulenza Legale (da non confondere con uno Studio Legale): egli ha il compito di consigliare gli operatori e gli utenti in carico alle diverse Comunità Terapeutiche della Cooperativa di Bessimo in relazione a tutte le problematiche penali che li riguardano.
In particolare cerca di ricostruire le posizioni penali di tutti gli utenti pregiudicati in modo da evitare il verificarsi di ordini di carcerazione inaspettati a causa di sentenze divenute esecutive.
Relativamente ai nuovi ingressi del 2020 nelle varie strutture della Cooperativa Sociale di Bessimo, sono arrivate 20 persone sottoposte a varie misure penali, infatti di questi soggetti si specifica che:
• 15 sono arrivati con la misura dell’affidamento in prova al servizio sociale o con affidamento provvisorio in attesa di camera di consiglio o in sospensione esecuzione della pena;
• 1 persona agli arresti domiciliari esecutivi;
• 3 agli arresti domiciliari;
• 1 persona sottoposta alla detenzione domiciliare
Si evidenzia che nel 2020 altre 58 persone, durante la permanenza in comunità, hanno ricevuto condanne definite per reati pregressi e hanno iniziato a scontare in comunità la loro pena con una misura alternativa: arresti domiciliari, libertà controllata, Sorveglianza speciale, affidamenti, obblighi di dimora.
Il servizio consulenza Legale ha curato e collaborato con le varie Comunità alla documentazione relativa alle varie procedure penali.
Ciò si è svolto nello specifico attraverso consulenze informative:
• Dichiarazioni di presenza per le varie udienze;
• Consulenze relative alle multe penali;
• Consulenze relative alle richieste di gratuito patrocinio;
• Consulenze e/o segnalazioni di eventuali interruzioni ai vari organi competenti;
• Consulenze e/o procedure per eventuali scarcerazioni.
Per quanto riguarda le udienze (processi vari, testimonianze, camere di consiglio, udienze per minori ecc.) nel corso del 2020 sono state complessivamente 90.
Durante l’anno sono avvenute 5 carcerazioni (8 carcerazioni nel 2019 e nel 2018), tutte per revoche delle comunità.
Le persone sottoposte a limitazioni della libertà al 31 Dicembre 2020 che risultano inserite presso le nostre diverse Comunità Terapeutiche sono le seguenti:
• 12 utenti con la misura dell’affidamento in prova al servizio sociale;
• 3 utenti con l’affidamento provvisorio;
• 2 utenti con la misura della detenzione domiciliare;
• 4 utenti agli arresti domiciliari esecutivi;
• 1 utente agli arresti domiciliari;
• 1 persona in differimento pena;
• 1 persona in libertà controllata;
• 12 persone in sospensione dell’esecuzione pena in attesa dell’affidamento.
Tutta la documentazione legale ritenuta significativa, è stata e caricata direttamente nella sezione apposita della cartella elettronica. Infine si conferma la tendenza che molte comunità non inviano come previsto dalle nostre procedure interne lo schema aggiornato degli utenti con limitazioni della libertà e la documentazione penale dei vari utenti, segno questo forse che ormai hanno acquisito una buona capacità di gestione di tali situazioni.
6.1.3. Malonno: Casa Mika
Profilo generale del servizio Comunità educativa per minori e madri in difficoltà. autorizzata al funzionamento per 10 posti incluse le madri e 4 posti autorizzati per una casa alloggio per l’autonomia.
Tipologia utenza Donne con figli e minori non accompagnati con meno di 12 anni.
Composizione équipe 1 Responsabile, 4 educatori professionali, 4 operatori part time. L’equipe si riunisce settimanalmente per momenti di verifica e confronto e ogni 15 giorni in supervisione con la psicoterapeuta. In caso di necessità si attiva una consulenza con una psicoterapeuta specializzata sull’intervento con i minori.
Punti centrali del programma educativo Questa comunità offre un’accoglienza a minori e madri in difficoltà. Si propongono anche programmi brevi finalizzati a rispondere a bisogni con carattere di emergenza ed a un inquadramento della situazione.
Numero utenti e conclusione programmi educativi
Nel corso del 2020 sono entrati nella comunità di Malonno per svolgere un programma educativo 4 minori e 2 madri. A questi si aggiungono i 7 minori e 3 madri presenti al 1 gennaio 2020. Si sono svolti, o erano in corso al 31 dicembre 2020, complessivamente 11 programmi per minori e 5 programmi per madri con figli. L’età media dei minori è anni 6; il range è 0-12 anni. L’età media delle madri è di anni 32 e il range è 27-38. La media complessiva di presenze degli utenti è stata 5,2 per i minori e 2,4 per le madri.
Esiti programmi svolti nel 2019 adulti minori
Conclusi positivamente 2 9
Interrotti 0 0
Per trasferimento 2 1
Totali 4 10
Incontri con i servizi invianti Numero incontri con Servizi Tutela Minori 20 (soprattutto in modalità da remoto). La comunità ha continuato a collaborare con i Servizi invianti, con il Tribunale per i Minorenni e con gli Ospedali. Due udienze con Tribunale per i Minorenni di Brescia in modalità da remoto
Attività culturali e con il territorio Non abbiamo potuto partecipare alle varie attività anche sportive rivolte ai minori in età scolare causa emergenza sanitaria.
Attività con le famiglie Le visite protette con familiari di riferimento si sono svolte in spazi neutri, oppure da remoto, secondo un calendario concordato coi Servizi Minori.
Attività sanitarie Realizzate: 20 visite pediatriche, 12 visite/esami specialistici, 9 vaccinazioni, 15 visite dal medico di base. Effettuate 4 visite neuropsichiatriche, 7 sedute con Psicomotricista e si è proseguito un percorso di 3 sedute con una Psicologa del Consultorio ATS. Quattro le visite presso vari CPS, 25 colloqui presso il Sert e due visite dentistiche.
Conclusioni e considerazioni finali Il lavoro educativo svolto durante l’anno è stato notevole e complesso anche per la gestione dell’emergenza sanitaria che ha complicato il rapporto con l’utenza e con i famigliari. Si è come sempre lavorato su piccoli obiettivi concreti raggiungendo discreti risultati. Si continua ad utilizzare la cartella elettronica, adattandola al tipo di utenza. Si è collaborato con i Servizi invianti, partendo dalle procedure di ingresso (quarantena etc) e dalla definizione del Progetto Educativo individualizzato, al fine di aumentare la condivisione e la corresponsabilità di tutte le parti coinvolte. Molto complessa si è rivelata la gestione di un minore con problematiche psichiatriche; fondamentale è stata la collaborazione di tutta l’equipe educativa
6.1.4. Comunità di Paitone.
Profilo
generale del servizio Comunità terapeutica riabilitativa femminile, con programmi brevi e/o di orientamento con accesso veloce al trattamento. Accreditata per 23 posti: 7 per Modulo alcolisti e polidipendenti e 16 per trattamento terapeutico riabilitativo.
Tipologia utenza Donne tossicodipendenti e alcoliste, anche in affidamento ai servizi sociali.
Composizione équipe 1 Responsabile, 4 educatori professionali, 2 educatori part time, 1 medico psichiatra, 1 psicoterapeuta, 1 infermiere, 1 supervisore. E’ prevista un équipe settimanale educativa e un équipe mensile multidisciplinare. La supervisione è a cadenza quindicinale.
Punti centrali del programma terapeutico Colloqui settimanali, attività educative, gruppi gestionali e motivazionali, attività ergo terapiche, colloqui settimanali con psichiatra e psicologo (valutazione), incontri settimanali con infermiere, riunione generale. Dato il momento di Pandemia tali attività si sono svolte a volte in presenza e a volte da remoto a seconda delle disposizioni ministeriali e seguendo le indicazioni contenute nel POG della Cooperativa di Bessimo.
Numero utenti e conclusione programmi terapeuti Nel corso del 2020 sono entrate nella comunità terapeutica di Paitone 28 utenti donne, alle quali si aggiungono le 18 donne già presenti a gennaio 2020. Complessivamente si sono svolti, o erano in corso al 31 dicembre 2020, 46 programmi terapeutici. La media complessiva delle utenti presenti giornalmente nel 2020 è stata di 13,5, l’età media è stata di 38 anni e l’età mediana di 40anni; il range di età è variato da 19 a 57 anni. Questi dati anagrafici sono riferiti alla data di ingresso delle utenti.
Programmi chiusi nel 2020
Conclusi positivamente 11 32%
Interrotti 14 41%
Per arresto 0
Per allontanamento 4 12%
Per trasferimento 5 15%
Totali 34 100%
Incontri con i servizi invianti 15 incontri con SerD lombardi in presenza e 27 colloqui in modalità da remoto; 1 incontro/colloquio c/o Ufficio Accoglienza di Manerbio; 1 incontro/colloquio c/o la Comunità di Gottolengo/Adro; 5 accompagnamenti c/o strutture della Cooperativa di Bessimo; 8 colloqui c/o strutture di altre Cooperative in presenza e 8 da remoto ; 4 accompagnamenti c/o strutture di altre Cooperative.; 3 c/o Tribunali lombardi Milano/Lodi, 4 incontri con Servizi di Tutela Minori Milano/Bergamo ; 8 accompagnamenti per svolgere pratiche di segretariato sociale.
Attività culturali e con il territorio Nel corso del 2020 sono state organizzate 13 uscite sul territorio. Le destinazioni sono state Salò, visite al santuario di Paitone, la sala polivalente del Comune di Paitone, dove si è assistito alla proiezione di un film in occasione della Giornata della Memoria. Si sono organizzati incontri periodici con l’azienda Agricola con la quale avremmo dovuto strutturare un progetto (Pollaio Sociale), il quale è stato congelato per via della pandemia in corso. All’inizio dell’anno erano in corso le attività con i volontari introdotte nel 2019, ma successivamente sono state sospese a causa della pandemia in ottemperanza a quanto previsto dal POG.
Attività con le famiglie e figli Per i primi due mesi del 2020 le visite con i familiari/compagni/mariti sono state organizzate all’interno della struttura, tendenzialmente una volta al mese e trascorsi 45 giorni dall’ingresso dell’utente. In seguito gli incontri con i congiunti sono stati effettuati seguendo le indicazioni contenute del POG. Gli incontri con i figli sono avvenuti all’interno della struttura per i primi mesi dell’anno (3 volte) e poi sul territorio di residenza/domicilio del minore, in base alle indicazioni del Servizio Tutela Minore preposto (11 accompagnamenti presso gli spazi neutri Milano/Bergamo).
Attività sanitarie 5 visite medico di base; 50 esami strumentali; 40 prelievi ematici; 8 visite/esami c/o Infettivi di Brescia; 1 ricovero ospedaliero e 5 DH; 50 visite specialistiche.
Sintesi lavoro svolto e conclusioni finali Nell’utenza femminile accolta si è ossrvato un aumento della presenza di persone polidipendenti; numerose sono state le donne presenti con disturbi sia di tipo psichiatrico, sia associati a disturbi dell’alimentazione. Le presenze settimanali dei consulenti psichiatra e psicologo sono risultate funzionali alla presa in carico e all’orientamento per le utenti presenti e come supporto all’équipe educativa. All’interno dell’equipe il turn over ha coinvolto 2 educatori full time e 1 part-time che si è dimesso e non è stato ancora sostituito.
6.1.5. Comunità di Cremona.
Profilo generale del servizio Comunità terapeutica riabilitativa maschile accreditata per 19 posti.
Tipologia utenza Maschi tossicodipendenti e alcolisti, anche in affidamento ai servizi sociali.
Composizione équipe 1 Responsabile, 5 educatori professionali, 1 educatore per attività lavorative, 1 psicoterapeuti, 1 supervisore. E’ prevista un’équipe settimanale educativa e un’équipe mensile multidisciplinare. La supervisione si svolge ogni due settimane.
Punti centrali del programma terapeutico. Questa comunità è orientata ad offrire programmi per persone che necessitano di trattamenti terapeutici e riabilitativi individualizzati, che possono arrivare anche fino a 36 mesi. Il percorso prevede gruppi settimanali terapeutico-riabilitativi. All’interno della comunità è presente un appartamento accreditato per sviluppare gradi maggiori di autonomia prima della dimissione.
Numero utenti e conclusione programmi terapeutici
Nel corso del 2020 sono entrati nella comunità di Cremona per svolgere un programma terapeutico 16 maschi, a cui si aggiungono i 18 utenti già presenti al 1 gennaio 2020, per un totale di 31 utenti trattati. La media giornaliera degli utenti presenti è stata di 14,8; l’età media è stata di 40 anni; il range di età varia dai 19 ai 57 anni; questi dati anagrafici sono riferiti alla data di ingresso degli utenti.
Esiti programmi svolti nel 2020
Conclusi positivamente 7 33 %
Interrotti 12 57 %
Per allontanamento 1 5 %
Per trasferimento 1 5 %
Totali 21 100 %
Incontri con i servizi invianti Gli incontri con i SerD sono stati sospesi in presenza e garantiti solo da remoto, ma implementati rispetto alla consuetudine, questo per la facilità di collegamento senza spostamenti fisici, spesso difficili da organizzare a causa del Covid. Sono stati effettuati 39 incontri di verifica con i SerD e 4 con Uepe, tutti in videoconferenza. Mentre sono stati fatti 3 accompagnamenti c/o Tribunali in presenza.
Attività culturali e con il territorio Le uscite sono state drasticamente ridotte per ragioni legate alla pandemia, solo sull’estate è stato possibile organizzare qualche uscita all’esterno in territori limitrofi. Rispetto ai rapporti con il territorio sono stati mantenuti comunque i contatti telefonici, ma si è evitato l’ingresso ad estranei sempre.
Attività con le famiglie Il “gruppo familiari” è stato sospeso a causa Covid. Gli incontri con le famiglie, le compagne ed i figli sono stati interrotti a causa della pandemia, ma è stata notevolmente implementata la possibilità di telefonate, tant’è che è stata istituita una postazione ad hoc per le videochiamate a famigliari e amici. Le telefonate sono a numero libero della durata di 15 minuti ciascuna.
Attività sanitarie Per quanto concerne le visite sanitarie queste si sono notevolmente ridotte a causa della pandemia ed è stata data precedenza a quelle essenziali. Sono stati effettuati circa 51 accompagnamenti a visite o altre prestazioni di carattere sanitario.
Sintesi del lavoro svolto e conclusioni finali Nell’anno 2020 la complessità e la diversità delle caratteristiche dell’utenza, da un punto di vista sia penale sia di carattere sanitario, hanno portato l’équipe a consolidare la diversificazione della proposta terapeutica; inoltre la pandemia da Covid ha aumentato l’abbandono prematuro di alcuni ospiti; alcuni hanno abbandonato perché venuti meno i presupposti di accompagnamento al reinserimento, mentre altri hanno abbandonato durante la quarantena preventiva perché troppo difficile da gestire.
6.1.6. Comunità di Fara Olivana.
Profilo generale del servizio Comunità terapeutica riabilitativa maschile, accreditata per 20 posti.
Tipologia utenza Maschi tossicodipendenti e alcolisti, anche con misure di limitazione della libertà (affidamento in prova, arresti domiciliari, messa alla prova ecc.).
Composizione équipe 1 Responsabile, 4 educatori professionali full time, 2 educatore professionale part time (16 ore/22 ore), 1 psicologa, uno psichiatra e 1 supervisore. A cadenza settimanale è stata effettuata l’equipe educativa, a cadenza quindicinale la supervisione dell’equipe ed a cadenza mensile l’equipe multidisciplinare.
Punti centrali del programma terapeutico La psicologa ha incontrato tutti gli utenti per una valutazione iniziale ed alcuni ospiti per un supporto psicologico durante tutto il trattamento residenziale. Nonostante l’emergenza Covid 19, i colloqui con la terapeuta non si sono mai sospesi, ma sono stati organizzati da remoto.
Sono sempre continuati i gruppi terapeutici gestiti dagli educatori (nonostante l’emergenza Covid 19), a cui hanno partecipano tutti gli utenti divisi in gruppi più ristretti: gruppo accoglienza, gruppo emozioni, gruppo trattamento prevenzione e ricaduta, gruppo emozioni verticali, gruppo assertività, gruppo gestione del conflitto, gruppo rifletto.
Gli Educatori hanno incontrato settimanalmente gli utenti in colloquio e gestito e organizzato anche momenti di svago ludico-ricreativi in gruppo internamente alla comunità.
Numero utenti e conclusione programmi terapeutici Nel corso del 2020 hanno fatto ingresso nella Comunità di Fara Olivana per svolgere un programma terapeutico 23 maschi maggiorenni, a cui si devono aggiungere i 20 utenti presenti al 1 gennaio 2020, per un totale di 43 utenti trattati. La media giornaliera degli utenti presenti è stata di 19, l’età media è stata di 37 anni e l’età mediana di 35 anni; il range di età è variato dai 19 ai 55 anni. Questi dati anagrafici sono riferiti alla data di ingresso degli utenti, mentre tutti i dati inseriti sono riferiti al lavoro svolto dal 1 gennaio al 31 dicembre 2020.
Esiti programmi svolti nel 2020
Conclusi positivamente 14 50 %
Interrotti 7 25 %
Per arresto (per revoca) 2 7%
Per allontanamento 3 11 %
Per trasferimento 2 7 %
Totali 28 100 %
Incontri con i servizi invianti In totale si sono svolti 36 incontri di verifica e progettazione: 26 con SerD/SMI, 4 con UEPE/USSM e 4 Servizi Tutela Minori. Sono stati effettuati 2 incontri al CPS. A causa dell’emergenza Covid 19 la maggior parte degli incontri sono stati svolti in modalità on line e alcuni incontri sono stati sostituiti da telefonate di aggiornamento.
Attività culturali e con il territorio Quest’anno, a causa dell’emergenza Covid 19, si sono svolte poche attività sul territorio.
Ci sono state nei mesi estivi alcune uscite in piccoli gruppi per l’attività di Montagnaterapia.
Ci sono state uscite in bicicletta e a piedi nei comuni limitrofi alla comunità.
Abbiamo partecipato ad un incontro on line organizzato dall’associazione Taxi1234 sul gioco d’azzardo e si è svolto on line un corso di Arte Terapia, tramite la fotografia, nei mesi estivi.
Attività con le famiglie e i genitori Sono state organizzate 2 giornate genitori nei mesi di Gennaio e Febbraio 2020, poi sospese a causa della situazione pandemica da Covid-19. Si sono sempre mantenuti contatti telefonici con i familiari da parte degli Educatori case manager e si sono agevolate videochiamate tra i familiari e gli utenti.
Attività sanitarie Le visite sanitarie, comprensive di visite odontoiatriche, interventi chirurgici, prelievi, medici di base, ecc. nel corso del 2020 sono state complessivamente 84.
Sintesi lavoro svolto e conclusioni finali Nel corso del 2020 si sono attivatati percorsi individualizzati che hanno permesso agli utenti di partecipare ad attività di ricerca lavoro. Nel corso dell’anno 2 utenti hanno iniziato a lavorare in aziende situate in territori limitrofi. Nell’anno 2020 l’appartamento accreditato ha ospitato 4 utenti nella fase del reinserimento. Durante l’anno 2020, a causa dell’emergenza Covid 19, si sono agevolati rientri a casa di utenti in percorso da lungo tempo, si sono riviste alcune modalità di gestione dei gruppi terapeutici, dividendo gli utenti in più gruppi e si sono riviste alcune modalità nella gestione della verifica esterna.
6.1.7. Comunità di San Giorgio.
Profilo generale del servizio Comunità terapeutica riabilitativa maschile accreditata per 20 posti per adulti.
Tipologia utenza Maschi tossicodipendenti, alcolisti anche in affidamento ai servizi sociali e arresti domiciliari.
Composizione équipe 1 Responsabile, 4 educatori professionali, 2 operatori part-time, 1 psicoterapeuta, 1 supervisore. Si svolgono un’èquipe settimanale educativa e un’équipe mensile multidisciplinare. Si svolge una supervisione allo staff condotta da uno psicoterapeuta con cadenza quindicinale
Punti centrali del programma terapeutico Il Servizio è orientato ad offrire programmi per persone che necessitano di trattamenti terapeutici e riabilitativi basati su percorsi individualizzati per tempi e modalità (fino ad un massimo di 36 mesi). Il percorso prevede gruppi terapeutici educativi, colloqui con case manager e supporto psicologico. E’ possibile avviare percorsi formativi volti all’inserimento socio-lavorativo e programmare esperienze volte alla verifica delle autonomie personali acquisite (responsabilità, gestione di compiti e mansioni, organizzazione del proprio tempo).
Numero utenti e conclusione programmi terapeutici
Nel corso del 2020 sono entrati nella comunità di San Giorgio per svolgere un programma terapeutico 18 maschi, a cui si aggiungono i 17 utenti presenti al 1 gennaio 2020, per un totale di 35 utenti trattati. La media giornaliera degli utenti presenti è stata di 15, l’età media è stata di 40 anni e l’età mediana di 42,5 anni; il range di età varia dai 23 ai 58 anni; questi dati anagrafici sono riferiti alla data di ingresso degli utenti.
Esiti programmi svolti nel 2020
Conclusi positivamente 17 90%
Interrotti 0
Per arresto 0
Per allontanamento 1 5%
Per trasferimento 1 5%
Totali 19 100%
Incontri con i servizi invianti N°11 incontri di verifica con i SerD/SMI/NOA in presenza e N° 25 incontri di verifica con i SerD/SMI/NOA on line o telefoniche. N° 5 incontri di verifica con Uepe on line o telefonici.
Attività culturali e con il territorio Nel corso del 2020 la comunità ha organizzato le proprie attività compatibilmente all’evolversi della pandemia non potendo realizzare le consuete uscite ludico ricreative. Quando possibile si sono organizzate diverse passeggiate con l’operatore nelle zone limitrofe alla struttura per piccoli gruppi e incrementata l’attività fisica in autonomia nei pressi della struttura; n°3 uscite in piscina presso un agriturismo privato con accesso esclusivo; n° 1 uscita presso King Burger; creati alcuni momenti in struttura con l’acquisto di pizze e kebab. Si sono incrementati inoltre i momenti di aggregazione nel rispetto delle disposizioni anti covid con cineforum e tornei di calciobalilla.
Attività con le famiglie Con l’insorgere della Pandemia Covid-19 l’organizzazione delle visite parenti hanno necessitato di una nuova riorganizzazione data la chiusura agli esterni della struttura per diversi mesi. Per ovviare a questa situazione, si sono incrementate le occasioni dei contatti telefonici anche quotidiani con le famiglie e dove possibile in videochiamata. Sempre in linea con le disposizioni per il contenimento della pandemia si sono registrati comunque n° 11 accompagnamenti per visite destinate a figli e/o congiunti sempre con operatore. N° 10 visite in struttura con la presenza dell’operatore. N°12 esperienze esterne a casa.
Attività sanitarie La situazione pandemica da Covid-19 ha fortemente condizionato il lavoro di cura destinato agli ospiti. Durante il 2020 si sono effettuati n° 181 accompagnamenti di stampo sanitario (MMG, servizi specialistici, servizi ospedalieri) nonostante la chiusura di diversi reparti e n° 40 uscite, dove gli utenti si sono mossi in autonomia (gennaio/febbraio 2020).
Sintesi del lavoro svolto e conclusioni finali Nel corso dell’anno la formazione dell’equipe ha risentito dei condizionamenti derivanti dalla pandemia. La formazione destinata agli operatori si è infatti concentrata su aspetti di tipo sanitario con la partecipazione di tutti gli Educatori al Corso on line FAD e attraverso il coinvolgimento nel piano organizzativo gestionale emergenza Covid, steso dal Comitato Multidisciplinare Aziendale Emergenza. A beneficio dell’utenza, oltre alla riprogettazione dei percorsi individualizzati, si è lavorato per incrementare l’offerta tramite sperimentazione di nuovi gruppi terapeutici (gruppo di formazione/informazione Covid-19; gruppo legalità, gruppo musica ed un corso tramite videochiamate con uno chef che ha accompagnato gli ospiti nella preparazione di primi e secondi piatti). Di rilievo l’avvio della richiesta di accreditamento presso ATS Val Padana per n°2 nuovi posti letto e la ristrutturazione di un’unità abitativa destinata all’housing sociale con n° 3 posti letto. Importante anche il lavoro di accompagnamento sul territorio per soddisfare le principali necessità di vita degli ospiti, con n° 60 uscite di segretariato sociale con operatore. In merito agli ospiti accolti si è osservato sempre un discreto numero di persone con limitazione della libertà. Problematico è rimasto invece il tema di persone/pazienti (anche non certificati) con disturbi psichiatrici, per i quali si è necessario uno stretto legame di collaborazione con i servizi invianti.
6.1.8. Comunità di Bessimo
Profilo generale del servizio Comunità terapeutica riabilitativa con modulo alcol e polidipendenti.
Accreditata per 22 posti: 6 alcol e polidipendenti e 16 terapeutico riabilitativa
Tipologia utenza Maschi tossicodipendenti e alcolisti, anche in affidamento ai servizi sociali o agli arresti domiciliari.
Composizione équipe 1 Responsabile, 4 educatori professionali, 2 turnisti, 1 medico psichiatra, 1 psicoterapeuta, 1 infermiere, 1 supervisore. E’ prevista un’équipe settimanale educativa ed un’équipe mensile multidisciplinare. La supervisione è a cadenza quindicinale.
