standard-title La famiglia Malausséne

La famiglia Malausséne

Il progetto si rivolge a nuclei famigliari / mono-genitoriali  e a donne con figli  con situazioni di maltrattamento e abuso.

La Cooperativa di Bessimo è ENTE titolare
Responsabile interno del progetto: Gabriella Feraboli
Presentato: Luglio 2010

Bando / Legge di riferimento
Fare rete e dare tutela e sostegno alla maternità” per la presentazione di progetti a carattere sperimentale, coordinati a livello regionale,  ai sensi dell’art 4,comma 9, lettere a) e d) l.r. n.23/99 “Politiche regionali per la famiglia”.

Criteri di priorità

Nel corso degli ultimi 5  anni sono state accolte all’interno delle  Comunità Residenziali della Cooperativa di Bessimo n. 155 coppie (310 utenti di cui 6 utenti stranieri) e  n. 70 donne con figli  (di cui 4 straniere). Sono stati accolti 117  minori e  sono state seguite, da parte degli operatori dei servizi di prossimità nei diversi territori (Brescia, Bergamo, Cremona)  n°25 coppie con figli. Nello stesso periodo sono state affiancate in un percorso di gravidanza 72 donne. Inoltre nella comunità educativa “ CASA MIKA” ( Cooperativa di Bessimo)   sono state accolte e seguite dal 2008 (anno di attivazione del servizio ) 9  madri in difficoltà ( non tossicodipendenti)  tutte  di origine straniera.
In particolare nell’anno 2009, avvalendoci dei finanziamenti del Progetto “Fiocco” (a valere sul bando regionale “Fare rete e dare tutela e sostegno alla maternità” , contributo regionale assegnato con DGR n° VIII/80440 del 19-12-08 ),  è stato possibile seguire ed attuare percorsi specifici per 24 donne in gravidanza, singole o con partner.  Questi percorsi, ad oggi ancora in essere, oltre che a costituire una importante risorsa per i soggetti fruitori del “Progetto Fiocco” ha evidenziato alcune criticità quali :  difficoltà di inserimento nel mondo del lavoro ed in particolare per la donna–madre, elementi di fragilità nell’ambito della coppia,  in alcuni casi problematiche psichiatriche, difficoltà ad accedere e/o a mantenere i rapporti con i diversi servizi. Inoltre la presenza di partners stranieri ha evidenziato una serie di criticità sia all’interno della coppia sia nella funzione genitoriale.

Bisogni del territorio
Da parte dei servizi sociali  è in aumento  la richiesta di percorsi di affiancamento nella fase del reinserimento  per  soggetti, in particolare donne con figli,  che non hanno  nessun riferimento famigliire  e sociale e  che spesso  evidenziano anche  problematiche  psichiatriche.  Inoltre  in alcune situazioni la coppia  tossicodipendente, nel percorso terapeutico o nella fase del reinserimento necessità di un supporto  di mediazione famigliare. 

Bisogni delle Comunità
Si evidenza che in alcuni soggetti l’utilizzo della sostanza è legato alla presenza  di disturbi psichiatrici che si palesano nel corso del programma terapeutico.  La presenza di una patologia psichiatrica, anche non grave, ma non adeguatamente trattata ha effetti distruttivi su tutto il nucleo famigliare.

Descrizione del progetto

Il progetto si rivolge a nuclei familgiari / mono-genitoriali  e a donne con figli  con situazioni di maltrattamento e abuso
Fase  di presentazione del progetto ai servizi coinvolti
Offerta di  prestazioni trasversali a tutto l’annualità del progetto
Consulenza Psichiatrica: Si intende dunque attivare la figura dello psichiatra nel contesto protetto delle comunità con il compito di: fare osservazione, valutazione, diagnosi ed eventuale attivazione di terapia farmacologia e monitoraggio della stessa. Il professionista lavorerà in stretta collaborazione con l’equipe sia nella fase di diagnosi che in quella del trattamento farmacologico.
Mediazione Famigliare:  Attivazione di un percorso di mediazione che permette di trovare uno spazio neutro in cui confrontarsi per chiarire la propria posizione, le proprie idee o ritrovare un proprio ruolo coniugale o genitoriale.
Sostegno psicologico: attivazione di un supporto psicologico   a livello individuale o gruppale
Sostegno educativo: attivazione di percorsi  di  ’affiancamento ed sostegno alla famiglia/famiglia mono-genitoriale  con una figura educativa con funzioni di tutoraggio che  si concretizza  nella progettazione del “dopo comunità” nell’accompagnamento  al rientro in famiglia (quando possibile)  e nell’accompagnamento territoriale, con grande attenzione a presidiare i vari passaggi  affinché non diventino ulteriori lacerazioni, ma sani processi evolutivi
Mediazione culturale:  affiancamento del mediatore culturale  per facilitare  la definizione di progetti possibili  in considerazione delle diverse culture 
Il progetto prevede inoltre pacchetti personalizzati che prevedono  la possibilità di accedere  percorsi formativi incentivanti, un budget personalizzato ( co-partecipazione alle spese per inserimento  la nido del minore,co-partecipazione per affitto, spese farmaceutiche)   L’euipe valuterà l’entità del bonus in considerazione delle risorse  della nucleo famigliare coinvolto.ù
Costituzione di una rete di appoggio: il progetto intende sensibilizzare il territorio  dove si realizza il progetto  al fine di poter ipotizzare una rete di famiglie di appoggio
I volontari  che si intende coinvolgere nel progetto hanno una lunga esperienza nel campo dell’accoglienza, sia presso le nostre strutture, sia nell’accoglienza diretta di soggetti  presso le proprie famiglie. Tale esperienza costituisce una risorsa  significativa  in quanto porta con sé: conoscenza diretta dei bisogni, conoscenza del territorio e delle sue risorse,  valore di testimonianza nei confronti dei cittadini.  La loro presenza, coadiuvata dagli educatori, sarà  prioritariamente svolta nella fase di sensibilizzazione dei territori,  negli incontri con le potenziali famiglie di appoggio.

Finalità ed obiettivi
Obiettivo Generale:
sostenere le famiglie, le famiglie mono-genitoriali, in relazione ai lori compiti  genitorili sotto obbiettivi:

  • Aumento delle capacità di risoluzione dei conflitti intrafamigliari
  • Promozione di scelte genitoriali responsabili  e condivise all’interno della coppia
  • Favorire l’invio di soggetti con problematiche psichiatriche ai servizi competenti
  • Riduzione dell’esclusione sociale
  • Favorire la costituzione di una rete di famiglie di appoggio

Durata dell’intervento

Inizio progetto:     16 marzo 2011
Termine progetto  15 marzo 2012

Note
Figure professionale coinvolte:
Educatori, Psichiatra, psicologo, mediatore culturale, mediatore famigliare, volontari, amministrativo.

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