Punti centrali del programma terapeutico. Attività educative, gruppi terapeutici e psicoeducativi, attività di laboratorio, uscite sul territorio, riabilitazione sociale, colloqui individuali educativi, psicologici, psichiatrici ed infermieristici, riunione generale settimanale, revisioni con temi mirati, confronto di gruppo settimanale tra gli ospiti.
Numero utenti e conclusione programmi terapeutici
Nel corso del 2020 sono entrati nella comunità terapeutica di Bessimo per svolgere un programma terapeutico 25 maschi maggiorenni, a cui vanno aggiunti 22 utenti già presenti al 1 gennaio 2020, per un totale di 47 utenti trattati. La media giornaliera degli utenti presenti è stata di 17,3, l’età media è stata di 38 anni, l’età mediana di 37 anni; il range di età é variato dai 21 a 58 anni; questi dati anagrafici sono riferiti alla data di ingresso degli utenti.
Esiti programmi chiusi nel 2020
Conclusi positivamente 22 61%
Interrotti 12 33%
Per trasferimento 1 3%
Per allontanamento (revoca) 1 3%
Totali 36 100%
Incontri con i servizi invianti Gli incontri con i vari servizi nel corso del 2020 sono stati complessivamente: 12 tramite remoto con l’UEPE e 38 tramite remoto con i vari SerD.
Attività culturali e con il territorio Purtroppo, l’emergenza sanitaria Covid-19, non ha permesso di svolgere attività all’esterno della Struttura, portando a volte tensioni all’interno del gruppo ospiti; si è per questo cercato di rendere le giornate più piacevoli, inserendo attività ludiche ricreative.
Attività con famiglie Le visite parenti, hanno avuto un impatto negativo sui percorsi degli utenti, in quanto impossibilitati a vederli con la serenità e l’accoglienza di sempre.
Le visite sono state sospese per un lungo periodo di tempo. Nel 2020, ci sono state 10 incontri con i familiari, monitorati costantemente da un operatore, per garantire il distanziamento sociale ed il corretto utilizzo dei DPI. Sono state incrementate le telefonate con le famiglie e l’utilizzo di strumenti da remoto, questo per permettere e garantire la continuità affettiva.
Attività sanitarie Nel 2020 le prestazioni sanitarie sono state in totale 209, suddivise in esami strumentali, visite infettivologiche, visite oculistiche ed odontoiatriche.
Conclusioni e considerazioni finali
Nel 2020 si è avuta una presenza media giornaliera di circa di 13 utenti. Si sono avute meno persone in misura alternativa alla detenzione. Dall’analisi delle caratteristiche dell’utenza, si è rilevata una maggiore complessità di gestione e presa in carico, soprattutto per gli utenti compromessi anche da un punto di vista psichiatrico. La presenza costante però del consulente psichiatra ha fornito un supporto all’équipe educativa circa l’intervento terapeutico ed il monitoraggio della terapia farmacologica. Si è notato un aumento delle richieste, da parte di utenti e Servizi Invianti, di prosecuzione del percorso terapeutico presso Strutture di reinserimento lavorativo e nel 2020 vi è stata una collaborazione con alcuni di questi Servizi, per permettere ai pazienti di perseguire gli obiettivi finalizzati ad un reinserimento sociale e lavorativo strutturato. Non è stato possibile trascorrere, come di consuetudine, la settimana con tutto il gruppo utenti presso una località marittima. Da un punto di vista generale il 2020 si è configurato come un anno complicato e nonostante l’impegno all’innovazione da parte dell’equipe educativa si è registrato un significativo dato di abbandoni, in quanto gli utenti non hanno retto le limitazioni e restrizioni inerenti alla condizione covid-19.
6.1.9. Comunità di Capo di Ponte
Profilo generale del servizio Comunità terapeutica riabilitativa con modulo alcol e polidipendenti. Accreditata per 20 posti: 6 alcol e polidipendenti e 14 terapeutico riabilitativi.
Tipologia utenza Maschi tossicodipendenti e alcolisti.
Composizione équipe 1 Responsabile, 3 educatori professionali, 1 educatore per attività lavorative, 2 operatori turnisti, 1 medico psichiatra, 1 psicoterapeuta, 1 infermiere, 1 supervisore. E’ prevista un’équipe settimanale educativa ed un’équipe mensile multidisciplinare. La supervisione a cadenza quindicinale.
Punti centrali del programma terapeutico. La comunità di Capo di Ponte è orientata ad offrire programmi brevi con un trattamento intensivo con un approccio cognitivo-comportamentale, per persone che abbiano un minimo di risorse cognitive e sociali, e finalizzati ad un eventuale rientro sul territorio di provenienza. Si propongono quindi programmi brevi con relativo cambio veloce del gruppo degli utenti.
Numero utenti e conclusione programmi terapeutici
Nel corso del 2020 sono entrati nella comunità di Capo di Ponte per svolgere un programma terapeutico 30 maschi maggiorenni, a cui si aggiungono i 16 utenti presenti al 1 gennaio 2020, per un totale di 46 utenti trattati. La media giornaliera degli utenti presenti è stata di 13,9, l’età media è stata di 37 anni e l’età mediana di 39 anni; il range di età varia da 22 anni a 58 anni. Questi dati anagrafici sono riferiti alla data di ingresso degli utenti, mentre tutti i dati sono riferiti al lavoro svolto dal 1 gennaio al 31 dicembre del 2020.
Esiti programmi svolti nel 2020
Conclusi positivamente 23 66%
Interrotti 9 26%
Per trasferimento 1 3%
Per allontanamento 2 6%
Totali 35 100%
Incontri con i servizi Gli incontri effettuati con i SerD e NOA nel 2020 sono stati circa 25 e sono stati realizzati con modalità di connessione da remoto.
Attività culturali e con il territorio Le attività ricreative nel 2020 sono state effettuate solo primi 2 mesi dell’anno; una gita in montagna e delle escursione sul territorio. Dal mese di marzo in poi non sono state organizzare uscite a causa della pandemia Covid.
Durante il periodo estivo, quando possibile e compatibilmente alle ordinanze in vigore, sono state effettuate passeggiate in piccoli gruppi con l’operatore.
Attività con le famiglie Nel 2020 non sono stati effettuati visite e colloqui periodici con le famiglie dei pazienti a causa delle restrizioni per la pandemia. L’equipe ha comunque mantenuto i contatti con i famigliari attraverso aggiornamenti telefonici o via mail. I pazienti hanno utilizzato le videochiamate come via preferenziale di contatto in quanto anche le visite in struttura sono state sospese per lunghi periodi.
Attività sanitarie Il numero indicativo di prestazioni sanitarie ed accompagnamenti a visite mediche effettuate nel 2020 si aggira intorno a 25. Sono state effettuate solo le visite di carattere urgente, per di più dentistiche.
Abbiamo avuto 4 persone in terapia sostitutiva nel 2020.
Abbiamo effettuato a cadenza bimensile gruppi di aggiornamento sanitario tenuti dall’infermiera che collabora con l’equipe.
Sintesi del lavoro svolto e conclusioni finali Nonostante il 2020 sia stato un anno complessivamente difficile da molteplici punti di vista, l’equipe ha continuato a proporre programmi terapeutici individualizzati ad ogni paziente, sostenendolo nell’individuazione di obiettivi calibrati, aderenti alla persona e condivisi, permettendo così un lavoro centrato sulle risorse e sui bisogni in un contesto che punta sempre alla valorizzazione dell’individuo.
L’integrazione nell’equipe di nuovi operatori ha consentito la revisione e l’approfondimento di alcuni argomenti e dei gruppi terapeutici proposti, aggiornandoli e rendendoli ancora più specifici. Si è ritenuto infatti indispensabile rendere ancora più mirato il lavoro di riconoscimento e gestione emotiva considerato anche il delicato periodo vissuto.
6.1.10. Comunità di Manerbio
Profilo generale del servizio Comunità terapeutica riabilitativa con modulo alcol e polidipendenti. Accreditata per 25 posti: 6 alcol e polidipendenti e 19 per terapeutico riabilitativa.
Tipologia utenza Maschi tossicodipendenti e alcolisti anche in affidamento ai servizi sociali.
Composizione équipe 1 Responsabile, 4 educatori professionali, 1 educatore per attività lavorative, 2 operatori part time. 1 medico psichiatra, 1 psicoterapeuta, 1 infermiere, 1 psicoterapeuta supervisore. E’ prevista un’équipe settimanale educativa e un’équipe mensile multidisciplinare. La supervisione è a cadenza quindicinale.
Punti centrali del programma terapeutico. Per ragioni legate alla pandemia si è reso necessario riorganizzare l’impianto educativo, nello specifico si sono rinforzati i gruppi terapeutici e psicoeducativi presenti, attivandone di nuovi. L’attività di laboratorio è stata interrotta per circa due mesi, mentre l’ippoterapia si è realizzata nei momento concessi dalla pandemia. Sono state organizzate uscite sul territorio consentite dalla pandemia. Sospeso il reinserimento lavorativo, i tirocini ed il volontariato. Implementati colloqui individuali con l’educatore case manager, il responsabile, lo psicoterapeuta e lo psichiatra.
Numero utenti e conclusione programmi terapeutici
Nel corso del 2020 sono entrati nella comunità di Manerbio per svolgere un programma terapeutico 21 maschi adulti. A questi vanno sommati i 23 utenti presenti in comunità alla data del 1 gennaio 2020. Complessivamente si sono trattati nel corso dell’anno 44 utenti. La media giornaliera degli utenti presenti è stata di 20,4, l’età media è stata di 40 anni, il range varia da 23 a 58 anni. Questi dati anagrafici sono riferiti alla data di ingresso degli utenti.
Esiti programmi chiusi nel 2020
Conclusi positivamente 20 74%
Interrotti 2 7%
Per arresto per revoca 2 7%
Per allontanamento 1 4%
Trasferimento 2 7%
Totali 27 100%
Incontri con i servizi invianti Incontri con SerD sospesi in presenza e garantiti solo da remoto, ma implementati rispetto alla consuetudine, questo per la facilità di collegamento senza spostamenti fisici. Con i Servizi Tutela Minori e gli spazi neutro sospesi gli incontri in presenza per ragioni legate alla pandemia. Mantenuti i colloqui con l’UEPE sempre da remoto ed anche in questo caso implementati rispetto alla consuetudine. Ridotti drasticamente gli accompagnamenti a udienze presso Tribunali perché sospese in ragione della pandemia. Il fatto di poter essere più facilitati nell’organizzare incontri da remoto ha permesso che ci fosse un maggior confronto ed una maggiore presenza da parte dei servizi invianti.
Attività culturali e con il territorio Le uscite sono state drasticamente ridotte, solo sull’estate si sono potute organizzare uscite all’esterno, in territori per la maggior parte di montagna evitando luoghi dove potevano esserci assembramento. Rispetto ai rapporti con il territorio si sono mantenuti comunque i contatti telefonici, ma si è evitato l’ingresso ad estranei sempre.
Attività con le famiglie Gli incontri con le famiglie, le compagne ed i figli sono stati interrotti a causa della pandemia, ma sono state implementate le telefonate ed è stata attivata una postazione ad hoc per le videochiamate. E’ stata allestita inoltre una stanza per gli incontri con i famigliari, quando permesso, alla presenza di un educatore come da indicazioni del POG.
Attività sanitarie Le visite sanitarie sono state notevolmente ridotte a causa della pandemia e data precedenza a quelle essenziali. Abbiamo avuto 3 chiamate al 118 non per Covid; 50 visite specialistiche varie; i circa 20 prelievi ematici necessari sono stati effettuati dall’infermiere direttamente in struttura. Visite presso medico di base circa 40. Nel 2020 è stato più complesso gestire le pressanti richieste sanitarie degli ospiti perché gli ospedali, causa pandemia, hanno sospeso tutto ciò che era differibile; è migliorata la sinergia con il medico di base e con la psichiatra interna, la quale non ha mai interrotto la sua attività, utilizzando la video chiamata per effettuare le visite da remoto. L’attività sanitaria è costantemente in aumento perché maggiori sono le compromissioni sanitarie e le patologie di cui i pazienti sono portatori.
Sintesi del lavoro svolto e conclusioni finali Nel 2020 si sono attivati complessivamente 23 programmi terapeutici, la tipologia di utenza ha presentato, in alcuni casi, patologie cliniche correlate alla tossicodipendenza, con deficit cognitivo o possibili comorbilità psichiatriche (spesso non diagnosticate) per le quali è stato richiesto un maggiore impegno da parte dell’équipe multidisciplinare interna. Sono stati mantenuti e consolidati i gruppi sia educativi che terapeutici che aiutano gli utenti a ricostruire relazioni funzionali ed a lavorare sulle loro difficoltà. E’ rimasto attivo il laboratorio di meccanica, anche se ci sono stati problemi con le commesse (causa pandemia) e si sono cambiate, in parte, le lavorazioni. Il gruppo di ippoterapia in maneggio con terapeute preparate sulla tossicodipendenza ha avuto un riscontro positivo ed è stato funzionale al tipo di utenza che vi ha partecipato. La presenza della pandemia da Covid ha rallentato tutte le attività rivolte all’esterno, ma ha permesso comunque di rafforzare il contatto terapeutico con i pazienti e di valorizzare l’utilizzo degli strumenti di cura (gruppi terapeutici e colloqui).
6.1.11. Comunità di Pudiano
Profilo generale del servizio Comunità terapeutica riabilitativa con modulo alcol e polidipendenti. Accreditata per 18 posti: 6 alcol e polidipendenti e 12 per terapeutico riabilitativa.
Tipologia utenza Maschi tossicodipendenti e alcolisti anche in affidamento ai servizi sociali.
Composizione équipe 1 Responsabile, 4 educatori professionali, 2 operatori part-time. 1 medico psichiatra, 1 psicoterapeuta, 1 infermiere, 1 supervisore. E’ prevista un’équipe settimanale educativa e un’équipe mensile multidisciplinare. La supervisione è a cadenza quindicinale.
Punti centrali del programma terapeutico. Questa comunità è orientata ad offrire programmi brevi finalizzati ad un primo assestamento delle condizioni sanitarie, nonché ad un contenimento della dipendenza e ad un successivo orientamento verso altri servizi o un eventuale rientro sul territorio di provenienza. Si propongono quindi programmi brevi di tregua e orientamento.
Numero utenti e conclusione programmi terapeutici
Nel corso del 2020 sono entrati nella comunità di Pudiano per svolgere un programma terapeutico 30 maschi, a cui si aggiungono i 16 utenti già presenti al 1 gennaio 2020 per un totale di 46 utenti trattati. La media giornaliera degli utenti presenti è stata di 11,8, l’età media è stata di 43 anni; il range di età varia da 21 a 60 anni.
Esiti programmi chiusi nel 2020
Conclusi positivamente 11 32%
Interrotti 4 12%
Per arresto 0
Per allontanamento 5 15%
Per trasferimento 14 41%
Totali 34 100%
Incontri con i servizi coinvolti 2 incontri in comunità con SerD, NOA, SMI, 8 incontri nelle loro sedi; 24 incontri in videochiamata da remoto con SerD, NOA, SMI; 6 incontri con UEPE; 2 accompagnamenti per colloqui in altre strutture residenziali; 5 videochiamate per colloqui in altre comunità; 5 colloqui/verifiche presso Servizio Accoglienza.
Attività culturali e con il territorio 1 gita; 9 uscite nel territorio limitrofo; nessun incontro con N.A. e con ACAT; 1 incontro sul GAP; nessun incontro con l’Associazione Dadodadodici di Orzinuovi e Terre Ludiche di Palazzolo, causa situazione pandemica.
Attività con le famiglie Nel 2020 si sono avute 13 visite dei familiari in comunità, 10 videochiamate a famigliari, 4 visite con accompagnamento con i figli minori presso spazio neutro e 8 videochiamate a figli minorenni.
Attività sanitarie e varie Nel corso del 2020 si sono svolti 7 accompagnamenti al Pronto Soccorso; 5 chiamate al 112 per emergenze sanitarie e 1 alla guardia medica; 2 accompagnamenti al CPS; 12 visite presso il Reparto Infettivi; 21 prelievi ematici; 13 visite dal medico di base; 54 visite specialistiche; 25 al SerD di Orzinuovi; 1 incontro alla Commissione patenti; 9 incontri in Uffici vari (ufficio postale, ACI, centro impiego, Tribunali, Comune, avvocati); nessun accompagnamento nelle comunità per incontri di coppia; 1 incontro con avvocati in comunità e 1 videochiamata con avvocato; 39 accompagnamenti in Posta o Bancomat
Sintesi del lavoro svolto Nel corso del 2020 la comunità di Pudiano ha continuato il lavoro di riflessione e strutturazione di gruppi educativi in base alle caratteristiche e tipologia di utenza presente. L’équipe ha lavorato molto sul consolidamento degli strumenti educativi proposti e sul miglioramento degli aspetti organizzativi/gestionali delle altre attività.
Il Covid ha rallentato i progetti degli utenti che si sono fermati presso la struttura per più tempo. Con i nuovi protocolli e normative si sono sperimentati nuovi modi di stare insieme e fare gruppo. Il periodo più difficile è stato tra novembre e dicembre, nel quale si è dovuto affrontare e gestire un focolaio interno da Covid-19. Periodo che ha destabilizzato equipe e utenti e dal quale si è usciti stanchi e provati.
6.1.12. Comunità di Adro
Profilo generale del servizio Comunità terapeutica riabilitativa femminile con Modulo di trattamento specialistico per pazienti in comorbilità psichiatrica. Accreditata per 15 posti: 5 Modulo doppia diagnosi e 10 trattamento terapeutico riabilitativo.
Tipologia utenza Donne tossicodipendenti anche in comorbilità psichiatrica, in affidamento ai servizi sociali e in misure alternative al carcere.
Composizione équipe 1 Responsabile, 4 educatori professionali, 2 educatori turnisti, 1 medico psichiatra, 1 supervisore, 1 psicologa e 1 infermiere. E’ prevista un’équipe settimanale educativa e un’équipe mensile multidisciplinare. La supervisione è a cadenza quindicinale.
Punti centrali del programma terapeutico. Attività educative, gruppi educativi a tema, attività di laboratorio ergoterapico, colloqui individuali con psichiatra, psicologa, case manager ed educatore, attività di bioenergetica, attività di yoga, ippoterapia, riunione generale e organizzativa.
Numero utenti e conclusione programmi terapeutici
Nel corso del 2020 sono entrate nella comunità di Adro per svolgere un programma terapeutico 16 donne adulte. A queste pazienti si aggiungono le altre 13 già presenti nel servizio alla data del 1 gennaio 2020, per un totale complessivo di 29 utenti. La media giornaliera complessiva di presenze delle utenti è stata di 11,3
L’età media delle donne presenti nella comunità di Adro è stata di 40 anni e l’età mediana di 39 anni; il range di età delle ospiti varia da 26 a 56 anni. Questi dati anagrafici sono riferiti alla data di ingresso delle utenti.
Esito programmi chiusi nel 2020
Conclusi positivamente 11 61%
Interrotti 7 39%
Per arresto 0 0%
Per allontanamento 0 0%
Per decesso 0 0%
Totali 18 100%
Incontri con i servizi Si sono svolti 11 incontri con Ser.D/SMI di cui 7 in modalità da remoto sulla piattaforma Skype; 2 accompagnamenti c/o avvocati; 11 accompagnamenti a CPS di cui 6 da remoto sulla piattaforma Skype; 10 accompagnamenti a Noa di cui 7 da remoto sulla piattaforma Skype; 5 accompagnamenti c/o Acli e centro per l’impiego; 3 incontri con UEPE di cui 1 da remoto sulla piattaforma Skype; 19 incontri con il Servizio Sociale per Minori, di cui 14 da remoto sulla piattaforma Skype.
Attività culturali e con il territorio Nel 2020 si sono svolte 3 serate animate da un volontario con tombola a premi; 1 incontro con gli AA; serate in compagnia dei volontari a cadenza settimanale fino a Febbraio 2020, poi stop causa emergenza sanitaria per Covid-19; 1 serata al Cinema; 1 cene sociali con volontari e utenti presso pizzeria o comunità; 2 gite fuori porta; 8 uscite al maneggio; 5 incontri in comunità di Yoga.
Attività con le famiglie 12 visite parenti, di cui 9 individuali e supervisionate da un operatore causa pandemia per Covid-19 (come previsto da POG); 1 incontro con partner; 23 incontri utente/figli in spazio neutro, di cui 15 in modalità da remoto sulla piattaforma Skype.
Attività sanitarie 12 visite specialistiche, 3 visite ginecologiche, 2 visite dentistiche, 16 prelievi ematici; 17 esami strumentali; 1 ricoveri; 3 accompagnamenti pronto soccorso; 2 esame urine; presenza in struttura del medico di base ogni 15 giorni e al bisogno in ambulatorio.
Sintesi del lavoro svolto e conclusioni finali Nel 2020 la comunità ha dovuto fare i conti con la pandemia da Covid 19 e tutte le conseguenze di questa su più fronti. Ciò ha comportato una serie di cambiamenti e adattamenti che hanno modificato l’intero assetto del Percorso Riabilitativo Residenziale. In questa situazione ad Adro il gruppo è rimasto pressochè stabile nonostante tutte le restrizioni imposte. E’ da sottolineare una riduzione drastica delle attività esterne che hanno però comportato un conseguente aumento e consolidamento delle attività interne, sulle quali si è lavorato ed investito molto.
6.1.13. Comunità di Gottolengo
Profilo generale del servizio Comunità terapeutica riabilitativa con Modulo alcol e polidipendenti. Accreditata per 23 posti: 6 alcol e polidipendenti e 17 per Terapeutico Riabilitativo.
Tipologia utenza Donne tossicodipendenti e alcoliste anche in affidamento ai servizi sociali e agli arresti domiciliari.
Composizione équipe
1 Responsabile, 4 educatori professionali, 2 educatori part time. 1 medico psichiatra, 1 psicoterapeuta, 1 infermiere, 1 supervisore. E’ prevista un équipe settimanale educativa ed un équipe mensile multidisciplinare. La supervisione è a cadenza quindicinale.
Punti centrali del programma terapeutico. Attività educative, colloqui individuali, supporto psicologico e psichiatrico, gruppi educativi (gruppo orientamento, gruppo regole, riunione generale, gruppo prevenzione e trattamento della ricaduta), meditazione zen, attività ergoterapiche e riabilitazione sociale. Le attività di biodanza, arteterapia, uscite sul territorio, accompagnamento al reinserimento lavorativo, percorsi di formazione e di tirocinio professionalizzante sono state sospese a causa dell’emergenza sanitaria in corso (Covid 19). Nel corso dell’anno abbiamo introdotto un gruppo sport svolto nel parco interno alla struttura o all’interno del laboratorio, sempre nel rispetto del Protocollo anti contagio covid 19.
Inoltre, abbiamo introdotto il gruppo informativo/sanitario Covid 19, il quale è stato un prezioso strumento per fornire informazioni all’utenza rispetto alla pandemia in corso, alle indicazioni di prevenzione e gli aggiornamenti rispetto alle nuove disposizioni/indicazioni.
Numero utenti e conclusione programmi terapeutici
Nel corso del 2020 sono entrate nella comunità di Gottolengo per svolgere un programma terapeutico 24 donne adulte, a cui vanno aggiunte le 19 già presenti al 1 gennaio 2020; si sono trattate pertanto complessivamente 43 pazienti. La media annuale delle presenze giornaliere delle utenti è stata di 16,6, l’età media è stata di 36 anni e l’età mediana di 38; il range di età varia da 20 a 59 anni. Questi dati anagrafici sono riferiti alla data di ingresso delle utenti.
Esito programmi chiusi nel 2020
Conclusi positivamente 21 66%
Interrotti 9 28%
Per arresto 0 0
Per trasferimento 1 3%
Per allontanamento 1 3%
Totali 32 100%
Incontri servizi 4 incontri con SerD/SMI/ NOA in presenza e 40 in modalità da remoto, 2 in presenza con UEPE e 13 da remoto, 15 con Servizi Tutela Minori da remoto.
Attività culturali e con il territorio A causa della pandemia le attività culturali esterne alla comunità sono state sospese. Sono rimaste invece periodicamente le serate culturali su tematiche di interesse generale e sociale organizzate dall’educatore.
Attività con le famiglie A partire dal mese di Marzo 2020 sono stati sospesi gli incontri con i familiari in struttura e all’esterno (con figli e partner ospiti in altre comunità) e, solo eccezionalmente, si sono realizzati dopo un’attenta valutazione rispetto alla coerenza con gli obiettivi del progetto terapeutico, alle disposizioni delle tutele minori e allo stato di necessità inderogabili. Gli incontri sono tutti avvenuti nel pieno rispetto della normativa vigente. Per garantire alla nostra utenza la continuità, il rafforzamento e il miglioramento dei legami con i familiari abbiamo aumento il numero e la durata delle telefonate settimanali e abbiamo autorizzato le videochiamate a cadenza mensile.
Attività sanitarie 11 accompagnamenti per visite c/o infettivi di Brescia, 94 visite mediche e specialistiche, 8 accessi al pronto soccorso per emergenze sanitarie, 5 con conseguente ricovero di una notte. Durante l’anno abbiamo sottoposto le utenti alla sorveglianza sanitari legata all’emergenza covid 19 attraverso tamponi nasofaringeo.
Sintesi del lavoro svolto e conclusioni finali
Gli esiti dei programmi del 2020 sono stati influenzati dall’emergenza sanitaria in corso. Il lavoro svolto dall’equipe è stato finalizzato alla definizione di percorsi terapeutici sempre più personalizzati, partendo da un’attenta analisi dei bisogni, alla condivisione con l’utente del progetto educativo ed alla successiva stesura di obiettivi concreti e raggiungibili, anche in considerazione della situazione pandemica. Questo ultimo aspetto ci ha portato a concordare più spesso progetti brevi e a vedere un incremento, purtroppo, delle interruzioni volontarie. L’equipe ha curato i processi di accoglienza ed integrazione del gruppo utenti ma anche dello staff in quanto nel corso dell’anno sono cambiati alcuni operatori. Le attività di Biodanza, arteterapia, accompagnamento verso il reinserimento lavorativo e uscite sul territorio sono state sospese. Abbiamo gestito solo un caso di accompagnamento al reinserimento lavorativo, di un’utente che aveva iniziato a lavorare prima dell’emergenza sanitaria. Tale utente si è reinserita nel territorio limitrofo alla comunitàede ha concluso il percorso ad agosto 2020. Prosegue l’esperienza di meditazione zen grazie al contributo di un’educatrice che ha gestito tale momento a cadenza settimanale. Prezioso inoltre il contributo dell’infermiere, che periodicamente organizza momenti formativi/informativi per il gruppo utenti sulla prevenzione delle malattie infettive e sulla prevenzione da contagio Covid 19. Il gruppo Covid 19 è stato organizzato e gestito sia dall’infermiere che dagli educatori. Da Marzo 2020 sono stati rivisti gli spazi interni alla struttura e si sono effettuate alcune modifiche agli uffici ed alle stanze per permettere la corretta gestione delle quarantene al momento dell’ingresso. Sono state così strutturate due stanze con bagno dedicato, una adibita alle quarantene da ingresso e l’altra alla gestione delle emergenze sanitarie, utilizzando due spazi che prima erano gli uffici responsabile / operatori. Le interruzioni e le conclusioni di percorso sono lievemente aumentate rispetto all’anno precedente e supponiamo che la causa principale sia legata al fatto che l’utenza permane in comunità un periodo più breve rispetto al solito ed una serie di strumenti utili alla fase di sgancio sono venuti meno durante il 2020. L’emergenza sanitaria ha infatti posto delle chiusure importanti sia rispetto alle visite parenti che rispetto alle uscite sul territorio, uscite ludiche ma anche quelle legate alla ricerca lavoro e reinserimento sociale, come alcune attività condotte da volontari. Tutto ciò ha sicuramente inciso sulle scelte dell’utenza, in particolare rispetto alla durata e alla tenuta dei progetti.
6.1.14. Comunità di Cividate Camuno
Profilo generale del servizio Comunità specialistica per coppie e nuclei famigliari accreditata per 11 posti più minori
Tipologia utenza Persone con problemi di dipendenza da sostanze psicotrope e psicoattive, anche in affidamento ai servizi sociali con uno o più figli.
Composizione équipe 1 Responsabile, 5 Educatori professionali, dei quali 3 dedicati agli adulti e 2 dedicati ai minori, 2 Educatori part-time, 1 psicoterapeuta, 1 psicologo dell’età evolutiva, 1 supervisore. E’ prevista un’équipe settimanale, un’équipe multidisciplinare a cadenza mensile. La supervisione dell’equipe ha invece cadenza quindicinale.
Punti centrali del programma terapeutico Attività educative, gruppi educativi, colloqui individuali con l’Educatore di riferimento, colloqui individuali con l’educatore all’infanzia di riferimento del minore, colloqui con il Responsabile, psicoterapia individuale, sostegno psicologico alla genitorialità, test diagnostici, incontri congiunti con i Servizi territorialmente competenti, gruppi diurni e serali condotti dall’educatore, attività ludiche e ricreative per adulti e minori.
Numero utenti e conclusione programmi terapeutici
Nel 2020 sono entrate nella comunità di Cividate Camuno 7 donne adulte. A queste vanno aggiunte le altre 9 donne già presenti al 1 gennaio 2020, per un totale di 16 persone adulte trattate.
La media giornaliera degli utenti adulti presenti è stata di 9,3; l’età media delle donne è stata di 35 anni, quella mediana di 34 ed il range di età 30-49 anni. In questa Comunità specialistica si accolgono anche i minori; nel 2020 ne sono stati inseriti 7. A questi vanno aggiunti i 10 minori già presenti il 1 gennaio 2020, il cui range di età è stato di 0-9 anni. Complessivamente si sono assistiti 17 minori.
Programmi chiusi utenti adulti nel 2020
Conclusi positivamente 8 100%
Interrotti 0
Per trasferimento 0
Per allontanamento 0
Totali 8 100%
Incontri con i servizi invianti Si sono svolti 30 incontri con Ser.D e 38 con Tutela Minori; 6 incontri/udienze con il Tribunale per i Minorenni; 8 accompagnamenti per colloqui con l’avvocato; 18 accompagnamenti per valutazioni delle competenze genitoriali; 18 valutazioni psicodiagnostiche curate dal CPS e richieste dal T.M. Questi incontri hanno rochiesto un’interlocuzione costante, favorevole alla circolarità dei contenuti del processo di cambiamento degli ospiti in trattamento ed all’individuazione di strategie comuni. A fronte dell’emergenza sanitaria la comunità ha valutato di trasferire tutti gli incontri con le figure parentali e con i padri in spazio neutro, incrementando la collaborazione con lo spazio neutro “Il Girasole” e altri. Pertanto si sono effettuati n. 57 accompagnamenti a Pisogne, n. 20 in altri consultori. La presenza in due situazioni di Tutore Provvisorio a favore del minore ha determinato ulteriori procedure per ciò che ha riguardato la presa in carico dei minori stessi.
Attività culturali e con il territorio Anche questa voce ha subito notevoli modifiche: gli educatori hanno riproposto alcune delle attività, che si svolgevano sul territorio, all’interno della comunità quali il carnevale, Halloween; Santa Lucia, Babbo Natale, caccie al tesoro, teatrino, giochi d’acqua, laboratori vari.
Attività con le famiglie Gli incontri prestabiliti con le famiglie sono stati sostituiti con videochiamate e telefonate più frequenti per favorire contatti visivi con le figure di riferimento, in particolare con i figli minori. Per questa ragione si sono effettuate 790 videochiamate delle quali nel maggior numero in presenza dell’educatore. Oltre ad aver incrementato notevolmente le telefonate. Contatti definiti in base al progetto per ogni ospite e comunque sempre concordarti con i servizi invianti. Oltre a questo ci si è avvalsi della collaborazione con il Consultorio “Girasole” ed altri consultori sul territorio regionale per incontri protetti e visionati.
Attività sanitarie Molti gli impegni in ambito sanitario: 94 visite pediatra di base in presenza; 70 visite medico di base; 6 visite Neuropsichiatra infantile; 15 visite CPS di zona; 60 visite specialistiche; 4 ricoveri di minori; 30 chiamate ed interventi guardia medica, 13 accessi al Pronto Soccorso; 1 esami commissione patenti;
Attività varie Si sono effettuate 140 attività varie che includono al proprio interno accompagnamenti di diverse ragioni e natura tra le quali pratiche amministrative, sanitarie, obbistica e per spese varie.
Sintesi del lavoro svolto e conclusione finali
Si rileva costantemente una presenza di donne in probabile condizione di comorbilità psichiatrica (spesso non diagnosticate) per le quali è richiesto un maggiore impegno da parte dell’équipe educativa; a questo proposito è stata importante la collaborazione con il CPS che ha avuto in carico le pazienti. Nel corso del 2020 si è confermata la totalità dei minori inseriti con Provvedimento del Tribunale per i Minorenni, due dei quali con la presenza di un Tutore Provvisorio a cui è stata vicariata la responsabilità genitoriale (sospesa nei confronti dei genitori).
6.1.15. Comunità di Gabbioneta
Profilo generale del servizio Comunità terapeutica specialistica per coppie e nuclei famigliari con 24 posti per adulti più minori.
Tipologia utenza Persone tossicodipendenti ed alcoliste con o senza figli, anche in affidamento ai servizi sociali.
Composizione équipe 1 Responsabile, 6 educatori professionali, 1 educatore all’infanzia per minori, 1 psicoterapeuta,1 psicologo dell’età evolutiva, 1 psichiatra, 1 supervisore. E’ prevista un’équipe settimanale educativa ed una équipe multidisciplinare mensile. La supervisione viene svolta ogni tre settimane.
Punti centrali del programma terapeutico Attività educative, gruppi psicoeducativi, attività di laboratorio ergo-terapico, uscite sul territorio, riabilitazione sociale, supporto al reinserimento lavorativo, colloqui individuali e di coppia.
Numero utenti e conclusione programmi terapeutici
Nel corso del 2020 sono entrati nella comunità terapeutica di Gabbioneta 21 utenti adulti, 11 femmine e 10 maschi. A questi vanno aggiunti i 21 adulti (12 femmine e 9 maschi) già presenti alla data del 1 gennaio 2020, per un totale di 42 adulti (23 femmine e 19 maschi). La media giornaliera degli utenti adulti presenti è stata di 18,4; l’età media 36. Il range di età è variato dai 20 ai 54 anni. Tutti i dati riportati sono riferiti al lavoro svolto dal 1 gennaio al 31 dicembre del 2020. Nella comunità specialistica si accolgono anche minori con i genitori e nel 2020 ne sono stati inseriti 3, ai quali vanno aggiunti i 12 minori già presenti ad inizio anno, per un totale di 15 minori accolti nel 2020. Il range di età è variato da 0 a 6 anni. La media giornaliera dei minori è stata di 6,6.
Esiti programmi 2020 F M M e F
Conclusi positivamente 8 6 14 61%
Interrotti 3 4 7 30%
Per decesso 0 1 1 4%
Per allontanamento 0 0 0
Per trasferimento 1 1 1 4%
Totali 12 11 23 100%
Incontri con i servizi invianti 4 incontri con UEPE; 30 incontri con i SerD invianti; 30 incontri con il Servizio Minori.
Attività culturali e con il territorio Durante l’anno, vista l’emergenza sanitaria, abbiamo realizzato poche uscite sul territorio. Abbiamo organizzato un gruppo corsa settimanale, alcune uscite in estate in piscina ed alcune passeggiate in montagna a piccoli gruppi.
Attività con le famiglie Quest’anno non è stato possibile svolgere la consueta giornata genitori e abbiamo così incentivato le videochiamate con i familiari ed i contatti da remoto.
Attività sanitarie Le visite sanitarie sono state limitate alle urgenze, vista la situazione epidemiologica ed il lock-down del primo semestre 2020. Abbiamo avuto un aumento di visite presso l’ambulatorio del medico di base, all’incirca 100.
Sintesi del lavoro svolto e conclusioni finali Nonostante la situazione generale sono continuate le varie attività quotidiane all’interno della struttura. I gruppi sono stati rivisti dal punto di vista del numero dei partecipanti, e sono state predilette le attività all’aperto durante la stagione primaverile ed estiva. L’attività della lavanderia ha subito un arresto nei mesi del lock-down ed il lavoro è ripreso solo in estate, a pieno regime verso la fine dell’anno. Supervisioni e attività dei consulenti sono state svolte da remoto, così come i vari incontri con i Servizi come SerD e Tutele Minori. Sono stati incentivati i contatti a distanza con i familiari tramite videochiamate e telefonate più frequenti.Si sono svolti solo gli incontri di due coppie in spazi protetti tra genitori e figli con la supervisione dell’educatore della tutela minori.
6.1.16. Comunità di Pontevico
Profilo generale del servizio Comunità terapeutica specialistica per coppie e nuclei famigliari, accreditata per 24 posti per adulti più minori
Tipologia utenza Nuclei famigliari tossicodipendenti e alcolisti con o senza figli, anche in affidamento ai servizi sociali e agli arresti domiciliari.
Composizione équipe 1 Responsabile, 5 educatori professionali, 2 educatori per minori, 1 operatore attività ergo-terapica, 2 psicoterapeute, 1 psichiatra, 1 supervisore. E’ prevista un équipe organizzativa ed educativa settimanale ed un’équipe multidisciplinare mensile. La supervisione è a cadenza quindicinale.
Punti centrali del programma terapeutico. Attività educative, gruppi tematici, terapeutici ed educativi, attività di ergo-terapia, uscite sul territorio, riabilitazione sociale con progetti mirati al reinserimento; lavoro sulla genitorialità, con osservazione ed indirizzo delle dinamiche di relazione fra genitori e figli. Gruppi psicologici a sostegno della genitorialità.
Numero utenti e conclusione programmi terapeutici
Nel corso del 2020 sono entrati nella comunità terapeutica di Pontevico 16 utenti adulti, 9 femmine e 7 maschi. A questi vanno aggiunti i 19 adulti (11 femmine e 8 maschi) già presenti alla data del 1 gennaio 2020, per un totale di 35 adulti trattati nel corso dell’anno. La media giornaliera degli utenti adulti presenti è stata di 17,5; l’età media è stata di anni 35,5 (la mediana è stata di 35 anni; il range di età è variato dai 23 ai 56 anni. Nella comunità specialistica di Pontevico si accolgono anche minori con i genitori e nel 2020 sono stati inseriti 2 minori. A questi vanno aggiunti gli altri 6 minori già presenti ad inizio 2020. Il range di età è variato da 0 a 3 anni e la presenza media è stata di 4,4. Complessivamente si sono trattati 8 minori.
Programmi chiusi 2019 Femmine Maschi M e F
Conclusi positivamente 8 4 12 (67%)
Interrotti 2 2 4 (22%)
Per arresto 0 0 0
Per allontanamento 1 0 1 (6%)
Per trasferimento 0 0 0
Totali 11 6 17 (100%)
Incontri con i servizi invianti Numero incontri con Ser.D.: in presenza 6, in collegamento da remoto 18; Servizi Tutela Minori: in presenza 8, in collegamento da remoto 21; nel 2020 non sono stati presenti utenti in affidamento ma 2 utenti agli arresti domiciliari (5 incontri con UEPE).
Attività culturali e con il territorio Uscite di gruppo, gite, anche di carattere culturale, partecipazione a proiezioni cinematografiche, attività laboratoriali di cineforum. Il tutto nel limite delle restrizioni date dalla situazione pandemica globale.
Attività con le famiglie Incontri con famiglie: 18 in presenza, 39 con collegamento da remoto (comprensivi degli incontri osservati, prescritti dal TM e definiti dai Servizi di Tutela tra un minore collocato in struttura e un genitore esterno).
Attività sanitarie 123 accompagnamenti per visite di adulti, 4 ricoveri di adulti, 36 visite per minori, 1 ricovero di minore.
Sintesi del lavoro svolto e conclusioni finali. La comunità ha mantenuto l’attenzione nella costruzione di progetti individualizzati per i nuclei familiari inseriti. Sono aumentati gli inserimenti di bambini con mamma (3) che hanno richiesto una riorganizzazione degli spazi e dei tempi dell’organizzazione comunitaria.
L’utenza inserita è stata spesso interessata anche da problematiche di tipo psichiatrico; per alcuni di questi è emersa una certa fatica a mettere in campo una progettualità adeguata. La comunità ha collaborato con un medico psichiatra per la presa in carico dei pazienti: lo Psichiatra è stato presente in struttura due volte al mese. La Comunità ha collaborato costantemente con i Servizi di Tutela e con i Servizi per le dipendenze. I minori sono tutti stati collocati su indicazione dei Servizi Sociali, in applicazione dei Provvedimenti del Tribunale per i Minorenni. Ha continuato, ormai dal 2014, la collaborazione con il laboratorio di sartoria e di confezioni, con il quale si sono definiti per gli ospiti della Comunità dei progetti ergo-terapici.
6.1.17. Comunità di Rogno
Profilo generale del servizio Comunità terapeutica specialistica per coppie e nuclei famigliari, accreditata per 20 posti per adulti più minori.
Tipologia utenza Persone dipendenti da sostanze legali o illegali con o senza figli (con o senza Provvedimento del Tribunale dei Minorenni) anche con misure di limitazione della libertà.
Composizione équipe 1 Responsabile, 3 educatori professionali, 1 educatori per minori, 1 operatore attività ergoterapica, 3 educatori part-time di cui 2 a supporto della turnazione e 1 incaricata di seguire la gestione degli aspetti sanitari, 1 psicoterapeuta, 1 psicologa dell’età evolutiva, 1 psichiatra, 1 psicologo addetto alla supervisione di staff. E’ prevista un’équipe settimanale educativa, una supervisione di staff con cadenza quindicinale e un’équipe multidisciplinare mensile.
Punti centrali del programma Attività educative, gruppi psicoeducativi, riunione generale, attività di laboratorio e orticoltura, uscite sul territorio, riabilitazione sociale, reinserimento, supporto alla genitorialità, colloqui di coppia ed individuali.
Numero utenti e conclusione programmi terapeutici
Nel corso del 2020 sono entrati nella comunità terapeutica di Rogno 15 utenti adulti, 8 femmine e 7 maschi. A questi vanno aggiunti i 18 adulti (10 femmine e 8 maschi) già presenti alla data del 1 gennaio 2020, per un totale di 33 adulti trattati. La media giornaliera degli utenti adulti presenti è stata di 15,8. L’età media è stata di 36 anni, la mediana di 38. Il range di età è stato di 24-56 anni. Nel 2020 sono stati inseriti 7 minori. A questo vanno aggiunti i 2 minori già presenti al 1 gennaio. Il range di età varia da 0 a 3 anni. Complessivamente si sono presi in carico 9 minori.
Esiti programmi chiusi nel 2020 Femmine Maschi M e F
Conclusi positivamente 4 4 8 53%
Interrotti 2 0 2 13%
Per arresto 0 0 0
Per allontanamento 0 0 0
Per trasferimento 1 4 5 33%
Totali 7 8 15
Incontri con i servizi invianti e del territorio Si sono svolti: 35 incontri con SerD, di cui 9 in presenza e 26 da remoto; 30 incontri con Servizi Tutela Minori, di cui 10 in presenza e 20 da remoto; 4 incontri di valutazione genitoriale con il servizio sociale inviante; 1 incontro con UEPE di Bergamo; 6 accompagnamenti a udienze c/o Tribunali Minorenni; 2 accompagnamenti in Tribunale Ordinario; 32 incontri con avvocati, di cui 2 in presenza e 30 contatti telefonici; 50 accessi al SerD Lovere per ritiro metadone; 3 accompagnamenti di gruppo per controllo urine; 6 accompagnamenti per apertura cartella di presa in carico; 7 accompagnamenti a Patronati; 2 commissioni patenti; 1 commissione medica per invalidità; 2 accompagnamenti in motorizzazione civile; 2 accompagnamenti in Questura; 5 accompagnamento al CPS; 2 incontri in centro disturbi del comportamento alimentare; 5 accompagnamenti a incontri protetti tra genitori-figli; 13 incontri famiglie affidatarie e genitori in comunità alla presenza dell’operatore; 13 incontri tra minore e genitore in comunità maschile con accompagnamento da parte dell’operatore; 28 videochiamate tra genitori e figli alla presenza dell’operatore; 15 accompagnamenti dai carabinieri per firma documentazione; 2 collocamento minori presso famiglie affidatarie in collaborazione con il servizio tutela minori di Clusone; 5 viaggi (accompagnamenti e colloqui) per ricovero in Villa Santa Chiara (VR); 4 accompagnamenti in altre comunità per trasferimento utenti; 1 ricongiungimento di coppia; 17 contatti telefonici con servizi vari; 3 incontri con operatori di altre comunità.
Attività culturali e con il territorio Organizzazione di un’esperienza esterna alla struttura per una coppia in collaborazione della Caritas del comune di Darfo B.T. che ha messo a disposizione un appartamento nella località Gorzone per una settimana. Testimonianza in comunità su tema del cambiamento. Partecipazione al banco farmaceutico presso la farmacia di Borno. 21 uscite ricreative sul territorio per nucleo familiari/coppie sempre alla presenza dell’operatore.
Attività con le famiglie 47 visite parenti in comunità, di cui 10 in autonomia (periodo pre covid) e 37 alla presenza dell’operatore causa situazione covid.
Attività sanitarie 107 appuntamenti sanitari presso Ospedale di Lovere, Esine, Città di Brescia, Spedali Civili, per visite specialistiche e accessi al pronto soccorso; 28 prelievi ematici; 62 accompagnamenti per cure odontoiatriche a Lovere, Darfo e Rogno; 23 visite dal medico di base; 21 visite pediatriche; 7 visite specialistiche minori; 5 ricoveri ospedalieri di cui 3 per adulti e 2 per minori; 7 vaccinazioni, di cui 16 per minori e 1 per adulti; 36 tamponi nasofaringei, di cui 17 per adulti e 19 per minori; 1 esame sierologico adulti. Durante il periodo di COVID-19 sono state attivate, gestite e portate a termine 66 quarantene in struttura.
Sintesi del lavoro svolto e conclusioni
Durante il 2020 si è conclusa, nonostante la pandemia in corso, la ristrutturazione della comunità. Si è pertanto raggiunto l’obiettivo di essere riconosciuti con il nuovo accreditamento strutturale, del personale e procedurale; quind,i avendo garantito tutti i requisiti richiesti dall’ATS di Bergamo, si sono mantenuti (nonostante le difficoltà) gli standard annuali sia nella gestione dei processi educativi sia nel mantenimento dei rapporti con il territorio.
Quando si è potuto si è continuata la collaborazione con la scuola materna “Giovanni XXXIII” del comune di Rogno ottemperando a tutti i requisiti richiesi per legge: iscrizione all’albo dei volontari della parrocchia (titolare del servizio) e coperture assicurative richieste. Questo ha permesso di continuare a mantenere una presenza costruttiva sul territorio a promozione di un’immagine e di una realtà dei consumatori positiva e lontana da stereotipi ed etichette di cui spesso è connotata.
Quanto sopra descritto è avvenuto rispettando tutti i dpcm emanati dal Governo, dalla Regione e dalla Commissione covid della Cooperativa di Bessimo; aspetto che ci ha consentito di mantenere e portare a termine le varie attività educative, terapeutiche, di ergo-terapie e lavorative. Non ci sono stati casi di contagio e diffusione del virus COVID-19 interni.
Tutto il lavoro esposto è stato possibile anche grazie alla proficua collaborazione con il Dr. Patroni Andrea (infettivologo dell’Ospedale di Esine) che ci ha sempre assistito per qualsiasi dubbio, richiesta e chiarimento; con la Dott.ssa Pagliardi (medico di base) e le due pediatre, Dott.ssa Basaglia e Dott.ssa Laffranchi, per l’assistenza ai nostri bambini.
Non è stato possibile organizzare e realizzare l’inaugurazione della sede, estesa a più persone, a causa della situazione pandemica ma ci si auspica possa al più presto essere recuperata.
6.1.18. Servizio Bassa Intensità Assistenziale – Bessimo 2
Profilo
generale del servizio Il Servizio di Bassa Intensità Assistenziale di Darfo è un’unità d’offerta accreditata dalla Regione Lombardia come servizio strutturato in due appartamenti per un numero complessivo di 8 posti accreditati per adulti.
Tipologia utenza Persone certificate per dipendenza patologica con almeno 5 anni di comunità e 7 in carico a servizi territoriali spacialistici.
Composizione équipe 1 Responsabile, 2 educatori professionali di cui una attualmente è in sostituzione di una maternità. E’ presente una figura jolly da utilizzare in caso di malattia o necessità. E’ prevista un’équipe settimanale educativa.
Punti centrali del programma terapeutico Il percorso residenziale può durare fino a 18 mesi prorogabili. Gli obiettivi del percorso sono: attivazione nelle persone accolte di un’attenzione alla propria salute psicofisica e qualità della vita; riabilitazione delle competenze sociali; astensione e miglioramento della relazione con le sostanze (legali e illegali); promozione di percorsi di autonomia “possibile”.
Numero utenti e conclusione programmi terapeutici
Nel corso del 2020 sono entrati nella unità d’offerta della Bassa Intensità Assistenziale 3 utenti adulti. A questi pazienti si aggiungono gli altri 7 già presenti nel servizio alla data del 1 gennaio 2020, per un totale complessivo di 10 utenti. La media giornaliera complessiva di presenze degli utenti è stata di 5. L’età media degli utenti presenti in Bassa Intensità Assistenziale è stata di 50 anni; il range di età degli ospiti varia da 34 ai 60 anni. Questi dati anagrafici sono riferiti alla data di ingresso degli utenti.
Esito programmi chiusi nel 2020:
Conclusi positivamente 4 67%
Interrotti 0 0
Trasferimento 2 33%
Per arresto 0 0%
Per allontanamento 0 0%
Totali 6 100%
Incontri con i servizi invianti Premesso che la situazione Covid ha di fatto reso impossibili incontri in presenza, si sono mantenuti regolari incontri in videochiamata e telefonici con i SerD, oltre ad alcuni comunque sostenuti di persona (17)
(SMI Mago di Oz Pisogne, SMI di Concesio, SerD di Martinengo, SerD di Trezzo sull’Adda, SerD di Darfo B.T., SerD di Gallarate).
Attività culturali e con il territorio Le attività esterne al Servizio si sono notevolmente ridotte (un pranzo al di fuori della struttura). In estate sono state fatte delle uscite sul territorio mentre i contatti con le reti del territorio (Cooperative, ATS, Associazioni) non sono state interrotte.
Attività con le famiglie In ottemperanza alle normative anticovid sono stati svolti alcuni incontri con i famigliari di tre ospiti della struttura.
Attività sanitarie Le attività sanitarie relative agli ospiti del Servizio sono gestite in autonomia dagli utenti stessi, risulta difficile poterne definire la quantità. Vengono mantenuti i contatti con il reparto Infettivi degli Ospedali Sacco di Milano, Papa Giovanni XXIII e degli Spedali Civili di Brescia. Nel 2020 si è registrato un lungo ricovero in SPDC di uno degli ospiti, al termine del quale è seguita dimissione. Un ulteriore ricovero, per il medesimo utente, si era reso necessario presso l’Ospedale Papa Giovanni XXIII per un intervento chirurgico.
Sintesi lavoro svolto e conclusioni finali Nel 2020 si è conclusa l’accoglienza sperimentale di una coppia proveniente da Gabbioneta con il rientro della stessa nella Comunità (causa la condizione psicofisica della paziente). A seguito di questa esperienza si è rilevata la compatibilità anche di questo target d’utenza (coppia) con il Servizio di Bassa intensità, da valutare anche per il futuro.
Nel 2020 si è riusciti ad attivare e mantenere attività lavorative e stage per alcuni utenti.
Anche nel 2020 la tendenza ad avere ricadute soprattutto con sostanze alcoliche è stata preponderante rispetto alle sostanze illegali.
Rimarrà da valutare con il Responsabile del personale l’eventuale possibilità di avere qualche ora di supervisione all’equipe.
6.1.19. Servizio specialistico residenziale GAP “Fantasina: Regina di Cuori”
Il 2020, nonostante l’emergenza sanitaria, per il Centro specialistico “Regina di cuori” è stato un anno positivo per la tenuta dei percorsi, il consolidamento dell’offerta terapeutica e dell’èquipe, il lavoro sull’efficacia dei percorsi terapeutici come da mandato regionale.
Complessivamente sono state accolte 8 persone di cui 2 donne e 6 uomini con un’età compresa tra i 27 e i 68 anni (età media 51 anni). Soggetti con certificazione di dipendenza esclusivamente da gioco d’azzardo, nessuna compromissione con sostanze psicoattive, ad eccezione di due soggetti con un pregresso passato remoto di tossico dipendenza e alcool-dipendenza. La maggior parte del campione ha utilizzato slot machine e VLT come gioco d’azzardo prevalente, a seguire gratta e vinci, scommesse sportive, casinò (dati rilevati attraverso l’utilizzo del test SOGS somministrato durante il colloquio di accoglienza). È quasi sempre presente la rete famigliare. Gli utenti, nel periodo antecedente alla pandemia, avevano la possibilità di ricevere ogni settimana i propri parenti il sabato o la domenica ed eccezionalmente anche in settimana. Gli incontri in fase iniziale liberi e non strutturati, con la possibilità reciproca di conoscenza con l’équipe e la disponibilità da parte della stessa di riceverli per colloqui educativi, sociali e psicologici e incontri di gruppo terapeutici e informativi da parte di tutto il personale. L’emergenza sanitaria ha modificato tale modalità, garantendo l’erogazione delle prestazioni previste prevalentemente da remoto.
Esiti dei percorsi
Anno Richieste Inserimenti Femmine Maschi Interruzioni Allontanamenti Conclusioni
2020 18 8 2 6 0 0 8
Formazione erogata e tirocini attivati nei confronti di studenti universitari e post-universitari
Nel 2020 sono stati avviati 4 tirocini formativi con studenti universitari di diversi indirizzi (in particolare Psicologia, Psicoterapia e Educazione professionale e sanitaria). Tali esperienze hanno permesso al gruppo utenti di aumentare le occasioni di confronto e relazione. La formazione dei tirocinanti si è svolta attraverso la partecipazione alle attività del servizio (gruppi, riunioni di staff, attività di tempo libero e convivialità), lo studio e l’approfondimento del DGA, condivisione e affiancamento e progetti di ricerca sul campo, tarati sul corso di studio e relativi obiettivi del tirocinio. Nonostante l’emergenza sanitaria i tirocini si sono svolti regolarmente alternando, secondo le disposizioni relative all’emergenza sanitaria modalità in presenza, da remoto e attraverso progetti di ricerca.
Continuando a sperimentare: prospettive future
Attualmente e nei mesi futuri il lavoro si concentrerà sul consolidamento della fase territoriale, attraverso gli strumenti già attivi e sperimentando la partecipazione ai gruppi in modalità on line come già iniziato negli ultimi due mesi del 2020 da due utenti che hanno terminato la fase residenziale, gruppi con i famigliari nella medesima modalità dato che quelli in presenza che si svolgevano due volte al mese con tutte le figure professionali che si alternavano, causa emergenza sanitaria sono state interrotte, gruppi aperti al territorio. Per quanto riguarda la fase residenziale il lavoro si concentrerà sull’esperienza maturata in vista della ridefinizione del gruppo ospiti che ciclicamente e fisiologicamente si rigenera.
6.1.20. Attività Riabilitative Ergoterapiche nei Servizi Residenziali
La valenza e la caratteristica principale delle attività ergoterapiche nelle comunità è quella educativa e riabilitativa dell’utenza. In quasi tutte le Comunità esistono spazi dedicati ai “Laboratori ergoterapici”, che funzionano grazie alla richiesta di commesse da parte di imprese private. L’attività operativa prevalente nei tradizionali laboratori delle comunità è rimasta quella di assemblaggio; l’attività del 2020, anche in relazione alla pandemia, ha visto una piccola riduzione a confronto con quanto realizzato l’anno precedente. Le attività di assemblaggio si concentrano prevalentemente nelle sedi di Capo di Ponte, Manerbio, Gottolengo e Paitone. Oltre alle principali attività di assemblaggio, presso la sede di Rogno, nonostante gli ingenti lavori edili terminati nel 2020, prosegue l’attività di coltivazione di ortaggi e piccoli frutti e presso le sedi di Cremona e Fara Olivana le attività di impagliatura sedie e piccoli restauri. Dopo tre anni di sperimentazione di nuovi modelli di laboratori riabilitativi interni alle CT, il CDA ha concluso la sperimentazione facendo confluire tutte le attività riabilitative ergoterapiche sotto la direzione dei Servizi Sociosanitari. Nello specifico i laboratori che hanno concluso la sperimentazione sono il laboratorio di confenzioni presso la Comunità di Pontevico, quello di lavanderia presso Gabbioneta, quello meccanico di Bessimo e quello di saldature presso Manerbio.
Per il proseguo dell’attività, sono stati stabiliti alcuni obiettivi specifici, di seguito riportati, con conseguenti indirizzi organizzativi e gestionali di tali attività.
Obiettivi:
• l’ergoterapia è uno strumento riabilitativo strategico ed indispensabile per le nostre UdO sulle dipendenze;
• è necessario continuare ad investire su tali attività, integrandole con le altre attività riabilitative svolte nelle CT e integrandole anche con tutte le opportunità offerte dalle politiche attive per il lavoro;
• si verificherà la possibilità di dotarci (internamente con una nostra Assistente Sociale oppure esternamente in forme diverse) di tutti gli strumenti messi a disposizione dalle politiche attive per il lavoro e renderli disponibili ed esigibili da tutti i nostri servizi a favore di tutti gli utenti che necessitino di tali opportunità e strumenti;
• è necessario continuare ad approfondire le tematiche evidenziate come critiche di tale attività inserita in una coop di tipo “A”, in collaborazione con consulenti Confcoop.
In merito a questo ultimo obiettivo si sottolineano alcuni aspetti specifici:
• A livello confederale provinciale e regionale, sta continuando il confronto per analizzare ed eventualmente individuare elementi specifici attraverso i quali stabilire con chiarezza la natura riabilitativa e non lavorativa di tali attività;
• Tutti gli utenti che partecipano a tali attività riabilitative definite nel Piano Riabilitativo Individualizzato, sono assicurati;
• L’incidenza del fatturato generato grazie a tali attività, sul valore della produzione della cooperativa rimane molto limitato (intorno al 3%) e si tratta di attività sostanzialmente in perdita per la Cooperativa, che le intende come “strumento riabilitativo” e non come attività economica imprenditoriale.
6.1.21. Attività di inclusione al lavoro per beneficiari dei servizi residenziali
L’attenzione della Cooperativa nei servizi residenziali non si limita a seguire i beneficiari nel percorso di riabilitazione terapeutica, ma mira a seguirne il percorso di re-ingresso in società.
Il programma terapeutico e socio-riabilitativo inteso come un processo incrementale di cura, di riabilitazione, di reinserimento verso l’autonomizzazione della persona, può schematicamente essere ricondotto alle seguenti fasi:
1. Contatto precoce (lavoro nei contesti);
2. Cura presa in carico;
3. Riabilitazione (ambulatoriale e residenziale);
4. Reinserimento sociale e lavorativo;
5. Autonomizzazione.
Tali fasi sono da considerarsi tra loro interrelate in quanto si sviluppano e si incrementano a vicenda. Ciascuna, infatti, rappresenta il risultato della fase precedente ed il presupposto di quella successiva. In questo senso, la fase di riabilitazione e di reinserimento può essere considerata strategica al fine del recupero della persona tossicodipendente. Essa infatti, oltre a sostenere e rinforzare la fase di cura e di sospensione dall’uso di sostanze psicotrope, crea contemporaneamente le premesse per un cambiamento dello stile di vita della persona ed il raggiungimento della sua autonomia sociale.
Per questo la Cooperativa, oltre ai Laboratori Ergoterapici interni alle Comunità, supporta i propri beneficiari a costruire percorsi lavorativi o di inserimento lavorativo, anche promuovendo tirocini di orientamento.
I tirocini di orientamento, regolamentati dalla legge n. 196/97 e dal successivo decreto del Ministero del lavoro n. 142/98, sono rivolti agli utenti e si realizzano all’esterno della comunità terapeutica presso imprese private, cooperative sociali o enti.
Lo scopo è quello di mantenere per l’utente – dopo un periodo di permanenza nel programma terapeutico – un rapporto “concreto” con la realtà sociale esterna, di fornirgli la possibilità di formazione professionale e di costruire un aggancio con il mondo del lavoro, necessario nella successiva fase di Reinserimento.
Durante l’anno 2020, a causa dell’emergenza sanitaria relativa al Covid 19, sono stati realizzati solo due stages, per un utente della “Fantasina:Regina di cuori” e per uno della Comunità di Rogno.
Inoltre, nel corso del 2020 la Cooperativa di Bessimo ha aderito a due progettualità sperimentali nel territorio di Bergamo e Cremona con l’obiettivo di offrire percorsi di reinserimento (per soggetti accolti in percorsi residenziali) e una presa in carico sociale/lavorativa per persone prive di qualsiasi riferimento.
PROGETTO “Un PON-TE per il lavoro”. Ente titolare Comune di Bergamo, partner Cooperativa di Bessimo, Cooperativa Il Piccolo Principe, Consorzio Mestieri, Cooperativa Totem, Centro servizi Coesi, Enaip di Bergamo, Fondazione Opera Bonomelli, Associaizone formazione professionale San Vincenzo, in rete con ASST Papa Giovanni XXIII, Caritas Diocesana, Carcere e territorio.
Destinati dell’intervento sono soggetti in situazione di marginalità e/o a rischio di grave emarginazione. Il progetto prevede la sperimentazione di forme occupazionali alternative atte a valorizzare le competenze residuali del singolo soggetto, attraversi percorsi di formazione e tirocini di inclusione attiva. Il progetto è attivo dal 1 settembre, la cooperativa di Bessimo partecipa sia alla Cabina di regia, sia al tavolo operativo con due operatori .
PROGETTO CAPABILITY CR. Ente titolare Comune di Cremona, partner Cooperativa di Bessimo, Azienda Sociale cremonese, Mestieri Lombardia, Sol.Co Cremona, CR.Forma. Cooperativa Cosper.
Destinatari: soggetti in età compresa tra i 16 anni e 35anni, anche in uscita da percorsi terapeutici.
Il progetto prevede l’attivazione di sportelli diffusi sul territorio con l’obiettivo di informare e raccogliere eventuali segnalazioni, la sperimentazione di attività laboratoriali di mestiere rivolti a soggetti inferiori ai 18 anni, dei corsi di formazione professionalizzante e dei tirocini di inclusione attiva. Il progetto è attivo dal 1 settembre, la cooperativa di Bessimo partecipa sia alla Cabina di regia sia al tavolo operativo con due operatori.
6.1.22. Attività sportive per i beneficiari dei servizi residenziali
Nel corso del 2020 si è svolta a Misano Adriatico la XXV Edizione del Raduno Nazionale Sportivo delle Comunità. La cooperativa di Bessimo, rappresentata dai soci Frassine e Basile ha significativamente contribuito all’organizzazione e allo svolgimento del raduno sportivo giunto alla sua XXV edizione.
L’organizzazione del XXV Raduno Sportivo Nazionale durante l’emergenza Covid-19 ha subito, come ovvio, limitazioni ed adeguamenti. Oltre alle norme legate al contrasto della pandemia, che sono state scrupolosamente seguite, si è comunque puntato sul ruolo educativo dell’evento.
Nei programmi di ogni Comunità è presente l’obiettivo di trasmettere ai ragazzi la capacità di vivere nella “normalità”, di saper rispettare le regole e i limiti da esse imposte, ma anche di sentirsi soddisfatti nel raggiungimento di un obiettivo, nel confronto con gli altri, nella socializzazione. Attraverso lo sport si offre ai ragazzi/e la “normalità” di gioire, di impegnarsi, di confrontarsi con gli altri.
I valori presenti nei Raduni quest’anno sono stati più incisivi e pertinenti e grazie a Sport e Salute abbiamo potuto continuare nella promozione dell’attività motoria all’interno delle Comunità associate.
Durante la manifestazione si è svolta la presentazione del progetto “Life – Vivere lo Sport”. Il Comune di Misano Adriatico ha Patrocinato l’iniziativa e l’Assessore allo Sport Filippo Valentini, intervenendo alla festa conclusiva della manifestazione, ha affermato: “Questa è un’ulteriore dimostrazione di quanto lo sport sia passione, aggregazione e salute…”
Al raduno sportivo delle comunità terapeutiche non ha partecipato alcuna comunità della cooperativa causa Covid. In rappresentanza ha partecipato Casello 11, con Presidente e Vice presidente, oltre a circa 20 volontari che hanno partecipato alle gare con il nome di Bessimo-Casello 11.
All’interno delle Comunità della Cooperativa vengono proposte attività di MontagnaTerapia. Attualmente la montagna terapia è stata assorbita nel progetto di Casello 11 denominato “EMOZIONI VERTICALI”. Ciò ha dato la possibilità di allargare l’esperienza in montagna a più strutture residenziali di Bessimo. Per ulteriori informazioni consultare il sito della cooperativa al seguente indirizzo: https://bessimo.it/volontariato/
6.1.23. Un’analisi di dettaglio dei beneficiari dei servizi residenziali nel 2020
6.1.23.1. Beneficiari con problemi di dipendenze da sostanze
Tutti i dati di seguito presentati sono riferiti al periodo 1 gennaio 2020 – 31 dicembre 2020. I dati anagrafici sono relativi alla data di ingresso in comunità dell’utente. Gli utenti che sono entrati e rimasti almeno un giorno nei servizi residenziali per alcol e tossicodipendenti sono stati 209, 88 in meno rispetto al 2019. Questo dato è fortemente influenzato dall’emergenza Covid-19, dalle normative e delle procedure previste per l’ingresso nei servizi, associate alle difficoltà che hanno coinvolto gli stessi servizi invianti, e da un minor numero di richieste. Nel corso del 2020 sono stati presenti nelle diverse Comunità Terapeutiche e del Servizio a Bassa Intensità Assistenziale 490 utenti tossicodipendenti o alcolisti, 84 in meno rispetto all’anno precedente (574). Alcuni utenti hanno svolto più di un programma terapeutico, ma sono stati considerati come singoli e quindi contati una sola volta. Il grafico mostra il raffronto con gli anni precedenti. Degli utenti presenti nei servizi residenziali nel 2020, 309 (63%) erano maschi a fronte di 181 (37%) femmine. Le percentuali relative al sesso degli utenti sono di fatto rimaste in proporzione uguali al 2019.
Il calo degli utenti è stato ovviamente determinato sia dalle limitazioni dei posti disponibili, sia dalle procedure di ingresso e in parte dalle minori richieste provenienti dai servizi invianti, visto che anche per loro si sono verificate notevoli difficoltà operative nell’adattarsi alla situazione pandemica e infine dalle minori richieste delle persone dipendenti ad accettare un trattamento con le limitazioni di movimento e di reinserimento che si sono dovute adottare.
La presenza media giornaliera degli utenti complessiva durante l’anno è stata di 216 utenti adulti alcol o tossicodipendenti in trattamento, (35 in meno comparata al 2019) per una saturazione media complessiva dei posti accreditati del (73%). Alla presenza giornaliera media di 216 adulti tossico o alcoldipendenti va aggiunta la presenza media di 31 minori (9 in meno comparata al 2019) e 2,5 donne (una in meno rispetto al 2019) non tossicodipendenti, comprendendo anche le comunità educativa per minori di Casa Mika. Nel 2020 nei vari servizi residenziali della Cooperativa di Bessimo sono state presenti giornalmente in media 250 persone (44 in meno rispetto al 2019 circa il 15%).
La durata media dei trattamenti nelle comunità per persone dipendenti è passata da 208 a 267 giorni. Tra i fattori che hanno inciso nel prolungamento dei programmi sono stati la difficoltà a trovare una situazione di reinserimento lavorativo o sociale vista le difficoltà del mercato del lavoro e la possibilità di avere gli spazi per un isolamento per gli utenti che avevano contatti con l’esterno.
Il numero degli utenti in carico e variato negli anni anche in relazione al numero dei posti disponibili. Nel 2020 i posti disponibili accreditati dalla Regione Lombardia e relativi alle persone che hanno una diagnosi di dipendenza sono stati 292.
Nel 2020 il range dall’età è variato dai 18 ai 64 anni, l’età media è stata di 40 anni (39 nel 2019). Il 6% degli utenti con diagnosi di dipendenza in carico al momento dell’ingresso aveva meno di 24 anni e il 34% meno di 34. Il 60% aveva un età compresa tra il 35 e i 54 anni. Il restante 7% aveva un età compresa tra i 55 e i 64 anni. Gli over 55 sono il 7% agli under 24 il 6%. Si conferma sostanzialmente il target di età e di tipologia di utenza che fa riferimento ai nostri servizi residenziali.
Per quanto riguarda il trend di invecchiamento dell’utenza tossico e alcoldipendente, esso continua a incrementarsi gradualmente negli anni.
Il 5% degli assistiti non ha risposto o non ha dichiarato il livello di istruzione raggiunto. Se 2 utenti, pari allo 0,5 % han dichiarato di non avere conseguito alcun titolo, il 5 % non ha concluso il ciclo di istruzione obbligatoria fermandosi alle scuole elementari. Il 53 % dei nostri utenti ha conseguito al massimo il diploma della scuola dell’obbligo, leggermente in calo rispetto agli anni precedenti. Complessivamente un livello di istruzione medio basso. Si conferma quindi la bassa scolarità delle persone tossicodipendenti che accedono ai nostri servizi residenziali, con percentuali simili a quelle degli anni precedenti.
Il 6% dell’utenza trattata nel 2020 (28 persone) non è era di nazionalità italiana. L’area geografica prevalente di origine delle persone tossicodipendenti non italiane rimane il Maghreb (35%) seguiti da coloro che provengono dall’Est Europa (29%).
Oltre il 73% degli utenti che nel 2020 sono entrati in trattamento nei nostri servizi residenziali hanno dichiarato di essere al momento dell’ingresso disoccupati. I dati percentuali si discostano di poco rispetto al 2019 e 2018.
Il 72 % (355 utenti) non ha mai avuto precedenti carcerazioni. In conseguenza il 25% (122 utenti) ha invece avuto esperienze di detenzione per vari periodi rilevabili dal grafico. Il 3% è stato ristretto da tre a sei anni e il 5% oltre i sei anni. Il 3% non ha dichiarato nulla in proposito.
Gli utenti che hanno dichiarato di essere HIV + sono il 6% del totale degli assistiti. In costante calo negli anni nel 2019 erano il 7% e nel 2018 l’ 8%.
Gli utenti che hanno dichiarato di essere HCV + sono il 18% del totale degli assistiti. In costante calo negli anni nel 2019 erano il 23%.
Il numero degli utenti che nel 2020 hanno dichiarato di avere una qualche invalidità sono in percentuale uguali al quelli del 2019: l’11%.
Come negli anni precedenti coloro che si dichiarano dipendenti da più sostanze (74%) sono la maggioranza dei nostri utenti.
La sostanza che gli utenti che si autodefiniscono monodipendenti dichiarano come primaria risulta essere la cocaina (49%) seguita dall’alcool (31%) e dall’eroina (10%).
Per quanto riguarda la dipendenza da una o più sostanze spesso per gli stessi utenti non è sempre facile dichiarare con certezza quale sia la sostanza che utilizzano come principale, quale come secondaria o altro. Ci sono molti casi in cui dichiarano come primarie due sostanze, a volte tre o oltre, senza dare una priorità precisa (un caso emblematico è l’uso in vena dello speedball). La cocaina risulta come sostanza trasversale più consumata (primaria o secondaria) ormai da diversi anni, seguita dall’alcol e dall’eroina (che rimangono con la cocaina le tre sostanze più utilizzate), segue poi la cannabis. Rimane una parte di utenti dipendenti da psicofarmaci, metadone da strada e altre sostanze. Si segnala che ci sono utenti in trattamento con metadone prescritto che però utilizzavano prima dell’ingresso anche altre sostanze, in prevalenza cocaina, alcol e cannabis. A volte le dichiarazioni che gli utenti fanno sull’utilizzo di varie sostanze possono essere confuse. Sono quindi dati da leggere con queste variabili.
Nel 2020 sono stati dimessi 349 utenti (35 in meno del 2019) gli esiti dei trattamenti sono complessivamente migliorati, comparandoli percentualmente a quelli del 2019. Gli allontanamenti sono diminuiti passando dal 8% al 7% dei dimessi, sommando a questi anche le revoche richieste dalla comunità per gli utenti in affidamento e di chi era agli arresti domiciliari, che sono rimaste invariate. Gli abbandoni sono diminuiti del 6%, i trasferimenti interni del 4%. Si mantiene separato il dato dei trasferimenti (interni) dalle conclusioni concordate / positive, mentre fino al 2018 anni si sommavano. Anche questo dato è migliorato passando dal 47% del 2019 al 58% del 2020. Rimane difficile capire quanto abbia influito la situazione di pandemia presente nel 2020 sugli esiti dei programmi. Mentre è più facile descrivere le difficoltà di accedere ai servizi è più complesso definire i fattori che hanno indotto gli utenti a ridurre gli abbandoni e a prolungare la permanenza in comunità che è mediamente aumentata passando da 208 a 267 giorni. Ha quasi sicuramente influito la situazione esterna che ha indotto alcuni utenti a considerare la permanenza in comunità come fattore protettivo, viste anche le restrizioni esterne per quanto riguarda la possibilità di ricercare autonomamente un lavoro o comunque di spostarsi e agire liberamente; inoltre è opportuno specificare che le due comunità di orientamento (Pudiano e Paitone) hanno prolungato i loro programmi brevi, alla luce delle restrizioni Covid.
6.1.23.2. Beneficiari minori e donne non tossicodipendenti
Complessivamente nel 2020 nelle comunità specialistiche per nuclei famigliari e nella comunità di Casa Mika sono stati presenti 60 minori e 5 donne adulte non tossicodipendenti. Si è avuta la presenza media giornaliera di 31 minori e di 2,4 donne non tossico o alcol dipendenti. Si sono accolte diverse donne con figli senza partner. La presenza dell’epidemia ha limitato molte attività esterne, oltre che rendere lente e complesse le procedure degli ingressi. Nello stesso tempo si sono tenuti i contatti con i servizi per la tutela dei minori e quando è stato possibile, si sono svolti in condizioni di sicurezza gli incontri protetti previsti dalle disposizioni dei decreti dei Tribunali per i Minori.
Per quanto riguarda i Minori presenti nelle Comunità Specialistiche per nuclei famigliari, la media giornaliera di presenze complessiva è stata di 26 minori.
Gli utenti minori e donne presenti nella Comunità Educativa per Minori e nella Casa Alloggio per l’Autonomia Casa Mika sono stati complessivamente 16. La media giornaliera di presenze complessiva è stata di 7,6 utenti. Anche in questo caso la pandemia ha limitato la possibilità di accesso dei minori non accompagnati. Sono quindi state accolte delle madri con figli in modo da permettere un isolamento di 14 giorni prima di entrare nel gruppo della comunità. Si sono comunque inseriti due minori dello stesso nucleo famigliare provenienti da un’altra comunità e quindi senza necessità di isolamento.
6.2. I SERVIZI E I BENEFICIARI DELL’AREA INCLUSIONE SOCIALE
La Cooperativa di Bessimo è attiva sul fronte della Riduzione del Danno e della Limitazione dei Rischi, attività che costituiscono parte integrante del sistema di servizi alle dipendenze. Nonostante la storicità dei servizi di seguito presentati, soprattutto nei territori di Brescia, Bergamo, Cremona, Crema e Valle Camonica, le attività vengono realizzate grazie a finanziamenti e progettualità a bando. Le nuove progettualità ri-partite nel corso del 2020 sono andate a copertura di progetti che non si sono mai interrotti, per scelta imprenditoriale della Cooperativa che li ha mantenuti attivi a proprie spese, dalla metà del 2020 i fondi hanno permesso alla Cooperativa di agire come titolare di attività o come partner, ampliando la propria presenza e condividendo con altri soggetti le proprie competenze e la storicità del proprio agire.
6.2.1. Progetto Strada e So-Stare a Brescia
PROFILO GENERALE DEL SERVIZIO Obiettivo Generale:
Le azioni sono effettuate per promuovere l’attivazione di processi di inclusione sociale di giovani e adulti a grave rischio di marginalità e disagio sociale, nell’Area d’Intervento “Aggancio e riduzione del danno”, mediante azioni dirette a sostenere le fasce deboli della società, al fine di orientarle e accompagnarle in percorsi di rafforzamento personale, favorendone l’inserimento sociale e lavorativo, tramite una risposta ai bisogni primari e prevenendo, laddove necessario, i fattori di rischio derivanti dall’uso o dall’abuso di sostanze legali e/o illegali e da comportamenti devianti.
Beneficiari delle azioni sono giovani e adulti in condizione di svantaggio, a rischio di esclusione o in situazioni di disagio conclamato e vulnerabilità grave, derivante in prevalenza da abuso di alcool e/o sostanze.
Il lavoro si contraddistingue da sempre per la capacità di garantire tre livelli di intervento, ovvero
– aggancio e/o accesso “spot”: accesso alle aree di intervento in maniera sporadica/occasionale
– presa in carico parziale: accesso ripetuto, al bisogno, per alcune prestazioni in maniera non costante;
– presa in carico per l’accompagnamento in percorsi strutturati: accesso costante alle prestazioni previste e disponibilità ad attivare un percorso di inclusione sociale.
CARATTERISTICHE PRINCIPALI
TARGET CONTATTATO Sono state contattate n. 554 persone, persone consumatori di sostanze stupefacenti abituali e non tossicodipendenti ma che presentano condizioni di fragilità o grave marginalità complesse. I Nuovi contatti, ovvero le persone mai incontrate nel corso degli anni precedenti, sono stati n. 87 persone diverse. Attraverso un intervento a bassa soglia costruito in risposta ai bisogni dei destinatari (contesti, strategie, azioni) il progetto rende possibili l’aggancio, l’intervento tempestivo di riduzione del danno e l’attivazione di processi stabili di inclusione attiva. L’analisi consolidata delle frequenze di accesso rapportata alla tipologia di prestazioni erogate ha permesso di elaborare un modello di intervento che prevede:
• una strategia a “bassa soglia” rivolta a tutti i fruitori.
• una fase di “filtro” in cui valutare la disponibilità e l’opportunità di percorsi individualizzati;
• una strategia di “inclusione attiva” rivolta ad un numero limitato di persone, attraverso un lavoro individualizzato che consente di attivare azioni più funzionali e di modulare l’intensità per un processo di inclusione attiva mirato.
EQUIPE MULTIDISCIPLINARE L’equipe è congiunta con il Progetto parallelo di Riduzione del Danno Titolarità Coop. Calabrone ed è composta da
Coordinatore, 6 Educatori, 2 Assistenti Sociali, 1 A.S.A, 1 Infermiera. Periodicamente partecipano Psicologo, Mediatore e altre figure Sociale e sanitarie previste.
PRESTAZIONI
Sono state effettuate nel corso dell’anno 2020
n. 235 aperture del Dropin
n. 123 di Sostare con una media di n. 40,2 contatti per apertura
Prestazioni effettuate 2020 2019 2018
Colloqui 3.294 4.681 4.242
Consulenza infermieristica 185 613 648
Medicazioni infermieristiche 151 353 346
Vestiario 2.250 2.425 2.106
Invio ai servizi 926 1.083 1.584
Accompagnamento ai servizi 57 105 258
Servizio docce 2.250 2.425 2.106
Siringhe rese 52.187 54.509 56.024
Siringhe sterili distribuite 55.733 67.793 74.715
Fiale distribuite 9.520 11.112 11.998
Narcan distribuito 36 63 51
Profilattici distribuiti 7.263 7.913 7.349
Dpi COVID 19 DISTRIBUITE A tutti — —
GESTIONE ED ORGANIZZAZIONE Il Dropin – Sede Fissa è un Servizio a Bassa Soglia principalmente rivolto ai consumatori e Dipendenti da Sostanze legali ed illegali.
La sede è aperta all’utenza 4 giorni nella settimana.
So-Stare- Sede Fissa è aperto tre giorni a settimana dove si svolge il lavoro di presa in carico avanzata e strutturata avviando e gestendo percorsi individualizzati.
Interventi di mappatura e outreach: attraverso l’unità di Strada sono garantiti costanti interventi di monitoraggio e aggancio nei luoghi pubblici in Brescia Città in luoghi sensibili, con particolare attenzione a Parchi e Stazioni e soprattutto fabbriche dismesse. Vengono effettuate 3 uscite settimanali.
Sono inoltre garantite Equipe settimanale, costante collaborazione con la rete dei servizi socio- sanitari –assistenziali: servizi per i bisogni primari (mense dormitori), servizi sanitari, servizi sociali del Comune di Brescia.
Viene monitorata ogni singola prestazione effettuata. E’ Utilizzato specifico database per la raccolta dati (RDRAPP); ad ogni persona in contatto con gli operatori è somministrata una breve intervista al fine di definire le caratteristiche dell’utenza contattata, una lettura dei bisogni prevalenti, le caratteristiche di fragilità ed in caso di definizione di Percorso Individualizzato, le principali informazioni relative.
Viene anche monitorato il follw up a fine intervento.
CONSIDERAZIONI FINALI Il lavoro nel periodo della pandemia ci ha costretti a modificare le modalità quotidiane di approccio con l’utenza.
Abbiamo dovuto e tutt’ora contingentare gli ingressi all’interno dei servizi (max 8 persone per volta al Dropin e n. 6 a So-stare);
il contatto e la relazione con persone che vivono condizioni di isolamento e grave marginalità, per molti unica esperienza positiva, si è significativamente ridotto, creando distanze fisiche sempre maggiori con le relative conseguenze psicologiche.
Abbiamo avuto difficoltà anche con le uscite in strada: difficile incontrare Target nei luoghi storici di aggregazione (parchi, stazione), così da dover accedere a luoghi sempre meno accessibili e maggiormente rischiosi per gli operatori: Si opera in fabbriche dismesse dove in questo periodo storico dormono/vivono circa 60-70 persone, luoghi diventati zone di spaccio, riciclaggio di merce rubata e di uso/abuso di sostanza.
Lavoro di Prossimità è attualmente Difficile e complesso ma mai come ora necessario.
6.2.2. Progetto Strada di Bergamo
PROFILO GENERALE DEL SERVIZIO Obiettivo Generale:
Le azioni sono effettuate per promuovere l’attivazione di processi di inclusione sociale di giovani e adulti a grave rischio di marginalità e disagio sociale, nell’Area d’Intervento “Aggancio e riduzione del danno”, mediante azioni dirette a sostenere le fasce deboli della società, al fine di orientarle e accompagnarle in percorsi di rafforzamento personale, favorendone l’inserimento sociale e lavorativo, tramite una risposta ai bisogni primari e prevenendo, laddove necessario, i fattori di rischio derivanti dall’uso o dall’abuso di sostanze legali e/o illegali e da comportamenti devianti.
Beneficiari delle azioni sono giovani e adulti in condizione di svantaggio, a rischio di esclusione o in situazioni di disagio conclamato e vulnerabilità grave, derivante in prevalenza da abuso di alcool e/o sostanze.
Il lavoro si contraddistingue da sempre per la capacità di garantire tre livelli di intervento, ovvero
– aggancio e/o accesso “spot”: accesso alle aree di intervento in maniera sporadica/occasionale
– presa in carico parziale: accesso ripetuto, al bisogno, per alcune prestazioni in maniera non costante;
– presa in carico per l’accompagnamento in percorsi strutturati: accesso costante alle prestazioni previste e disponibilità ad attivare un percorso di inclusione sociale.
Il Progetto è articolato in moduli integrati che promuovono azioni in luoghi diversi:
• Sede Fissa (Drop in aperto 20 Ottobre 2020): con bassa soglia di accesso e aperta in orari e giorni fissi e stabiliti. Presso la sede sono erogate tutte le tipologie di prestazione. Nella sede fissa opera un’equipe multidisciplinare. La sede è aperta all’utenza per 20 ore settimanali distribuite su 5 giorni grazie a una integrazione del Comune di Bergamo fino a giugno 2021.
• Altre sedi: Servizi sociali del comune di Bergamo, SERD di Bergamo dove opera il personale sanitario, in integrazione con tutti i servizi afferenti al tavolo marginalità locale e con i soggetti delle rete progettuale in tutte le loro sedi.
• Lavoro di strada: gli educatori svolgono attività in strada e nei luoghi di aggregazione 3 volte la settimana in fascia pomeridiana, effettuano mappatura dei luoghi a rischio, anche su segnalazione di Istituzioni e/o cittadinanza. Collaborano con Unità di Strada di Pugno Aperto – Progetto Esclusi Compresi.
CARATTERISTICHE PRINCIPALI
TARGET CONTATTATO Sono state contattate n. 560 persone (465 uomini, 91 donne e 4 transessuali), delle quali i nuovi contatti sono stati n. 155 (70 maschi italiani, 62 maschi stranieri, 16 femmine italiane, 6 femmine straniere, 1 transessuale).
Per quanto riguarda le età, trattasi in prevalenza di over 40, nel dettaglio: n.5 persone under 20, n.79 persone dai 21 ai 30 anni, n.117 persone dai 31 ai 40 anni, n.178 persone dai 41 ai 50 anni, n.141 persone dai 50 ai 60 anni e n.40 persone over 60 anni.
Al Dropin (in sole 10 settimane) sono state complessivamente contattate n.296 persone diverse, con presenze massime giornaliere di 125 persone diverse. I nuovi contatti sono stati n.97 (33% delle persone agganciate al dropin), cosi suddivisi per genere e nazionalità: 33 uomini italiani – 52 uominii stranieri – 7 donne italiane – 4 donne straniere ed 1 transessuale
L’utenza incontrata nelle uscite dell’Unità Mobile in prevalenza presenta problematiche di alcol dipendenza e tossicodipendenza; quella incontrata nel neo Drop-in, visti i numeri alti di accesso al Servizio è in corso di analisi e non è stato possibile al 31.12.20 stabilire il bisogno prevalente e nel dettaglio le caratteristiche del Target afferente al Servizio,
I bisogni maggiormente rilevati sono quelli sanitari, sia da parte della popolazione tossicodipendente, sia da parte di quella con altre caratteristiche di fragilità. La richiesta di soddisfacimento dei bisogni primari (cibo, posto letto, indumenti), viene subito dopo ed in questa risposta è funzionale e necessaria la collaborazione con la rete dei servizi.
EQUIPE MULTIDISCIPLINARE
Al 31.12.20 1 Responsabile Coordinatore (partime 30ore) – 2 Educatori per un totale di 42 ore – 1 Asa (5 ore sett). Grazie ad una integrazione Comune di Bergamo ci sono anche 2 educatori partime a tempo determinato da novembre20 a giugno 21 per un totale di 40 ore ed 1 infermiere (5 ore sett). Grazie ad un ampio partenariato esterno collaborano in staff: Esperto Legale – Mediatori (Caritas)– Psicologo Sociale (Opera Bonomelli) – Assistente Sociale (Comune di Bergamo).
PRESTAZIONI
Prestazioni effettuate 2020 2019 2018
Counselling 1.318 1.192 1.146
Consulenza infermieristica 34 68 64
Test HIV 100 200 —
Sommin. test alcolemico 60 — —
Distribuzione mat. informativo 22 31 34
Invio ai servizi 139 69 71
Accompagnamento ai servizi 39 35 14
Siringhe rese 50.561 46.768 105.837
Siringhe sterili distribuite 66.911 52.389 111.247
Fiale distribuite 11.912 n.d. n.d.
Narcan distribuito 190 263 213
Profilattici distribuiti 1.060 2.251 2.090
Kit-nose, cartine, filtri e carta stag. distr. 460 950 1.311
Tamponcini distribuiti 14.000 14.704 17.423
Lacci distribuiti 229 146 258
Dpi COVID 19 DISTRIBUITE A tutti — —
CONSIDERAZIONI FINALI L’emergenza Covid ha cambiato in modo significativo il modo di operare: Gli invisibili e i marginali si sono ritrovati ancora più soli in strada e maggiormente a rischio sanitario e sociale.
La Pandemia ha nel 2020 di fatto bloccato quasi completamente l’ingranaggio cittadino che consentiva l’aggancio ai dormitori e successivamente anche l’evoluzione dei progetti individuali con il passaggio in strutture di secondo livello; questo ha significato l’impossibilità di avviare percorsi di accoglienza notturna per molti mesi.
La chiusura dell’Aereoporto e dei Parchi cittadini ha di fatto catalizzato tutti i senza fissa dimora presso il luogo della stazione; mentre prima questa popolazione era “diluita” in altri spazi, oggi è raggruppata in uno solo, con una esposizione alla visibilità accentuata dalla minore circolazione dei cittadini in generale (sono gli stessi ma si vedono di più), Creando maggiore allarme sociale e aspettative molto distorte sul Dropin ed il Servizio. Anche le persone di “passaggio” si sono ritrovate bloccate in città nell’impossibilità di andarsene in altre zone, aumentando le richieste di aiuto, in un momento in cui la prevalenza dei Servizi hanno subito chiusure (alcune delle quali ancora attive).
All’apertura del Drop-in (20 ottobre), abbiamo dovuto chiaramente applicare le norme di contingentamento degli ingressi, situazione anomala se si pensa che è una porta aperta sulla strada.
6.2.3. Progetto Strada di Cremona
PROFILO GENERALE DEL SERVIZIO Obiettivo Generale:
Le azioni sono effettuate per promuovere l’attivazione di processi di inclusione sociale di giovani e adulti a grave rischio di marginalità e disagio sociale, nell’Area d’Intervento “Aggancio e riduzione del danno”, mediante azioni dirette a sostenere le fasce deboli della società, al fine di orientarle e accompagnarle in percorsi di rafforzamento personale, favorendone l’inserimento sociale e lavorativo, tramite una risposta ai bisogni primari e prevenendo, laddove necessario, i fattori di rischio derivanti dall’uso o dall’abuso di sostanze legali e/o illegali e da comportamenti devianti.
Beneficiari delle azioni sono giovani e adulti in condizione di svantaggio, a rischio di esclusione o in situazioni di disagio conclamato e vulnerabilità grave, derivante in prevalenza da abuso di alcool e/o sostanze.
Il lavoro si contraddistingue da sempre per la capacità di garantire tre livelli di intervento, ovvero
– aggancio e/o accesso “spot”: accesso alle aree di intervento in maniera sporadica/occasionale
– presa in carico parziale: accesso ripetuto, al bisogno, per alcune prestazioni in maniera non costante;
– presa in carico per l’accompagnamento in percorsi strutturati: accesso costante alle prestazioni previste e disponibilità ad attivare un percorso di inclusione sociale.
CARATTERISTICHE PRINCIPALI
TARGET CONTATTATO Sono state contattate n. 209 persone, di cui
n. 198 persone consumatori di sostanze stupefacenti abituali (95%) e n. 11 persone (5%) non tossicodipendenti ma che presentano condizioni di fragilità o grave marginalità complesse. Per quanto concerne il Genere è prevalente il maschile: Si tratta di n. 175 maschi (85%) e n. 32 femmine (15%) e 2 transessuali. Per quanto concerne la Nazionalità l’utenza è cosi rappresentata:
Italiani n. 171 (82%) – Stranieri n. 38 (18%)
Le fasce di età sono le seguenti:
n. 2 persone < 20 anni (1%)
n.19 persone tra i 21 ed i 30 anni (9%)
n. 53 persone tra i 31 ed i 40 anni (25%)
n.53 persone tra i 41 e i 50 anni (25%)
n.66 persone tra 51 e 60 anni (32%)
n.16 persone >60 anni (8%)
Prevalente la Nazionalità Italiana ed il Genere maschile, consumatori di sostanze abituali. Rispetto all’anno precedente si nota una maggiore affluenza di persone straniere e un leggero calo nel numero di persone incontrate. Prevalente la fascia di età over 50; E’ da evidenziare come il Servizio riesca comunque ad impattare con una popolazione abbastanza eterogenea, contattando tutte le fasce di età previste. Sotto i 29 anni sono il 10% del target contattato.
Gli utenti che superano il 50% di presenze (rapporto frequenza/aperture del dropin) sono n. 23 persone –12% del totale. Questo dato evidenzia come il Servizio sia frequentato da una utenza che ne usufruisce non quotidianamente, caratterizzando gli interventi nel breve termine e con caratteristiche di complessità importanti.
I Nuovi contatti, ovvero le persone mai incontrate nel corso degli anni precedenti, sono stati n. 48 persone diverse (22% del tot. utenti) ed hanno prevalentemente Nazionalità Italiana
EQUIPE MULTIDISCIPLINARE 1 Responsabile Coordinatore part-time 15ore – 2 Educatori part-time per un totale di 45 ore – 1 Asa – 1 Supervisore
Grazie ad un ampio partenariato esterno collaborano in staff:
Esperto Legale – Mediatori (Coop Nazareth)– Psicologo Sociale (Comune di Cremona) – Assistente Sociale (Comune di Cremona) – Infermieri, Medico e Psicologo Sanitario (Asst ValPadana) – Educatore (Coop Cosper)
PRESTAZIONI
Il Servizio ha effettuato n. 4.277 contatti
n. 140 aperture del Dropin con una media di n. 30,5 contatti per apertura
Contestualmente sono state realizzate n. 47 uscite
Prestazioni effettuate 2020 2019 2018
Colloqui 609 1.339 1.535
Distribuzione Materiale Sanitario 3.619 4.523 5.502
Consulenza infermieristica n.d. 185 316
Banco alimenti 783 738 814
Vestiario 299 318 421
Distribuzione mat. informativo 210 134 2.152
Invio ai servizi 195 235 259
Accompagnamento ai servizi 25 35 51
Consulenze legali 38 58 28
Biblioteca e batteria cellulare 220 234 274
Servizio docce 838 766 812
Lavanderia 541 432 502
Siringhe rese 18.087 30.352 30.980
Siringhe sterili distribuite 21.790 41.724 43.886
Fiale distribuite 3.746 12.223 14.082
Narcan distribuito 19 145 45
Profilattici distribuiti 413 851 1.475
Kit-nose, cartine, filtri e carta stag. distr. 1.762 2.724 2.344
Tamponcini distribuiti 12.010 22.379 19.778
Lacci distribuiti 97 408 591
Dpi COVID 19 DISTRIBUITE 2.000 — —
GESTIONE ED ORGANIZZAZIONE Il Dropin – Sede Fissa è un Servizio a Bassa Soglia principalmente rivolto ai consumatori e Dipendenti da Sostanze legali ed illegali.
La sede è aperta all’utenza 3 giorni nella settimana.
Interventi di mappatura e outreach: attraverso l’unità di Strada sono garantiti costanti interventi di monitoraggio e aggancio nei luoghi pubblici in Cremona Città in luoghi sensibili, con particolare attenzione a Parchi e Stazioni. Vengono effettuate 3 uscite settimanali.
Sono inoltre garantite Equipe quindicinale, supervisione mensile, costante collaborazione con la rete dei servizi socio- sanitari –assistenziali: servizi per i bisogni primari (mense dormitori), servizi sanitari, servizi sociali del Comune di Cremona.
Viene monitorata ogni singola prestazione effettuata. E’ Utilizzato specifico database per la raccolta dati (RDRAPP); ad ogni persona in contatto con gli operatori è somministrata una breve intervista al fine di definire le caratteristiche dell’utenza contattata, una lettura dei bisogni prevalenti, le caratteristiche di fragilità ed in caso di definizione di Percorso Individualizzato, le principali informazioni relative.
CONSIDERAZIONI FINALI Da Gennaio a Giugno il Servizio è stato scoperto dai Finanziamenti Regionali. Grazie al supporto di Comune di Cremona e Progetto Condividiamo della Fondazione Comunitaria della Provincia di Cremona abbiamo potuto garantire la continuità ed il potenziamento del Servizio anche in tempo di Pandemia.
Da luglio 2020 gestione ed organizzazione sono state adattate al nuovo modello sperimentale Regionale, che ha ridotto le aperture settimanali del Servizio, diminuito le ore al personale educativo, introducendo nuovi strumenti complessi di gestione delle attività e rendicontazione progetto.
L’anno 2020, contraddistinto dalla Pandemia da Coronovirus, ha visto i servizi di riduzione del danno, rientrando nei LEA (livelli essenziali di assistenza) proseguire incessantemente la loro attività con l’utenza marginale, dotandosi immediatamente di specifiche procedure e dpi per poter continuare a svolgere la propria mission.
Si è sospesa l’attività di strada per normativa solo durante il primo lockdown.
Essendo un servizio in rete con moltissime realtà Pubbliche e dell’Associazionismo, che si sono fermate o hanno, tuttora limitato i loro Servizi, abbiamo vissuto la solitudine di essere servizi aperti, in prima linea, in un territorio in lockdown silenzioso e congelato. Siamo comunque riusciti ad aumentare le collaborazioni con altri servizi in prima linea (es: Tutor condominiali, Servizi Sociali) che ci ha permesso di soddisfare i bisogni primari dell’utenza anche in una situazione così complessa e inaspettata.
Il servizio si è impegnato per adeguarsi immediatamente e nel distribuire al proprio Target strumenti mirati quali mascherine chirurgiche, guanti, piccole soluzioni disinfettanti, autocertificazioni , consulenze legali ed orientamento nel caso ad esempio di verbali comminati ai senza fissa dimora durante il lockdown per la loro presenza in strada (emblematico non avendo casa) ed i relativi ricorsi.
6.2.4. Progetto Strada di Crema
PROFILO GENERALE DEL SERVIZIO Obiettivo Generale:
Le azioni sono effettuate per promuovere l’attivazione di processi di inclusione sociale di giovani e adulti a grave rischio di marginalità e disagio sociale, nell’Area d’Intervento “Aggancio e riduzione del danno”, mediante azioni dirette a sostenere le fasce deboli della società, al fine di orientarle e accompagnarle in percorsi di rafforzamento personale, favorendone l’inserimento sociale e lavorativo, tramite una risposta ai bisogni primari e prevenendo, laddove necessario, i fattori di rischio derivanti dall’uso o dall’abuso di sostanze legali e/o illegali e da comportamenti devianti.
Beneficiari delle azioni sono giovani e adulti in condizione di svantaggio, a rischio di esclusione o in situazioni di disagio conclamato e vulnerabilità grave, derivante in prevalenza da abuso di alcool e/o sostanze.
Il lavoro si contraddistingue da sempre per la capacità di garantire tre livelli di intervento, ovvero
– aggancio e/o accesso “spot”: accesso alle aree di intervento in maniera sporadica/occasionale
– presa in carico parziale: accesso ripetuto, al bisogno, per alcune prestazioni in maniera non costante;
– presa in carico per l’accompagnamento in percorsi strutturati: accesso costante alle prestazioni previste e disponibilità ad attivare un percorso di inclusione sociale.
CARATTERISTICHE PRINCIPALI
TARGET CONTATTATO Sono state contattate n. 136 persone, di cui
n. 123 persone consumatori di sostanze stupefacenti abituali (90%) e n. 13 persone (10%) non tossicodipendenti ma che presentano condizioni di fragilità o grave marginalità complesse.
Per quanto concerne il Genere è prevalente il maschile: n. 100 maschi (74%) e n. 53 femmine (26%) e 1 transessuale.
Per quanto concerne la Nazionalità l’utenza è cosi rappresentata:
Italiani n. 94 (69%) – n.66 Maschi + n. 28 Femmine + 1 Transessuale – Stranieri n. 42 (31%) – n.35 Maschi e n. 7 Femmine
Prevalente la Nazionalità Italiana ed il Genere maschile, consumatori di sostanze stupefacenti.
Le fasce di età sono le seguenti:
• n. 3 persone < 20 anni
• n. 22 persone tra i 20 ed i 29 anni (16%)
• n. 18 persone tra i 30 e i 39 anni (13%)
• n. 28 persone tra 40-49 anni (21%)
• n. 65 persone >50 anni (48%)
Prevalente la fascia di età over 50 ma è da evidenziare come il Servizio riesca ad impattare con una popolazione eterogenea, contattando tutte le fasce di età previste. Sotto i 29 anni sono il 16% del target contattato.
Gli utenti che superano il 50% di presenza rispetto alle Aperture del dropin sono n. 13 persone nello Spazio ascolto e n. 4 persone all’Unità di strada su 136 totali –13%. Questo dato evidenzia come il Servizio sia frequentato da una utenza che ne usufruisce non quotidianamente, caratterizzando gli interventi nel breve termine e con complessità importanti.
I Nuovi contatti, ovvero le persone mai incontrate nel corso degli anni precedenti, sono stati n. 55 persone diverse (40% del tot. utenti), lo scorso anno erano n.36, ed hanno prevalentemente Nazionalità Italiana e genere maschile.
Durante i colloqui e le varie attività, emerge che il Target afferente al Servizio è caratterizzato dai seguenti elementi: le sostanze più usate sono alcool e cannabis, nonché cocaina ed eroina ma in minor uso; il 24% del campione analizzato ha rapporti sessuali non protetti; prevalente target con scarsa cura di sé e della propria igiene personale, soprattutto per le persone sfd; pongono scarsa attenzione al proprio stato di salute; il 6% del campione dichiara di aver subito almeno un arresto nella vita; nell’ultimo mese- dopo il contatto con lo staff- i comportamenti a rischio risultano subire una diminuzione.
EQUIPE MULTIDISCIPLINARE Da Luglio 2020 Titolarità Progetto è di Cooperativa Igea.
Il nostro personale è composto da 1 Responsabile Coordinatore/ Educatore part-time 15ore – 2 Educatori part-time per un totale di 45 ore – 1 Supervisore. Grazie al partenariato di Progetto collaborano in staff: 1 Esperto Legale – Mediatori (Cooperativa Igea)– 1 Psicologo Sociale (Cooperativa Igea) – 2 Assistenti Sociali (Cooperativa Igea) – 2 Assistenti Sociali (comune di Crema) , Infermieri, Medico e Psicologo Sanitario (Asst Val Padana Servizio dipendenze Crema) – 1 Educatore (Cooperativa Igea), 1 Asa (cooperativa Igea).
PRESTAZIONI
Il Servizio ha effettuato n. 2.838 contatti
Sono state garantite n. 139 aperture dello spazio ascolto e n. 62 uscite dell’Unità di Strada (media persone presenti: 10). I mesi di gennaio e marzo hanno rappresentato il periodo di maggiore afflusso. Si specifica che nell’anno 2020 non sono state eseguite durante il lockdown le uscite dell’unità di strada.
Qui, di seguito, vengono elencate le principali prestazioni complessivamente erogate, messe a confronto anche con anni precedenti:
Prestazioni effettuate 2020 2019 2018
Colloqui 609 1.339 1.535
Distribuzione Materiale Sanitario 2.450 4.523 5.502
Consulenza infermieristica 27 185 316
Test HIV 27 0 34
Banco alimenti 748 738 814
Vestiario 84 318 421
Distribuzione mat. informativo 53 134 2.152
Invio ai servizi 54 235 259
Accompagnamento ai servizi 10 35 51
Consulenze legali 20 58 28
Biblioteca e ricarica cellulare 300 234 274
Servizio docce 662 766 812
Lavanderia 442 432 502
Siringhe rese 2.411 30.352 30.980
Siringhe sterili distribuite 1.545 41.724 43.886
Fiale distribuite 385 12.223 14.082
Narcan distribuito 2 145 45
Profilattici distribuiti 284 851 1.475
Kit-nose, cartine, filtri e carta stag. distr. 801 2.724 2.344
Tamponcini distribuiti 1.212 22.379 19.778
Lacci distribuiti 21 408 591
Dpi COVID 19 DISTRIBUITE 1.100 — —
GESTIONE ED ORGANIZZAZIONE Il Dropin – Sede Fissa è un Servizio a Bassa Soglia principalmente rivolto ai consumatori e Dipendenti da Sostanze legali ed illegali.
La sede è aperta all’utenza 3 giorni nella settimana.
Unità di strada: attraverso l’unità di Strada sono garantiti costanti interventi di monitoraggio e aggancio nei luoghi pubblici nella città di Crema (in particolare presso il parco Campo di Marte) in luoghi sensibili, con particolare attenzione a Parchi e Stazioni. Vengono effettuate 2 uscite settimanali.
Sono inoltre garantite Equipe quindicinale, supervisione mensile, costante collaborazione con la rete dei servizi socio- sanitari e assistenziali: servizi per i bisogni primari (mense dormitori), servizi sanitari, servizi sociali.
Viene monitorata ogni singola prestazione effettuata. E’ Utilizzato specifico database per la raccolta dati (RDRAPP); ad ogni persona in contatto con gli operatori è somministrata una breve intervista al fine di definire le caratteristiche dell’utenza contattata, una lettura dei bisogni prevalenti, le caratteristiche di fragilità ed in caso di definizione di Percorso Individualizzato, le principali informazioni relative.
CONSIDERAZIONI FINALI Da Gennaio a Giugno il Servizio è stato scoperto dai Finanziamenti Regionali. Grazie al supporto di Comune di Crema attraverso la Co-Progettazione ed il Progetto Condividiamo di Fondazione Comunitaria della Provincia di Cremona abbiamo potuto garantire la continuità ed il potenziamento del Servizio anche in tempo di Pandemia.
Da luglio 2020 gestione ed organizzazione sono state adattate al nuovo modello sperimentale Regionale, che ha ridotto le aperture settimanali del Servizio, diminuito le ore al personale educativo, introducendo nuovi strumenti complessi di gestione delle attività e rendicontazione progetto.
L’anno 2020, contraddistinto dalla Pandemia da Coronovirus, ha visto i servizi di riduzione del danno, rientrando nei LEA (livelli essenziali di assistenza) proseguire incessantemente la loro attività con l’utenza marginale, dotandosi immediatamente di specifiche procedure e dpi per poter continuare a svolgere la propria mission. Si è sospesa l’attività di strada per normativa solo durante il primo lockdown. Essendo un servizio in rete con moltissime realtà Pubbliche e dell’Associazionismo, che si sono fermate o hanno, tuttora limitato i loro Servizi, abbiamo vissuto la solitudine di essere servizi aperti, in prima linea, in un territorio in lockdown silenzioso e congelato. Siamo comunque riusciti ad aumentare le collaborazioni con altri servizi in prima linea (es: Caritas Crema, Comune di Crema) che ci ha permesso di soddisfare i bisogni primari dell’utenza anche in una situazione così complessa e inaspettata.
Il servizio si è impegnato per adeguarsi immediatamente e nel distribuire al proprio Target strumenti mirati quali mascherine chirurgiche, guanti, piccole soluzioni disinfettanti, autocertificazioni , consulenze legali ed orientamento nel caso ad esempio di verbali comminati ai senza fissa dimora durante il lockdown per la loro presenza in strada (emblematico non avendo casa) ed i relativi ricorsi.
6.2.5. Progetto di Limitazione dei Rischi in Valle Camonica
PROFILO GENERALE DEL SERVIZIO L’intervento è finanziato dall’ AVVISO PUBBLICO PER LA MESSA A SISTEMA DI UN MODELLO DI INTERVENTO INTEGRATO REGIONALE A FAVORE DI GIOVANI E ADULTI A GRAVE RISCHIO DI MARGINALITÀ
POR FSE 2020-2021
(Azioni 9.5.9. e 9.2.2. del POR FSE 2014/2020)
Obiettivo Generale:
Le azioni del Progetto sono costruite per contribuire a prevenire e limitare i comportamenti a rischio, in particolare nei contesti aggregativi attraverso il “lavoro di strada” con una presenza costante sul territorio, in un’ottica pronto intervento ed eventualmente di “ponte” tra essa ed i servizi.
Beneficiari delle azioni di Progetto SS42 sono giovani e adulti contattati in contesti aggregativi diurni e notturni (es. discoteche e spazi antistanti, locali notturni, eventi e feste, rave, scuole, centri giovanili, luoghi di aggregazione, ecc).
Una particolare attenzione è posta ai luoghi che presentano situazioni di tensione, disagio sociale e/o presenza di comportamenti a rischio o altre problematiche.
Obiettivi Specifici:
1- Promuovere Consapevolezza rispetto ai Comportamenti a Rischio e all’importanza Degli Interventi Limitazione dei Rischi
2 – Aumentare l’efficacia degli interventi dell’UM
3 – Promuovere il raccordo tra gli Stakeholder coinvolti
CARATTERISTICHE PRINCIPALI TARGET Rispetto alle 3 tipologie di prese in carico previste, abbiamo incontrato complessivamente n. 51 utenti:
3 accessi a spot
46 prese in carico parziali
2 prese in carico strutturate
ETA’ M F ACCESSO SPOT PRESA IN CARICO PARZIALE PRESA IN CARICO PER L’ACCOMPAGNAMENTO A PERCORSI STRUTTURATI
<15 0 0 0 0 0
15-18 0 0 0 0 0
18-24 4 1 3 2 0
25-34 21 7 0 27 1
35-44 11 2 0 12 1
> 45 4 1 0 5 0
TOT = 51 40 11 3 46 2
Nota Bene: i 51 Soggetti raggiunti sono circa 2/3 IN MENO rispetto al target raggiunto nel primo semestre dell’ultima progettazione.
EQUIPE MULTIDISCIPLINARE Per la prima volta si sta sperimentando un assetto di Equipe Multidisciplinare attraverso la presenza di
– Educatori Professionali (Coop. Bessimo – Coop Calabrone)
– Assistenti Sociali (Coop Bessimo – Azienda Territoriale Servizi Alla Persona)
– Psicologi (Coop. Bessimo – ASST Valcamonica)
– Mediatori Culturali (Coop. K-PAX)
– Infermieri (ASST Valcamonica)
– Medici (ASST Valcamonica)
– 1 Coordinatore (16 ore/mese)
GESTIONE ED ORGANIZZAZIONE Generalmente l’Unità Mobile Giovani di Valle Camonica realizza circa n.40 uscite notturne l’anno, raggiungendo circa n.1000 beneficiari
Alla data del 31.12.2020 le azioni sono state notevolmente rallentate a causa dell’emergenza sanitaria in atto
Poiché le principali strategie di intervento del Progetto (OUTREACH e SPAZIO DI ASCOLTO) sono di fatto impossibili da mettere in atto, l’Equipe si è concentrata sulla ricerca di modalità innovative per la realizzazione delle Tipologie di Intervento.
– OUTREACH IN CONTESTI DEL DIVERTIMENTO
Come per tutte le Unità Mobili della Limitazione dei Rischi non solo in Lombardia ma anche nel resto della Nazione, l’avvio del secondo Lockdown nel mese di Ottobre e la conseguente chiusura dei locali della Movida ha di fatto impedito la realizzazione delle uscite di Outreach
Dal Luglio 2020 al Dicembre 2020 l’UMG ha realizzato N°2 uscite nel Dicembre 2020
– SPAZI DEDICATI DI ASCOLTO E PRESA IN CARICO
Tali spazi sono stati progettati e attivati sia all’interno dei Servizi partner che in “luoghi neutri” ove agganciare, durante le uscite e non, situazioni di bisogno o di disagio. Anche in questo caso, l’aggancio è risultato limitato e complesso soprattutto per quanto riguarda l’invio ai Servizi esistenti, anch’essi limitati da chiusure, lavoro in smartworking e procedure preventive Covid.
– PROFILO INSTAGRAM: La realizzazione del Profilo Instagram, già prevista in fase progettuale, ci ha permesso di realizzare agganci notevoli: dei 200 follower previsti, ne abbiamo raggiunti oltre 600 a partire dal 1°Ottobre 2020,
N.604 Follower
N. 4 Dirette Live
43 Post Pubblicati
circa N. 27 Stories al mese
N.4 Dirette ospiti in altre pagine Instagram – 7.003 Visualizzazioni7 totali
Copertura mensile (13 Dicembre – 15 Gennaio) di 837 Account
– CAMPAGNA HIV 2021: La settimana dal 30 Novembre al 06 Dicembre è stata interamente dedicata alla campagna di prevenzione al contagio HIV e delle malattie sessualmente trasmissibili attraverso la realizzazione di marketing preventivo
STRATEGIE AGGIUNTIVE – NON PREVISTE IN FASE PROGETTUALE:
– SCREENING E PREVENZIONE COVID 19: Approfittando della campagna di Screening e monitoraggio realizzata dalla Cooperativa di Bessimo sia per gli Ospiti che per gli Operatori, l’Equipe ha realizzato una specifica campagna di sensibilizzazione e di raccolta dati, al fine di indagare sia l’andamento dei consumi di sostanze che l’utilizzo dei dispositivi di protezione al Covid19.
N. 4 Uscite Screening
N. 46 Prese in carico parziali
CONSIDERAZIONI FINALI La fatica più significativa è stata legata all’impossibilità, di fatto, di realizzare gli interventi di Outreach a causa di assenza di finanziamenti nel 1 Semestre e della Pandemia in corso.
Il contesto delle UM sono le feste, i rave, i locali. In una parola: l’assembramento.
Si è ipotizzato di concentrarsi su altri luoghi potenzialmente aggregativi quali le Scuole, ma anch’esse sono state chiuse optando per la Didattica A Distanza a partire dal secondo anno di Scuola Secondaria di Primo Grado.
Un’alternativa possibile valutata e monitorata era rappresentata dai Centri Commerciali, ma anche questi sono stati chiusi in via preventiva tutti i fine settimana e sono risultati luoghi ove l’intervento è stato inefficace.
Ci si è indirizzati su luoghi all’aperto, quali piazze/parchi ma il territorio camuno, a differenza di quello cittadino, non è caratterizzato da luoghi significativi di ritrovo; le temperature invernali inoltre, significativamente più basse, hanno scoraggiato qualsivoglia ritrovo all’esterno.
Contattare fisicamente il Target è risultato praticamente impossibile.
Sappiamo che alcuni piccoli gruppi di giovani si ritrovano in abitazioni private così da poter ovviare anche al problema del coprifuoco (h 22.00) ma questo non permette comunque all’UM di raggiungerli.
Segnaliamo il rischio, condiviso anche dalle altre UM, che l’isolamento sociale della popolazione target possa sfociare in un rischioso aumento di consumi e questo rende la situazione paradossale: in un momento in cui il rischio aumenta notevolmente, non è possibile agire tutte le azioni di promozione della salute, prevenzione e limitazione dei rischi tipiche del Progetto.
Si sta lavorando su molti punti di debolezza per trasformarli in forza: ciò che è mancato in presenza territoriale è stato compensato da un rinforzo della Visual Identity di Progetto e dalla ricerca di strategie di comunicazione e aggancio alternative.
La nostra pagina Instagram, si sta rivelando un ottimo canale di comunicazione per farci conoscere ma non altrettanto efficace nell’aggancio degli utenti che vivono in prevalenza i social più da spettatori che da protagonisti.
6.2.6. Altri progetti di Riduzione del Danno (RDD) e Limitazione dei Rischi (LDR)
6.2.6.1. Progetto Strade Blu di Mantova
In continuità con il Progetto Strade Blu, finanziato negli anni precedenti dal Comune di Mantova, la nuova progettualità inizia a Settembre 2020. Titolarità del Progetto è del Centro Sociale Papa Giovanni XXIII, partner: Cooperativa di Bessimo, Coop. Alce Nero, Comune di Mantova, Asst di Mantova, con una numerosa rete di supporto di servizi e associazioni presenti nel territorio
Il progetto, attivo dal primo settembre 2020, si articola in 3 azioni principali:
1. Drop-In: apertura dello spazio Tregua per tre giorni alla settimana. Lo spazio, a bassa soglia di accesso, accoglie persone in situazione di marginalità anche con problemi di dipendenza, erogando le seguenti prestazioni: Ascolto e counseling – segretariato sociale – distribuzione generi di conforto – distribuzione materiali sanitari – orientamento ai servizi Territoriali – richiesta consulenze con professionisti sanitari- accompagnamenti ai servizi.
2. Domiciliarità: il progetto, in sinergia con i servizi sociali, del territorio della città di Mantova, il SerD e gli altri enti dell’associazionismo, attiva percorsi di presa in carico di soggetti in situazione di grave emarginazione per progettazioni individualizzate volte al miglioramento della qualità di vita sia dal punto di vista sociale sia dal punti di vista sanitario (gestione casa, cura del sé, organizzazione della quotidianità, accompagnamenti ai servizi socio/sanitari, ricerca lavoro, interventi di riduzione del danno).
3. Uscite in strada: mappatura dei luoghi di aggregazione e presenza con Unità Mobile, debitamente allestita con materiali di aggancio, informazione, e distribuzione di beni di confort, kit freddo e di materiale sanitario. Ogni attività è stata effettuata in osservanza alle disposizioni ministeriali e regionali in materia di prevenzione alla pandemia di Covid-19. Tale processo ha modificato le interazioni con gli utenti e i tempi di erogazione delle prestazioni.
L’apertura dello spazio (servizio non presente nella precedente progettualità nella città di Mantova) ha visto una presenza media settimanale di 30 persone con una media di 10 accessi giornalieri. Le caratteristiche di queste persone sono: soggetti di genere maschile prevalentemente di origine straniera con problematiche legate alla dipendenza da alcool non in carico ai servizi socio sanitari. Da ottobre si sono attivate due uscite settimanali in strada con unità mobile che hanno permesso di incontrare una media di 10 nuovi contatti ad uscita. Attività realizzate: distribuzione di bevande calde, generi alimentari, coperte e sacchi a pelo, materiali sanitari, colloqui informativi. Importante è stata la distribuzione del Kit contenente mascherine chirurgiche e gel disinfettante.
Da Ottobre 2020 a dicembre il progetto ha operato con 50 persone di sesso prevalentemente maschile età superiore ai 50 anni. L’equipe operativa è composta da 4 Ed. Professionali (due cooperativa di Bessimo) 1 Asa, 1 Assistente Sociale, 1 responsabile Progetto, interagendo con le diverse figure sociali del Comune di Mantova e le figure sanitarie del SERD di Mantova, oltre alla mediatrice culturale e legale.
6.2.6.2. Progetto LDR Le Strade di Quoz
Intervento di riduzione dei rischi, Titolarità Cooperativa Alce Nero; partners: Cooperativa di Bessimo, Centro Sociale Papa Giovanni XXIII Onlus ASST Mantova e Comune di Mantova, supportato da une rete territoriale di realtà dell’associazionismo e della cooperazione.
Il progetto per la prima volta presente nel territorio di Mantova e provincia, si rivolge a adolescenti/ giovani. Gli obiettivi sono A) FAVORIRE LA PRESA IN CARICO di adolescenti e giovani adulti con azioni di aggancio, valutazione del bisogno, presidio, informazione e accompagnamento B) FACILITARE L’ACCESSO AI SERVIZI con azioni di sensibilizzazione e informazione.
Azione principale è stata la mappatura dei luoghi di aggregazione e il presidio del territorio (CAMPER) con uscite concordate con il comune di Mantova nel rispetto della normativa Covid (sospese nei periodi di zona rossa). Le attività di presidio territoriale hanno permesso di entrare in contatto cinquanta ragazzi di cui quattro ragazzi in percorsi di accesso a servizi del territorio: uno inviato all’Agenzia del Lavoro di Solco Mantova; tre inseriti in un percorso di animazione pomeridiana (spazio diurno sperimentale la Goliarda )
La situazione pandemica non ha facilitato la continuità delle azioni, ponendo l’equipe a ripensare modalità diverse di informazione. A tale proposito si è strutturato instagram, con pubblicazioni di informazioni e di consulenze sia rispetto alle sostanze psico attive legali e illegali sia all’informazione sulle modalità di accesso ai servizi. Importante è stato il confronto con IL SERD e il consultorio giovani ASST, con le assistenti sociali dei sei piani di zona (attraverso il tavolo USSM/ASST). La campagna “social”, partita a dicembre 2020 ha raggiunto 129 followers su Instagram (https://www.instagram.com/stradeperquoz/).
Ulteriore obiettivo di progetto è la definizione di una “alleanza di intervento” tra gestori, enti locali e servizi sanitari per la gestione delle emergenze. Sono stati contattati alcuni gestori di locali per definire collaborazioni e presenze degli operatori negli eventi serali, attività sospesa data la situazione pandemica. L’equipe è composta da educatori professionali, assistente sociale del Comune di Mantova e personale sanitario del SERD di Mantova.
6.2.6.3. Ulteriori progettualità in partnership
La Cooperativa è partner di ulteriori progetti di RDD e LDR. Nello specifico, nel territorio della Bergamasca con il progetto di RDD “Esclusi Compresi” a titolarità della Cooperativa Pugno Aperto.
Nel territorio Bresciano con il progetto di LDR “Safe Trip” a titolarità della Cooperativa Il Calabrone, e sul Lago di Garda con il progetto di LDR “Q.B” a titolarità del Consorzio Gli Acrobati.
In tutte queste progettualità, gli educatori della Cooperativa di Bessimo prendono parte alle attività delle equipe apportando le proprie competenze e contribuendo agli obiettivi di progetto nei diversi territori.
6.2.7. Partecipazione ai Tavoli locali sui temi della marginalità
Essere un’impresa sociale attiva nella tutela dei più deboli e nella promozione della cura e del benessere della persona, per la Cooperativa di Bessimo significa mettere le proprie competenze ed esperienze a servizio dei territori in cui opera. Da anni quindi la Cooperativa è coinvolta sui “tavoli” e nei coordinamenti che riguardano i temi della marginalità, della povertà e delle dipendenze, attivi perlopiù nelle città capoluogo di provincia.
Nelle città di Brescia, Bergamo, Cremona, Crema e Mantova la Cooperativa, tramite i suoi rappresentanti, riflette, ascolta, contribuisce a leggere i bisogni e a definire risposte, insieme agli Enti Pubblici e alle altre organizzazioni del terzo settore che promuovono l’inclusione sociale e il benessere dei cittadini.
Oltre a ciò, nel territorio di Mantova una rappresentante della Cooperativa partecipa agli incontri settimanali al SERD aventi l’obiettivo di condividere progettazioni individualizzate e per poter attivare percorsi di autonomia delle persone, facilitando eventuali prese in carico parziali o presa in carico per accompagnamento in percorsi strutturati per inserimento in strutture residenziali, obbiettivo del nostro presente progetto. Da Ottobre 2020 a Febbraio 2021 questa partecipazione ha permesso di valutare 73 persone, di cui:
• Aggancio e/o accesso “spot”: 32 persone (43,8%)
• Presa in carico parziale: 38 persone (52,1%)
• Presa in carico per accompagnamento in percorsi strutturati per inserimento in strutture residenziali: 3 persone (4,1%) di sesso maschile di età superiore ai 50 anni
6.2.8. Prevenzione e servizi offerti al territorio
PROFILO GENERALE DEL SERVIZIO Obiettivo Generale
Lo scopo principale degli interventi di prevenzione è quello di stimolare lo spirito critico incentivando la capacità di porsi domande ed agire con consapevolezza.
La prospettiva teorica di riferimento è quella Salutogenica, applicata ai contesti scolastici, ai contesti lavorativi e alla comunità.
L’intervento del Servizio prevede realizzazione di interventi preventivi rispetto ai comportamenti a rischio più diffusi nella popolazione quali
– Abuso di alcool e di sostanze psicoattive legali e illegali.
– Uso inconsapevole della tecnologia (Cittadinanza digitale Responsabile e Cyberbullismo)
– Promozione di comportamenti sessuali auto ed etero tutelanti
– Interventi di sensibilizzazione rispetto al tema dell’azzardo patologico
– Percorsi finalizzati a potenziare le Life Skills
– Percorsi di PEER EDUCATION
Dal 2020 è iniziato il percorso di inclusione del Servizio prevenzione nel Sistema Qualità della Cooperativa di Bessimo
TARGET Gli interventi di prevenzione si declinano su tre livelli a seconda dei destinatari, ovvero
> PREVENZIONE UNIVERSALE: Popolazione Generale, non identificata da rischi individuali
> PREVENZIONE SELETTIVA: Individui o sottogruppi con un rischio significativamente maggiore di mettere in atto comportamenti a rischio
> PREVENZIONE INDICATA: Soggetti ad alto rischio con minimo ma rilevabile segno o sintomo che prefigurano un eventuale disturbo
Le attività di prevenzione del servizio sono rivolte a:
adolescenti/giovani
studenti delle scuole secondarie superiori ed inferiori
insegnanti
genitori
cittadinanza generale
realtà aggregative (sport, attività extrascolastiche, gruppi giovani, oratori…)
professionisti della salute mentale
PROGETTI IN CORSO
Anno 2020 Promozione della Salute e Prevenzione dei comportamenti a Rischio
Progetto “Isole nella Corrente” (Ernst Hemingway)
Ente Finanziatore: Fondazione Comunità Bresciana (Giugno 2019 – Giugno 2021
Ente Capofila: Cooperativa di Bessimo
Enti Partner: Gruppo Foppa (Accademia Santa Giulia, CFP Lonati, Liceo Artistico Foppa)
Azioni: Realizzazione di Materiale Artistico di marketing Preventivo all’Isolamento sociale
Status: Prorogato causa Covid19
Progetto “Direzione ADO”
Ente Finanziatore: Comunità Montana di Valle Trompia (Giugno 2019 – Giugno 2021
Ente Capofila: Cooperativa Gaia
A fronte del quadro delineato, la finalità del progetto è favorire lo sviluppo delle competenze di vita nei giovani, che si configurino come fattori protettivi nel processo di costruzione della loro identità. Si vuole, inoltre, accompagnare il mondo adulto, affaticato dai repentini cambiamenti socio-culturali, a riprendere possesso di alcune competenze fondanti della relazione come l’ascolto, il dialogo e il confronto.
Azioni: Laboratori di prevenzione selettiva all’interno delle scuole secondarie di primo e di secondo grado della Valle Trompia
Status: Sospeso causa Covid19
Progetto “Spazio Giovani” Lovere
Ente Finanziatore: Comunità Montana dei Laghi Bergamaschi
Il progetto prevede uno spazio co-gestito coi ragazzi che vogliano accedervi, tutti frequentanti le scuole medie, dai 12 ai 14 anni, dove essi possano trovare ascolto, aiuto nella gestione del tempo e dove possano sperimentare qualcosa di nuovo e differente da ciò che trovano normalmente a casa propria, o “per strada”, in un ambiente protetto e mediato dagli operatori.
Azioni: Apertura di uno spazio dedicato agli adolescenti per attività ludico-ricreative e di tempo libero
Status: Sospeso causa Covid19
Prevenzione e Contrasto all’Azzardo patologico
Progetto “Game Over 2.0”
Ente Finanziatore: ATS Montagna
Ente Capofila: Cooperativa di Bessimo
Enti Partner: Azienda Territoriale dei Servizi alla persona di Valle Camonica, Comunità Montana di Valle Camonica, Centro Coordinamento Servizi Scolastici
Azioni realizzate
> Coordinamento con ATS
> Cabine di Regia
> Riunioni di Equipe
> Partecipazione ai tavoli intra-territoriali (Osservatorio GAP Ufficio Scolastico Regionale)
> Realizzazione LOGO attività GAP
> Creazione di una pagina web
> Creazione post social network (Facebook ed Instagram) dedicati al Progetto Game Over 2.0
A – SETTING LAVORO
OBIETTIVO 1 – Incrementare l’offerta di pratiche di prevenzione evidence-based in tema di GAP nel setting Luoghi di Lavoro
Output (Realizzazioni)
> Presentazione della Rete WHP in n.5 realità imprenditoriali sul territorio camuno
> Iscrizione alla Rete WHP di n.3 nuove realtà imprenditoriali
B – SETTING SCUOLA
OBIETTIVO 2 – Incrementare l’offerta di pratiche di prevenzione evidence based in tema di GAP nel setting scolastico
Output (Realizzazioni)
> N. 1 Stesura policy Contrasto al GAP Istituto Superiore Olivelli Putelli Darfo
> N. 2 Formazioni Docenti LST Program (tot. Presenti 48)
> N. 2 Laboratori Motivazionali sul tema GAP in ottica di promozione delle Life Skills (Presenti Totali n.58 – 35 da Istituti Comprensivi e 23 da Istituti Superiori)
> N. 1 Azioni di rinforzo su tematiche sollecitate dai docenti – TAXI1729 – DIGITAL LIVE TALK
(496 le persone (tecnicamente i device) che si sono collegate per seguire la diretta;
153 i messaggi ricevuti durante la diretta;
240 le persone che hanno fatto la simulazione al win4life
> N. 2 Incontri di Promozione Life Skills a gruppi genitoriali (Presenti n. 12 Genitori)
> N. 2 Formazioni Operatori LST Program
C – SETTING COMUNITA’
OBIETTIVO 3 – Aumentare la copertura territoriale delle iniziative attivate dagli enti locali in partnership con il Terzo Settore Scuole, SSR – Enti Accreditati, in tema di “prevenzione GAP”
Output (Realizzazioni)
> N. 1 Mappatura Luoghi di gioco
> Avvio indagine indice di rischio GAP sul territorio della Valle Camonica
> N. 3 Eventi di Teatro di Strada (Edolo, Darfo, Breno).con relativa campagna stampa
Status: Concluso al 31.12.2020
“Azioni di Contrasto all’Azzardo Patologico” DGR 2609/2019
Ente Finanziatore: ATS Montagna
Ente Capofila: Comunità Montana di Valle Camonica
Azioni:
– Indagine sull’indice di Rischio specifico GAP per il territorio della Valle Camonica
– Formazione specifica istituti Bancari
– Realizzazione Video marketing preventivo
-Stesura e attuazione di un regolamento comune per gli esercizi d’azzardo
– Mappatura dei Luoghi di >Gioco d’Azzardo
Status: in corso
PEER Education I.I.S. Dandolo – Turistico (Orzivecchi)
Ente Finanziatore: ATS Montagna
Ente Capofila: Cooperativa di Bessimo
Azioni: Percorso di PEER Education c/o I.I.S. Dandolo Orzivecchi (Turistico)
Status: Prorogato Causa Covid19
FORMAZIONI ED EVENTI Sono stati realizzati inoltre interventi di Formazione e Sensibilizzazione presso
SMART FUTURE ACADEMY 2020 – Laboratorio Watch your steps
Brescia – Brixia Forum
CENTRO SOCIALE PACI’ PACIANA – Bergamo
GIOVANI PSICOLOGI DELLA LOMBARDIA
UNIVERSITA’ CATTOLICA DEL SACRO CUORE
Sede di Brescia – N° 1 Lezione Universitaria all’interno del Corso di “Metodi e Tecniche dell’Empowerment
IAL LOMBARDIA
Sede di Brescia – N° 1 Lezione Universitaria all’interno del Corso di “Psicologia Sociale”
N° 6 Operatori sono stati formati per la realizzazione del Primo Livello del Live Skills training Program per le ATS di Brescia, Valpadana e Montagna
CONSIDERAZIONI FINALI “Profe, possiamo parlare della salute mentale?”
“Prof. Possiamo organizzare una pizzata online l’ultimo giorno di Scuola?”
“Elisa, che ne sarà degli anni che stiamo perdendo?”
PRESENTI.
Il 2020 è stato per la prevenzione l’anno in cui abbiamo preso coscienza che noi lavoriamo solitamente in quello che ora si chiama “assembramento”.
Scuole chiuse. Progetti annullati.
Eravamo abituati ad incontrare le smorfie di centinaia e centinaia di adolescenti, dalla Valle Camonica alla bassa padana, passando per la Valle Trompia e le Città.
E’ stata dura veder spegnere le loro webcam e i loro volti, cercando un modo sempre diverso per attirare la loro attenzione, soprattutto dopo che erano stati costretti a fissare otto ore un pc dalla connessione altalenante.
PRESENTI, nonostante tutto. Perchè con grande fatica abbiamo inventato nuovi modi per ESSERCI, per abbracciarci, per ridere.
PRESENTI in aule virtuali il sabato mattina alle 8, PRESENTI con le Dirette Instagram al sabato sera alle 23.
PRESENTI come un regalo, perchè è così che vediamo adolescenti e colleghi e la loro voglia inesauribile di non arrendersi mai.
6.3. I SERVIZI E I BENEFICIARI DELL’AREA CARCERE
PROFILO GENERALE DEL SERVIZIO L’area interviene negli Istituti di pena Bresciani (Nerio Fischione e Verziano), di Bergamo e di Cremona con azioni progettuali diversificate e presso l’Ufficio di Esecuzione Penale Esterna di Brescia e Mantova.
TIPOLOGIA DELL’UTENZA Soggetti in esecuzione penale interna ed esterna
PROFESSIONALITÀ Educatori professionali, psicologi, mediatrice culturale, Agente di rete con laurea in giurisprudenza.
ATTIVITÀ Due sono gli Agenti di rete presso gli Istituti di Pena Bresciani e presso Uepe Brescia, uno presso il Comune di Cremona e di Casalmaggiore e uno presso L’Uepe di Mantova.
Il lavoro degli AdR all’interno degli Istituti si rivolge a detenuti per colloqui di sostegno chiesti direttamente dal detenuto, nell’attivazione di servizi esterni per specifiche esigenze (anagrafe, notai, ufficio matrimoni, servizi sociali) contatti con famiglie e gli avvocati, informazioni e consulenze inerenti l’esecuzione penale e definizione di percorsi individuali di esecuzione esterna.
Gli Agenti di Rete presso UEPE di Brescia svolgono un ruolo di affiancamento alle assistenti sociali nel reperire realtà di volontariato per soggetti in affidamento, attivare e mantenere i contatti con Servizi sociali dei Comuni, attività di segretariato sociale, monitoraggio dei lavori di pubblica utilità, lavoro di sensibilizzazione nel territorio.
(attività interrotta da marzo ad aprile 2020)
L’agente di rete presso Uepe di Mantova si occupa dei lavori di pubblica utilità e di progetti personalizzati in collaborazione con le Assistenti Sociali. Organizza inoltre gruppi per persone in detenzione domiciliare, co-condotti con la psicologa del Progetto A-rebous. L’attività è stata garantita da giugno con attività da remoto.
La Mediatrice Culturale presente nel carcere Nerio Fischione ha funzioni di mediazione linguistica e culturale rivolta a detenuti dell’area arabofoni, alle loro famiglie e ai servizi. (attività ininterrotta da marzo a luglio 2020).
È attivo un Supporto psicologico all’interno dell’IP. Nerio Fischione in collaborazione con area sanitarie ed educativa (attività ininterrotta da marzo a luglio 2020).
Gli operatori della Cooperativa hanno gestito 5 gruppi informativi presso la CC di Brescia rivolti a detenuti in fase di dimissione e a detenuti stranieri (azione interrotta a marzo 2020)
All’interno della Casa di reclusione di Verziano è attivo un gruppo di discussione sulla genitorialità in stretta connessione con il laboratorio teatrale. Esperienza che ha visto il coinvolgimento anche di partecipanti esterni (soprattutto studenti universitari) e la presenza al laboratorio teatrale dei figli dei reclusi. (azione interrotta a marzo 2020)
All’interno dell’ IP. di Cremona è attivo un “Gruppo di parola” e “fabbrica della Fiaba”
Il “Gruppo di Parola” si è posto come strumento educativo all’interno dell’Istituzione Carceraria, garantendo la possibilità di utilizzare il tempo della detenzione in modo costruttivo ponendo l’attenzione all’essere genitori. A questa attività, ormai consolidata, si è integrata quella della Fabbrica della Fiaba; per giungere alla costruzione della propria favola, che funga da proiezione alla storia personale a cui si possa scegliere un “lieto fine. (Attività interrotta da marzo ripresa a settembre).
Gli Agenti di Rete hanno intrapreso una proficua collaborazione con il CSV di Brescia al fine di creare momenti di formazione e sensibilizzazione sul ruolo del volontariato nelle misure esterne e uno sportello di segretariato rivolto alle associazioni (azione interrotta a marzo 2020).
Gruppi di sostegno a persone con problematiche di dipendenza presenti negli Istituti Penitenziari di Cremona e Bergamo.
Nei due istituti penitenziari sono attivi gruppi informativi /formativi rivolti a persone tossicodipendenti segnalati dall’equipe Sert interna e dall’area educativa. I percorsi hanno una temporalità di tre mesi, coinvolgendo mediamente 12/15 persone per gruppo. Obbiettivo: informare e sostenere la persona nella scelta di un percorso residenziale, informare e accompagnare la persona nella scelta di un percorso territoriale. Nell’IP di Cremona si è sperimentata la conduzione del gruppo con personale del SERT che ha permesso una maggiore integrazione tra i servizi ambulatoriali e residenziali. Nel territorio di Bergamo si è sperimentata su segnalazione dell’UEPE l’affiancamento di un educatore ad una persona con problemi di dipendenza in esecuzione penale esterna.
Accoglienza Housing: nella città di Brescia la cooperativa gestisce 3 appartamenti, rivolta a uomini e donne italiani o stranieri a fine pena e in esecuzione penale esterna. Il totale dei posti letto gestiti dalla Cooperativa è 11, ma sale a 34 se consideriamo il coordinamento dei posti letto di altri enti partner.
IMPLEMENTAZIONE DELLE ACCOGLIENZE ABITATIVE IN HOUSING SOCIALE A BRESCIA – EMERGENZA CORONAVIRUS
Marzo – Novembre 2020
Ad inizio Marzo 2020 la direzione degli IP bresciani, unitamente alla Garante dei diritti dei detenuti e alla Presidente del Tribunale di Sorveglianza, ha chiesto alla Cooperativa di Bessimo, in quanto ente capofila del progetto Vale la Pena 2019, di farsi carico di un lavoro di rete straordinario capace di aumentare sensibilmente il numero di posti letto esterni disponibili all’accoglienza di detenuti e detenute sprovvisti di domicilio.
L’obiettivo era quello di deflazionare l’affollamento degli istituti per permettere alla direzione di liberare spazi dove poter gestire eventuali “isolamenti cautelativi” e, più in generale, offrire ai detenuti un aumento delle opportunità esterne in un momento del tutto particolare e gravoso non solo per la salute pubblica.
La rete di intervento ha fin da subito coinvolto gli enti partner del progetto: la Cooperativa Il Calabrone, la Cooperativa Contatto e l’Associazione Carcere e Territorio allargandosi fin da subito all’Associazione Vol.Ca. all’Associazione Fi.Li.
Attraverso la riorganizzazione si è passati dal coordinamento dei 17 posti letto disponibili sul progetto Vale la Pena 2019 alla messa in rete di 27 posti letto (periodo marzo luglio) e attualmente sono 34 i posti messi in rete dal sistema bresciano di accoglienza esterna.
IN TOTALE SONO 28 le persone scarcerate PER CORONAVIRUS E ACCOLTE IN ALLOGGI HOUSING NEL PERIODO DA MARZO A DICEMBRE 2020 che si sono aggiunte alle 10 persone già presenti a febbraio 2020.
Dei 28 accolti 11 sono stranieri (comunitari o non comunitari) e 17 italiani.
Delle 28 accoglienze 7 sono donne.
Dal mese di maggio è stato concordato con il Direttore dei due istituti penitenziari e con l’area sanitaria la modalità di inserimento delle persone in Housing al fine di ridurre il rischio contagio, che prevede: un periodo di isolamento in carcere e la somministrazione di un tampone prima dell’uscita dal carcere.
Dal mese di aprile sono ripresi i colloqui di conoscenza con le persone detenute segnalate tramite video chiamate.
Da Aprile 2020 è attivo il Progetto “Incubatori di Comunità” finanziato con fondi Cassa Ammende che, visto il particolare periodo nel quale è stato attivato, ha permesso di supportare, grazie all’introduzione della figura del Release Coach, il lavoro di implementazione dell’Housing (nella fase di ricerca di opportunità esterne e nel seguire i dimessi dagli IP) e ha iniziato a curare le scarcerazioni prevedendo la consegna di materiale di prima necessità a quei detenuti che, uscendo dal carcere, non hanno un posto dove andare. Il Kit dimittendi (zaino- sacco a pelo, mappa dei servizi della città) è stato curato in collaborazione con il Comune di Brescia Progetto “contro l’Emarginazione” e il VolCa.
Il progetto prevede anche l’offerta di formazione e tirocini lavoro (gestiti dallo IAL) e l’attivazione di un CENTRO DIURNO all’interno della Casa Circondariale “Nerio Fischione”. Quest’ultima azione sperimentale è stata curata nell’ultima parte dell’anno e ha consentito la programmazione dell’apertura di questo spazio interno all’IP capace di alleviare la condizione detentiva delle persone più fragili presenti in carcere. L’azione è svolta in collaborazione con il SerT, Equipe forense, equipe trattamentale in partner con la Coop Comunità Fraternità.
L’operatività dell’area carcere è stata inserita nel piano organizzativo gestionale emergenza “Indicazioni per la prevenzione e il controllo delle infezione da Covid 19” della cooperativa di Bessimo. Il documento è stato condiviso ed è applicato da tutti gli operatori ed è sempre aggiornato in base ai diversi DPCM e alle indicazioni regionali. Tutti gli operatori sono stati formati specificamente e anno adeguato il loro operare alla particolare situazione pandemica.
6.4. ALTRI PROGETTI
6.4.1. Progetto Tutor di condominio Cremona
PROFILO GENERALE DEL PROGETTO Obiettivo Generale:
Il Tutor è un soggetto attivatore e costruttore di processi sociali preventivi, contenitivi e promozionali, relativi sia al singolo nucleo che abita gli spazi ERP sia all’inquilinato sia alla comunità di riferimento. È in stretto contatto con i Servizi Sociali del Comune e con gli uffici tecnici e amministrativi impiegati nella gestione degli alloggi pubblici.
Il Tutor Condominiale ha la funzione di:
• operatore sociale di prossimità, che ha il compito di presidiare la qualità della vita del e nel condominio
• orientare e promuovere la partecipazione dei residenti
• agire in modo pro-attivo verso gli abitanti (può essere attivato dai residenti per segnalare problemi o chiedere supporto)
Beneficiari delle azioni sono i residenti di n. 9 Quartieri/zoe della città di Cremona, in cui sono maggiormente concentrati gli alloggi Erp e Aler.
Il Tutor della Cooperativa di Bessimo in particolare ha gestito il rapporto ed il supporto alle famiglie residenti nel quartiere Borgo Loreto e da Novembre 2020 anche Area Centro della Città di Cremona.
In Emergenza Covid il Servizio è stato potenziato, con supporto di un secondo Tutor, con un impiego totale di 34h lavorative settimanali.
I tutor hanno fornito informazioni, ascoltato, orientato, accompagnato i singoli cittadini, le famiglie e quanti ne chiedevano aiuto e sostegno a fronte anche della situazione che si stava vivendo causa pandemia. E’ stato dato supporto ai gruppi di Associazioni e Organizzazioni che hanno garantito il sostegno alle famiglie in difficoltà (consegna pacchi o pasti a domicilio a persone risultate positive o in regime di quarantena, organizzazione trasporti e consegna indumenti a persone degenti). Ci si è impegnati in prima persona, In accordo con il Comune e in collaborazione con associazioni di volontariato nella distribuzione porta a porta, prima alle persone anziane e poi ai singoli nuclei residenti nei contesti sia ERP che Aler, delle mascherine chirurgiche.
CARATTERISTICHE PRINCIPALI
TARGET CONTATTATO Le persone contattate sono state n.1.952, di queste
n.1.683 sono residenti nei contesti ERP (86.22%),
n.44 sono privati cittadini (2.25%) e n.225 (11.53%) appartenenti a categorie altre, quali figure del terzo settore e uffici competenti.
Le problematiche rilevate e il motivo di aggancio con queste persone si riferiscono principalmente alla richiesta di supporto educativo nella gestione di problematiche interne al nucleo e dei suoi componenti (30.06%), la gestione di problematiche dell’inquilinato (28.40%), il sostegno e la collaborazione con l’ufficio alloggi e manutenzione (19.58%), il segretariato sociale (10.94%), l’orientamento ai servizi del welfare (4.50%), la facilitazione e mediazione all’accesso al servizio sociale per i nuclei già in carico (3.03%), l’intercettazione precoce di bisogni potenzialmente sociali (2.48%) e il sostegno e la collaborazione con la rete del welfare territoriale (1.01%).
PARTNER DI PROGETTO Il Progetto Tutor di Condominio è operativo nell’ambito Territoriale del Comune di Cremona; è realizzato in continuità con esperienze pregresse, l’attuale progetto ha avuto avvio il 15 Febbraio 2018.
Sono n. 4 Tutor (1 per Ente) divenuti n. 8 nel periodo Aprile-Ottobre 2020 per potenziamento Covid.
E’ gestito attraverso ATI dalla Cooperativa Cosper che ha funzioni di coordinamento, dalla Cooperativa di Bessimo (operatore attivo da Giugno 2018) Cooperativa Nazareth e Cooperativa Altana, con un impiego totale al 31.12.20 di n.34 ore lavorative settimanali per ogni Tutor di Ente.
GESTIONE ED ORGANIZZAZIONE La funzione svolta non è da intendersi come semplice contatto ma come attivazione di una relazione che implica una continuità nel tempo e ha come obiettivi l’emersione delle problematiche, la gestione delle stesse dove possibile e/o l’aggancio ai Servizi formali ed informali del territorio se necessario.
Sono previsti Sportelli e ore di presenza sul territorio negli alloggi.
Il lavoro è stato in continuità con quanto proposto nelle esperienze dei precedenti anni ma a causa della situazione pandemica e della riorganizzazione interna, l’afflusso allo sportello è stato maggiore rispetto a quello di prossimità sul territorio.
Tale apertura consistente dello sportello (30 ore la settimana), in periodo in cui molti Servizi territoriali erano chiusi o con accessi solo su appuntamento, anche tutt’ora, ha garantito una maggiore disponibilità ed efficienza rispetto alle esigenze degli inquilini.
CONSIDERAZIONI FINALI E’ un Servizio di Prossimità molto vicino alle famiglie di alcuni quartieri della Città. Gli Sportelli sono gestiti direttamente all’interno del Quartiere. Si partecipa a Riunioni Condominiali, si entra nelle case per offrire ascolto, verificare situazioni problematiche ecc
La stretta vicinanza porta ad una relazione efficace ma allo stesso tempo molto ampia, in cui convergono molte richieste, anche non adeguate.
Il lavoro di connessione coi Servizi è stato inoltre molto complicato e spesso impossibile a causa della Pandemia, creando l’impossibilità di dare risposte efficaci ed efficenti.
6.4.2. Progetto “Abitare la Comunità” Cremona
PROFILO GENERALE DEL PROGETTO Obiettivo Generale:
Costruire un modello abitativo integrato (immobiliare e sociale) attraverso misure dedicate al presidio abitativo nei quartieri a residenzialità pubblica, congiuntamente ad interventi sull’attivazione sociale dei cittadini residenti e delle associazioni delle comunità di riferimento, che possa diventare modello gestionale dell’abitare di Cremona città.
Obiettivi specifici sono stati l’attivazione di processi di autogesione dell’inquilinato, il contrasto al disagio abitativo e la gestione della morosità attraverso la programmazione di eventi tematici all’interno dei laboratori sociali di quartiere.
Beneficiari delle azioni sono i residenti dei quartieri 5 e 6 del Comune di Cremona, quartieri geograficamente attigui che vedono una discreta presenza di edilizia pubblica.
Il Tutor di condominio della Cooperativa di Bessimo in particolare ha gestito l’area nel quartiere Borgo Loreto con un impiego totale di 16 h lavorative settimanali. Il tutor, nel ruolo di custode dell’abitare e attivatore di percorsi di animazione sociale nei territori, ha promosso iniziative di coesione e partecipazione sociale fra utenti e ente gestore al fine di produrre maggior consapevolezza negli abitanti e responsabilizzazione dei cittadini-utenti coinvolgendoli e affidando loro compiti operativi specifici.
CARATTERISTICHE PRINCIPALI
TARGET CONTATTATO Il progetto è stato rivolto all’inquilinato ERP composto da 380 nuclei famigliari così suddivisi: n.143 (37%) conosciuti dal Servizio Sociale Territoriale e con un progetto sociale in essere; n.18 nuclei al cui interno sono presenti persone anziane, n.19 nuclei con persone con problematiche legate alla disabilità; n.57 famiglie hanno al loro interno dei minori mentre n.48 sono composte da persone con età compresa fra i 18 ei 64 anni che si rivolgono ai servizi sociali soprattutto per segnalare la propria situazione di difficoltà economica, data da redditi insufficiente o resi tali da mancanza di risorse personali a far fronte alle spese del mantenimento di sé e/o dell’abitazione.
PARTNER DI PROGETTO Capofila del progetto Comune di Cremona in collaborazione con Aler Cremona (proprietario degli immobili oggetto dell’attività del bando), Cooperativa Coosper, Cooperativa di Bessimo, Cooperativa Nazareth e Cooperativa Altana, MESTIERI Consorzio di Cooperative Sociali S.c.s e Consorzio SOLCO Cremona.
GESTIONE ED ORGANIZZAZIONE Il progetto ha previsto 4 attività:
1- Organizzazione di momenti di incontro e rappresentanza; Con gli obiettivi dell’ascolto e del confronto, saranno organizzati degli incontri con l’inquilinato. A questi hanno partecipato regolarmente Aler, Comune e inquilini e sono stati mediati dagli operatori del laboratorio.
2- Accompagnamento educativo e azioni per il contrasto della morosità incolpevole
3- Attivazione della Comunità, principalmente attraverso Laboratori Sociali
4- Governance
CONSIDERAZIONI FINALI Il progetto è ancora attivo, si concluderà a metà 2021. L’attività che verrà svolta nel 2021 riguarderà i progetti di inclusione sociale.
6.4.3. Accoglienza Notturna Chizzolini Brescia
Il “Dormitorio” Chizzolini accoglie persone senza dimora offrendo accessi serali ma anche cena tutte le sere, con la presenza di volontari formati, e distribuzione di pasti nel week end. Attivo da anni nell’ambito delle azioni rivolte all’«Emergenza Freddo», il Dormitorio Chizzolini è stato da poco rinnovato per forma e funzioni grazie alla stretta sinergia tra la Cooperativa di Bessimo ONLUS, il Comune di Brescia – Settore Servizio Sociale, Cooperativa La Rete, Cooperativa Il Calabrone e L’associazione Amici del Calabrone.Il nuovo assetto prevede che la sede sia aperta tutto l’anno e non solo durante il periodo invernale e, al già consolidato lavoro per rispondere alle necessità primarie di accoglienza e ristoro, si affiancano azioni di monitoraggio degli obiettivi e degli esiti educativi rivolti agli ospiti della struttura. L’intenzione è di operare con ancora più vigore sui processi di gestione delle situazioni di grave marginalità entro cui in tanti si trovano a vivere, ma anche per fornire aiuti più concreti in tema di regolarizzazione dei documenti e di tutela della salute. I posti letto disponibili sono 35: l’emergenza coronavirus ha infatti modellato il numero massimo di letti a 3 per camera e ha introdotto l’uso dedicato di due stanze per eventuali persone con sintomi da Covid19. La nuova equipe educativa del progetto è composta da 3 educatori professionali (di cui uno della Cooperativa di Bessimo) e 2 custodi notturni.
6.4.4. Housing First Brescia
Da luglio 2020 è attivo nella città di Brescia il progetto Housing First. Ente titolare è il Comune di Brescia che ha coinvolto la Cooperativa di Bessimo, Cooperativa La Rete, Associazione Amici del Calabrone, Associazione Dormitorio San Vincenzo e la Fondazione Opera Caritas San Martino. Destinatari del servizio sperimentale sono persone senza dimora in condizione di grave marginalità che gravitano nel territorio nella città di Brescia, con lunga storia di strada e di percorsi di inserimento sociale non terminati.
Le azioni sulle quali si basa la proposta progettuale sono essenzialmente quelle di accompagnamento e di prossimità a persone per le quali l’assegnazione della casa non può essere considerato come obbiettivo finale del percorso, ma come punto di inizio di un cambiamento non sempre facile da raggiungere. Compito degli educatori è quello di costruire in itinere percorsi specifici con i servizi coinvolti o da coinvolgere, partendo dalle caratteristiche individuali delle persone e mantenendo una forte integrazione con le esperienze cittadine già in essere. L’approccio educativo pone attenzione al rispetto delle regole ma è caratterizzato da flessibilità e tolleranza al fine di consentire l’inserimento della persona, la persona è supportata su questioni molto pratiche al fine di appropriarsi di una dimensione abitativa da tempo persa.
7 sono gli appartamenti a disposizione in città (bilocali o monolocali). La cooperativa ha un appartamento e da settembre è presente una donna con lunga esperienza di vita in strada. Il servizio oltre all’alloggio prevede la presenza di un educatore in collaborazione con i diversi servizi servizi sociali e socio sanitari.
6.4.5. Coprogettazione Sociale Comune di Crema
La Cooperativa di Bessimo sul territorio di Crema è attiva anche con la partecipazione alla governance del Consorzio Sul Serio. Una rappresentante della Cooperativa siede nel CDA (5 sono stati i consigli), il focus di lavoro di questi anni e il senso della partecipazione al Consorzio era la stabilizzazione della governace dell’ATI Impronte Sociali, per la gestione dei diversi servizi previsti nella co-progettazione Comunale dei servizi alla persona nel periodo 2019-2023. Lo strumento utilizzato è stato un percorso di valutazione dei diversi organismi (governance, tavoli operativi, referenti tavoli) al fine di ottimizzare le risorse economiche e non, per la gestione dei diversi servizi.
La Cooperativa di Bessimo operativamente, all’interno della Co-progettazione è coinvolta nel programma 2 “Lotta alla povertà”, inerente le azioni di riduzione del danno e bassa soglia. Di certo il 2020 si è configurato come un anno faticoso nel Consorzio, sia per impegno temporale da parte della collega referente del programma, sia per le diverse modalità di lavoro e di pensiero delle diverse realtà aderenti. Nonostante le difficoltà, la partecipazione ai lavori di gruppo ha permesso una maggiore coesione tra la Cooperativa di Bessimo e la Caritas cittadina, riconoscendo il lavoro svolto, individuando insieme una nuova sede per lo spazio del Drop-in, attualmente in via Civerchi n. 7, in spazi condivisi con la Caritas stessa.
6.4.6. Help Center Brescia
La Cooperativa ha partecipato al raggruppamento temporaneo di imprese che coinvolge la cooperativa La Rete (ente capofila), la Cooperativa di Bessimo, la Cooperativa Il Calabrone e l’Associazione Amici del Calabrone, per l’attuazione della co-progettazione dei servizi di accoglienza (Help Center) protezione alloggiativa, interventi educativi di sostegno presso convivenze protette e interventi domiciliari a favore di persone in situazione di grave marginalità nel Comune di Brescia. La cooperativa di Bessimo partecipa nella gestione del servizio Help Center, con la presenza di un educatore professionale. Sede del Servizio presso la Stazione Ferroviaria cittadina, Viale della Stazione n. 80. Nei mesi invernali e nell’ambito della convenzione “Piano Freddo” con il Comune di Brescia, è punto di riferimento per l’assegnazione dei posti nei centri di accoglienza notturna. Aperto tre giorni alla settimana, è gestito da un’equipe multi-professionale ( operatori portatori di competenze specifiche e differenti , tossicodipendenza, grave disagio abitativo, senza fissa dimora). Oltre 200 persone hanno richiesta un’accoglienza notturna,
6.4.7. Addiction Center – Centro per le Polidipendenze Lacchiarella (MI)
La gestione del Centro per le polidipendenze di Lacchiarella è affidata a quattro enti organizzati in Associazione Temporanea di Scopo:
Cooperativa Lotta contro l’Emarginazione
Associazione Saman
Cooperativa Sociale di Bessimo
Associazione Il Gabbiano
Obiettivi dell’Addiction Center sono:
offrire risposte specialistiche, individualizzate, rimodulabili e ripetibili che mirino a evitare forme assistenziali e cronicizzanti, ove possibile.
fornire una precisa dimensione temporale connessa al chiaro programma di fase prima, dopo, durante…
fornire percorsi personalizzati nei tempi, nelle offerte specialistiche nella interazione tra servizi ambulatoriali e residenziali diversi ed ad alta interazione con il sistema relazionale esistente (figli, partner, genitori) compatibili con contesti lavorativi e di vita “normali”.
prefigurare per l’Addiction Center una posizione di “centro residenziale come service di sistema” prioritariamente con i SERT / SMI ed i NOA, ma anche con i percorsi residenziali lunghi ove necessario.
Un bilancio complessivo delle attività dell’Addiction Center per il 2020 può essere definito come molto complicato in relazione alla emergenza Covid che ha visto molte difficoltà nel garantire sicurezza e svolgimento delle consuete attività riabilitative e terapeutiche.
6.5. AREA PROGETTAZIONE SOCIALE
Da Gennaio a Dicembre 2020 il Responsabile della Progettazione Sociale ha redatto e/o collaborato alla stesura di 34 Progetti, 3 manifestazioni di interesse e alcuni contributi ad altri servizi.
Totale n° Progetti: 34 di cui 21 come Ente Capofila e 13 come Ente Partner. Di questi:
-24 Progetti Finanziati
-8 Progetti non finanziati
-2 Progetti (1 dell’Area Prevenzione, 1 Emergenza Covid) non hanno concluso l’iter di presentazione
Figura 4: Suddivisione dei Progetti per Aree di Intervento
Figura 5. Suddivisione dei Progetti Aree Territoriali
Fare progettazione sociale significa ipotizzare azioni attraverso le quali è possibile ottenere cambiamenti utili per la “collettività” o per alcuni target specifici, impiegando risorse e mettendo in pratica strategie che devono essere concertate con Enti partner e stakeholder. E’ facile immaginare come la pandemia sia stata la prima fonte di criticità per questa come per altre Aree della Cooperativa. L’emergenza Covid infatti ha reso difficoltoso, se non impossibile, realizzare Progetti già finanziati, o parti di essi, costringendo i vari enti realizzatori ad intervenire con modifiche sostanziali alle attività previste. Questa emergenza ha impattato anche su due aspetti fondamentali per la Progettazione Sociale: Ipotizzare/Immaginare e Concertare azioni e cambiamenti.
Primo aspetto: Ipotizzare azioni ed Immaginare possibili cambiamenti per il futuro è molto complicato quando il futuro è carico di incertezze. Se ogni progetto costringe a fare i conti con il limite di dover rapportare aspettative e intenti a obiettivi operativi e risorse disponibili e attivabili, l’emergenza Covid ha chiuso molte prospettive e limitato molti interventi su cui la Progettazione Sociale puntava.
Secondo aspetto: Concertare strategie, obiettivi, azioni, budget e suddivisione di compiti con Enti (Scuole, ATS, ASST, Direzione Penitenziaria, Cooperative Sociali, ecc.) già in sofferenza per l’emergenza Covid ha comportato maggiori difficoltà rispetto alle precedenti annualità. Inoltre le limitazioni agli incontri hanno reso necessarie nuove modalità di confronto e condivisione.
L’ Ufficio Progettazione ha cercato di supportare la crisi economica legata alla pandemia ricorrendo ai Bandi finalizzati all’Emergenza Covid. Purtroppo a fronte di 7 Progetti presentati, soltanto due sono stati finanziati in quanto le risorse delle varie fondazioni erano insufficienti e venivano erogate con modalità “a sportello” fino ad esaurimento fondi. Poiché tutte le realtà del sociale soffrivano di questa emergenza, e necessitavano di queste risorse, si è innescata una corsa contro il tempo che non sempre ci ha favorito.
Tuttavia, un elemento positivo del 2020 è la buona collaborazione con le varie aree della Cooperativa,
nonostante le difficoltà dovute alla pandemia, durante l’anno si è progettato di più che nelle annualità precedenti: 34 progetti rispetto ai 23 del 2019.
Prospettive
L’emergenza ha fatto sperimentare nuovi modelli, nuove metodologie di lavoro e continuerà a richiedere flessibilità e ricerca di soluzioni inedite. La Cooperativa sta facendo fronte all’emergenza non senza sofferenze e perdita di risorse economiche ed anche questo è un aspetto da considerare per fare sì che la Progettazione Sociale possa contribuire a ridurre lo stress di risorse delle Aree più in difficoltà. Purtroppo non sempre i nostri bisogni trovano risposta nei Bandi a disposizione e capita di dover studiare diversi Bandi prima di cogliere in alcuni di questi delle opportunità. Può anche accadere che i Bandi si prestino a fare cose nuove, ma non siano adatti a coprire i costi di attività di cui invece sentiamo il bisogno per poter continuare a farci carico delle persone in difficoltà che incontriamo.
E’ necessario continuare a dialogare con i referenti interni alla Cooperativa grazie ai quali è stato possibile sviluppare idee progettuali con un apporto vario in termini di competenze, informazioni, aggancio con reti e partners esterni.
6.1. AREA COMUNICAZIONE
Una sintesi delle principali azioni e interazioni organizzate nel corso del 2020 dall’Area Comunicazione cerca di dare rappresentazione dell’importante attività che la Cooperativa promuove costantemente, per rendere noto quanto avviene nei servizi, e per diffondere il senso del proprio operato, la mission che guida gli operatori e per ridurre lo stigma che ancora oggi permea il mondo delle dipendenze.
PAGINA FACEBOOK: 2713 like e 2824 follower attuali. Un incremento di 424 like alla pagina e 499 follower rispetto al 2019.
SITO INTERNET: 27.780 visite al sito, l’82,4% del totale di chi ha visitato il sito era “nuovo utente”, 92,3% degli utenti si è loggato dall’Italia o si tratta di Italiani loggati dall’estero. Rispetto al 2019 vanno analizzati i dati di «Visite al sito» che sono aumentate di 209 unità e di «sessioni di vista» per le quali si registra un incremento di 4.164 sessioni.
Il sito internet è stato continuamente aggiornato e modificato per mantenere costante l’informazione su progetti, servizi, eventi, dati della Cooperativa.
EVENTI SPECIALI.
• Il corso fotografico che si è svolto nella comunità di Fara Olivana e, per il quale, i ragazzi che hanno partecipato, hanno realizzato diverse fotografie poi raccolte in una mostra organizzata negli spazi della comunità;
• Partecipazione a «Smart Future Academy» al Palaleonessa di Brescia, l’evento che ogni anno mette in contatto aziende e scuole nell’ambito della formazione;
• Racconto continuo su sito e social dell’esperienza della cooperativa durante l’emergenza sanitaria da coronavirus;
• Realizzazione di materiale di comunicazione sull’emergenza coronavirus per i servizi di strada, in più lingue;
• Interviste, video, promozione sui media locali dei servizi, delle storie degli operatori, delle attività che la Cooperativa promuove e realizza. Il tutto è presente sul sito e sul canale Youtube della cooperativa;
• Creazione del profilo Instagram relativo al progetto SS42, inteso non solo come strumento di comunicazione, ma come vera e propria azione di progetto nel momento in cui l’aggancio con i giovani non era fisicamente organizzabile per motivi di chiusura dei locali e dei luoghi di ritrovo;
• Partecipazione al progetto di Podcast «Le voci dell’accoglienza» organizzato dal CNCA Lombardia con l’agenzia BeOpen di Milano;
• Collaborazione con l’Istituto Foppa del gruppo Santa Giulia, per definire attività di scambio e condivisione tra nostri utenti, nostri servizi e studenti dei corsi;
• Partecipazione alla stesura del volume «La Cooperazione Brescia ai tempi della pandemia – Esperienze di resilienza organizzativa»;
• Presenza sulle piattaforme «Integrarsi in Vallecamonica» della Comunità Montana di Vallecamonica e «Soci in rete» di Banca Etica;
• Promozione del volume «Il fare cooperativo nelle carceri lombarde» organizzate da Liberedizioni, editore del libro;
• Continua promozione dei nostri servizi presso gli enti invianti e dei laboratori ergoterapici per eventuali aziende committenti;
• Partecipazione all’Open Day 2020 promosso dal CNCA;
• Promozione delle attività per la Giornata Mondiale contro l’AIDS del 1 dicembre.
6.2. AREA FUNDRAISING
La strategia della Cooperativa di Bessimo per raccogliere fondi e sostenere progetti e attività si collega fortemente allo scambio sociale.
La comunicazione è legata in maniera inscindibile al Fundraising, ne diventa strumento e voce per raggiungere il più alto numero di persone possibile, per raccontare all’esterno quali e quanti bisogni siano potenziali beneficiari delle somme di denaro raccolte sotto forma di donazioni e, soprattutto, di quanto sia importante la relazione tra persone, tra enti, tra mondo dell’impresa e mondo del sociale.
Qui di seguito vengono sintetizzati alcuni eventi cardine del fund raising del 2020:
• Partecipazione alla «Giornata di Raccolta del Farmaco», organizzata dalla Fondazione Banco Farmaceutico Onlus dal 4 al 10 febbraio. Raccolte 2.057 confezioni di farmaci per un valore di 16.559 € a beneficio di quegli utenti che non hanno la possibilità di acquistare farmaci da banco.
• Nel 2020 è continuata la campagna “Botteghe Solidali”, in collaborazione con alcuni esercenti della zona di Bagnolo Mella / Leno / Gottolengo.
• Da fine febbraio a ottobre è stata realizzata la campagna 5×1000 del 2020 con lo slogan «Fatti un tetto!», dedicato al progetto di Housing Sociale cofinanziato da Fondazione Cariplo.
• Partecipazione della pastasciutta antifascista presso l’ARCI di Gambara;
• Promozione della campagna «ex utenti donatori»;
• Proposte sulla piattaforma «volontariperungiorno.it» che permette di entrare in contatto con potenziali volontari, sia singoli che a livello aziendale, per intessere relazioni umane ed economiche;
• Proseguita la campagna di promozione della possibilità di destinarci un lascito testamentario;
• Promozione della Cooperativa sulle piattaforme di raccolta fondi online, vetrine gratuite a livello nazionale dedicate al terzo settore che mette in contatto enti e donatori;
• Nel 2020 abbiamo promosso le attività dell’Area Inclusione Sociale con la campagna «In strada ogni giorno con la grave marginalità» sulle piattaforme GIVING TUESDAY, UN GIORNO PER DONARE, ITALIA NON PROFIT, RETE DEL DONO, BUONA CAUSA.
• A Novembre 2020 abbiamo attivato una campagna di raccolta di fondi e di beni alimentari per il Drop-In di Bergamo.
• Ad aprile abbiamo partecipato alla campana di raccolta fondi proposta dal portale Italia Non Profit e dedicata all’emergenza da coronavirus
• Abbiamo partecipato all’organizzazione e alla preparazione dell’iniziativa «Lampadina Sospesa» del Bricocenter di Cremona.
• Proseguita la collaborazione con il Banco Alimentare della Lombardia. I prodotti sono destinati esclusivamente ai progetti strada ed ai progetti di prossimità e che, nel 2020, hanno ricevuto 4229 pacchi viveri.
Abbiamo continuato a ringraziare, e ringraziamo, tutti i donatori che hanno dedicato risorse o beni alle Comunità e alla Cooperativa, il nostro “grazie” per ogni dono è continuo.
6.2.1. Impiego quote raccolte tramite il 5×1000
In riferimento alle disposizioni del D.M. 2 aprile 2009 art. 3, siamo ad indicare l’impiego delle quote relative al contributo del “5X1000 dell’IRPEF” per l’anno 2020.
L’importo assegnato e riscosso nel 2020 è stato di 17.787,14 euro, composto dalla quota di 5×1000 dell’anno 2017/2018 (8.871,91€) e dell’anno 2018/2019 (8.915,23€).
La quota di 5×1000 del 2017/2018 era a sostegno della Comunità Educativa di Malonno e la quota del 2018/2019 era a sostegno del Servizio Residenziale Sperimentale per gioco d’azzardo patologico “Fantasina: Regina di Cuori”.
6.3. FATTORI RILEVANTI PER IL CONSEGUIMENTO DEGLI OBIETTIVI
Come ampiamente rappresentato, la Cooperativa di Bessimo si colloca nella rete dei servizi per le dipendenze della Regione Lombardia, insieme ad altri servizi che rispondono ai bisogni di quelle fasce di popolazione (sia giovanile o adulta) che presentano disturbi da uso di sostanze e dipendenze comportamentali, attraverso un’articolata offerta di prestazioni erogate da strutture sia pubbliche che private.
La rete dei servizi regionale per le dipendenze è attualmente composta:
• dagli ambulatori pubblici (SERT – Servizi per le Tossicodipendenze) e privati accreditati (SMI – Servizi Multidisciplinari Integrati) dove vengono fornite prestazioni di diagnosi, cura e riabilitazione in relazione ai disturbi da uso di sostanze e alle dipendenze comportamentali. Questi ambulatori erogano inoltre prestazioni all’interno degli Istituti Penitenziari.
La Cooperativa di Bessimo ONLUS gestisce in forma consortile lo SMI di Concesio (BS).
• dai Servizi residenziali (comunità) che forniscono trattamenti in regime residenziale e si articolano in diverse tipologie a seconda del bisogno prevalente. L’accesso a tali servizi necessità di una certificazione rilasciata da un servizio ambulatoriale (SerT o SMI) e il trattamento è gratuito.
La Cooperativa di Bessimo ONLUS ha una rete di 16 servizi residenziali accreditati al sistema socio sanitario regionale sui territori di quattro ATS.
• dai Servizi semi residenziali che forniscono trattamenti riabilitativi e risocializzanti durante alcune ore della giornata.
La Cooperativa di Bessimo ONLUS gestisce servizi di drop in nelle città di Bergamo, Brescia, Crema, Cremona e Mantova.
• dai progetti di Riduzione del Danno (RdD) e Limitazione del Rischio (LdR), che hanno tra i loro obiettivi quello di favorire un aggancio precoce ed offrire prestazioni finalizzate al miglioramento della qualità della vita delle persone che sono coinvolte nell’uso di sostanze legali ed illegali e che vivono in situazioni di grave marginalità, attraverso strategie ed interventi di riduzione del danno e del rischio.
La Cooperativa di Bessimo ONLUS gestisce interventi di questo tipo sui territori delle provincie di Bergamo, Brescia, Cremona e Mantova.
L’utenza proviene per la maggior parte dalle provincie di Brescia, Bergamo, Milano e Cremona. Nel corso del 2020 la Cooperativa ha collaborato con 100 servizi per le dipendenze lombardi (di cui 11 NOA), ed altri servizi per le dipendenze di Calabria, Campania, Emilia Romagna, Friuli, Lazio, Piemonte, Puglia, Sicilia, Trentino e Alto Adige.
I servizi residenziali devono rispondere ai requisiti previsti dalla normativa regionale in relazione agli aspetti strutturali, funzionali e di appropriatezza e sono soggetti a vigilanza da parte di appositi servizi delle ATS.
L’entrata proveniente dalle rette giornaliere degli utenti nelle comunità si distingue in:
• rette di utenti lombardi con un budget fissato annualmente e assegnato dalla regione alle ATS, che lo suddividono per ogni comunità terapeutica presente sul loro territorio. I budget, il loro aumento o diminuzione in base a eventuali iper o ipo produzioni, le eventuali compensazioni tra unità di offerta diverse nella medesima ATS, vengono normati annualmente dalle Regole di Sistema emanate con una specifica DGR da Regione Lombardia. La Cooperativa di Bessimo si configura come Ente Unico, disponendo quindi di un budget unico per ogni ATS.
• rette di utenti extra lombardi (il cui valore è lo stesso delle rette per gli utenti lombardi), derivanti dalla presenza di utenti non residenti in Lombardia. I ricavi derivanti da tali rette non hanno un limite fissato (come nel caso dei budget lombardi) e sono a carico dei servizi dipendenze invianti;
• rette di minori non tossicodipendenti inseriti nella comunità educativa di Casa Mika e/o nelle comunità specialistiche per nuclei familiari, che sono a carico dei comuni o delle aziende sociali consorziate (non delle ATS). Tali rette, definite annualmente dalla Cooperativa, non hanno un limite fissato, ma dipendono dal numero di ingressi e dai giorni di presenza;
• rette per sperimentazione di servizi residenziali per il contrasto al gioco d’azzardo patologico disposte dal D.G.R. Lombardia XI/585 del 2018;
• contributi pubblici su progettualità specifiche (attualmente prevalentemente POR-FSE) sull’area della RDD, LDR, Carcere;
• contributi privati da Fondazioni o altre istituzioni donative a copertura di quote parte dei costi delle aree RDD, LDR, Carcere.
La Cooperativa nella sua presenza sul territorio mantiene da sempre rapporti con gruppi di volontariato organizzato e con singoli volontari, sia per il supporto e l’animazione alle comunità terapeutiche, sia per la realizzazione di interventi di prevenzione.
All’interno dell’operato della Cooperativa, diversi sono i fattori che consentono il raggiungimento degli obiettivi, o al contrario che possono rappresentare un rischio per il loro raggiungimento, di seguito sono elencati, a seconda del grado di rischio (basso, medio, alto) i fattori che ogni anno sono analizzati dalla governance della Cooperativa, mettendo poi in atto azioni e correttivi per la loro mitigazione e controllo.
Nel 2020 il rischio di “infezioni in comunità” (già presente, monitorato e controllato) ha cambiato completamente accezione, grado di pericolosità, strumenti di intervento, a causa della diffusione dell’emergenza da Covid-19.
Nel corso del 2020 è stata inoltre approvata la nuova Legge Regionale sulle Dipendenze, per la quale si attendono chiarimenti normativi, per capire concretamente in cosa e come cambieranno i servizi della Cooperativa (soprattutto ci si chiede come verranno modificate le Comunità e le regole e standard attualmente in vigore).
RISCHIO AREA
GRADO DI RISCHIO BASSO
Costo di avviamento di nuovi servizi Sviluppo
Rischio di perdita dei dati della cartella elettronica e del server Sistema Informativo
Rischio di non rispettare gli standard funzionali regionali con le ore qualificate Risorse Umane
Rischio di diffusione non autorizzata dei dati relativi agli utenti Sistema Informativo
Rischio di mancata manutenzione di impianti o attrezzature Locali e automezzi
Rischio di mancanza di informazioni sulle emergenze Locali e automezzi
Rischio di presenza della legionella nelle strutture residenziali Locali e automezzi
Rischio di impropria gestione degli alimenti Magazzino
Rischio di impropria gestione dei farmaci Magazzino
Rischio legato al Fondo Sanitario Regionale Fattori Esterni
Lavorazioni realizzate dei laboratori ergo terapici delle nostre comunità Servizi socio sanitari
GRADO DI RISCHIO MEDIO
Reperimento e costo del personale Risorse Umane
Progetti temporanei realizzati grazie a finanziamenti pubblici e privati Inclusione Sociale
Sviluppo
Rischio di scarso numero di inserimenti di minori nella comunità educativa Servizi socio sanitari
GRADO DI RISCHIO ALTO
Rischio legato alla revisione del Sistema delle Dipendenze Regionale Fattori Esterni
Rischio correlato alla crisi di impresa e dell’insolvenza Amministrazione
Presenza di utenti in comunità Servizi socio sanitari
Altri costi Amministrazione
Rischio legato alla sperimentazione di un servizio residenziale specifico per giocatori patologici Sviluppo
Rischio di infezioni in comunità Locali e automezzi